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Autore: chi_lamed    02/10/2012    5 recensioni
“Eppure”, pensò Luke,“c’è del buono in lui”. Esisteva, lo percepiva come una debole fiammella in balia di un uragano, come qualcosa di fragile e palpitante, ma c’era e poteva fare la differenza tra la salvezza e la perdizione, tra la vita e la morte.
Come rispondendo ad un muto richiamo, Darth Vader smise di guardare davanti a sé, cercando gli occhi del figlio.

Qualche pensiero di Luke, dal momento in cui viene portato sulla Morte Nera, agli ultimi attimi accanto a suo padre.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Luke Skywalker, Palpatine/Darth Sidious
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me, ma a quel genio di George Lucas, che non ringrazierò mai abbastanza per aver creato questa saga meravigliosa. La trama è invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa. 
 




*** A Silvì, con tanto affetto***


Maschera triste

 
Riflessi
 
Dall’oblò della navetta Luke osservò il verde rigoglioso della luna boscosa di Endor allontanarsi sempre di più. Pur nella sicurezza di quel che stava facendo, al decollo sentì come uno strappo nel petto che gli fece più male di quanto aveva previsto. Stava lasciando i suoi amici per andare a combattere qualcosa di più grande di lui.
Trasse un profondo respiro e lo rilasciò con estrema lentezza, cercando di calmare la mente.
C’era un fallimento ben peggiore della morte e che lo spaventava molto di più: cedere al Lato Oscuro, diventare come suo padre o, peggio, come l’Imperatore. Inoltre c’era il terrore che potesse accadere qualcosa a Leia… sua sorella.
No, niente distrazioni, come gli aveva sempre raccomandato il maestro Yoda.
Concentrarsi sul momento presente, solo su quello.
Non gli fu troppo difficile: era impossibile ignorare il suono regolare del respiratore accanto a sé.
Si ostinò a non voltarsi a guardarlo direttamente. Lo cercò invece nel riflesso dell’oblò, fingendo di interessarsi alle stelle che brillavano lontane nello spazio siderale. Lo fissò, lo scrutò in ogni particolare.
E sentì nascere una consapevolezza mai provata prima. Una consapevolezza che poco alla volta crebbe come un seme che, appena messo radici, non vede l’ora di svilupparsi e germogliare. Lottò per cacciarla, ma senza troppa convinzione; quando si arrese all’evidenza, si accorse che nulla era più vero di quel che aveva appena scoperto.
Si aggrappò con tutto se stesso a quel riflesso e a quell’unica parola che era sbocciata, se li impresse nella mente e nel cuore, certo che quel momento che stava vivendo fosse unico e prezioso. Una volta al cospetto dell’Imperatore, forse, gli sarebbe tornato utile quanto un’ancora di salvataggio.
Ma alla fine cedette. Si voltò, non riuscendo a tenere a freno quella pietà filiale di cui Palpatine poco tempo dopo si sarebbe fatto beffe.
Non c’era una briciola di umanità visibile in quel possente Sith. Nulla che facesse intuire che sotto quel nero vivesse una persona con sentimenti ed emozioni. L’uniforme ed il mantello gli conferivano un’aura maestosa e terribile, capace di incutere la più oscura delle paure alla sola vista.
“Eppure”, pensò Luke, “c’è del buono in lui”. Esisteva, lo percepiva come una debole fiammella in balia di un uragano, come qualcosa di fragile e palpitante, ma c’era e poteva fare la differenza tra la salvezza e la perdizione, tra la vita e la morte.
Come rispondendo ad un muto richiamo, Darth Vader smise di guardare davanti a sé, cercando gli occhi del figlio.
Il giovane jedi non si sottrasse allo sguardo, ma nascose ancora di più i propri pensieri.
 
La maschera lucida e scura come la notte rifletté la luce fioca degli strumenti di bordo e Luke trovò la conferma alla nuova consapevolezza appena acquisita.
Quella di Darth Vader, suo padre, era solamente una maschera triste.

***

Note dell'autrice: ehm, questa è la prima volta che mi cimento con Star Wars. Non so cosa ne sia venuto fuori, ma è da giorni che mi frulla quest'idea in mente e non se ne vuole andare, complice il nuovo super poster di Darth Vader che ho appeso davanti alla mia scrivania. Più lo guardo e più mi ritrovo a fare gli stessi pensieri di Luke.
Vi prego, Star Wars per me è sacra, Anakin/Vader per me è sacro. Ho cercato di mantenermi assolutissimamente IC. Se per caso notate sbavature nel Canon, vi sarei grata se me lo diceste: questi personaggi sono meravigliosi così, non mi sognerei di cambiarli mai e poi mai.
Infine, una recensione è sempre gradita.
Chiara



 
  
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