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Autore: Noth    02/10/2012    3 recensioni
Harry non poteva essere abbastanza per lui, si meritava molto di più. Meritava una ragazza carina, anzi, non carina, bellissima che potesse dargli affetto, approvazione e, magari un giorno, dei figli ed una famiglia accettata da tutti che lo avrebbe reso felice.
Tutto ciò che Harry poteva dargli era una vita di disprezzo e di lotta continua. Di odio e di minacce, di solitudine e alienazione dalla società, e non poteva permettere che accadesse, perchè allora Louis non avrebbe più sorriso, e nulla contava tanto come quella smorfia buffa e divertita che gli appariva in volto quando Harry si sistemava i capelli dalla struttura che andava contro a qualsiasi legge della fisica esistente e non.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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He deserves Better than Me







Per Harry non era mai stato semplice avere a che fare con i suoi sentimenti. Non aveva mai capito perchè non gli interessassero le bambine come tutti i suoi coetanei. Non aveva compreso perchè il cuore gli fosse balzato in gola alla vista degli occhi di quel Louis Tomlinson e non riusciva a capacitarsi del perchè ogni volta che vedeva la mano del ragazzo stringersi attorno a quella di Eleonore Calder gli veniva voglia di correre fino a che non fosse stato abbastanza esausto ed abbastanza lontano da dimenticarsi di Louis e di quello che c'era sempre stato, e si diceva ancora ci fosse, tra di loro.

Ma non era facile, no.

E Harry odiava non riuscire a venire a capo di quello che gli accadeva nel cuore, nelle viscere, nelle vene, tra le mani. Era come stare nel mezzo di un tornado e, invece di preoccuparsi per se stessi, si cercasse il punto dal quale ancora si potesse vedere il cielo. Patetico e, a dirla tutta, alquanto stupido.

La loro storia era stata tutta una specie di caso. Qualcosa che, ad essere sinceri, era accaduto e basta, così, si diceva, ma Harry sapeva fin troppo bene quanto aveva atteso di poter abbracciare Louis, mettergli le mani attorno alla vita, sussurrargli qualche idiozia all'orecchio. Non era accaduto e basta, Harry lo aveva voluto con tutto se stesso.

Ancora si domandava cosa avesse pensato Louis la prima volta che si erano abbracciati, che si erano sorrisi ed il  cuore aveva iniziato a fracassargli le costole battendo freneticamente come le ali di un colibrì strafatto di cocaina. Ed allora, dopo che aveva praticamente spalancato gli occhi all'inverosimile, Louis gli aveva scompigliato i capelli con un sorriso, ed entrambi erano scoppiati in una risata imbarazzata, mentre le loro mani si sfioravano ma nessuno dei due aveva il coraggio di afferrare l'altra e tenerla stretta, ma Dio solo sa quanto Harry stesse obbligando la sua a restare ferma.

Poi era continuato tutto come uno scherzo, un abbraccio casuale, la sensazione di calore intenso dalla parte di lui a contatto con Louis mentre erano seduti, quell'emozione che gli stringeva la bocca dello stomaco e gli terminava nel ventre con una vibrazione calda quando si infilavano a letto assieme e parlavano del più e del meno, oppure non parlavano affatto, e ad Harry piaceva tanto quel silenzio.

A Harry piaceva anche l'odore di Louis, sapeva di caldo e sapone, quel profumo che ti si insinua nelle narici e lo puoi sentire sulla lingua e ti si deposita nella memoria come la scia di un bel ricordo. E, da un po' di tempo, era quello che era diventato, ma tutto ciò sarebbe arrivato dopo. Quando il management avrebbe preso in mano le loro vite e deciso di cancellare con un semplice contratto dei sentimenti che già avevano scavato la loro strada con la forza nell'anima di entrambi. Ma non c'erano soluzioni. Per il bene della band, avevano detto, e così loro avevano scrollato le spalle e sorriso, iniziando la loro montagna di bugie al mondo intero, e mentire non era mai stato così doloroso.

Ma a questo arriveremo dopo.

Harry e Louis si diceva fossero migliori amici. Le telecamere li riprendevano mentre si prendevano in giro, mentre si rincorrevano, mentre parlavano di come fosse vivere assieme e delle loro routine. Twitter impazziva, e Harry si era sentito un idiota la prima volta che aveva tweettato Louis dal divano di fronte, ma l'altro aveva alzato lo sguardo e sorriso, e allora il ragazzo aveva provato una fitta al cuore, perchè si era reso conto di essersi innamorato del suo coinquilino, e di non sapere come fosse possibile.

Gay, era gay e la cosa era terribile. Era gay e non avrebbe mai potuto essere ricambiato perchè, andiamo, per quanto Harry lo desiderasse tanto da far male, Louis non poteva provare lo stesso per lui. Per il semplice fatto che Harry non poteva essere abbastanza per lui, si meritava molto di più. Meritava una ragazza carina, anzi, non carina, bellissima che potesse dargli affetto, approvazione e, magari un giorno, dei figli ed una famiglia accettata da tutti che lo avrebbe reso felice.

Tutto ciò che Harry poteva dargli era una vita di disprezzo e di lotta continua. Di odio e di minacce, di solitudine e alienazione dalla società, e non poteva permettere che accadesse, perchè allora Louis non avrebbe più sorriso, e nulla contava tanto come quella smorfia buffa e divertita che gli appariva in volto quando Harry si sistemava i capelli dalla struttura che andava contro a qualsiasi legge della fisica esistente e non.

Però, alla fine, quella volta era successo. Quella notte. Era uno dei ricordi che Harry custodiva più gelosamente all'interno della sua memoria, e lo visitava regolarmente per essere sicuro di non dimenticarselo mai.

Come al solito, nel loro appartamento, si erano ficcati entrambi nello stesso letto, ridendo un po' ricordando le facce di Zayn e litigando scherzosamente su chi di loro avesse la precedenza sulla ragazza carina che gli si era presentata quel pomeriggio, anche se a Harry non interessava minimamente, anzi, provava una fitta come un pugno allo stomaco al pensiero di come avesse flirtato con entrambi, ma la cosa divertiva Louis, ed allora lui era stato al gioco. Era inverno, e faceva davvero troppo freddo, allora si erano raggomitolati sotto al piumone, ed era stato fin troppo facile ritrovarsi a contatto con le costole, le braccia, le gambe che si attorcigliavano quasi casualmente. Ed era lì che, forse per il freddo, forse per la stanchezza, Harry aveva abbassato le difese. Non c'erano telecamere, non c'erano gli altri della band ed il ragazzo aveva davvero bisogno di passare del tempo con il suo compagno di stanza e basta.

Aveva smesso di pensare, troppo esausto dalla giornata per darsi un contegno.

Louis.” aveva sussurrato al buio, con gli occhi chiusi.

Dimmi, curly.” aveva risposto l'altro, passandogli una mano tra i capelli ed indugiando un po' troppo a lungo sulla base della nuca.

Ti piaceva davvero la tizia che abbiamo conosciuto oggi?”

Louis aveva riso.

Oh, andiamo Harry, non puoi essere geloso di una che abbiamo appena conosciuto! Non credevo fossi così possessivo!” aveva commentato ridacchiando tra sé.

Harry non aveva riso.

Non hai risposto, e lo sai, e sai che io lo so perchè ti conosco troppo bene.” aveva puntualizzato Harry, continuando a tenere gli occhi chiusi, come se potesse fare finta di stare dormendo.

L'altro aveva smessodi ridere all'istante.

Perchè?” aveva chiesto.

Perchè a me non piaceva.” aveva spiegato Harry, infilandosi un po' più sotto le coperte. E Louis gli aveva dato uno spintone sulla spalla.

Come se non me ne fossi accorto.” aveva borbottato Louis.

Harry era rimasto interdetto.

Ah sì?”

Louis aveva annuito.

Quando eravamo con lei corrucciavi la fronte al punto che non si vedeva più, non è esattamente l'espressione di una persona interessata.” aveva spiegato, carezzandogli il braccio col pollice, come a consolarlo, mentre Harry si chiedeva come potesse l'altro non sentire il battito del suo cuore che pulsava inumanamente veloce, come se stesse facendo a gara coi suoi pensieri.

Ma a te piaceva?” aveva chiesto di nuovo, schiarendosi la voce arrochita.

Louis aveva sospirato ed aveva fermato la mano sul braccio di Harry.

No.”

Perchè? Era carina.” aveva domandato Harry, obbligando le sue labbra a non tendersi in un sorriso idiota dopo la negazione dell'altro.

Potrei farti la stessa domanda, ma prima vorrei sapere perchè stai sorridendo come un cretino. Sul serio, hai una faccia da idiota.” aveva commentato Louis, ed Harry si trovò a scoppiare a ridere, perchè probabilmente tutte le persone innamorate e felici avevano un'espressione da idioti.

Aveva mal di testa, e poca voglia di stare là a pensare a cosa dire e cosa non dire. Louis era il suo migliore amico, era di più, e forse aveva il permesso di essere sincero con lui quella volta.

Non vuoi sapere perchè non la trovo carina.” affermò, mezzo masticando il cuscino per nascondere la faccia, e Louis si era avvicinato al punto che Harry poteva sentirne il respiro sul viso e ciò gli aveva dato la pelle d'oca.

Non avrei voluto saperlo se tu non avessi puntualizzato quanto fosse importante quindi... ora voglio saperlo, sì.”

No.” aveva mugugnato Harry.

Oh, sì.” aveva risposto Louis, ed aveva iniziato a fare il solletico all'altro, che si dimenava ed implorava pietà, nonostante non riuscisse ad allontanarsi dalla stretta del compagno che lo continuava a tormentare per sapere ciò che voleva tenergli nascosto.

Harry aveva resistito per un po', ma alla fine era esploso.

Non la trovo carina perchè sono innamorato, idiota!” aveva gridato, e Louis si era fermato quasi all'istante, forse non sicuro di avere sentito bene.

Wow, e non mi avevi detto niente.”

Sembrava offeso, ma non era esattamente quella la sensazione.

Lo so.” aveva risposto Harry, piantandosi le unghie nei palmi e sapendo di essere andato a parare in un argomento senza una via d'uscita incolume.

E chi è? Non t'aspettare che mi accontenti, ho intenzione di torturarti finchè non mi dirai il nome. Ti avviso! E uno...”

Harry aveva riso, ma davvero non sapeva come iniziare.

...E due...”

Un bel respiro profondo.

... Tre!”

Sei tu, faccia da idiota!” aveva gridato, ed era iniziato tutto. Aveva fatto il passo che serviva a distruggere tutto ciò che gli si era creato attorno e che aveva messo le fondamenta per quella che era la situazione ora, per quella sofferenza come un'agonia invisibile della quale non si doveva accorgere nessuno e nella quale Harry si sentiva incredibilmente solo.

Dopo quella confessione c'era stato silenzio, ed il respiro affannato di Harry ancora reduce dal solletico a tradimento dell'amico.

Le sue palpebre restavano chiuse, e non aveva il coraggio di aprirle per guardare in faccia l'idiota del quale si era innamorato per la prima volta in vita sua, e si sentiva uno sfigato. Era così che ci si doveva sentire? Dei perdenti con tutto da perdere?

Poi qualcosa si era appoggiato sulle sue labbra, e ci aveva messo un po' a capire di cosa si trattava. Era una bocca, soffice e calda, che aveva desiderato da tanto ed aveva spesso immaginato, ma che non era affatto come aveva creduto lui. Era diversa, ed era quasi aggressiva, quasi come se fosse stata liberata da una prigionia insopportabile, e non era stato difficile per Louis infilare una mano tra i capelli ricci che gli piacevano tanto. Harry non voleva credere a ciò che stava succedendo, doveva aver preso sonno durante la discussione, ma il sogno era troppo bello per non goderselo, e allora allacciò le sue mani alla vita del ragazzo e si lasciò andare, scoprendo che era troppo diverso dalla sua immaginazione per essere un sogno, ed allora aveva iniziato a piangere, perchè era sempre stato un piagnone, ma a Louis non era mai importato.

Lo aveva abbracciato, e quello era stato l'inizio.

L'inizio di quel qualcosa che aveva consumato tutto ciò che erano e sarebbero stati.

Parlandone con gli altri ragazzi tutti si erano accorti di qualcosa, probabilmente tutti tranne i due diretti interessati. Ma, inspiegabilmente, fu allora che iniziarono le frecciatine, i divieti a sedersi vicini o a ballare assieme, a twittarsi e a dover cedere i propri account a quelli del management perchè potessero controllare ogni cosa e far sapere all'immenso fanbase solo ciò che loro ritenevano opportuno. E Harry e Louis non avevano avuto il coraggio di chiedere perchè, perchè già lo sapevano.

Ed Harry se l'era ripetuto tante volte prima. Quella sorta di cosa che gli era cresciuta nel petto con il tempo, quel sentimento per Louis li avrebbe rovinati. Ma un'erba rampicante più la tagli e più diventa forte, e più cresce e più poi fa male.

Allora avevano convocato Louis e gli avevano assegnato una ragazza. Una copertura, la chiamavano, perchè ciò che c'era tra lui e Harry andava coperto, come si fa con i resti di un cadavere. Una storia morta ancora prima di iniziare, e che nessuno dei due osava lasciare andare. O meglio, Louis impazziva per stare dietro a Eleonore e a Harry. Conciliarli era impossibile, e la gelosia si mangiava vivo Harry che beveva decisamente troppo e passava le serate a casa di Ed, da ubriaco, a raccontargli quanto si sentisse solo e quanto gli paresse di essere un affamato trattenuto a due centimetri da dell'ottimo cibo e non potesse far altro che sorridere ed annuire ad ogni idiozia che veniva messa in giro sul suo conto e quello di Louis per tenere in piedi quella farsa. Zayne e Liam erano preoccupati per i ragazzi. Niall continuava a credere che dovessero farla finita con quella storia del nascondersi, ma Niall era un ingenuo, purtroppo, e per questo tutti gli volevano così bene. Louis era apatico, e appena c'era una telecamera si metteva una maschera orribile che non sapeva nemmeno da lui, mentre Harry semplicemente soffriva e fingeva di non esistere, così mentire sembrava meno sbagliato.

E andava avanti così, a dividere Louis tra una bugia ed un bacio che sembrava riparare ogni ferita che si creava in Harry, ma più una cosa è rotta e la ripari e più questa si sfalda. E diventa una grottesca caricatura.

E perfino Eleonore era dispiaciuta. Ma non potevi metterti contro il management, non così.

Quel giorno era tardi, e avevano viaggiato tanto. Seduti ai posti opposti dell'auto non si guardavano nemmeno, ed era solo un altro normale giorno. La vettura li scaricò al loro appartamento e saranno state le due di mattina. I due ragazzi si trascinarono dentro, chiudendosi la porta alle spalle e parlando appena. Ultimamente ogni parola era fonte di tensione, e Harry non sopportava di sentire la voce di Louis, perchè la amava da morire ma ogni volta che la udiva non poteva fare a meno di pensare che non fosse più solo sua e che se quel giorno di tanto tempo prima non avesse parlato ora Louis starebbe bene, il loro rapporto non sarebbe diventato un incubo mediatico e il suo migliore amico sarebbe ancora tutto suo. Perchè era quello che gli mancava più di tutto, il contatto fisico con lui.

Harry si catapultò in doccia mentre Louis si coricava, probabilmente troppo stanco, e il ricciolo si domandava perchè fosse sempre così esausto. Forse indossare quella maschera così a lungo era molto più difficile del suo dimenticare le sua esistenza.

Forse.

L'acqua sciacquava via ogni cosa, ed Harry desiderò ardentemente che potesse portargli via anche quel sentimento bruciante al centro del petto, quell'emozione che si risvegliava ogni volta che beccava Louis intento a guardarlo di nascosto, con l'espressione di un martire, ed Harry desiderò l'acqua potesse portare via anche quello. Ma non poteva.

Tornò in stanza da letto e Louis si era infilato nel suo buffo pigiama blu, e stringeva a sé i pupazzi con scritti i loro nomi.

Harry si distese accanto a lui, rivolto verso il suo viso, e gli passò una mano sulla guancia. Era così pallido che quasi si preoccupò, se non avesse saputo di avere lo stesso aspetto.

Vorrei tornare a qualche tempo fa e non dirti mai di essere innamorato di te.” disse.

Louis non riuscì ad aprire gli occhi, ed assunse un'espressione confusa.

Perchè? Hai cambiato idea?” domandò, in un filo di voce, esausto fino allo stremo.

Harry scosse la testa.

Mai.” specificò, incastrando il suo volto nell'incavo del collo di lui, annusandone il profumo che era quasi lo stesso di sempre, alterato solamente da quello di Eleonore. Quasi ebbe un conato. “Ma saremmo ancora liberi come una volta, nessuno ci obbligherebbe a mentire. Non farebbe così male, forse.”

Louis aprì lentamente gli occhi.

Se non avessi parlato tu lo avrei fatto io. Ci avrei messo del tempo, avrei dovuto metabolizzare la cosa ma... Harry, non ti ho baciato perchè ti piacevo. Ti ho baciato perchè mi piacevi tanto. “

Le braccia del ragazzo saettarono sulla schiena del compagno, stringendolo forte e percependo la sua pelle liscia sotto il pigiama.

Ma avremmo avuto più tempo.” replicò, parlando contro la stoffa del pigiama dell'altro.

Non me ne faccio nulla del tempo, Harry,”

Ma io sì. Praticamente non riesco a passarne con te, a meno che non siamo a casa. Louis tu meriti di essere felice con Eleonore, non di ricevere odio gratuito, e nemmeno di mentire, meriti una famiglia, dei figli, l'approvazione di tutti che tanto brami, ed io merito...”

Tu meriti me, perchè io voglio te e tu mi vuoi. Non voglio una famiglia, voglio prima di tutto qualcuno che amo, e cosa devo fare se quel qualcuno sei tu?”

Harry lasciò scendere le lacrime, perchè odiava parlare di tutto quello, lo odiava perchè portava a galla ciò che si sforzava di dimenticare, ma era impossibile. Era impossibile dimenticare Louis, perchè gli si era impiantato nelle vene come un virus che avrebbe presto preso il controllo.

Non voglio farti del male Louis.”

E allora non andartene, resta qui, almeno 'sta notte, almeno ora. Fingiamo che sia tutto come quel giorno di un po' di tempo fa. Fingiamo che vada ancora tutto bene per qualche ora, ti prego.”

Ed Harry non seppe dirgli di no, e sperò, nel suo cuore, che prima o poi entrambi avrebbero avuto la forza di dire basta.

Dovevano solo decidere a cosa era il momento di dire stop.

Per ora si amavano, e non era abbastanza, ma era tutto ciò che avevano.














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Non abbandono nessuna Fic! Avevo solo bisogno di scrivere questa, SPERO VI PIACCIA!

NOTH

   
 
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