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Autore: LadyMaria    03/10/2012    1 recensioni
[Lost in Austen ]
Martha giovane studentessa, dallo spirito forte e autoritario, si perde nella lettura dei romanzi di Jane Austen su consiglio della propria compagna di stanza. "Mansfield Park" è il romanzo che la lascia senza parole, quel tipaccio di Henry Crawford proprio non le piace... peccato però che succederà qualcosa che le farà cambiare idea.
(Questa storia nasce in ispirazione al telefilm "Lost in Austen")
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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Marta si sta dirigendo in aula,la lezione di psicologia sarebbe cominciata a breve. Si blocca a metà corridoio quando vede passare Henry davanti a lei. Lo fissa senza dire una parola,lui la gela con uno sguardo e la sorpassa. Non riusciva ancora a parlargli..che cosa mai poteva dirgli?Era troppo tardi per rivelargli i suoi veri sentimenti.
Si avvia dentro l’aula e segue distrattamente la lezione,è così persa nei propri pensieri  che il professor Bhear la richiama due o tre volte prima di cacciarla fuori. Adirata con se stessa cammina frettolosamente nel corridoio finché non nota Henry in compagnia di una ragazza. Si nasconde dietro un muro e spia la scena.
Lui sorride,lei civetta,lui sorride di nuovo,lei gli prende la mano.
Marta tiene stretti i suoi libri e passa davanti ad entrambi e dopo averli sorpassati si mette seduta vicino alla piccola fontana. Estrae dalla borsa il libro di  matematica e inizia a leggere,anche se il suo sguardo si solleva ogni tanto su due.
Henry continua a guardarla,presta in realtà poca attenzione alla ragazza che ha davanti e una volta che si sono salutati decide di avvicinarsi a Marta.
-Marta…come state?-
-Bene,grazie…- risponde lei tenendo il volto verso il basso.
-Mi dispiace di…essere stato sgradevole durante il nostro ultimo incontro…..- tenta di dire lui con tono “insolitamente” dolce.
-Come state,Mr.Crawford?- chiede lei continuando a tenere lo sguardo fisso sul libro.
-Bene ,grazie…ho trovato una stanza…- cerca di fare inutilmente conversazione –Mi sto ambientando piano,piano….-
-Sì,lo vedo che vi state ambientando molto bene…- commenta sarcastica.
-Sto facendo molte amicizie….nessuno nota che provengo da un altro “mondo”- commenta fiero di se stesso.
-Sono felice di saperlo….- Marta richiude il libro e fa per alzarsi ma Henry la fa sedere di nuovo.
-Come state?- le chiede di nuovo
-Bene…- mente lei.
-Ve lo ripeto un’ultima volta:come state?-
-Bene…-continua a rispondere guardandolo di traverso.
Le lascia il passaggio libero e si allontana da lei dirigendosi verso un’altra panchina.
Dopo pochi istanti Marta è tentata di andare da lui ,ma l’arrivo di un ragazzo la blocca.
Henry vede arrivare il suo amico George –Ehi….- gli dice il ragazzo battendo il cinque
-Dove eri sparito amico?-.
-Ho avuto da fare…- dice Henry in modo evasivo.
-Ti sei perso una lezione spettacolare!Abbiamo attaccato i pallini di carta sul muro…- declama George fiero.
-Che spettacolo…- risponde sarcastico Henry mentre continua a fissare Marta,la quale lo fissa a sua volta.
Dopo poco arrivano anche tutti gli altri membri del gruppo.
“E meno male che si sentiva fuori posto!” pensa Marta afferrando lo zaino e tornando in camera sua.
Henry rimane fermo e la osserva fino a che lei non se ne va gelandolo con lo sguardo. Non riusciva a capirla,lei non lo amava e non lo voleva tra i piedi e adesso che lui si stava allontanando da lei sembrava contrariata.
Henry saluta i suoi amici e si dirige da Marta,vuole delle spiegazioni. Perché ogni cosa che fa sembra essere sempre quella sbagliata?Percorre a grandi passi i corridoi e spintona quelli che gli impediscono di passare. Apre la porta della camera di Marta e la trova svenuta a terra circondata dai libri che sono fuoriusciti dallo zaino. Si china su di lei e cerca di farla rianimare,ma lei non reagisce.
-Marta!Marta!-urla quasi disperato dandole degli schiaffetti sulle guance. Ma la ragazza rimane immobile.
La prende tra le braccia e la porta in infermeria. Lo fanno uscire e gli pregano di aspettare nel corridoio. Dopo tre ore gli viene concesso di vederla. Il dottore è accanto ad un letto,su di esso Marta dorme beatamente.
-Cosa è successo?-Chiede Henry avvicinandosi all’uomo in camice.
-Ha avuto un forte esaurimento nervoso,che si è riversato in una specie di collasso momentaneo. Ma adesso la vostra ragazza sta meglio- Gli dà una pacca sulla spalla- vedi di trattarla bene- e detto questo lo lascia solo.
Henry sorride appena,afferra una sedia e l’avvicina al letto. Prende la mano della ragazza e ne bacia il dorso –Scusami è tutta colpa mia…..non ti saresti mai innervosita se non fosse stato per me….-. Lei giace immobile,forse nemmeno riesce a sentirlo. Henry abbassa lo sguardo ,quando sente le dita di lei muoversi. –Marta…- le si avvicina e ne scruta il volto. La ragazza apre lentamente gli occhi e mettendo a fuoco la figura di Henry gli sorride e poi torna seria – E tu chi sei? –chiede confusa.
Lui la guarda pietrificato –Come chi sono?sono io…Henry!-
-Henry?Io non conosco nessun Henry…- si mette a sedere e allontana la mano da quella di lui.
-Come no?Henry Crawford!Mansfield Park!Fanny Price! – ormai lui ripete i nomi a raffica.
Marta scuote la testa –Credo che tu ti stia sbagliando…non ti ho mai visto prima…-
-Ma come no?ho conosciuto anche la tua compagna di stanza,si chiama….- è titubante,non si ricorda il nome –Caroline!- esclama alla fine recuperando la memoria.
-Oh,sei un amico di Caroline…vai a dirle che sto bene e che non si preoccupi- risponde Marta guardandosi attorno.
-No,no!Sono amico tuo- le prende di nuovo la mano,ma Marta la toglie all’istante.
-Non mi toccare!E vattene!Non ti conosco…- .
Il dottore ,attirato dalle grida di entrambi, torna nella stanza e consiglia caldamente al ragazzo di andarsene. Henry ,a malincuore,obbedisce. Cammina di nuovo solo nel corridoio,Marta non si ricorda più di lui. Adesso? Senza la sua Marta-Price non esiste nemmeno Henry Crawford.
Cerca di andare da Caroline. Bussa alla porta,ma nessuno apre. Decide di fare irruzione lui stesso quando nota le coperte del letto della ragazza gonfie. E degli strani suoni che giungono da lì sotto. Ha appena realizzato il tutto quando vede sbucare appena la testa della ragazza  dalle coperte –Henry!- si nasconde di nuovo e si riveste alla meglio,lasciando il suo compagno coperto. –Cosa è successo?- chiede preoccupata. Henry distoglie lo sguardo al colmo della vergogna. –Marta si è sentita male…..è in infermeria,ma…..non si ricorda di me……- le spiega sempre evitando di guardarla negli occhi.
-Come non si ricorda di te?- esclama lei incredula.
-No,perciò…..- si gira verso la porta e mette la mano sopra il pomello – dovrai  prenderti tu cura di lei….al posto mio- . Non la lascia rispondere,esce dalla stanza e si dirige fuori. Vorrebbe avere un cavallo,scappare lontano e non fare  mai più ritorno. Ma nessun cavallo lo riporterebbe nel suo mondo…….
  
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