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Autore: broken dreams    16/04/2007    1 recensioni
E' una piccola fic che tenta di riportare il flusso di emozioni, pensieri, sensazioni di Rodolphus Lestrange chiuso ad Azkaban, soprattutto riguardanti il suo rapporto con Bellatrix.Buona lettura!!!!!!
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rodolphus Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti. Questa è una piccola fic su Rodolphus Lestrange, un personaggio che mi affascina. Ho voluto cercare di rappresentare con questa fic il suo stato d'animo ad Azkaban, chiuso e isolato in una cella. E' un flusso di pensieri, sensazioni, emozioni che ripercorrono un pò la sua vita e le scelte che ha fatto, ma è soprattutto incentrata sul suo rapporto con Bellatrix e sulla influenza che lei ha avuto su di lui.Per scrivere questa fic mi sono fatta ispirare da una canzone che adoro "Perfect" degli Smashing Pumpkins.Spero che vi piaccia. Un bacione Broken Dreams.

 

Always

by Broken Dreams

 

Eravamo perfetti sconosciuti quando ci siamo incontrati.

Sconosciuti su una strada.

Non conoscenti.

Non amici.

Non amanti.

Ma è proprio quello che siamo diventati.

E le nostre vite sono cambiate per sempre.

Io e te ci dovremmo vedere. Parecchi anni indietro.  Seduti all'ombra di un albero. Una sigaretta tra le labbra e quei discorsi strani che ti confesso di non aver mai capito.

Le nostre parole che volavano leggere nel vento.Correvano verso luci e città nascoste. Verso strade sofferenti. Verso tipi strani e crudeli. Pìù veloci del suono. Più forti di quanto avremmo immaginato.

Sognavamo una vita imperfetta. La perfezione ci ha sempre annoiati. Anzi ti ha sempre annoiata. Io ci vivevo bene dentro. Ero appagato dalla mia apatia. Almeno fino a quando sei arrivata tu.

Hai fatto saltare tutto in aria. Senza il minimo rispetto. Hai distrutto i mei desideri e ne hai costruiti di nuovi. Mi hai plasmato a tuo piacere così bene da avermi fatto cadere nei tuoi inganni. Sono un topo nella tua gabbia. 

Ma amo la cattività e non ne potrei stare senza. Sei dentro di me e in una così gran parte di me che non ti posso più estirpare. Nemmeno se lo volessi.

Ricordo quella notte in cui tutto è cambiato. In cui sono stato l'unico. Almeno per quella notte.

Quella notte così luminosa. Sono morto e risorto.

Soffocato dai tuoi baci.

Pugnalato dalle tue carezze.

Corroso dai tuoi gemiti.

Una, due, tre volte.

Quella notte eravamo diversi. Nudi. Puri. Spogliati dall'amarezza che ora ci avvolge. Disarmati.

Quella notte ho creduto che le cose si sarebbero messe a posto per noi. Avevo immaginato tutto nei dettagli.

Tu. Io. Insieme. Magari con due o tre bambini per ricordarci il nostro "amore". Una bella casa. Un grande giardino. E tutto lo sfarzo che il nostro cognome ci avrebbe permesso.

Io e te insieme ci siamo stati. Almeno formalmente. Ci siamo sposati. Una grande cerimonia. Tantissimi invitati di cui la maggior parte nemmeno conoscevo.

Ho anche messo da parte gli amici per entrare nella tua prospettiva. Sei sempre stata tu la mia scelta. E le tue scelte erano inesorabilmente le mie. Lo sono tutt'ora.

Poi è arrivato Lui. 

 Il mio mondo ha cominciato a sanguinare e Lui come un vampiro affamato si è cibato del mio dolore.

Qualcosa in te era cambiato. L'ho capito da come lo guardavi. I tuoi occhi erano come fiammelle ardenti e io inerme che guardavo lo spettacolo da un oblò. 

La freddezza è diventato il tuo mestiere. Ti sei inchinata spontaneamente al suo volere. Hai indossato la sua maschera. Hai combattuto tra le sue fila. Così ardentemente. Così vigorosamente da essere diventata in poco tempo la sua più fedele serva.

E la sua concubina.

Credevi non lo sapessi?

No. Il tuo corpo parla da solo. Per me sei come un libro aperto di cui ho paura di leggere il finale.

Adesso so bene chi sei ma mi chiedo chi sono io.

Adesso è troppo tardi per tornare indietro.

L'assassino in te è diventato il mio assassino. 

Non negherò il dolore. Io voglio cambiare ma cosa hai ottenuto quando ti senti ancora uguale?

Qualcuno dirà che ciò che è stato perso non potrà mai essere salvato. 

Ma io non ti rinnego.

Incido il tuo cuore sulla mia pelle per portarmi sempre dietro un qualcosa che ormai è solo un dolore costante.

Vorrei ritornare a quella luminosa notte. Ritornare a sentirmi vivo dentro di te.

Vorrei dimenticare di essere solo cenere.

Di stare pagando un doloroso prezzo per esserti voluto stare a fianco.

Guardo il tramanto che svanisce dietro le sbarre che mi separano dalla vita reale.

Sono qui per te. E tu dove sei?

La piccola parte di me che ancora non hai sottomesso vorrebbe salvarmi. Portarmi via da qui. 

Ma come allora non mi sono opposto al cambiamento. Non lo farò nemmeno ora che sei un ricordo disperso.

E io non ti deluderò. Ti starò a fianco. Veglierò su di te.

Questo stupido che in qualche modo ami starà sempre con te.

 

Amore mio.

Tu mi rendi vero.

Sempre.

Comunque.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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