Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Sophos_    04/10/2012    1 recensioni
Questo è l'ennesima riflessione su quello che sono. Un'analisi della mia condizione e un riferimento a colei a cui forse devo quel po' di emozioni che mi sono rimaste.
Questa One-Shot sarà l'ultima probabilmente, in quanto ho in mente un progetto ben più articolato che richiede un impegno maggiore rispetto a dei piccoli sfoghi personali pubblicati una volta tanto.
In ogni caso fatemi sapere cosa ne pensate e, anche se sono poco conosciuto, se vi piacerebbe seguire questo mio progetto su EFP
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tutto  scorre.


Questo è uno dei concetti trattati dal filosofo Eraclito. Egli affermava che, immergendo un piede nel fiume, l’acqua che è stata toccata dal tuo piede scorre verso il mare, di conseguenza il tuo piede è bagnato da nuova acqua.
Questa teoria venne generalizzata e canalizzata verso l’uomo.
 L’uomo è in continuo mutamento, non è mai ciò che era 1 secondo fa…

Io non sono quello di 1 anno fa, né di un mese fa, né di una settimana fa, né di ieri, né di stamattina, né di adesso.
 
 
Mi è capitato spesso, in quest’ultimo periodo di riflettere su ciò che sono diventato, sugli errori commessi, su quello che avrei potuto evitare. Ho cercato di capire quando sono cambiato, di determinare l’istante in cui ho commesso una scelta che ha cambiato completamente la mia essenza.
Poi ho capito… Sono cambiato in maniera lenta e graduale, errore dopo errore, secondo dopo secondo il mio modo di essere si è stravolto fino a diventare quello che è ora: una melma imperfetta soggetta ancora a mutazione.
Capendo questo, mi sono concentrato di più sulle cause di questo mio mutamento.
   Ognuno di noi è soggetto all’influenza del mondo circostante, entrambi veniamo contaminati dal pensiero comune, da un’omologazione spietata del mondo circostante. Tutti noi siamo marchiati da un codice a barre all’interno della nostra anima ( o della nostra coscienza se, come me, non credi in un’anima immortale). Ogni piccola modifica che viene fatta alla nostra indole diventa un aggiornamento per il nostro codice, ogni qual volta la tua capacità di pensiero viene contaminata diventi un prodotto soggetto ad una compra-vendita spietata.
    Questo è ciò che mi è successo.


Fermati.
Prima di andare avanti pensa al tuo codice a barre.
Matura dentro di te l’idea che sei un prodotto.
Respira.


Io vengo acquistato e gettato da qualche anno a questa parte. Quello che provo non è bello, eppure tento di conviverci, non sono progettato per provare emozioni.
Eppure c’è qualche anomalia di tanto in tanto. Le persone che ti comprano sembrano sempre gentili e amorevoli, sei il loro prodotto preferito, a volte pensi anche che ti considerino come una persona vera. Con loro ci stai bene, ti senti vivo, e poi… vieni gettato.
Che paragone scontato! Mi sorprendo di me stesso.
Eppure, è l’unico modo che ho per descrivervi questo circolo vizioso.
All’inizio, la prima volta che venni gettato avevo provato un forte senso di tristezza, mi ero sentito abbandonato. Quando poi qualcuno mi prese dalla spazzatura mi sentii di nuovo felice. Eppure non passò molto tempo che venni gettato di nuovo.
Dopo un po’ mi rassegnai all’idea che questo non poteva finire, temprai il mio carattere affinché nulla mi smuovesse più di tanto, avevo perso quel po’ di umanità che era dentro di me.
E in ogni passaggio tra la mia rottamazione e la mia rivendita perdevo sempre una parte di emozioni, sempre più vuoto.
Ed è qui che ho capito a causa di cosa io sono cambiato.
Sono cambiato a causa delle delusioni, a causa delle speranze. Ogni qual volta ho riposto fiducia nelle persone intorno a me sono stato deluso.
Sono diventato una macchina, incapace di provare emozioni, non sono programmato per provare affetto o odio, non ho nulla dentro di me che sembri umano.
Eppure, a volte, succede una cosa che non provavo da tempo. Riesco a provare una febbrile sensazione, credo che si chiami “sorriso”. Con Lei specialmente, riesco a invertire questo mio processo di appassimento.
Forse Lei è la chiave di tutto.
Forse Lei è la corrente che fa scorrere l’acqua del fiume.
Forse, non sono poi un prodotto.


  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Sophos_