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Autore: petitecherie    04/10/2012    6 recensioni
2015, Stoccolma.
Tre anni dopo la separazione, la vita di Anette lontano dai Nightwish, com'è cambiata, cosa le è successo.
Perché il destino a volte ci porta sulla cima del mondo, ma magari non è il nostro posto, il posto giusto.
Perché sorridere può guarire tutto il dolore ed aiutarti a cantare quella canzone mai suonata. E a tendere la mano ancora una volta.
Dedicata ad Anette Olzon.
Genere: Angst, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Anette Olzon, Tuomas Holopainen
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Live to tell the tale'
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Time after Time
Dedicata ad Anette Olzon







***




The thought of my family's graves was the only moment
I used to experience true love
That love remains infinite,
as I'll never be the man my father is

How can you "just be yourself"
when you don't know who you are?
Stop saying "I know how you feel"
How could anyone know how another feels?


***



Heaven today is but a way
To a place I once called home.
Heart of a child, one final sigh
As another love goes cold.




Svezia, Stoccolma, 2015


Mi fermo di scatto, colta alla sprovvista. Stavo portando alcune cartelle in archivio e avevo iniziato a canticchiare tra me e me le parole di una canzone dei Nightwish. Sono tre anni, ormai, che non lo faccio più, perché significa aprire una scatola di ricordi ancora dolorosi.
Sospiro e faccio un altro passo in avanti.
Proprio come era successo con la mia vita, non mi sarei fermata neanche questa volta. Neanche se il groppo alla gola è troppo forte da mandare giù.
<< Anette, tutto bene? >> la voce chiara della dottoressa Lisa Lindstrom mi arriva alle orecchie appena supero le porte dell'archivio.
<< Sono un libro aperto? >>
<< Sì. >> sorride lei chiudendo un faldone e aprendone un altro. << Se continui ad avere quel muso dovrò mandarti da Clausen per farti fare un lifting. >> scoppia a ridere e mi ci unisco anch'io.
<< E io che pensavo che la mia crema antirughe bastasse! >> esclamo fintamente offesa.
<< Che dici se ci prendiamo un caffè? Ho bisogno di una pausa! >>
Pochi minuti dopo ci ritroviamo nella piccola caffetteria del nostro ospedale. Qui ci si occupa soprattutto di maternità e infanzia, e devo dire che amo moltissimo trovarmi qui. Avevo iniziato ad interessarmi alla medicina in generale dopo la nascita di Nemo, e pian piano quell'interesse è diventato sempre più forte, tanto che nel 2012 mi ero rimessa sui libri con infinita passione. Mi piace stare qui, è come se avessi trovato il mio posto nel mondo.
Cantare? Sì, lo faccio ancora, ogni tanto. Canto in macchina quando accompagno i bambini a scuola. A volte do una mano al mio fratellastro con le incisioni, ma ho smesso di farlo come lavoro a tempo pieno. E' come se la mia voglia di salire su un palco si fosse esaurita quella fatidica sera, quando ho realizzato che, nonostante i sacrifici, fossi sempre l'intrusa, quella rimpiazzabile.
<< Stai sospirando di nuovo. >> dice Lisa passandomi il cappuccino alla cannella.
<< Capita. >> le sorrido.
<< Da Anette-raggio di sole-Olsson? L'anima della festa? >> fa lei con tanto d'occhi << Cara mia, c'è qualcosa sotto. Ricorda che sono una psicologa. >>
<< Sì, ma ti occupi di bambini, Lisa. >>
<< Perché, tu da quando sei un'adulta, Tinker Bell? >>
<< Non mi rifarai il discorso sui tatuaggi, spero. >>
<< Almeno ti sei tolta i piercing. >>sbuffa lei << Su, Nettie, dimmi cosa c'è. >>
<< Mi sono tornati in mente loro. >>
<< Lo sapevo. >>
<< Lisa. >> le lancio un'occhiataccia.
<< Andiamo, ne hai sempre parlato a malapena. E' ovvio che c'è qualcosa da dire, no? >>
Con Lisa mi sono confidata subito, ai tempi, poco dopo essere arrivata qui. Insomma, ha una faccia che sembra dire 'dimmi tutto e ti consolerò'.
In realtà, non c'era granché da spiegare, per quanto i fan a distanza di anni siano ancora lì a lambiccarsi il cervello. Il problema era uno, fondamentale: lo stress. Poi, si è aggiunto lo stare lontano dai miei uomini. Poi, il lavorare in inglese, i ritmi del tour, tanti piccoli dettagli mai sistemati nonostante se ne discutesse ogni volta, e boom. Alla fine, non ce l'ho fatta più. Ho iniziato a stare male, sempre peggio. Non bastava più cantare, né l'affetto che i ragazzi mi mostravano. Sono crollata, mi è venuta pure una cisti al fegato.
Ho provato a stringere i denti per non deluderli, ma sapevamo che la corda si era spezzata e che il giocattolo si era rotto. L'unica cosa di cui mi pento è che non abbiamo mai provato a riaggiustarlo, l'abbiamo lasciato cadere e distruggersi. Per sempre.

Living today without a way
To understand the weight of the world.
Faded and torn, old and forlorn
My weak and hoping heart.

For the child, for the night
For the heart I once had
I believe and foresee
Everything I could ever be.

Mi passo una mano sulla fronte. Ora che ci penso, For the heart I once had non l'abbiamo mai eseguita live. E' una delle poche canzoni rimaste pure e sigillate dai sentimenti che l'hanno pervasa. Una sorta di memento mori.
Johan mi ha detto che Dark passion play e Imaginaerum vendono ancora, ma non mi interessa. Cioè, sono contenta per Tuomas e i Nightwish. E sono contenta per me, visto che a distanza di anni, quello che ho cantato piace ancora. Nonostante le critiche che ci sono state, so che c'è gente che ha amato i Nightwish solo grazie a me. A me e alle mie imperfezioni.
E dentro di me sento pulsare caldo e dolce un ricordo felice, che rotola come una biglia, e che mi fa sorridere. Non mi ferisce pensarci, non più. Se in questo momento penso a quello che è stato, mi viene da dire solo “Hep, hep, hep”.
<< Non fa male. Sono diventata indifferente? >> sussurro a Lisa posando il bicchiere.
<< No, Anette. >> dice lei gentile << Sei solo guarita. >>

Time will not heal a dead boy's scars,
Time will kill.




***

più tardi, casa di Anette e Johan


Lo faccio o no? Lo faccio o no? Ho da dieci minuti il telefono in mano e non so che fare. Può essere pure che abbia cambiato numero, oltretutto. So che non sono in tour e spero che sia a casa.
Oh, Anette, al diavolo!
Il telefono squilla a vuoto per un po' e finalmente dall'altra parte sento quell'accento assurdo quanto marcato che mi ha sempre fatta ridere.
<< Hallo? >> la voce timida di Tuomas Holopainen si riconosce subito.
Ok, mi sto raggelando. Sono tre anni che non mi sono fatta più sentire, non ho nemmeno partecipato al concerto alla prima di Imaginaerum. Pensaranno che li odio, visto il modo in cui ci siamo lasciati, visto ciò che è successo a Denver.
<< Tuomas. >> arranco, attaccandomi alla cornetta.
<< Anette? >>
Attimo di silenzio.
<< Anette, santo cielo, sei tu? Sei proprio tu? >>
<< Sì. >>bisbiglio << Sono io. >>
<< Oh, Anette. >>
Sento dei rumori dall'altro capo e capisco che Tuomas, il Maestro, è scoppiato a piangere. Ho scoperto che ha pianto anche al primo concerto senza di me, e che è sempre corso fuori dal palco, il dead boy di nuovo in pasto ai fan per le sue scelte.
<< Piantala, poliukku*. >>
<< Te lo ricordi ancora? >> blatera lui, la voce arrochita dal fumo e dal pianto.
<< Certo, finlandese da strapazzo. >>
<< Non credevo che ti avrei sentito ancora. >>
<< Nemmeno io credevo che ti avrei mai richiamato. >>
<< Perché? >> bisbiglia.
<< Perché credo che tu stia peggio di me, anche se sono passati tre anni. >>

Lying in my bed I hear the clock tick,
 And think of you
 Caught up in circles confusion--
 Is nothing new
 Flashback--warm nights--
 Almost left behind
 Suitcases of memories,
 Time after


<< Io... >> comincia lui, ma lo interrompo. Conosco Tuomas, so quanto per lui sia impossibile parlare delle sue emozioni, a meno di non vomitarle su un foglio. Finlandese, problema di comunicazione. L'ho imparato sulla mia pelle.
<< Lascia parlare me. >> dico seria. << Smettila di piangerti addosso, ok? Hai un album da scrivere, scrivilo, componilo, butta tutta la rabbia e il dolore lì dentro. Non sarà un sogno come lo è stato Imaginaerum, ma non puoi piangere sul latte versato, Tuomas. >>
<< Anette... >>
<< Non ho finito. Sai, siete stati degli idioti, voi. Non avete mai imparato nulla. Non siete cambiati dall'epoca di Tarja, siete sempre rimasti uguali a voi stessi. Alle volte è un bene, Tuomas, ma in questo caso è stato un male. Perché non si è trattato più di ferire me o il gruppo, si è trattato di fare male ai fan. Di deluderli, per la seconda volta. Perché lo sai, ne sei consapevole, che è te che hanno odiato, il Poeta caduto. >>

After my picture fades and darkness has
Turned to gray
 Watching through windows--you're wondering
 If I'm OK
 Secrets stolen from deep inside
 The drum beats out of time


<< E' me che odiano. >>
<< Te la sei cercata, Tuomas. >> rispondo. << Però, puoi ancora sognare. Il Gufo è lì per indicarti la strada. E nemmeno io sono pulita, Too. Ho anch'io le mie colpe. Ero troppo felice per rendermi conto della situazione in cui mi stavo cacciando. E i tour non sono d'aiuto. >> rido amara.

Sometimes you picture me
 I'm walking too far ahead
 You're calling to me, I can't hear
 What you've said
 Then you say go slow
 I fall behind


<< Tu, però... >>
<< Non preoccuparti per me, ora. Io sono andata avanti, e dovete farlo pure voi. A costo di venire a Kitee e prendervi tutti a calci in culo. >>e per la prima volta scoppio a ridere serena. Sì, sono caduta e mi sono fatta male, ma mi sono rialzata.
Quest'uomo, invece, additato da tutti, è rimasto nel suo angolo buio, avvertendo la lama del pendolo farsi più vicino, incapace di liberarsi dal male che lui stesso ha creato attorno a sé. E' facile accanirsi su un uomo a terra. E' facile parlare quando non si sa cosa sia successo davvero. Lo sappiamo noi, io e te, Poeta, e nessun altro.
Per questo, per la tua musica almeno, devi andare avanti e risorgere ancora.
<< Ehi, Tuomas, se non mi chiedi di venire in tour, possiamo fare una rimpatriata. >>
Avverto un singhiozzo dall'altro lato del filo.
Piangi, Poeta. Libera la tua anima come un tempo hai liberato le sirene. Come un tempo hai dato a me la possibilità di cantare per loro.
<< Sai, Too...
If you're lost you can look--and you will find me
 Time after time
 If you fall I will catch you--I'll be waiting
Time after time >>

Canto, per la prima volta da tanto.
Sento piangere più forte ma sorrido.
Sai, Poeta, non sarai mai libero dal peso che porti, ma è il destino di tutti i grandi cuori quello di soffrire incompresi. Forse un giorno, otterrai ciò che vuoi, stringerai tra le mani quello che hai sempre desiderato.
Fino ad allora, dovrai proseguire sul tuo sentiero.
Chissà, magari un giorno ci incontreremo ancora.


***


I see all those empty cradles and wonder
If man will never change

I, too, wish to be a decent manboy but all I am
Is smoke and mirrors
Still given everything, may I be deserving

And there forever remains that change from G to Em







§*§
Note autrice:

*vuol dire stupido in finlandese. E' una scena memorabile e comica di Made in Hong Kong.

Io la vedo così la situazione della separazione tra Nettan e i ragazzi. Tanto più che fino a che loro non spiegheranno cosa è successo, non me la sento di puntare il dito ad incolpare nessuno, perché ciò che è successo in America se lo sanno loro, mica noi.
Non eravamo mica dietro le quinte o dentro il tour bus a sentire risate e litigate, noi.
Credo sia superficiale limitarsi alle immagini sorridenti che si vedevano a giro. Anche con Tarja era così. Sorridevano tutti e poi, tac, è arrivata la lettera.
Mi auguro solo che questa volta spieghino davvero cosa è successo. Solo allora potrò dire e formarmi un'opinione 'veritiera' sui fatti.
Per adesso, dico solo grazie ad Anette per questi anni insieme <3 Keep hepping, sweetie!


Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, a parte Lisa. Non scrivo a scopo di lucro. Le canzoni citate sono: Song of myself e For the heart I once had dei Nightwish e Time after Time di Cyndi Lauper.












   
 
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