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Autore: I_me_mine    04/10/2012    1 recensioni
Rivisitazione di una vecchia One-shot da me scritta alla quale ho apportato alcuni miglioramenti (o peggioramenti chissà).
[..] La folla in delirio.
Parte All My Loving.
Non potevo crederci,dovevo essere impazzita ma loro,erano proprio loro: i quattro ragazzi che ogni giorno della mia normale vita mi avevano accompagnato con la loro musica[..]
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi lasciai cadere sul letto.

Presto  mi pervase quella piacevole sensazione di rilassamento dei miei muscoli che provavo ogni volta che,finalmenteconclusasi la mia estenuante giornata lavorativa,potevo lasciare fuori i problemi ed entrare in una dimensione di beatitudine tutta mia.

Sentii le palpebre pesanti ma nonostante la consapevolezza che presto sarei crollata,presi un vecchio vinile che mio nonno,un tipo piuttosto bizzarro ,mi aveva volentieri donato assieme al suo un po’ malandato giradischi e mi lasciai trasportare dalla musica.

Nulla poteva creare in me una sensazione di pace e armonia più di quelle note.

Lentamente mi abbandonai a Morfeo.

La musica andava,inconsciamente continuavo a sentirla,finché non fui totalmente persa nella mia mente.

Ma ad un tratto ,non so bene per quale motivo,mi sveglia di colpo.

Mi resi conto che,sebbene mi sembrasse passato qualche istante da quando avevo ceduto al sonno,erano passate invece diverse ore.

Dovetti costatare a malincuore, dai raggi che penetravano dalla mia finestra ,che era giunto il mattino.

Un amaro in bocca mi disgustò. Avevo la spiacevole sensazione che tutto attorno a me fosse diverso da come lo avevo lasciato la notte prima.
Mi trovavo in quella condizione di smarrimento post sogno che mi catapultava in uno stato decisamente malinconico.
Eppure questa volta le mie emozioni erano lungi dall’essere negative.

Non ricordavo che genere di sogno avessi fatto,non ricordavo nemmeno se avessi effettivamente sognato qualcosa,ma ero immersa in un’atmosfera così distesa ,quasi rarefatta,che non mi accorsi di essere stata lì,come imbambolata al buio della mia stanza, a pensarci per circa 10 minuti.

Corsi ad accendere la luce ancora scombussolata.

“Eh no,adesso basta scherzi,svegliati !” dissi a me stessa in un primo momento.

Stropicciai i mie occhi sperando di recuperare un po’ di lucidità ma quando li riaprii quello che vidi mi spaventò alquanto.

La mia stanza,quel buco colorato che avevo lasciato quando mi ero addormentata,si era trasformata in una specie di squallida camera d’albergo ,uno di quei posti visibilmente malmessi che incontri lungo il tuo cammino e  accetti di abitare quando ,dopo una lungo viaggio ,vuoi riposare per poi ripartire il mattino seguente.

Almeno questo fu quello a cui pesai quando perlustrai ciò che avevo attorno a me.

Non poteva essere possibile. Quello che stavo vivendo era assurdo,oltre ogni  fantasia. Non c’era spiegazione razionale.
Mi precipitai alla finestra e con un gesto secco spalancai le imposte.

Il sole mi accecò per qualche istante finché finalmente non riuscii a metter a fuoco il paesaggio ;ma quello che mi si presentò non fu l’immagine della piccola panetteria  che puntualmente sfornava pane caldo e del cui profumo ogni mattina,da quando avevo trovato casa qui,ero solita inebriarmi prima di riprendere la mia faticosa giornata.
No. Tutto quello che avevo nel mio campo visivo era una grigia e assolata superstrada,una di quelle strade immense nel bel mezzo del nulla che si vedono nei film ,e poche e sparse casine,decisamente in decadenza.


In preda al panico corsi fuori,in cerca di indizi ma appena aprii la porta mi resi conto che quello che era stato il mio pianerottolo aveva lasciato posto ad un corridoio fornito di porte. Sulla parete un orologio improponibile segnava le  8 e un quarto.


Da piccola ho sempre sognato di scoprire il modo di catapultarmi da un’era all’altra:leggevo storie ,guardavo film,mi perdevo in quelle immagini e nella mia fantasia,la lasciavo vagare,passavo ore in quello stato. Ero certa che un giorno avrei provato anche io quel genere di cose.
Si,sono sempre stata una persona dotata di una certa fantasia. Mi creavo il mio personale mondo perché semplicemente quello in cui vivevo non mi soddisfaceva,mi rendeva perennemente infelice.
 E’ per questo che speravo esistesse qualcosa che un giorno avrebbe potuto portarmi a tempi passati,epoche alle quali sentivo di appartenere molto più di quella a cui ero stata destinata.
Crescendo ho capito che ciò non era possibile in alcun modo eppure ,da qualche parte nel mio cuore, continuavo a sperarci.



Aprire gli occhi e trovarsi in un luogo diverso da quello in cui ti eri addormentato.
Una persona normale sarebbe sbiancata dal terrore,ma io ero troppo confusa per realizzare realmente quello che stava accadendo.
 
Ma cosa diavolo stavo cercando?!Qualcuno mi aveva giocato un brutto scherzo.

Troppo intenta a sudare freddo,correre e pensare, non mi accorsi di aver attraversato il lungo corridoio del presunto motel in breve tempo e non notai la persona che mi si stava avvicinando. Le sbattei contro.

“Oh Dio,mi dispiace,mi scusi,sono tremendamente desolata”

La donna mi aiutò a rialzarmi e,notando probabilmente la mia tensione, dolcemente mi sorrise .

“Tranquilla cara,è tutto a posto. Hai bisogno d’aiuto ?”

Cosa avrei potuto dirle? La verità forse? No,no di certo,mi avrebbe considerata una matta.

“ Io..credo di essere leggermente confusa..mi sa dire che giorno è oggi?”

Notai una certa sorpresa sul suo volto.

“E’ il 9 Febbraio...non è un giorno qualunque,soprattutto se poi ti trovi qui,dovresti saperlo, cara..”

Ma il problema era proprio questo: perché ero lì?
Forse ero impazzita,forse esisteva davvero un modo per muoversi nel tempo ,non era del tutto inventato e magari qualcun altro aveva vissuto la stessa esperienza che stavo vivendo io: questo non potevo saperlo,non sapevo nulla,e mi tormentavo a causa di ciò.

Mi sistemai le ciocche scure dietro le orecchie.

Oramai tutto così lontano dalla realtà che essere scambiata per una squilibrata era davvero il mio ultimo problema: al diavolo tutto,devo sapere!

“E..Ecco.. “ Esitai ancora “..i-io..” presi fiato e mi feci coraggio . “ Mi saprebbe dire perché tutti noi ci troviamo qui?”  Deglutii notevolmente agitata,consapevole di aver appena domandato una cosa assurda,ma d’altra parte, TUTTA quella situazione era assurda.

Alzò un sopracciglio con aria perplessa.

“ Cara,siamo tutti qui perché questo è un luogo di raduno . Il nostro è un paesino piccolo ma non per questo le notizie non arrivano. Siamo tutti in partenza perché sta sera si terrà alla prima esibizione americana dei Beatles all’Ed Sullivan Show,non possiamo perdercela..ti pare?”  Sorrise ammiccante.

“Oh certo,giusto,ora mi è tutto chiaro,i Beat..COSA?!"

Sgranai gli occhi .Sicuramente quello che avevo appena ascoltato era frutto del mio pessimo udito.

La donna mi guardò una volta per tutte spazientita e visibilmente scocciata.

“Senti cara,immagino che questo ti sembri divertente,ma non capisco cosa ci faccia tu qui se non ti interessano i quattro giovani di Liverpool ! Se il tuo scopo è prenderti gioco di me con domande insensate sappi che non sono stupida se invece  vuoi unirti a noi laggiù c’è il pullman con cui partiremo tra circa ..mmm 15 minuti,quindi raduna le tue cose e sbrigati a decidere!”

Detto ciò,scuotendo il capo corse in contro alla folla  in fermento lasciandomi in uno stato completo di trans.

Non può essere possibile. I Beatles.

Corsi alla reception e richiesi un calendario…9 Febbraio …1964.

Mi fermai qualche istante a ragionare,chiusi gli occhi e li riaprii. niente.

Stava accadendo davvero.

Mi accorsi che ormai tutte le persone si erano spostate in quella sottospecie di hall e con palpabile ansia si apprestavano a dirigersi al pullman . Assurdo ma non ci pensai due volte:saltai su quel pullman.

Non sapevo nemmeno per quale assurda ragione mi ero fidata.
Non era una cosa razionale partire con persone che non conosci e ,cosa più inimagiabile,non appartenenti al tuo secolo.
Era pura follia.
Poggiai il capo contro i finestrino e socchiudendo gli occhi pensai mentre una serie di immagini mi scorrevano dinnanzi.



Viaggiavo spesso da ragazzina,con mio nonno. Ricordo che aveva un piccolo furgoncino:era di un azzurrino sbiadito e lungo tutta la fiancata destra portava dipinto uno stupendo arcobaleno,mentre su quella sinistra disegni floreali in verde e rosso e vari altri ornamenti che col tempo erano scoloriti.
Quando era giovane si dedicò con tutto se stesso ai movimenti pacifisti,doveva essere quello che si definisce un “figlio dei fiori” e oh,quando parlava della famosa Summer of Love i suoi occhi si illuminavano.
Era sempre stato un tipo singolare.
Ascoltavo così volentieri le sue storie che in men che non si dica eravamo giunti a destinazione.
Mi manca.




Dopo alcune ore di viaggio ,arrivammo.

Dio mio. Ero lì,in mezzo a quella folla,come ci ero arrivata ancora non lo sapevo ,ma ero lì davvero.

Ci fecero entrare,o meglio,io mi lasciai trasportare dal gruppo di ragazzi che si precipitavano all’interno e ,ancora non del tutto consapevole di ciò che stava accadendo ,trovato un posto, mi misi a sedere .

Poi Arrivò il momento. Avevo il fiato sospeso,il cuore che mi batteva così forte.

“Ladies and Gentleman :THE BEATLES”

La folla in delirio.

Close you eyes and I'll kiss you..

Parte All My Loving.

Tomorrow I'll miss you..

Non potevo crederci,dovevo essere impazzita ma loro,erano proprio loro: i quattro ragazzi che ogni giorno della mia normale vita mi avevano accompagnato con la loro musica,la mia fonte di ispirazione,LORO,,tutto quello che ho sempre sognato ,si stavano esibendo proprio sotto i miei occhi. Gli occhi di una ragazza del XXI secolo, trasportata non si sa come a quei magici giorni,i giorni in cui i fab four erano più uniti che mai, e forse,proprio come me,ancora non pienamente consapevoli di quello che gli stava accadendo,proprio come me,i loro occhi brillavano,e proprio come me stavano vivendo uno dei momenti più importanti della loro vita.

Questa era la cosa più incredibili che mi fosse mai accaduta.

Mi scese una lacrima,poi un’altra,poi un’altra ancora .
Mi unii a tutti gli altri.

Era buffo; quando spesso mi ritrovavo al computer a guardare con occhi sognanti quei live mi dicevo che se avessi avuto il privilegio di trovarmi nella medesima situazione di quelle persone non avrei mai urlato e scalciato come una matta.
Ma trovarmi in prima persona,era l’ultima cosa che avrei mai immaginato. Dovevo godere a pieno di quel momento tanto impossibile quanto meraviglioso. Era tutta un’altra storia!

Quei ragazzi cantavano e si muovevano disinvolti,con un sorriso meraviglioso sui loro volti,ed ogni loro gesto era motivo di incanto.

Erano sul serio unici.

Ma ad un certo punto sentii qualcosa che mi scuoteva violentemente .Non potevano rovinare il momento più bello della mia vita!

I'll write home every day..

La folla iniziava ad accalcarsi,mi stringeva sempre più in una morsa senza fine,sentivo il respiro mancarmi.

and I'll send all my loving..to you..

Lentamente anche la musica si trasformò in una specie di eco finché non crollai a terra.
 

Mi svegliai di soprassalto e totalmente sudata.

Mi guardai attorno: un comodino con una piccola luce dal paralume azzurro e una macchina fotografica poggiata accanto,uno specchio sulla parete di fronte al letto con alcuni schizzi a penna appiccicati con dello scotch ,poster e foto varie e ancora una poltroncina malandata dalla fantasia improbabile poi ,accanto ad un armadio che era stato riadattato all’ambiente con una passata bianca di vernice e  sul quale erano stati dipinti dei motivi floreali, un giradischi.

Suonava A Day in The Life.

Mi diedi un pizzicotto per assicurarmi di essere sveglia e mi misi a sedere.

Da quando avevo chiuso gli occhi era passata poco più che una mezz’oretta .

Mi guardai attorno ancora una volta passando in rassegna le pareti variopinte della stanza e posai nuovamente lo sguardo su quel magnifico oggetto.

Sorrisi .

Avevo incontrato i Beatles.








I_Me_Mine: Ok,questa è veramente mediocre!
L'ho scritta un pò di tempo fa ma nessuno la calcolò ..e avevano ragione! Faceva veramente schifo ç_ç
L'ho rivisitata,cercando di eliminare i piccoli difetti di scrittura che per qualche mistero avevo ignorato ed ora la ripubblico,sperando di non aver reso ancor peggiore questo pseudo mio tentativo.
L'ho scritta però con tutto il cuore,quindi anche se non è di certo i lcapolavoro letterario del secolo,è piena di sentimento ed intenzione!

Mi scuso per eventuali errori e spero leggerete e lascerete il vostro sempre gradito pensiero <3
   
 
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