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Autore: Kingdommarco    05/10/2012    3 recensioni
"Francesco Alighieri, alunno di un noto liceo classico di Napoli sito in Piazza del Gesù, una mattina si ritrova in ritardo. Mentre si appresta ad entrare in classe viene fermato dall'apparizione di tre creature, che lo costringono a fermarsi. Incontra, a sorpresa, il giovane cantante neomelodico Gennaro Parascandalo, col quale comincia il suo viaggio attraverso la scuola al fine di arrivare all'ultimo piano e evadere dalle scale antincendio."
Parodia dell'Opera di Dante, nell'epoca moderna. Buona Lettura, e lasciate ogni speranza, oh voi ch'entrate! ^_^
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"CANTO 1: PROLOGO"

Francesco Alighieri, alunno di un noto liceo classico di Napoli sito in Piazza del Gesù, una mattina si ritrova in ritardo. Mentre si appresta ad entrare in classe viene fermato dall'apparizione di tre creature, che lo costringono a fermarsi. Incontra, a sorpresa, il giovane cantante neomelodico Gennaro Parascandalo, col quale comincia il suo viaggio attraverso la scuola al fine di arrivare all'ultimo piano e evadere dalle scale antincendio.


Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai in un corridoio oscuro,
ché la corrente a scuol s’era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta scuola selvaggia e aspra e buia
che nel pensier rinova la paura!

Tant’è amara che è peggio della morte;
non si può trattar del ben ch’i’ vi trovai,
perché alcuna cosa buona i’ v’ ho scorte.

Io non so ben ridir com’i’ v’intrai,
tant’era pien di sonno a quel punto
che alle sei e mezza il letto mio abbandonai.

Ma poi ch’i’ fui al piè del portone giunto,
là dove terminava quell’atrio
che m’avea d’ansia il cor compunto,

guardai in alto e vidi le sue spalle
vestite già de’ raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne calle.

Ed ecco, quasi al cominciar de l'erta,
una prof di sostegno leggera e presta molto,
che di cattivi abiti del mercatino era coverta;

e non mi si partia dinanzi al volto,
anzi ’mpediva tanto il mio cammino,
ch’i’ fui per ritornar più volte vòlto.

Temp’era ancor al principio del mattino,
e ’l sol montava ’n sù con quelle nuvole
ch’eran con lui quando veniva a diluviar.

Ven l’ora della campanella e il ritardo in cagione;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve un professore.


Questi parea che contra me venisse
con la test’alta e co registro e penna infisse,
sì che parea che una nota metter mi volesse.

Ed una bidella, che di tutte brame
sembiava carca ne la sua bruttezza,
e pè molte genti fé già il caffè caldo,

Mi minacciò questa donna sanza pace,
che, venendomi ’ncontro, a poco a poco
mi ripigneva là dove ’l sol tace.

Quando vidi un giovane nel bagno dei disabili,
"Miserere, so’n ritardo!", gridai a lui,
"qual che tu sii, o bidello od alunno certo!".

Rispuosemi: "Non alunno, alunno già fui,
e li insegnanti miei furon infami,
bocciaron’ a prescindere i miei amici, ambedui.

Nacqui al Vomero, su Via Scarlatti
e vissi a Margellina sotto ’l buon Cafassi
l’avvocato che avea studio al piano di su.

Cantante fui, e cantai di quel giusto
figliuol dell’ortolano che venne a Via Foria,
poiché quell’altro non pagò e fu combusto.

E io a lui: "Amico, io ti stimo
per quell’ortolano che tu non conoscesti,
credimi, nulla ti perdesti, era un’infamo.

Or se’ tu quel Gennaro e quella fonte
che speri di cantar con Tony Tammaro?",
rispuos’io lui con vergognosa fronte.

"O de li altri cantanti onore e lume,
vagliami ’l lungo studio e ’l grande amore
che m’ ha fatto cercar lo tuo volume.

Tu se’ lo mio maestro e ’l mio autore,
tu se’ l’unico del quale ho tutti i dischi
la bella musica che m’ ha fatto sognar.”

“Ma tu perché ti rintani in tanta noia?
perché non sali il dilettoso edificio
e fuggi dalle scale di emergenza?".

“Che io fugga o no da do’tu dicesti,
sì ch’io veggia la porta di casa mia
Farai strada tu, che hai l’TomTom in testa".

Annuì e si mosse, e io li tenni dietro.

 

-Angulus Auctoris-


O lettori intrepidi, che avete avuto il coraggio di leggere questa boiata, come suggerisce anche il titolo,
oggi è cominciata la Divina Boiata, commedia che narra di avventure scolastiche quotidiane quanto assurde,
come la comparsa di professori, o incontri ancor più assurdi. La storia è ambientata  a Napoli, che è la mia città.
Vi auguro buon proseguimento di storia, e se non vi piace o la ritenete assurda, sappiate che volsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandate.

Se vi è piaciuta lasciate un commento, anche piccolo, per dirmi cosa ne pensate, la vostra opinione per me è essenziale.
Al prossimo capitolo, vi saluto!

Kingdommarco

   
 
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