Mi feci largo tra la folla che circondava i semidei appena arrivati dal Campo Mezzosangue, seguito da Frank e Hazel. E poi la vidi.

I capelli biondi le erano cresciuti molto dall'ultima volta che l'avevo vista al Campo e mi sembravano anche più splendenti.

I suoi occhi grigi mi guardavano con stupore e felicità e avrei potuto giurare che fossero lacrime quelle che stavano agli angoli dei suoi bellissimi occhi.

Era stupenda, anche più di prima e finalmente era lì. Era proprio davanti a me, a pochi metri, ma non riuscivo a muovermi.

L'unica cosa che si muoveva in me era il  mio cuore, che batteva all'impazzata per quella ragazza di cui ero follemente innamorato da anni.

Reyna si schiarì la voce e si voltò verso di Jason.

«Jason Grace, mio collega...bentornato a casa. E questi tuoi amici...» iniziò a dire, ma si interruppe.

Annabeth era scattata in avanti stupendo tutti.

Stava correndo verso di me. Fu come se vederla venirmi incontro avesse sbloccato i miei muscoli e mi precipitai anche io verso di lei, mentre tutti gi guardavano allarmati, forse temendo uno scontro.

Ma l'unico scontro che ci fu, fu quello delle nostre labbra, che inevitabilmente si unirono in un bacio appassionato, un bacio che sognavo da mesi di ricevere.

La strinsi forte a me e in quel momento non mi importava di niente.

Sarebbe persino potuto apparire mio padre in mutande, con una collana di fiori, ballando il valzer con un leone marino e non mi sarei accorto. C'eravamo solo io e lei.

La mia Sapientona, pensai felice.

Mi staccai da lei, sebbene riluttante ad abbandonare le sue dolci labbra, e studiai la sua faccia.

«Oh dei, non avrei mai pensato-» cominciai, ma non riuscii a finire la frase.

Annabeth afferò il mio polso e con una mossa veloce mi stese a terra. La folla gridò. Alcuni fecero per venirci incontro, ma Reyna li bloccò.

Ero stupefatto dalla rapidità con cui la mia ragazza mi aveva messo al tappeto. Ma perchè l'aveva fatto?

Annabeth poggiò con forza il ginocchio sul mio petto e mi strinse la gola con l'avambraccio, mentre un lampo di rabbia mista a preoccupazione le passava negli occhi. Sembrava sul punto di piangere.

«Se ti azzardi a lasciarmi di nuovo» disse con gli occhi punti dalle lacrime «giuro su tutti gli dei che-»

Quasi mi venne da ridere. Non di lei, assolutamente,  ma di sollievo. Sollievo per aver ritrovato la mia Annabeth, sollievo che non volesse uccidermi, sollievo per averla baciata di nuovo...

«Considerami avvertito.» dissi sorridendo. «Mi sei mancata anche tu.»

Annabeth si alzò e mi aiutò a rimettermi in piedi. Avevo una voglia matta di baciarla di nuovo, di stringerla a me, ma mi detti un contegno.

Dopotutto, ci stavano ancora fissando tutti a bocca aperta. Le sorrisi e lei fece lo stesso.

Jason si schiarì la voce. «Beh, sì...è bello essere di nuovo a casa.»










Alluoraaaaaaa percyjacksoniani! (?)
Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta (anche se scommetto che non la leggerà quasi nessuno per non rovinarsi il momento nel libro)
Quindi, parlo per voi, lettori inesistenti! xD
In MoA il capitolo è in terza persona ma è comunque dal punto di vista di Annabeth, perciò ho voluto scrivere di Percy.
Perchè boh, mi andava di scrivere qualcosa di fluffoso sui Percabeth e ho avuto questa idea.
Ho pianto come una pianta carnivora (?) bagnata dalla pioggia (??) quando ho letto questa parte.
Perchè zio Rick, lo sappiamo bene, non è che descrive molto romanticamente ste scene, ma l'ho adorata lo stesso *w*
E' stata troppo dolceeeeeee xD
Ok, basta con le crisi di fluffosità.
Spero con tutto il cuore che vi piaccia...magari la leggete fra una decina d'anni xD
Un bacio PERCABETTHOSO A TUTTI. <3