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Autore: telesette    06/10/2012    0 recensioni
Indugiando, come se fosse la prima volta che la guardava così, Fabio le prese il volto con entrambe le mani e la baciò appassionatamente. Fu in quel bacio che i due capirono di essere indissolubilmente legati uno all'altra, a prescindere dagli errori e dagli sbagli commessi, perché alla fine entrambi desideravano solo poter stare insieme...
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio, Tamara Valiente
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Per sempre e soltanto te

 

A quanto pareva, Fabio non riusciva proprio ad accettare che fosse finita.
Tamara non voleva più avere a che fare con lui e, considerato che era stato lui a troncare per mettersi con Guadalupe, Fabio non poteva certo permettersi il lusso di biasimarla.
Già in passato, quando Emma aveva ordito quella sporca macchinazione al solo scopo di vendicarsi di sua sorella, Fabio aveva sofferto come un cane all'idea di perdere Tamara.
Poi invece, passato qualche tempo, era bastato quel viaggio in Spagna per rovinare tutto di nuovo.
Fabio aveva conosciuto Guadalupe e, com'era prevedibile, si era completamente dimenticato di ciò che lui e Tamara avevano costruito assieme.
Questa volta però Tamara non gliel'avrebbe perdonata.
In passato forse, tenendo da conto anche della meschinità di Emma, le era stato possibile giustificare il tradimento di Fabio. Ma di fronte alla stupidità di quest'ultimo, non c'era più nulla di cui illudersi: Fabio era un idiota, un idiota e un farabutto; perché solamente un idiota poteva giocare con i sentimenti di una persona, infischiandosene di quanto questa poteva soffrire.
E Tamara non aveva più intenzione di soffrire per colpa sua.
Se a Fabio era passato il "capriccio" per Guadalupe, Tamara non sarebbe certo corsa da lui per buttargli le braccia al collo. Un giorno magari al signorino sarebbe venuta la cotta per una statunitense maggiorata, o peggio per una svedese tutta curve, e la storia sarebbe ricominciata daccapo.
Non poteva fidarsi di uno come lui, non più ormai.
E comunque adesso lei stava con Viny, un tipo certo molto più affidabile, e non avrebbe interrotto la loro relazione per quell'idiota di Fabio.
Ecco perché, ogni volta che li vedeva assieme, Fabio non poteva fare altro che osservarli e constatare da sé di essere veramente un idiota.
Aveva avuto accanto la ragazza perfetta, l'unica capace di amarlo per quello che era, una ragazza che aveva riposto in lui tutto il suo amore e la sua fiducia... e se l'era lasciata alle spalle così, come se niente fosse!
Che cosa poteva pretendere da lei, adesso?
Qualunque ragazzo poteva sentirsi attratto dal fascino di Tamara, così come dai suoi occhi e dal sorriso che le illuminava sempre il volto, e lei era consapevole di meritare qualcosa di meglio di un bugiardo infedele come lui. Fabio non l'aveva tradita e ingannata solo una volta, bensì due, per questo non poteva più credergli.
Ecco perché lei aveva scelto Viny.
Ecco perché lei stava abbracciando Viny.
Ecco perché lei stava baciando Viny...

- Sono un idiota - mormorò Fabio tra sé, tenendo le mani in tasca e scuotendo il capo dolorosamente, mentre li vedeva allontanarsi lungo la strada.

Ultimamente a Buenos Aires si andavano raccogliendo un bel po' di individui assai poco raccomandabili.
Gente disposta a tutto, per guadagnarsi da vivere, e abituata a ricorrere ai sistemi più disperati.
Viny e Tamara non si erano accorti di quel barbone, se non quando questi si parò davanti a loro minacciandoli con una calibro 32.

- Il portafoglio, svelto - ruggì il barbone, tenendo il gingillo puntato contro Viny.
- S... Sì certo, subito - balbettò il ragazzo, ancor più terrorizzato di quanto non fosse Tamara.
- Caccia gli orecchini, mocciosa - disse poi, puntando la nera canna del revolver al volto di Tamara.

La ragazza era pietrificata dalla paura, del tutto incapace di muoversi o di parlare.
Fabio si era voltato distrattamente e, con la coda dell'occhio, riuscì a scorgere quanto stava succedendo. Col cuore in gola, si affrettò dunque a correre in aiuto della ragazza. Questa aveva gli occhi sbarrati e, oltre alla pistola puntata contro, non era in grado di vedere niente e nessuno.
L'uomo le ripeté di consegnargli immediatamente gli orecchini, in tono ancora più minaccioso, tanto che Viny obbedì inconsciamente all'impulso di darsela a gambe... e infatti scappò via di corsa, abbandonando Tamara in balìa di quel mascalzone. Costui sollevò il cane dell'arma e, afferrandole violentemente il polso con una stretta di ferro, gliela puntò all'altezza della tempia.
In quella Fabio giunse appena in tempo per spingere via il criminale, mettendosi fra Tamara e la pistola. La ragazza riuscì appena a rendersi conto della sua presenza, che riuscì a mormorare incredula il suo nome...

- Fabio...
- Non azzardarti a toccarla, delinquente - esclamò Fabio, stando davanti a Tamara con fare protettivo.

L'adrenalina schizzò nelle vene del criminale che, col colpo già in canna e il dito sul grilletto, si lasciò andare per istinto e fece fuoco senza volerlo.

- Fabio, nooo !!!

Come il proiettile esplose, Fabio ebbe un sussulto e crollò all'indietro. Lui e Tamara si ritrovarono in ginocchio sulla strada, lui rigido e immobile tra le braccia di lei, mentre il criminale scappò via prima che il rumore dello sparo potesse attirare qualcuno nelle vicinanze.
Realizzando improvvisamente l'accaduto, Tamara strinse forte la mano di Fabio, supplicandolo di dirle qualcosa. Il ragazzo aveva gli occhi chiusi e un piccolo squarcio circolare sulla giacca, tuttavia dal suo petto non fuoriusciva sangue. Di nuovo Tamara gemette il suo nome, tra le lacrime e i singhiozzi, e questa volta un lieve fremito delle sopracciglia le rivelò che Fabio era ancora vivo.

- Ta... Tamara - mormorò lui, aprendo gli occhi. - Sta... Stai bene?
- Sì, io sto bene - confermò lei, scostandosi una ciocca di capelli dal volto pieno di lacrime.

Sia lei che Fabio impiegarono alcuni secondi per rendersi conto di cosa fosse realmente successo.
Fabio ricordava solo il rumore dello sparo e un forte impatto che lo aveva spinto all'indietro. Tuttavia, pur avvertendo migliaia di fitte in ogni parte del corpo, non riusciva a capire come mai il proiettile non lo avesse ucciso.
Le dita della mano scivolarono istintivamente sul foro della giacca, indugiando su qualcosa di metallico che vi era sotto: un medaglione portafortuna, con il proiettile conficcato al centro...
Quel medaglione era un regalo che Tamara gli aveva fatto per il loro primo mese di fidanzamento.
La placca istoriata era rivestita con una spessa lamina di piombo, la quale aveva in parte frenato la penetrazione; e le schegge della rottura avevano lacerato la pelle, incastrando però la pallottola, risparmiando così il muscolo e gli organi.
Tamara riconobbe chiaramente l'oggetto, anche se la meravigliava il fatto che Fabio lo avesse ancora con sé.
Subito richiamati dal rumore dello sparo, alcuni passanti diedero l'allarme e di lì a poco giunse un'ambulanza. Fabio venne sistemato dunque su una barella e accompagnato da Tamara che, senza smettere un secondo di tenergli la mano, rimase con lui fino all'arrivo in ospedale.

***

Più tardi, una volta accertato che la ferita era solo superficiale, Fabio e Tamara uscirono dall'ambulatorio entrambi chiaramente sollevati. L'agente di servizio prese nota della loro descrizione, per la denuncia, dopodiché suggerì ai due ragazzi di fare attenzione nel tornare a casa.

- Ancora non riesco a crederci - esclamò Tamara, guardando Fabio con aria incredula. - Ma come ti è saltato in mente di metterti davanti ad un uomo armato?
- E me lo chiedi - fece lui, accarezzandole dolcemente la guancia. - Per te lo rifarei di nuovo, anche adesso!

Tamara sorrise commossa, guardandolo intensamente negli occhi.

- Sei abbastanza pazzo da farlo - commentò.

Anche Fabio sorrise, passandole prima la mano tra i capelli e poi indugiando le dita sulla sua fronte.
Quanto tempo era passato, dall'ultima volta che l'aveva accarezzata.
Per poco non aveva rischiato di perderla veramente.
Solo in quel momento Tamara poté finalmente rendersi conto di quanto Fabio tenesse a lei.
Se Fabio non avesse avuto con sé il suo regalo, sarebbe morto sul colpo.
Tamara era perfino convinta che lo avesse buttato, dopo tutti quegli anni, e invece lo aveva tenuto sempre lì... proprio vicino al cuore.
Non era stato solo il medaglione a salvargli la vita, di questo Fabio era assolutamente sicuro.
Era stato l'amore, il suo amore per Tamara, e di questo non aveva alcun dubbio.

- Tamara, io...
- Ssst - fece lei, poggiandogli le dita sulle labbra. - Anch'io ti amo, purtroppo... E' la mia debolezza, non ci posso fare niente, e ora so anche perché!

Indugiando, come se fosse la prima volta che la guardava così, Fabio le prese il volto con entrambe le mani e la baciò appassionatamente. Fu in quel bacio che i due capirono di essere indissolubilmente legati uno all'altra, a prescindere dagli errori e dagli sbagli commessi, perché alla fine entrambi desideravano solo poter stare insieme.

- Ti amo, Tamara - sussurrò Fabio, stentando quasi a credere che tutto ciò fosse vero. - Ti amerò sempre, sempre... Per sempre e soltanto te!

FINE 

   
 
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