TÈ E BISCOTTI

Quel giorno a casa Weasley gli unici rumori che si potevano sentire erano il costante scrusciare della pioggia e degli starnuti provenienti da una camera al piano superiore.

Il clima tipicamente Inglese quell'estate aveva deciso di fare capolino per due lunghe settimane proprio nel sud occidentale dell'Isola. I suoi abitanti erano ormai stufi della continua pioggia e del vento freddo, ma non potendo mettersi contro madre natura, si erano rassegnati all'arrivo dell'autunno in pieno agosto. Ma tra quelli ce n'era uno che, oltre ad essere esasperato da quella pioggia, era a letto da due giorni con febbre e raffreddore. La camera di Ron Weasley, il nostro protagonista, era in penombra ad ogni ora del giorno -dato che si lamentava in continuazione della luce e del fastidio che gli procurava agli occhi- e, sul comodino, era sempre presente una tazza di tè con dei biscotti, prontamente sostituiti dalla madre di Ron.

Quella mattinata così uggiosa e frescolina tutta la famiglia Weasley aveva deciso di uscire a fare compere per il nuovo anno scolastico, i ragazzi erano cresciuti ed avevano bisogno di vestiti nuovi, continuava a ripetere la Signora Weasley.

Così di buon ora erano usciti in compagnia anche di Harry, solo Hermione era rimasta a casa con la scusa di studiare ancora un po' per prepararsi all'inizio dell'anno, aveva passato tutta l'estate terrorizzata all'idea di dimenticarsi tutti gli insegnamente ricevuti negli anni passati.

Molly aveva lasciato ad Hermione una serie di istruzioni su come occuparsi del “suo bambino raffreddato” ad esempio il tipo di tè più adatto, l'ora in cui portarglielo, informarsi della sua salute e …

Hermione così aveva deciso di dedicarsi allo studio facendo delle pause in cui si occupava dell'amico. Essendosi alzata, come ogni mattina, molto presto aveva pensato di studiare prima Pozioni, poi Aritmanzia e Trasfigurazione ed infine Incantesimi.

Pozioni era risultata più facile di quanto avesse programmato da ripassare e così le era rimasto ancora un po' di tempo in cui studiare Aritmanzia prima di salire in camera di Ron. Le piaceva Aritmanzia solitamente, ma forse per via della pioggia e del sole ancora dietro le nuvole, quella volta dopo aver letto una decina di pagine decise di chiudere il libro optando per la preparazione di un tè caldo, solo che, mettendo l'acqua nel pentolino e sentendo il profumo del tè alla pesca, si era scoperta anche lei desiderosa di una tazza di tè fumante con qualche biscotto alla cannella -i suoi preferiti- preparati quella stessa mattina da Molly che ancora tiepidi rilasciavano il loro inconfondibile profumo.

Mise come al solito meticolosa e precisa la stessa quantità del profumato tè nelle due tazze ed un numero pari di biscotti in due piatti ben distinti, non si voleva di certo ammalare così vicino all'inizio della scuola, e posizionò il tutto su un grazioso vassoio e si incamminò sulle scale per raggiungere la camera di Ron.

Con mano decisa e delicata bussò alla porta e accompagno il gesto con << Ron? Sono Hermione. Posso entare? >>. Lui con voce ancora un po' stanca, solo per Hermione Granger era mattina già da un po', invece per Ron quell'orario era appena chiamabile così, disse << Certo,.. >> uno starnuto aveva interrotto la frasse << ... spero che non ti ammali anche tu. >>, nel frattempo si era messo seduto ed aveva gettato i fazzoletti nel cestino. << Ci proverò! >> rispose lei con un sorriso << Ti ho portato un tè con dei biscotti e la mia compagnia, sempre che non ti dispiaccia. Se vuoi posso sempre andare, forse è meglio che... >> disse un po' impacciata. << No, no! Mi fa piacere, resta pure se vuoi. Vuoi? >> chiese lui preoccupato di costringerla. << Voglio! >> voleva davvero, le faceva piacere. Non parlavano da qualche giorno e lui era sempre un suo amico, uno dei suoi migliori amici, e le mancava.

Appoggiò il vassoio sul comodino e si informò, come si era tanto premurata Molly di farle fare << Come stai? Ti senti meglio? >> << Si, grazie, stò meglio! >> disse lui abbastanza sveglio, si vedeva che cominciava a guarire << Vuoi sederti? >> chiese sempre lui vedendola impacciata con le mani in mano e facendole un po' vicino a se, lisciando con la mano la coperta.

Lei non disse nulla fin quando non si sedette e quando lo fece con il sorriso sulle labbra e lo sguardo basso ed imbarazzato disse << Grazie. >> per poi porgerli una delle due tazze. Lui l'afferrò ringraziandola con uno sguardo e, anche lei con la sua tra le mani, si smisero a sorseggiare la bevanda calda. Dopo un po' lei allungò una mano prendendo uno dei biscotti che aveva adocchiato fin da quando ne aveva sentito il profumo.

E mente mangiucchiava contenta il suo biscotto sentì la voce dell'amico mente le diceva << Mi sei mancata, sai? >> era strano sentire il ragazzo così coraggioso, così sincero. << Anche tu mi sei mancato. >> rispose lei, facendo tirare un sospiro di solievo a Ron. << Quando dico che mi sei mancata non intendo solo in questi giorni in cui non ci siamo visti. Ma anche questi ultimi mesi in cui parliamo poco e niente e di cose futili. Mi manca la mia migliore amica, mi manchi tu! >> forse in quel momento era il raffreddore e la stanchezza a parlare, ma a Hermione questo non importava << Anche tu mi sei mancato in questo periodo! >>. Dopo questo scambio di emozioni calò il silenzio.

<< Sono buonissimi questi biscotti ! >> esclamò Ron magiandone uno a sua volta, << Sono i miei preferiti, mi piace proprio il sapore della cannella. >> disse Hermione. << Gli hai preparati tu ?! >> chiese Ron << No, tua madre, io non sono capace di preparare i dolci. A volte ho provato a cucinarli, ma ho capito che è molto più semplice preparare una pozione! >> disse la ragazza divertita. << E il tè? >> continuò Ron, << Quello l'ho preparato io! Acqua e bustine! >> rispose sempre più divertita << Il tè mi piace più dei biscotti allora >> disse il ragazzo rosso, forse per le ultime linee di febbre, forse per l'imbarazzo.

Continuarono a mangiare biscotti ancora per un po' continuando a fare scambi di battute, tentando di recuperare il tempo perso. In poco tempo le tazze e i piatti si svuotarono e così Hermione si vide costretta dire controvoglia << È meglio che vada, devo portare questi in cucina e continuare a studiare. Così ti lascio riposare! >>.

Fece per alzarsi, ma Ron la trattenne posando la sua mano grande su quella piccola e fredda della ragazza << Non voglio che tu te ne vada! >> disse il ragazzo rosso. << A-allora mi posso fermare un altro po'. >> rispose lei e imbarazzata per quel gesto spostò la sua mano. I loro occhi si incatenarono, nessuno dei due aveva intenzione di distogliere gli occhi dall'altro.

Rimasero così per diversi secondi: Hermione aveva lasciato che la sua mano tornasse dove desiderava essere, sotto quella grande di Ron, il rumore della pioggia era il suono più adatto in quel momento, il più bello, il più magico, la stanza in penombra che lentamente si colorava di un azzurro molto pallido e che profumava ancora di tè alla pesca e i due ragazzi persi ognuno negli occhi dell'altro.

Lentamente si avvicinarono, fin quando furono ad un soffio, Ron totalmente imbambolato e smarrito negli occhi profondi della ragazza disse << Potresti ammalarti è meglio che.. >> ma Hermione sollevò le spalle e mordicchiandosi il labbro inferiore disse << In questo momento non mi importa. >>

Ron affondò la mano libera nei capelli della ragazza e lentamente l'avvicinò a se. Il tempo di assaporarsi qualche secondo e...

<< Ron, Hermione, siamo tornati >> la voce di Molly arrivò dall'ingresso.