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Autore: JustABitchOnAStroll    07/10/2012    3 recensioni
Non è incoraggiante quando svieni nel bel mezzo della lezione matematica, mentre preghi ogni Dio a te conosciuto - anche quelli inventati - per riuscire a saltare l'interrogazione che sai sta per arrivare. Ed è l'unico giorno che non hai studiato.
Semplicemente perfetto.
Quando poi ti risvegli nell'ufficio dell'Hokage che cerca di inchiodarti nel pavimento non puoi fare a meno di domandarti se ti sei perso qualcosa.
Ecco più o meno che cosa è successo a Shikyo, era arrivata al punto di pregare Jashin perchè qualcosa le impedisse di venire interrogata in matematica.
Peccato che non pensasse minimamente che le sue preghiere sarebbero state esaudite.
E non nel migliore dei modi.
Enjoy and please review!
Bye bye!
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Akatsuki, Hidan, Kakuzu, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Non chiedetemi il titolo cap 1 Cercando di scappare dai ninja che mi inseguivano ero giunta ad una conclusione illuminante.
La mia vita faceva schifo.
E non solo per il fatto che mi ero svegliata nell'ufficio dell'Hokage, che mi aveva quasi piantato nel pavimento con un pugno, ma anche perchè non avevo fatto in tempo a dire niente che mi ero ritrovata circondata da almeno una ventina di ANBU black ops.
Ma vaffanculo!
Mi rimisi bene in spalla lo zaino, per quanto fosse possibile con un braccio rotto.
Infatti oltretutto ero riuscita a procurarmi quella che credo fosse una frattura scomposta, data la discreta portzione di osso che spuntava dal mio avambraccio.
Che posso dire? I miei due neuroni si erano coalizzati contro di me e in un attimo di distrazione di uno degli ANBU mi ero buttata dalla finestra di Tsunade.
Pessima mossa, ero viva per miracolo perchè avevo preso il ramo di un albero che aveva rallentato la caduta.
Non faceva male, l'importante era non guardare l'osso, altrimenti svenivo.
Come se non bastasse un kunai si conficcò nell'albero davanti a me.
- IIIIIIIIK! - squittii, poi mi fiondai in un cespuglio.
Magari se speravo che non mi avrebbero trovato, riuscivo a uscirne viva.
Ceeerto, come no!
- Eccola, è in quel cespuglio! -
E io che credevo di essermi nascosta bene!
- Cazzo! - mi sfilai lo zaino dalle spalle e lo usai per colpire l'ANBU che mi stava davanti.
Il poveretto, colpito da almeno dieci chili di libri e quaderni cadde all'indietro, dandomi un varco dove correre.
Feci altri cento metri - esageriamo - e mi buttai in un altro cespuglio.
Lo so, sono ripetitiva, ma voi che avreste fatto se foste stati inseguiti da venti ninja con la sola missione di uccidervi?!
Vi sareste nascosti.
Solo che non ero mai stata brava a nascondino, anche da piccola ero sempre - E dico sempre - la prima a essere trovata, quindi dopo un po' mi mettevo direttamente a contare io.
ma qui se mi trovavano ero morta!
La mia fortuna del cazzo.
" Fortunam caecam est ", peccato che invece la mia sfortuna ci veda benissimo!
Ero già pronta per tirare una zainata alla prossima persona che mi si fosse parata davanti.
- Seguite la scia di sangue - sentii dire e guardai il mio braccio.
Effettivamente potevo anche pensarci prima.
Presi un fazzoletto di carta dal mio zaino, insieme con l'erogatore per l'asma.
- Eccola! -
Cazzo.
Tolsi il tappo e lo puntai contro il ninja che si immobilizzò, seguito a ruota dai cinque compari rimasti.
Gli altri o li avevo seminati -cosa molto improbabile - o erano ritornati a Konoha dopo aver capito che ero una mezza cartuccia di ninja.
Anzi, serebbe stato più corretto dire che avevano capito che era tanto se non ero ancora inciampata nei miei piedi.
- Se muovete un altro passo vi avveleno. E sarete morti nel giro di pochi minuti. -

Sembrava una così buona idea.
Uno di loro si avvicinò.
- Ho detto di non muoverti! Fermo, altrimenti... -
- Altrimenti cosa? Ci uccidi? Ti devo ricordare che siamo in cinque contro uno? -
Doveva proprio rigirare il coltello nella piaga, vero?
Aprii la zip della mia cartella, nella tasca dove stava la calcolatrice, estraendola sotto il loro sguardo attento.
- Altrimenti farò saltare la bombla che ho piazzato sotto la sedia dell'Hokage. -
Tolsi il coperchio della macchinetta e pigiai il bottone di avvio, digitando una sequenza di numeri a random, per poi mostrargliela.
Si immobilizzarono.
- Se premo questo bottone...Boom, niente più Hokage. - li guardai a uno a uno - E voi non volete essere la causa della dipartita di lady Tsunade...Vero? -
Dio, come avrei voluto essere così sicura come suonavo.
Un ANBU mosse due passi verso di me e senza pensare gli spruzzai negli occhi il ventolin.
Quello cominciò a urlare come un matto e si mise le mani in faccia, cadendo a terra.
Effettivamente sulle indicazioni per l'uso c'era scritto di non portare in contatto con gli occhi. Whops.
Pace, io lo avevo avvertito.
Cominciò a contorcersi sotto lo sguardo sbigottito dei suoi compagni.
- Sentite, se mi lasciate andare io vi darò la combinazione per disattivare la bomba, e forse farete anche in tempo a salvare il vostro amichetto, lì. - quelli mi guardavano con odio - Altrimenti muoiono tutti e due. A voi la scelta. -
Speravo che non si vedesse il distinto tremore delle mie mani, stavo crepando di paura.
- Va bene, dacci la combinazione. -
Gli dissi una serie di numeri e se ne andarono, lasciandomi sola nella foresta.
Rimisi la calcolatrice nella cartella e ricominciai a camminare, imbattendomi poco dopo in un ruscello.
Mi dovetti trattenere da fare un balletto per la mia piccola vittoria, ricordandomi poi del mio braccio.
Era in momenti come quello che ringraziavo di avere la disautonomia familiare di quarto tipo...In poche parole non potevo sentire il dolore.
Non che mi piacesse, ero in costante pericolo di autolesionarmi involontariamente e di dissanguarmi se non curavo le ferite - che non sentivo - , ma era utile quando dovevo disinfettarmi.
Nessuno se ne era mai accorto, infatti mi consideravo una brava attrice nel fare finta di provare dolore.
Poi era divertente far sforzare il mio compagno di banco a farmi male.
Sarebbe stato meglio che a fare quello che stavo per fare fosse stato un medico, ma mi dovevo arrangiare.
Mi presi il polso e con un colpo secco rimisi in sede l'osso, immergendo il braccio in acqua e lavando via il sangue che adesso stava uscendo allegramente dal taglio.
Come avevo letto in un articolo su internet.
Cazzo, mica pensavo che mi sarebbe tornato utile per davvero!
Fasciai il taglio, usando un ramo relativamente dritto come supporto per l'osso rotto e mi rimisi in marcia, raccogliendomi i capelli in una coda.
Tralaltro era pure uno dei giorni in cui avevamo ginnastica, quindi avevo dietro anche un cambio...Per una volta la ginnastica mi era tornata utile.
Arrancai tra vari cespugli, facendomi strada con il sacchetto delle scarpe, stile Rambo, e finalmente arrivai su un sentiero battuto.
Impiegai un buon quarto d'ora a togliermi foglie, rami e varie dai capelli e dai vestiti, per poi scegliere la direzione opposta a Konoha e incamminarmi.
Circa mezzora dopo cominciai a preoccuparmi: stava scendendo la notte e non sapevo dove dormire, senza contare che avevo una fame da lupo...
- Daaai Kakuzu...! Stiamo camminando da dodoci fottutissime ore ormai! -
- Silenzio Hidan, non ci fermeremo finchè non l'avremo trovata. -
- Come sei palloso! Jashin esige i suoi rituali, e oggi non mi hai nemmeno fatto finire le mie preghiere, brutto stronzo! -
Mi immobilizzai, vedendo le loro teste spuntare dalla salita che mi si parava davanti.
E feci l'unica cosa che mi venne in mente.
Rimasi imbambolata in mezzo alla strada, ci mancava il cartello con scritto " Hidan, usami pure come sacrificio a Jashin " e il gioco era fatto.
- Ehi Kuzu, non è lei quella che stiamo cercando? -
Deglutii rumorosamente.
- Sì. Ricordati che il capo la vuole viva. -
Sbarrai gli occhi notando l'albino che mi si avvicinava, mettendo le mani in avanti e formando una croce con gli indici.
- Vade retro Satana! Esci da questo corpo! Esci! - poi, vedendo che il mio esorcismo non funzionava, lanciai un urlo banshee e mi fiondai nella boscaglia.
Sentii vagamente un " Cazzo! " e poi dei passi correre verso di me, accompagnati da un passo più lento. Senza dubbio Kakuzu.
Velocemente guardai indietro, notando che Hidan era solo a pochi metri da me.
Chiaramente non vidi il grosso albero che mi si parava davanti e ci finii addosso.
Di riflesso misi davanti le braccia per proteggermi, completamente dimenticata dell'osso rotto, che in risposta alla troppa pressione re-uscì di sede.
- Cazzo, merda, porca pu...- la mia scia di imprecazioni fu interrotta da un voce che in quel momento trovai a dir poco irritante.
- Ma che bella facciata! Scommetto che anche un sasso potrebbe fare meglio di te! -
- Bastardo - sibilai a denti stretti
- Hidan, ti avevo detto che ci serviva sana. -
Oh, fantastico! La mia giornata non poteva finire peggio di così! 
- Tu vieni con noi. -
- NO! DAVVERO?! NON L'AVEVO CAPITO! - ok stavo leggermente sclerando, lo ammetto.
Mi persi in muta contemplazione dell'osso che gocciolava sangue,prima di prendermi il polso e di risistemarmelo come prima, facendo grande scena di dolore atroce.
Una volta finito di sparare parolacce li guardai negli occhi.
- E bhè? Non dovevate " portarmi al covo" ? - chiesi risistemandomi lo zaino in spalla.
- Cazzo sì! Domani devo fare i sacrifici per Jashin-sama! - diss...Urlò Hidan, girandosi verso Kakuzu, che era rimasto impassibile.
Annuì appena e cominciò ad avviarsi verso il sentiero.
Santo Dio...E tutto quello che avevo chiesto era un qualche modo per saltare l'interrogazione di matematica!
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