Film > Lorax - Il guardiano della foresta
Ricorda la storia  |      
Autore: Elelovett    07/10/2012    7 recensioni
[Lorax - Il guardiano della foresta]«Non vali niente, Once-ler! »
Incoraggiante, eh, mia madre?
-------------------------------------
Quattro fasi della vita di Once-ler per esplorare il difficile rapporto tra il ragazzo e sua madre. Perché in fondo se ha fatto tutto ciò che ha fatto, se ha distrutto la valle di Truffula e ha infranto la promessa fatta a Lorax, è stato solo per lei.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Once-ler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                                                                           *

«Non è divertente, mettemi giù! »
Il bambino si dimena nel tentativo di liberarsi, nonostante sappia che la caduta non sarà piacevole. Beh, d'altronde che può fare? Non può mica restarsene appeso all'albero per sempre! Né tantomeno aspettare che sua madre torni a recuperarlo...Sarebbe imbarazzante, e la mamma non avrebbe certo parole gentili per lui, anzi. Brett e Chet si danno il cinque ridendo sguaiati.
« Becca! » esclamano in coro.
Once-ler osserva con la coda dell'occhio il ramo al quale è stato appeso per le mutande, poi torna a fissare i fratelli che sghignazzano qualche metro più sotto.
« Bravi, vi siete divertiti, ora però fatemi scendere! »
« Oh, scenderai» esclama Chet «eccome se scenderai! Ma non saremo noi a liberarti! »
Brett gli grida mentre se ne va col gemello:
« Buona caduta Oncie! »
Il bambino rimane solo a penzolare, furioso nel sentirsi così impotente. D'altronde non è la prima volta, e non sarà l'ultima, che i due fratelli maggiori approfittano della loro stazza per tirargli qualche tiro mancino e renderlo vittima dei loro scherzi. E questo non è neanche uno degli scherzi più pesanti visti i pugni e le spinte ai quali Oncie è abituato, per non parlare delle numerose volte in cui viene chiuso nello sgabuzzino, è costretto a infilare la testa nel water o gli vengono strappati tutti i disegni del suo album. Il ragazzino sente l'elastico delle mutande cedere e si prepara alla caduta. Quando suo padre era ancora vivo queste cose accadevano più di rado: era lui a sgridare Brett e Chet, era lui a voler bene a Once-ler più di chiunque altro. Certo, i due gemelli ne combinano sempre una, però il fratellino minore non era sempre costretto a guardarsi le spalle. Adesso invece è un inferno: Brett e Chet lo tormentano, la zia Grizelda li lascia fare e lo zio Ubb...Beh, da quando si è trasferito da loro non ha fatto molto, anzi, praticamente non parla mai. La mamma...Beh, la mamma sembra costantemente infastidita. Sia chiaro, lo faceva anche quando il padre era ancora vivo, però si notava meno. Non ama Brett e Chet più del figlio minore, questo Oncie lo sa, ma in un certo senso li preferisce perché nonostante siano stupidi, cosa risaputa, sono straordinariamente forti e mostrano una praticità e un'attitudine che presto li renderà in grado di portare un contributo notevole alla famiglia. Insomma, grossi e stupidi però buone bestie da soma. Cosa può portare Once-ler alla famiglia? A differenza dei fratelli è gracilino e timido, non esita a sporcarsi le mani se necessario ed è un assiduo lavoratore, ma la vita dei campi non gli piace. Ecco, Once-ler a differenza di tutti i membri della sua famiglia ha un'ambizione, sogni! Sogna di fare qualcosa di diverso e straordinario, che lo metterà in luce agli occhi di sua madre e aiuterà la famiglia. Suo padre ammirava il fatto che il ragazzino oltre a saper darsi da fare con chiodi e martello aveva anche passioni più poetiche quali il disegno e la musica; sua madre reputa le stesse qualità segni di debolezza. Oncie è il figlioletto magrolino e un po' invisibile, l'irrimediabile sognatore che alla fine non sarà capace di portar quattrini in alcun modo. Mentre Once-ler medita sul triste rapporto con sua madre il ramo cede e il bambino si schianta al suolo.
« Oncie, che hai combinato? » esclama sua madre scandalizzata vedendolo entrare in cucina sporco di fango, con le mutande rotte che gli escono dai pantaloni strappati e qualche graffietto sul naso.
«Brett e Chet mamma. Normale routine. » risponde con amarezza.
Vuole salire in camera il più velocemente possibile, prima che sua madre possa ferirlo in alcun modo. Ma è già troppo tardi.
« Oncie» dice la donna con voce triste, come se rimproverasse per l'ennesima volta un bambino con qualche brutto vizio «devi smetterla di farti trattare così dai tuoi fratelli. Mostra un po' di forza! Di certo non vogliono farti del male, ma sai come sono fatti...Sono un po' stupidi, è il loro modo di divertirsi! »
« Davvero divertente! Sto ridendo infatti, come quando mi hanno nascosto le corde della chitarra! »
La donna si spazientisce:
« La chitarra, appunto. Ti sembra il caso di startene a suonicchiare come un menestrello dalla mattina alla sera? I tuoi fratelli saranno dispettosi e stupidi, ma almeno fanno cose...Costruttive! Non scarabocchiano, non scrivono...Musica! »
Ecco, ci risiamo, ed è inutile ribattere. Eppure Oncie lo fa lo stesso:
« Che c'è di male nel suonare? Nel voler suonare per sempre? Se diventerò un musicista famoso guadagnerò molto più di Brett e Chet, che faranno i contadini! »
La donna scoppia a ridere:
« Tu? Un musicista famoso? Ma per favore! Sei solo un sognatore...E di sogni non si campa, Oncie! Ma guarda cosa mi tocca sentire! Che ho fatto per meritare un figlio così? »
Once-ler perde un battito ma non si muove, colpito dalla crudeltà della madre. La donna adesso è seria e anche un po' alterata:
« Hai mai realizzato qualche tuo assurdo progetto? No, non mi pare. Dov'eri quando Brett e Chet hanno riparato la nostra jeep? Stavi scarabocchiando casette e cuoricini rintanato da qualche parte. Ti lasci appendere agli alberi dai tuoi fratelli e non fai niente per fermarli! Perdi tempo a sognare cose inutili e irrealizzabili! Non vali niente, Once-ler! »
Il bambino trattiene le lacrime e abbassa la testa senza ribattere, poi sale lentamente le scale e si chiude nella sua stanza. Una volta dentro respira profondamente e guarda il sole splendere fuori dalla finestra, afferra il suo blocco da disegno come preso da un raptus e seduto alla sua scrivania si mette a disegnare freneticamente.
Stavolta progetterà qualcosa completamente diverso, qualcosa che cambierà il mondo e che renderà fiera sua madre. No, non sarà solo un sogno, sarà qualcosa di straordinario che tutti vorranno comprare, e che solo lui saprà realizzare. Dimostrerà a sua madre e a tutti che si sbagliano, che lui vale, che può farcela!
Due ore dopo guarda soddisfatto i suoi schizzi: sulle pagine bianche risalta a matita il disegno di quello che potrebbe sembrare un maglione, ma più floscio e con numerose maniche e fori. Potrebbe essere qualsiasi cosa, ed è questo il suo punto di forza: tutti hanno bisogno di qualsiasi cosa.
« Tutti hanno bisogno di un thneed! » esclama Oncie soddisfatto.
C'è un solo punto interrogativo: cosa scegliere come materiale?
  
  
                                                                                                          *

« Ricorda Oncie, se in qualche modo la tua invenzione fosse un fallimento invece che un successo...Beh, non mi sorprenderebbe affatto!»
Incoraggiante, eh, mia madre? Oh, non vi scandalizzate, è sempre stata così. Ormai ci ho fatto l'abitudine. Comunque dovrà presto ricredersi, dovrà chiedermi scusa ed essere fiera di me: sto partendo alla ricerca del materiale perfetto per fare il mio thneed, l'invenzione del secolo che cambierà il mondo e mi renderà ricchissimo! Quando mia madre vedrà il mio successo non potrà che essere orgogliosa di me, altro che quegli insulsi Brett e Chet! Tutta la mia famiglia dovrà ricredersi...Dio, non vedo l'ora che arrivi quel fatidico momento!
Adesso invece ridono, come sempre. Quando gli ho detto che sarei partito per creare la mia invenzione non erano neanche dispiaciuti più di tanto, in fondo hanno sempre sottolineato quanto la mia presenza in quella casa fosse inutile. Credono che tornerò con la coda tra le gambe in meno di una settimana...Ma gli dimostrerò che si sbagliano!
Ovviamente mio padre mi avrebbe appoggiato, questo l'ho sempre pensato. Lui non credeva che le mie idee fossero ridicole, per esempio è stato lui a regalarmi la chitarra e a spronarmi a suonare. Sono certo che il thneed gli piacerebbe molto.
Mentre parto col mio carretto e con Melvin osservo un'ultima volta la mia famiglia che ride, mia madre prima fra tutti...E per un brevissimo momento temo e mi chiedo se forse non abbia ragione.
  
  
                                                                                                         *
L'avevo detto, l'avevo detto che ce l'avrei fatta! Un mare di gente è piombata nella valle implorandomi letteralmente di vender loro un thneed! Poco importa se quel brontolone del Lorax storce il naso, finalmente ho avuto la mia occasione e per la prima volta nella vita mi sento realizzato...Come se niente potesse andare storto!
Naturalmente ho chiamato subito mamma, e tutti i miei parenti si sono precipitati qui per aiutarmi con la nuova impresa. Dovevate vedere lo sguardo di mia madre, era raggiante! Devo ammettere che di fronte a tanto affetto sono rimasto un po' spiazzato, insomma, mi ha sempre detto che non valevo niente e che avrei collezionato solo fallimenti...Ma sapete che mi ha risposto quando gliel'ho ricordato? Che lo faceva per motivarmi! Beh, io non l'avevo interpretato esattamente così da bambino. Ma poco importa perché adesso finalmente mi sembra fiera di me, e il vuoto che da anni mi sento dentro si sta riempiendo! Persino la zia Grizelda sembra stimarmi, e lo zio Ubb non fa che abbracciarmi e congratularsi! Nemmeno i pugni "amichevoli" di Brett e Chet mi fanno più male se penso che adesso ho il sostegno di tutta la mia famiglia. Mia madre mi ha consigliato di abbattere gli alberi per velocizzare la produzione di thneed, e anche se lì per lì ho esitato (insomma, avevo pur fatto una promessa a Lorax!) alla fine ho pensato che in fondo non faccio niente di male tagliando due o tre truffule. Non si tratta solo di soddisfazione personale, si tratta dell'amore di mia madre! So che non dovrei illudermi troppo quando adesso mi abbraccia e dice che la rendo fiera, so che il suo è un bene effimero, eppure non posso fare a meno di crogiolarmi in questo momentaneo, dolce, ingannevole affetto. Farò in modo che duri per sempre, lo giuro.
  
  
                                                                                                        *
Cosa ho fatto.
Non credevo che sarei arrivato a questo punto, ho perso completamente di vista quello che stavo facendo, chi stavo ferendo, tutto. Ho distrutto un intero ecosistema, ho tradito Lorax e ho costretto Barbalotti, Pescetti e Citrigni ad andarsene. Tutto per cosa? Per vendere thneed. No, in realtà per lei, perché fosse fiera di me. È sempre stato per lei...Non avrei tagliato gli alberi se lei non me l'avesse detto, forse non avrei neppure inventato il thneed se non avessi cercato disperatamente il suo amore. Non fraintendetemi, sono fiero della mia invenzione, dei miei progetti, ma non avrei mai voluto arrivare a questo punto. Come ho potuto essere così cieco? Era logico che prima o poi gli alberi sarebbero finiti, come era logico che le creature del bosco stavano soffrendo, come era logico che mia madre non mi voleva bene davvero.
In tutti questi mesi mi ha adorato e coccolato, congratulandosi per lo splendido uomo d'affari che ero diventato...Ha curato la mia impresa, ha appoggiato il mio look e le mie decisioni, mi ha fatto sentire importante. Nel momento stesso in cui le ho detto che l'ultima truffula era stata abbattuta, che tutto era finito, l'ho vista sbiancare. Ha fatto le valige e tutta la famiglia se ne sta andando. La vedo accostare col camper e abbassare lentamente il finestrino. Non mi guarda, e per un attimo sento lo stomaco rivoltarsi, attanagliato dalla terribile sensazione che mi tormentava anche a nove anni.
« Figlio» dice « tu mi hai delusa molto. »
Poi si volta verso i miei fratelli con tono dolce:
« Brett! Sei tu il mio preferito ora. »
Non riesco a credere alle mie orecchie. E invece sì, perché ho sempre saputo come è fatta, e ho sempre voluto mentire a me stesso. Senza una parola di più mette in moto e sgomma via, lasciandomi solo.
E così è finita, finita davvero. Sono certo che non la rivedrò mai più, e forse è meglio così. Ma non posso fare a meno di chiedermi...È giusto che un figlio debba lottare per guadagnarsi l'affetto di sua madre? È giusto quello che mi ha fatto per tutti questi anni? No, lo capisco solo ora, non è affatto giusto. Avrei dovuto infischiarmene e ignorare le sue cattiverie...Ma dopotutto era mia madre.
Mi ha fatto soffrire inculcandomi l'idea che non valevo niente, per poi rendermi un mostro e precludermi qualsiasi possibilità di una vita felice...Sì, perché adesso ho rovinato tutto e non potrò più tornare a vivere come prima.
Dovrei odiarla eppure non ci riesco, perché in fondo sono stato io a lasciare che mi manipolasse, e poi è pur sempre mia madre. So che non riuscirò mai, mai a smettere di volerle bene, che lei me ne voglia o no.
Questa sarà ed è sempre stata la mia maledizione.

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Lorax - Il guardiano della foresta / Vai alla pagina dell'autore: Elelovett