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Autore: My Pride    08/10/2012    3 recensioni
~ Raccolta di quindici flash fiction fluff e sentimentale incentrata sulla coppia RuNami ♥
» 15. A night with you
Rufy sorrise divertito, issandosi a sedere sulla branda con le gambe incrociate su di essa. «Nami è come la carne», asserì semplicemente, e se per un attimo tutti gli altri se n'erano rimasti in silenzio, forse non capendo il perché di quella metafora, Zoro si ritrovò invece a sollevare un sopracciglio, sistemandosi le braccia dietro alla testa prima di sbuffare ilare.
«Quando si raffredda diventa dura e stopposa?»

[ Mugiwara Centric ~ 8th October 2012 ♥ ]
[ Partecipante alla challenge indetta dalla community Think Fluff ]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara | Coppie: Rufy/Nami
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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A night with you Titolo: A night with you
Autore: My Pride
Fandom: One Piece
Tipologia: One-shot
[ 1189 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Nami, Monkey D. Rufy, Mugiwara
Tabella/Prompt: Primavera › 06. Polline
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti:
Heterosexual, Slice of life
Piscina dei prompt: One Piece, Rufy/Nami, pasticci ai fornelli
30 modi di amare, più qualche delizia: Pacchetto embrace › Abbraccio impetuoso
The season challenge: Primavera › Polline


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.

    «Ohi, Rufy, mi spieghi che cosa diavolo ci trovi in quella strega?»
    Senza mezzi termini, e senza dar peso al resto dell'allegra combriccola che faceva casino nonostante l'ora tarda - e veniva quasi da chiedersi come mai Nami, che di solito si infuriava per un nonnulla, non li avesse ancora messi a tacere minacciandoli di aumentare i loro debiti del trecento percento -, Zoro aveva posto a Rufy quella fatidica domanda, gettando un'occhiata in direzione della sua amaca. Ed era stato proprio quel quesito a zittire tutti i presenti, che si erano voltati verso di lui con un'espressione stralunata dipinta in viso, come a chiedersi perché diavolo lo spadaccino se ne fosse uscito con una cosa del genere. Non era da lui interessarsi a idiozie simili - sue testuali parole, a quanto sembrava -, quindi era stato alquanto bizzarro sentirlo pronunciare proprio quel quesito.
    Rufy, però, sorrise divertito, issandosi a sedere sulla branda con le gambe incrociate su di essa. «Nami è come la carne», asserì semplicemente, e se per un attimo tutti gli altri se n'erano rimasti in silenzio, forse non capendo il perché di quella metafora, Zoro si ritrovò invece a sollevare un sopracciglio, sistemandosi le braccia dietro alla testa prima di sbuffare ilare.
    «Quando si raffredda diventa dura e stopposa?»
    «Che razza di analogia è per la mia splendida Nami-san?!» sbottò immediatamente Sanji, alzandosi dalla propria branda solo per rifilare un calcio ad entrambi e farli cadere dal letto, ignorando i lamenti che i due si lasciarono sfuggire. «Mettetevi a dormire e piantatela di parlare così della mia musa, chiaro?»
    Aggrottando la fronte, Rufy si calcò il cappello in testa, osservando di sottecchi il cuoco. «Ma perché ti arrabbi tanto, Sanji?» ebbe l'ardire di chiedergli, e in men che non si dica la suola della scarpa del compagno si stampò bellamente sul suo volto, e il calcio gli fece fare un volo di mezzo metro che lo mandò a sbattere letteralmente contro la porta. Per fortuna era di gomma e non si faceva nulla, visto che si era ritrovato con il capo rivolto verso il basso e le gambe dietro alla schiena. Beh, a quanto sembrava, data la reazione di Sanji, lui e Zoro avevano detto davvero qualcosa che aveva irritato il cuoco, anche se lui non riusciva ancora a capire cosa.
    Rufy si rimise in piedi e scrollò le spalle, approfittando della confusione che si era creata in quel momento per fuggire quatto quattro fuori dalla camerata dei ragazzi. Zoro aveva difatti cominciato a prendersela come sempre con Sanji e avevano dato vita ad uno dei loro soliti litigi, per quanto Usopp avesse provato in tutti i modi a sedare la rissa e ad evitare di venir coinvolto a sua volta; uscito sul ponte, Rufy trasse un profondo respiro e sorrise, dirigendosi fischiettando verso la cucina. Poteva provare a rubare qualcosa, sempre se Sanji non aveva chiuso il frigorifero con un lucchetto... cosa alquanto probabile, conoscendolo. Stava salendo le scale quando vide di sfuggita la figura di Nami, con le braccia incrociate sul parapetto e lo sguardo rivolto verso lo specchio nero che era adesso il mare. Si stava rigirando fra le mani un fiorellino e aveva le dita sporche di polline, come se fino a quel momento non avesse fatto altro che giocarci.
    «Ohi, Nami!» la chiamò allegro, vedendola sbattere le palpebre prima di voltarsi nella sua direzione e abbozzare un sorrisino.
    «Ehi, Rufy... Sanji-kun ti ha cacciato?» ridacchiò, e il Capitano inclinò il capo di lato, non capendo.
    «Eh?»
    «Vi ho sentiti, sai?»
    «Di cosa parli?»
    «Dei vostri stupidi discorsi». Scosse il capo, lasciandosi sfuggire uno sbuffo ilare prima di lanciargli uno sguardo di sottecchi, a metà tra il divertito e lo scocciato. «E così io sarei come la carne, vero?»
    Rufy rimase lì per lì in silenzio, ridacchiando qualche attimo dopo e grattandosi dietro al collo. Allungò poi una mano per prendere il fiore che Nami reggeva e glielo mise tra i capelli, lasciandola perplessa. «Ma a me la carne piace», replicò tranquillo, e per quanto a lui sembrò una frase da nulla, quella, Nami si ritrovò ad arrossire lievemente, avendo l'accuratezza di guardare altrove. Accidenti a quello scemo. Come poteva dire cose così fraintendili con quella facilità così disarmante? «E ho anche fame, a proposito», soggiunse, riuscendo a distoglierla da quei suoi catastrofici pensieri. «Però non credo che Sanji mi preparerà qualcosa, adesso...»
    «Che cosa ne dici di aiutarmi?» gli domandò immediatamente Nami, tornando a guardarlo. «Posso prepararti qualcosa io».
    Gli occhi di Rufy si illuminarono come quelli di un bambino. «Dici davvero?»
    Annuendo, Nami abbozzò un sorriso. «Certo! E non ti faccio nemmeno pagare il servizio, quindi ritieniti fortunato».
    Senza alcun preavviso, Rufy la abbracciò impetuosamente e la sollevò verso l'alto, ignorando lo strilletto che la navigatrice si lasciò scappare per quello slancio così improvviso. «Che cosa stiamo aspettando, allora?» fece poi con una risata, trascinandola lui stesso nella cucina; Nami rimase lì per lì perplessa da quella velocità, lasciandosi sfuggire uno sbuffo divertito. Tipico di Rufy. Quando si trattava di cibo non perdeva nemmeno un attimo, esattamente come quando sentiva odore di avventura.
    Una volta in cucina, Nami cominciò a guardarsi un po' intorno e diede le direttive a Rufy, ordinandogli di prendere pentole e attrezzi mentre lei si occupava del lucchetto al frigorifero. Sulla nave era l'unica, oltre a Sanji, a possedere una chiave per aprirlo, e a volte la cosa poteva rivelarsi in qualche modo utile. Peccato, però, che se durante la prima fase di preparazione era andata a buon fine, il resto si rivelò un completo disastro. Avevano fatto un bel po' di pasticci ai fornelli e non avevano rimediato nemmeno un piatto decente, per quanto tutto quel cibo non sarebbe di certo andato sprecato. L'unico problema era il caos presente in cucina, adesso.
    «Credo proprio che Sanji-kun si arrabbierà, stavolta», affermò Nami con un sospiro, incrociando le braccia al petto. Si era ripulita i capelli alla bell'e meglio, anche se avrebbe dovuto farsi una doccia per eliminare lo sporco che la ricopriva da capo a piedi.
    «Già». Rufy aggrottò la fronte, abbassando lo sguardo sul casino che avevano combinato. Oh, accidenti... tra farina, impasto buttato in ogni dove e pentole sparse un po' ovunque, Sanji stavolta l'avrebbe gettato a mare con un peso legato al collo, poco ma sicuro.
    Scuotendo il capo, Nami gettò un'occhiata al Capitano, ripulendogli il naso da una goccia di cioccolata. «Dirò a Sanji-kun che è stata colpa mia», lo rassicurò, regalandogli un sorriso. «Se sapesse che sei stato tu, potrebbe anche lasciarti a digiuno per un mese».
    Se nel sentire la parola digiuno era rabbrividito, Rufy ricambiò il sorriso nel sentire Nami affermare che si sarebbe presa tutta la colpa. «Grazie!» esclamò tutto contento, e fece quasi per andarsene dalla cucina quando, senza nessun preavviso, la navigatrice lo afferrò per un polso e gli mise in mano uno spazzolone, lasciandolo perplesso. «E questo?» domandò, vedendola sorridere maggiormente.
    «È per pulire tutto questo disastro, mi sembra ovvio», affermò tranquilla. «Ah, e mi devi duemila berry per il mio silenzio», soggiunse, sporgendosi verso di lui per poggiargli un bacio su una guancia e dargli poi le spalle, allontanandoosi in direzione della porta mentre lo salutava con un gesto allegro della mano.
    Rufy la guardò sparire oltre la soglia, la bocca spalancata e lo spazzolone stretto in una mano. Alla fine era stato bellamente fregato, accidenti
.






_Note inconcludenti dell'autrice
E con questa storia un po' assurda, siamo finalmente giunti alla conclusione di questa raccolta.
Ci ho messo molto più tempo di quanto pensassi, forse perché non mi sento del tutto ferrata con la coppia RuNami, però, alla fin fine, sono riuscita comunque a concluderla e mi sento davvero soddisfatta per aver finito una raccolta che non trattava il pairing ZoSan come coppia centrale. Non so se ci sarà un'altra raccolta RuNami oppure no, però credo proprio che qualche altra piccola flash su questa coppia verrà fuori comunque, se non qui sul mio Livejournal, dove ormai archivio più storie di quanto non abbia mai fatto in tutti questi anni sul sito di EFP *rotola*
Spero comunque che questa piccola storia vi sia piaciuta e che non sia stata una completa delusione, visto l'orario indescrivibile in cui l'ho scritta e il casino che ho dovuto fare per formattarla su questo scassone di pc
Alla prossima ♥


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