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Autore: Homesickness    08/10/2012    2 recensioni
Phoebe, 16 anni, distretto 4. La storia di una ragazza, un tributo, come affronterà gli Hunger Games?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Caesar Flickerman, Nuovo personaggio, Presidente Snow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 – La buona sorte è a mio (s)favore


Il mio nome è Phoebe Crane, ho 16 anni, vivo nel distretto 4. Domani sceglieranno i tributi, sono stata fortunata per 4 anni forse quest’anno ce la farò di nuovo.
Mio fratello ha compiuto 19 anni, il suo nome non ci sarà più, ma il mio sì. Se dovessi entrare nell’arena sarei tra le prime uccise, odio Capitol City, odio gli Hunger Games, odio il fatto che questo stupido “gioco” mi abbia portato via la mia migliore amica.
È passato un anno e il dolore al posto di scomparire aumenta, mi sarei dovuta offrire al suo posto, ora non sarei qui, ma almeno la paura e il rimorso non ci sarebbero, ma lei sì.
Avevamo 15 anni, non aveva il diritto di morire, non avevano il diritto di portarmela via.
Si chiamava Lauren, ci conoscevamo da sempre, avevamo fatto le nostre prime esperienze insieme, i primi giochi, il primo giorno di scuola, la prima nuotata.
Poi quando abbiamo compiuto 12 anni per colpa degli Hunger Games siamo dovute crescere in fretta e per tre anni siamo scampate dalla morte certa.  L’anno scorso quando hanno chiamato il suo nome il sangue mi si è gelato nelle vene, è successo tutto così in fretta, sono riuscita appena a salutarla, ad abbracciarla.
Io ce l’avevo fatta,  ma lei no.
Le scene di Lauren nell’arena sono state strazianti, è stata forte, è riuscita a prendere un arma, a cibarsi, a ripararsi dal freddo, a difendersi dagli altri tributi, piaceva agli sponsor, ma non è bastato. È arrivata tra i primi 5 e mentre stava preparando un piccolo rifugio per passare la notte è stata pugnalata alla schiena, non è nemmeno riuscita a reagire.
Solo ripensare a queste cose mi provoca delle fitte al cuore, ho tanto bisogno di un suo abbraccio, vorrei che Lauren fosse qui.
Sento la voce di mia mamma, mi sta chiamando.

-          Phoebe scegli il vestito che indosserai domani . È il gran giorno e se vieni estratta non ti vorrai mica far vedere sciatta.

Non mi capisce, non capisce la situazione, non capisce che non ho nessuna possibilità di vincere, potrei morire, ma a lei non importa, non è mai importato.
Le rispondo, le dico che ho già scelto cosa indossare, le dico di non preoccuparsi che farò bella figura, poi corro nella mia camera e inizio a piangere.
Sento la porta chiudersi e mio fratello che si avvicina e mi abbraccia, mi dice che andrà tutto bene, che mi vuole bene, che uno stupido gioco non può prendersi la sua sorellina.
E mentre mi dice queste parole e ci stringiamo mi addormento, mi sento comunque amata nonostante tutto, lui c’è ed è qui per me.

  
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