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Autore: Pando91    08/10/2012    2 recensioni
Santana e Brittany si conoscono alla fine del liceo, quando è tutto ancora in gioco.
Dopo una conoscenza infuocata e festini compromettenti, la mora e la bionda cominciano a conoscerci meglio, grazie ad un impegno preso da Brittany per concludere l' anno al meglio. Un esame l' aspetta.
La loro vita subirà dei cambiamenti, bisogna solo vedere chi riuscirà ad accettarli per prima.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“ Non capisco decisamente perché l’ hai fatta venire con noi, Quinn ”
 
Quinn alzò gli occhi al cielo, ripetendo la stessa risposta alla stessa domanda che le avevo posto decine di volte, quella mattina.
 
“ Te l’ ho già detto, si è comportata bene con me, non vedo cosa ci sia che non va. Era sola e le ho detto che poteva unirsi a noi ”
 
“ Ma che buona samaritana che sei, Quinnie ”
 
Lei sbuffò, e io ritornai a fissare la ragazza bionda che, quel giorno, era una new entry nel gruppo.
Non era poi tanto male in realtà: aveva gli occhi azzurri, capelli biondi ovviamente legati in una coda severa, un corpo decisamente lusinghiero e un bellissimo sorriso. Faceva parte anche lei dei Cheerios.
Tutto questo però, non toglieva il fatto che Quinn doveva chiedermi il permesso prima di farla unire a noi, dal momento in cui ero io a prendere le decisioni importanti.
 
“ E’ solo per oggi ”
 
Mi continuava a ripetere.
Ma sempre più infastidita, sia da quella presenza, sia dalla compagnia della Berry che mi stava stonando i timpani su quanto avesse voluto avere un assolo tutto suo alle nazionali, mi alzai, buttando nel cestino ciò che era rimasto nel mio piatto.
Prima di andar via del tutto, sentì questa nuova ragazza, Brittany era il suo nome, parlare di folletti.
Sbuffai sonoramente e mi precipitai fuori dalla mensa, per andare a rifugiarmi per pochi minuti prima che le lezioni ricominciassero, nell’ aula canto del Glee.
Almeno lì nessuno, a parte i membri del gruppo, osavano entrare, tutti con la paura che se solo li avessero visti accennare un passo dentro, sarebbero stati vittima di granitate.
Misi l’ mp3 alle orecchie e mi congedai dal mondo, chiudendo gli occhi, rilassandomi.
Pace, era quello che mi serviva, un po’ di pace, soprattutto perché i progetti e i problemi che dovevo affrontare mi affollavano la mente: Nazionali col Glee e con le Cheerios, diploma, scelta post scolastica, che ancora mi attanagliava, e decisioni forti da prendere.
Ma come avrei fatto?
Non sapevo se sarebbe stato meglio andare a Louisville o a New York, o restare a Lima, anche se quella era sicuramente l’ ultima idea che mi sarebbe venuta.
E quei minuti, con la mia musica preferita alle orecchie, mi allontanavano un attimo da tutti quei pensieri.
Non sapevo in realtà quanto fosse passato, quando sentì in lontananza il suono soffocato della campanella, che decretava l’ inizio delle lezioni.
Mi ricordai che oggi dopo pranzo dovevamo vederci qui, dov’ ero già, prima di seguire Schuester per la lezione di spagnolo: a quanto pareva ci doveva dare una buona notizia.
Era l’ occasione per capire se la giornata sarebbe andata in peggio o in meglio.
Piano piano l’ aula si riempì, Quinn mi si sedette vicina, senza dire niente.
Io incrociai le braccia, in attesa del professore, ma quando arrivò, non lo fece solo.
Non ci credevo, ancora.
 
“ Allora ragazzi, prima di andare a lezione, sono lieto di presentarvi il nuovo membro del Glee, che ci aiuterà a vincere le Nazionali, Brittany S. Pierce! ”
 
Lei fece uno strano inchino, tutti applaudirono andando ad accogliere la nuova arrivata. Quinn mi guardò con aria consapevole, e capì che doveva essere stata proprio lei a presentarla a Schuester.
Opera buona, Quinn era per le cause perse.
Battei le mani poche volte, in modo silenzioso e lasciai che il resto del Glee si risedette sulle sedie.
 
“ Grazie mille, sono contenta di far parte di questo gruppo ”
 
Il suo sorriso si aprì letteralmente. Fui un attimo folgorata da quell’ espressione viva, serena e quasi innocente.
Mi ripresi subito dopo. 
Poi lei mi guardò. Fece solo quello, per pochi secondi, come immobile.
Io mi sentì così a disagio che abbassai lo sguardo. IO, che abbassavo lo sguardo.
Ok, Santana, reagisci.
 
“ Se non ci sono altre notizie così importanti da dire, io andrei ”
 
Dissi quella frase in modo ironico, e vidi nei suoi occhi una velatura strana.
Mi alzai, ma il professore mi bloccò sul posto.
 
“ Santana, prima si esibisce e poi andiamo a lezione. Siediti per favore ”
 
Mi passai una mano sul viso, e mi feci forza e pressione per posare di nuovo il sedere su quella sedia di plastica.
L’ avevo già vista ballare, nelle coreografie della Sylvester: si, era brava, dovevo ammetterlo, ma niente di così eccezionale.
Così, in attesa di andarmene, sentì la musica partire, e soprattutto vidi Brittany cominciare a ballare.
Ok, dovevo aver preso un granchio.
Sotto “ I’ m a slave for you “, scatenava i fianchi, si passava le mani tra i capelli, tremendamente sensuale.
Cantava e ballava contemporaneamente, come se lo sforzo fosse minimo, quando invece si dimenava selvaggia sul pianoforte, mostrando a noi il suo sedere sodo, portandosi una mano sulla coscia.
Ok, doveva essersi qualcosa che non andava, perché mi sentì così infuocata che quasi non riuscivo a deglutire.
Ero attirata prepotentemente da quella figura, che prima sembrava l’ innocenza in persona, e che invece adesso quasi appariva come una gatta sensuale.
Mi guardò un secondo, con uno sguardo che di semplice non aveva niente.
Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso e quando sembrò venire verso di me, trattenni il respiro.
Ma invece, si sedette su Artie, con cui doveva aver fatto conoscenza a mensa, sbatté due o tre volte la testa, e poi la musica finì.
Mi ci vollero attimi per capire cosa fosse successo.
Mi ci vollero attimi per capire come mai stessi in quel modo, e perché.
No in realtà il perché ancora non lo sapevo.
Questa volta mi passai la mano nei capelli e cercai di non far notare a nessuno lo stato di bramosia in cui mi trovavo.
Era eccitazione quella che provavo?
Lei sorrise ancora, tutti si congratularono per la sua performance e io invece rimasi zitta nel mio cantuccio, senza dire né fare niente.
Quella giornata, non potevo solo che peggiorare.
 
 
Dopo un allenamento decisamente impegnativo della Sylvester e dopo essermi rinfrescata dopo la doccia tranquillizzante degli spogliatoi, mi trascinavo stanca verso la mia macchina, una delle poche rimaste nel parcheggio della scuola.
 
“ Ehy. Santana! “
 
Riconobbi la sua voce e mi immobilizzai con la mano per aria, stretta alle chiavi con cui stavo per aprire la portiera.
Mi girai lentamente: ora cosa voleva?
Il mio sguardo non doveva essere dei migliori, ma lei mi corse incontro e mi si fermò davanti.
 
“ Dimmi ”
 
Fu l’ unica cosa che dissi, mentre osservavo il suo corpo fasciato da jeans chiari e una t - shirt colorata.
Poi ritornai sul suo viso, paurosa di una nuova attrazione.
Lei sembrò imbarazzata, o almeno il suo faccino mi trasmetteva quella sensazione.
 
“ Volevo chiederti … si insomma .. se era un problema che io stessi con voi in gruppo ecco ”
 
La voce che girava su di Brittany per l’ intera scuola era che era stupida, che viveva in un mondo tutto suo e che addirittura doveva portarsi una mappa con sé per ricordarsi orario e posizione delle aule.
Ma forse si sbagliavano, o forse no.
Era stata abbastanza sciocca da importunarmi dopo gli allenamenti, cosa che non faceva neanche Quinn, vista la mia frustrazione causata dagli urli della Sylvester, ma anche abbastanza intuitiva da capire che non mi andasse giù la sua presenza.
Ora, la risposta più gettonata e che riportava la solita me sulla via dell’ aggressività le avrebbe risposto un “ si ” secco, apostrofato da due o tre insulti, ma ad essere del tutto sincera, quel giorno non ne avevo né voglia e poi non sembrava neanche meritarselo.
 
“ Nessun problema ”
 
Certo non le risposi in modo carino e cordiale, ma quello che il massimo che potevo fare.
I suoi occhi si illuminarono, nonostante la mia risposta fredda.
 
“ Oh meno male, perché mi sembrava di darti fastidio ”
 
Riuscì a farle un sorrisetto che le voleva far capire che aveva sbagliato pensiero, nonostante poi sostanzialmente non fosse così.
Saltellò un poco sul posto, ancora sorridendo.
Ma dove la trovava la forza di farlo dopo due ore di allenamento massacrante?
A quel punto, visto che non c’ era più niente da dire, mi girai verso la macchina, aprì la portiera e posai il borsone delle Cheerios nei posti liberi dietro.
Ma sentì la sua presenza ancora alle mie spalle, così, quasi sbuffando, ma cercando di non farmi sentire, mi voltai di nuovo verso di lei.
Lei mi guardò un attimo, e non capivo il perché.
Poi sembrò riscuotersi e scosse il capo.
 
“ Che c’ è ? ”
 
Quella bionda cominciava ad infastidirmi. Dopo le mie risposte sarebbe dovuta andarsene a gambe levate, ringraziando l’ universo per il mio comportamento quasi gentile.
Il mio tono doveva sicuramente essere sembrato piuttosto aggressivo, visto il suo sguardo un po’ tremolante.
Pensai che probabilmente non era abituata a sentirsi rispondere male.
 
“ Oh si scusa .. no niente, vado a casa. A domani allora ”
 
Mentre mi rispondeva, giocò da sola con le sue mani, mi rivolse uno dei suoi sorrisi vivi, alzò la mano e poi si incamminò verso la strada.
Notai che la mia macchina era ormai l’ unica rimasta nel parcheggio.
Non le risposi, salì sull’ auto, misi in moto e accesi lo stereo, tendendolo però basso: avevo la testa che mi scoppiava.
Mentre uscivo dal cortile del McKinley, notai Brittany camminare sul marciapiede.
Pensai che dovesse tornare a casa da sola, e feci forza su me stessa per non fermarmi e continuare veloce fino a casa: avevo ancora tutta biologia da studiare.
La superai, andando piano, ma alla fine, sbuffando, pigiai il freno fino a fermarmi, lasciando il motore acceso.
Aprì il finestrino e aspettai che raggiungesse il punto dove mi ero bloccata.
Quando mi notò, fece un’ espressione confusa: figurati quanto la fossi io per quel gesto che stavo per compiere.
 
“ Vai a casa a piedi? ”
 
Lo so, era una domanda decisamente retorica, ma in qualche modo dove introdurre il discorso.
 
“ Si ma non è troppo lontana, 20 minuti e ci sono ”
 
La guardai un attimo.
 
“ Sali ”
 
Lei continuò a guardarmi confusa, ma dopo poco capì di dover fare ciò che avevo detto.
Salì in auto, con un sorriso spontaneo sulle labbra.
 
“ Dammi delle indicazioni, se non so dove andare ”
 
“ Si adesso devi andare sempre dritta ”
 
Non la guardai per tutto il tempo, mentre mi dava le indicazioni per casa sua.
Scoprì essere poco distante dalla mia.
Mi fermai sul vialetto e aspettai che scendesse dalla macchina.
 
“ Non dirlo a nessuno per favore ”
 
Le feci prima di scendere, massaggiandomi le tempie per la stanchezza e il mal di testa.

“ Io .. oh ok .. grazie comunque ”
 
Scese dall’ auto, poi si affacciò al mio finestrino, come in attesa di un saluto, o di una risposta.
 
“ Si si .. ciao ”
 
Le dissi scorbutica, per poi farle cenno di spostarsi per ripartire.
Cercai di non pensare a quello che era appena successo, che per me era sicuramente strano, poi rivolsi il mio sguardo allo specchietto che mi mostrava l’ immagine di una Brittany saltellante che entrava in casa.
Quai sorrisi, veramente, senza farlo apposta.
Quando me ne accorsi riflessa anch’ io nello specchio, rimisi addosso la mia maschera scorbutica e fredda.
Parcheggiai, arrivata a casa, entrai, salutai mia mamma freddamente, che cercava di capire come fosse andata a scuola, e mi rintanai in camera, stremata.
Volevo solo che quella giornata finisse in fretta.
 
 
 
  ANGOLO DELL' AUTRICE

Buongiorno a tutti!
Ok, non dovrei farlo, non dovrei mettere una nuova fan fic quando ne ho già una in sospeso che arriverà tra oggi e domani, ma mi è venuta lì idea e non l' ho potuta sopprimere. 
Unica difficoltà per me è rendere Santana con la sua inguaribile strafottenza, aggressività e dose di insulti, spero di poter essere ad un livello tale da renderla verosimile!
Spero vi sia piaciuta e ringrazio anticipatamente colore che leggeranno almeno la mia fan fic e la recensiranno!
Ah, mi sono creata un profilo su Facebook per Efp, così chi volesse contattarmi, chiedermi qualcosa, recensirmi lì, può aggiungermi :) www.facebook.com/giulia.efp
Al prossimo capitolo
Giulia!
 
 
  
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