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Autore: V@le    20/04/2007    0 recensioni
E se Ramon Victorino fosse un campione di calcio argentino e migliore amico di Juan Diaz? E se avesse una sorella per cui Juan ha una particolare attenzione? Leggete e scoprite... N.d.A. Il titolo è tratto da un verso della canzone "Hermanita" degli Aventura ULTIMO CAPITOLO
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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ayer...


PROLOGO
 
 
Non sopportava quel rumore. Non l'aveva mai sopportato. Fortunatamente a breve sarebbe finito. L'aereo si alzò in volo e il carrello scomparve nell'enorme pancia di acciaio. Juan Diaz sentì lo stomaco contorcersi per la obbligata posizione che assumeva per il decollo. Meno male che era il viaggio di ritorno. Non sapeva per quanto tempo si sarebbe costretto a stare lontano da un areoporto dopo quella esperienza. L'unico aspetto positivo era quello di essere stato messo accanto al finestrino. Mentre l'aereo finalmente prendeva la sospirata posizione orizzontale, il ragazzo si voltò verso il suo compagno di squadra e migliore amico. Anche lui, Ramon Victorino, era rimasto molto amareggiato dalla sconfitta subita al campionato giovanile, benché fossero entrambi soddisfatti di come avevano affrontato i loro avversari. Ma a quanto pareva in quel momento Ramon non stava pensando al calcio: era molto più preso dalla persona sedutagli affianco, sua sorella.
Ingrid. Di carnagione scura e dai tratti simili ma più delicati di quelli del fratello, da cui differenziava invece per il colore di capelli: un bel rossiccio invece del tono scuro di lui. Tornava in Argentina dopo anni passati all'estero in una compagnia di giovani particolarmente dotati riguardo il mondo dello spettacolo. Ballerini, attrici, musicisti, acrobati e cantanti, categoria in cui lei rietrava grazie alla sua splendida voce. Si era trasferita con lo zio in Giappone a causa dei problemi economici della sua famiglia: i genitori non avrebbero potuto mantenere sia Ramon che Ingrid, così la madre aveva accettato l'offerta del fratello di prendere con sé uno dei due. Ed era toccato a lei.
Juan gettò uno sguardo alla ragazza. Si vedeva che era strafelice di ritornare a casa. Peccato che non sarebbe durato a lungo... La compagnia riprendeva l'attività a settembre e ciò significava che sarebbe rimasta giusto per qualche mese, per poi scomparire nuovamente. Purtroppo.
 
Scesero dal veicolo, finalmente arrivati al loro paese.
-E' proprio come me lo ricordavo!- esclamò Ingrid guardandosi intorno.
I due ragazzi, prese le valige, la raggiunsero.
-Dammi la mia valigia- disse al fratello.
-Te la porto io.
-No, dai, la porto io.
-Io non te la dò.
-Uhf. Va bene, se ci tieni tanto.
Tutti e tre si avviarono e arrivarono alla casa di Ramon e Ingrid. Un uomo stava davanti alla porta maneggiando qualcosa in legno, quando avendo sentito arrivare qualcuno, si voltò.
-Ingrid!
La ragazza corse nella sua direzione e gli saltò letteralmente in braccio.
-Ciao, papà!
Juan guardava la scena che gli faceva una certa tenerezza, una delle cose che capitava spesso quando c'era lei.
In quel momento uscì dalla casa una donna.
-Mamma!
-Piccola mia!- esclamò accogliendo tra le sue braccia la sua bambina.
I due ragazzi intanto si avvicinarono.
-Bentornati, ragazzi!- li salutò l'uomo.
-Grazie.
-Sono così contenta che sei tornata- continuava la signora Victorino -anche gli altri del paese saranno contentissimi di rivederti alla festa di stasera.
-Quale festa?
-L'hanno organizzata per Ramon e Juan per complimentarsi di come sono andati al campionato.
Ingrid cominciò a saltellare eccitata.
-Una festa in paese. E' una vita che non partecipo. Ci divertiremo!
Juan frenò il suo entusiasmo.
-Io non credo che verrò.
-Perché? La festa è anche per te-  intervenne il signor Victorino.
-Sono stanco, preferirei riposarmi.
-Dai, hai tutto domani per riposarti, ce l'avrai ancora un briciolo di energia per stasera- insistette Ramon, seguito a ruota dalla sorella:
-Avanti, non c'è gusto senza uno dei festeggiati. Per favore, è la mia prima festa paesana dopo anni...
A quello sguardo supplichevole non poteva dire di no.
-E va bene.
 
 
continua....
  
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