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Autore: loveangel    09/10/2012    20 recensioni
La vita, a volte il destino, ti porta in un luogo, ti accompagna, ti prende per mano e ti avvicina all'amore. A volte quando meno te lo aspetti ti trovi dinanzi ad una realtà che nemmeno immaginavi. Due vite completamente diverse, lontane ma così vicine. Sissy e Alexander una ragazza ed un ragazzo distanti anni luce ma vicini nel cuore. Alexander entra nella vita di Sissy come un tornado, una folata d'aria fresca. Un'aria che diventa calda, quasi bollente. Insieme non riescono a stare più di cinque minuti, sono irascibili e impauriti da qualcosa che li colpirà fin da subito. Il tempo è ciò che li aiuta ma il tempo è a volte tiranno e quando si è agli sgoccioli si fa il possibile per realizzare i propri sogni.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Mi guardo intorno, la spiaggia è quasi isolata. Oggi è il venti settembre e poche persone vengono a Venice Beach in questo periodo... specialmente a quest'ora. Sono le cinque del mattino e tutto tace. Oltre a me in spiaggia c'è solo un bimbo con i suoi genitori, ma tra qualche ora l'atmosfera cambierà. Qui tutto è sempre frenetico. Il lungomare è sempre brulicante di pattinatori, gente che corre, belle donne che sfilano in costume. Le spiagge californiane sono le più rinomate, le più belle per me. 
Vivo qui dalla mia nascita, con mia sorella e mio padre, mia madre è venuta a mancare due anni fa. Ho sempre accudito mia sorella e mio padre, comportandomi come fa una madre e una moglie. Ho cucinato, lavato e stirato finché non è arrivato il mio momento. A ventisette anni ho cominciato il mio lavoro, quello che ho sempre sognato: veterinaria. Amo gli animali, tutti. Non faccio distinzione di razza e non mi spaventano gli animali grossi. Quelli che amo di più sono gli animali marini, pesci, tartarughe, delfini e squali, sì anche quelli. Mi affascina il mondo marino ed ho sempre voglia di estraniarmi tuffandomi nel mare, vivere per un'ora immersa nelle acqua californiane...
Mi spoglio rimanendo nel mio bellissimo bikini rosso. Metto un po' di abbronzante e sollevo i capelli in una coda alta. Devo tuffarmi assolutamente, stamane il mare è calmo e cristallino. Per me nuotare tutte le mattine è routine... Mi piace arrivare alla boa o immergermi sott'acqua per migliorare la resistenza fisica. 
Metto gli occhialini, respiro a fondo e corro verso il mare. 
Uno
Due 
Tre
Mi tuffo a mo' di delfino, finendo sott'acqua e nuotando lì sotto senza risalire. Guardo il fondale, la sabbia bianca, alcuni pesciolini mi nuotano intorno. Un granchio esce dalla sabbia. Sorrido internamente e risalgo per mancanza d'aria. 
È sempre così, bello, eccitante.
Aria. La prendo, la faccio entrare nei miei polmoni e guardo la distanza percorsa. 
Brava Sissy almeno sessanta metri. 
Mi volto a sinistra, mi piace perlustrare la zona, non c'è nessuno. Alla mia destra nemmeno ma un rumore mi distrae. Qualcuno sta nuotando sott'acqua ad una velocità considerevole. Uno sbuffo d'acqua e sale a galla. 
È un uomo. Biondo. Ha gli occhialini come i miei, identici solo nel colore inverso: base gialla contorni rossi.
Solleva i suoi occhialini e mi colpisce con i suoi occhi. Due perle grandi azzurro mare. Mi sorride li riabbassa e s'immerge lasciandomi lì, spiazzata. 
Ma da dove salta fuori un Dio così?
Osservo il mare per vedere a che distanza sale in superficie e resto a bocca aperta. Ha percorso quasi duecento metri sott'acqua senza respirare. 
È bravo.
Resta di spalle per qualche istante poi si volta facendomi sussultare. I suoi occhi azzurri mi sorridono, abbassa la testa a mo' d'invito o forse di sfida.
Beh posso mai rifiutare? 
Solito abbasso gli occhialini e mi tuffo. Ce la devo fare, devo provarci. Ma mentre nuoto sott'acqua vengo distratta dalle sue gambe, lunghe muscolose. Dai suoi fianchi ben definiti, addominali scolpiti e dal suo costume... troppo aderente. Santo cielo. Risalgo di scatto ancora lontana e quando sollevo gli occhialini per vederlo non c'è più.
"È molto brava"
Lui, alle mie spalle. Mi volto sorpresa dalla sua voce: calda, carezzevole. 
Sensuale.
"Anche lei"
"Beh direi..."
Sbruffone, montato. Chi cavolo si crede d'essere?
"Ma con un po' di allenamento potrebbe arrivare ai miei livelli" continua imperterrito.
"Potrei essere già più brava di lei lo sa signor?"
"Climb, Alexander Climb. Sempre e solo Alexander non mi piacciono i diminutivi del mio nome. E tu?"
Nuota verso me, io indietreggio un po'. 
"Non mi pare di averle detto di darmi del "tu" comunque sono Elisabeth ma preferisco il diminutivo: Sissy per gli amici" 
Sollevo un sopracciglio piegando le labbra a mo' di smorfia "Ovviamente per lei sono Elisabeth" 
Si muove verso me, che essendo lievemente imbarazzata dalla sua sicurezza e dalla sua sfrontatezza, indietreggio ancora una volta. Tanto posso allontanarmi sempre questo è il bello di trovarsi in acqua.
"Scappi?"
"Io? No!"
Sorride abbassando lievemente il volto a sinistra. Getta con le dita i capelli, all'indietro e raddrizza il volto. Ogni movimento che fa trasuda sensualità.
"Allora Sissy, non ti allontanare"
Resto ferma, con il cuore scalpitante, la bile in gola. Non lo conosco ma, quest'uomo riesce a destabilizzare il mio corpo. Io che sono una persona molto seria e determinata. Io che non mi faccio mai influenzare dalle persone sono qui, a nuotare sul posto aspettando che lui, Alexander, un perfetto sconosciuto, si avvicini a me. Per fare cosa poi? 
"Voglio solo fissare bene il colore dei tuoi occhi" sussurra a pochi centimetri da me. 
Resto immobile, ferma, completamente bloccata. Lo lascio avvicinare, sempre più. Il suo corpo a pochi centimetri dal mio, quasi percepisco i peli delle sue gambe. 
"Sissy, hai degli occhi molto profondi. Complimenti"
"Grazie" balbetto quasi, sconvolta dal suo tono lieve e calmo.
"A te della splendida e profonda visione" 
Solleva gli occhialini che ha messo al collo e si copre gli occhi. 
"A presto" mormora immergendosi dinanzi ai miei occhi. Mi lascia così, senza troppi preamboli dopo aver visto i miei occhi, dopo avermi accarezzato con lo sguardo.


Si può restare interdetti per quasi venti minuti? Io lo sono appena stata. L'atteggiamento che ha avuto Alex con me, non conoscendomi, mi ha letteralmente sconvolto. Alex poi perche lo chiamo così? Lui non ama i diminutivi. Prendo la bici mi dirigo al bar. Al Sidewalk Café tutto è frenetico ed è per questo che mi piace. Entro mi siedo e Francy mi porta il solito.
"Cappuccino tiepido con polvere di cacao e cornetto vuoto con marmellata di more a parte"
"Grazie mille Francy"
"A te Sissy" 
Stranamente Francy si allontana da me. Non è così che funziona qui. Si paga alla consegna delle consumazioni... 
"Francy hai dimenticato i soldi"
Si volta sorridente e scuote il capo. 
"È tutto pagato offre quel signore lì" e mi indica un uomo seduto al bar, di spalle. Lo osservo per alcuni istanti cercando di capire se conosco quella figura ma, le sue spalle non mi dicono nulla. 
Devo ringraziare quest'uomo e soprattutto capire se lo conosco o meno. Mi alzo sistemando la canotta sul seno e mi avvio verso il bancone. Sicura e decisa come sono sempre stata.
"La vorrei ringraziare di persona" dico convinta
Si volta e il mio cuore si blocca. I suoi occhi, il suo sorriso è Alexander.
"Tu?"
"Sì io. Noto con piacere che siamo passati al tu"
"No mi scusi. Ma lei non doveva... Mi ha seguita fin qui?"
"Non mi sarei mai permesso. Sissy è una coincidenza non credi che questo sia il miglior bar della zona?"
"Lo è. Ma lei non lo frequenta mai"
"Ti prego dammi del tu. No, non lo frequentavo ma me lo hanno consigliato e credo che diverrò un cliente abitudinario. Sono nuovo qui, conosco molto poco"
Lo guardo affascinata. Ha una voce così calma, quasi rassicurante.
"Si è trasferito da poco?"
"Ti Sissy... Ti sei trasferito..."
Molto convincente con quel sorriso.
"Ti sei trasferito da poco?"
"Da soli due giorni. Ne parliamo seduti al tuo tavolo? Ti va?"
Il minimo che puoi fare Sissy è accettare. In fin dei conti non è sbruffone.
"Certo"
"Francy potrebbe portarmi un succo d'ananas al tavolo della signorina?" si volta mi guarda e solleva un sopracciglio. Santi numi si può essere tanto belli anche in una semplice espressione di domanda "Signorina o signora?"
"Signorina" mormoro e mi sento infiammare. È stato un modo carino per chiedere se sono sposata?
Ovviamente le sorprese non sono finite poiché mi anticipa e sposta la sedia per farmi accomodare. 
"Grazie" sibilo tra i denti. Non sono abituata ad essere trattata con tanta gentilezza.
Si siede con disinvoltura al lato opposto al mio, prende con grazia il cellulare e lo spegne.
"Non mi piace essere disturbato è da maleducati interrompere un discorso per parlare al cellulare".
"Oh" 
Non so che dire, non riesco a spiccicare parola. È la prima volta che un uomo m'imbarazza così.
"Allora Sissy qual è il tuo attuale impiego?"
"Sono laureata in veterinaria ed è quello che faccio, ho un ambulatorio a qualche chilometro da qua"
"Brava. Quanti anni hai?"
"Ventisette e..."
"Vivi da sola?"
Ehi ma cos'è un terzo grado?
"No, ma posso domandare anch'io o è vietato nel tuo codice?"
"Codice? Di cosa parli?"
"Di questo, mi hai fatto tre domande in trenta secondi. Cos'è un gioco a quiz? Cosa vinco?"
"Sissy no, scusa è che sono abituato a sapere sempre tutto e non ti conosco"
"Ma nemmeno io ti conosco"
"È il mio modo d'essere Sissy mi spiace ma se non acquisisco tante informazioni, non sto bene con me stesso"
"Mm allora devi avere una banca dati al posto del cervello"
Ecco ora faccio anche l'acida. Non mi piace questo suo modo di fare. Non posso proprio accettarlo.
"Scusa ora vado ci rivediamo sicuramente"
Mi alzo facendo un tremendo rumore con la sedia. Gli occhi delle persone, Jeff il proprietario e Francy volano prima a me poi ad Alexander. Grande uscite, grande stile non c'è che dire.
"Aspetta, ti ho chiesto scusa"
"Non posso devo andare a lavoro i miei cuccioli mi aspettano. Grazie per la colazione"
E vado via. Sbruffone, sì è davvero uno che crede d'essere simpatico con i suoi modi di fare ma, non ha capito che con me non la spunta. Sarà anche bellissimo, avrà anche due occhi da favola e un corpo da dio ma non è per niente simpatico e già mi sta sullo stomaco.

Arrivo a casa dopo dieci minuti, poso la bici sul retro ed entro correndo. La casa è vuota, mia sorella Samira è al corso di nuoto mentre nostro padre è in azienda. Dirige una grossa fabbrica di scarpe, la "Shoe's&Co".
Corro in camera mia al primo piano, mi spoglio velocemente ed entro in doccia. Ho bisogno di alleviare la tensione che ho accumulato nel parlare con quello, Alexander. Che razza di sbruffone pompato. Bello sì ma pur sempre pallone gonfiato. Già in acqua si è sentito il padrone del mondo poi al bar, la colazione, la galanteria le mille domande... 
Eh no Elisabeth non puoi cambiare idea su di lui, non così.
Entro in doccia. L'acqua calda mi rilassa.
Strofino la pelle con il guanto di crine rosa, m'insapono con il bagnoschiuma all'olio di mandorle e mi massaggio per cinque minuti continui i glutei e le gambe. Sono maniacale ma la mia doccia dev'essere fatta sempre in questo modo altrimenti non mi sento tranquilla. Osservo per un attimo il mio corpo pieno di schiuma ed infine apro il miscelatore. 
Libera, leggera, fresca e pulita. Mi sento rigenerata.
Indosso i miei jeans stretti alla caviglia, le ballerine nere e la maglia annodata sul fianco. Si, lo so non dovrei vestire in questo modo al lavoro, ma sono uno spirito libero, amo correre, viaggiare, nuotare, cantare e ballare. Amo la vita in tutte le sfumature e odio il dolore, il pianto, la sofferenza in tutte le forme. Odio anche la gelosia e l'ossessività. Lo so, sono un bel tipetto ecco perché sono sola ma, ho bisogno dell'uomo giusto. Ho bisogno di uno che mi sappia tener testa e non che cada ai miei piedi. Ho bisogno del vero amore, quello che ti coglie di sorpresa e ti lascia senza fiato. Quello che ti ama ti protegge e viceversa. L'uomo bisognoso di dare e avere. Che ti coccola e ama farsi coccolare. 
Non lo troverò mai? Beh pazienza. 
Prendo la borsa dove ho tutto l'occorrente per la mia giornata ed apro la porta di casa. Lui...
"Cosa diavolo significa questo?"
Alexander è dinanzi a me con un vassoio tra le mani. No non è possibile, non può essere il nuovo vicino.
"Coincidenza direi"
"No, anche questa?"
Entra in casa mia senza invito e poggia il vassoio sul tavolo del soggiorno. Lo guardo allibita, immobile. Mi sta spiazzando! Non si muove, resta di spalle.
"Che ci fai qui?"
"Non è evidente?"
Si volta lentamente restando fermo al centro della stanza. L'aria sembra diventata pesante, mi sento quasi mancare il fiato.
"Evidente cosa? Che mi stai seguendo?"
"Sissy io non ti sto seguendo, non sono un maniaco se è questo ciò che pensi. Sono venuto qui subito dopo aver finito la colazione al bar. Sai quello dove mi hai lasciato senza darmi una chance? Ho preso i biscotti che ho preparato stamattina, ma, era troppo presto per portarlo così... ho deciso di farmi una nuotata e poi venire qui a salutare e conoscere i miei nuovi vicini. È un caso, tutta una coincidenza. Perché mai avrei dovuto seguirti?"
"Io... non lo so."
"Senti Sissy, forse siamo partiti con il piede sbagliato ma" si avvicina a me coprendo lo spazio che ci divide in poche falcate "possiamo ricominciare se ti va".
"Cosa dovremmo ricominciare?" 
Ecco alzo lo scudo. 
"La nostra conoscenza" soffia sollevando una mano. "Piacere io sono Alexander e lo so che a volte sembro invadente ma... sono così, non lo faccio apposta".
"Beh sembri uno sbruffone patentato, io sono Elisabeth ma va bene, in quanto vicino, puoi chiamarmi Sissy"
"Frequenti qualcuno Sissy? Hai un uomo?"
"Non sono cose che ti riguardano!" Rispondo alterata più del dovuto allontanandomi da lui. Ho fatto un errore di valutazione è sbruffone punto. Non ci sono alternative. 
"Ora scusa ti vuoi accomodare fuori... Stavo uscendo e in casa non c'è nessuno"
"Sissy sembra quasi che tu abbia paura di me"
Questa poi! Ma chi diavolo? Basta non posso sopportarlo un minuto di più! Vado alla porta di casa e la spalanco.
"Benvenuto Alexander, grazie per i biscotti" fa pochi passi. Questa volta pare studiare ogni movimento. È lento cauto. Sembra una pantera dagli occhi di ghiaccio. Mi fissa con un'intensità tale da farmi mancare il fiato. Non ho mai visto nulla di più seducente. Un uomo che si muove con grazia, disinvoltura, sicuro di se stesso.
"Hai poca fiducia in te stessa Sissy, sappi che non sparirò tanto facilmente".
Ho il cuore in gola mentre abbassa le palpebre dolcemente. Le lunghe sopracciglia contornano due occhi dal taglio allungato, dal colore penetrante. Poggia due dita sulle sue labbra, carnose... Dio la devo smettere di pensare a lui così... Mi sta provocando con le dita che fa scivolare da un lato all'altro della sua bocca...
Oh...
"Ciao Sissy" e va via così. Questa è la volta buona che muoio. Perché non ho mai visto cotanta bellezza e presunzione tutta insieme. Perché non penso di volerlo lasciare andare ma... È già andato via.


## note ##
Innanzitutto benvenute a tutte quelle che sono arrivate fin qui, grazie per aver letto il primo capitolo della mia storia. Come lo trovate? Spero che vi sia piaciuto e vi ringrazio fin da subito qualora vorreste lasciarmi un commento. Sono qui per qualsiasi domanda e chiarimento. Un ulteriore ringraziamento lo faccio a chi di voi sceglierà di mettere la mia storia nelle preferite/seguite/ricordate. 
Al prossimo aggiornamento che non arriverà tardi.
Loveangel
   
 
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