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Autore: Cuore di Panna    09/10/2012    0 recensioni
Lei piange. Lui ha gli occhi lucidi.
Un amore destinato a cosa? Beh, bisogna vivere per scoprirlo. Proprio per questo questa storia vive nell'animo di due persone, ancora ignare di ciò che la vita può riservare.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lei piange. Lui ha gli occhi lucidi.
Un amore destinato a cosa, continua a ripetersi lui. Magari non sa che perdendola perderebbe forse, e dico forse, la cosa più importante che gli sia capitata. Ma come può non guardare ai fatti di quegli ultimi giorni? Litigate su litigate, lei gli dice che non tollera il suo migliore amico, che non vuole che esce continuamente, che non la porta fuori. Non sa se continuare ad ascoltarla o tirarle uno schiaffo in pieno viso, ma lui non si permetterebbe mai di alzare le mani su di lei.
Ci tiene a lei, questo lo sa, ma perché non la ama? Ancora no? Solitamente, dopo un anno e mezzo di relazione, di stare insieme, di esserci l’uno per l’altra, i suoi sentimenti dovrebbero essere evoluti: si sono evoluti? Purtroppo non riesce a capirlo.
È la fine? La loro storia è arrivata ad un bivio?
Ma non saranno troppe domande e nessuna risposta? Merda, anche questa è una domanda.
Lei c’era quando cercava lavoro e gli ha dato una mano.
C’era quando i suoi gli stavano col fiato sul collo affinchè lui si desse una svegliata.
C’era quando stava male, passava con lui la maggior parte del suo tempo.
Lei ha costruito la sua vita, sociale e non, intorno a lui, alla sua immagine.
Lo pensa continuamente, tra i banchi di scuola, persino durante i compiti, magari tra un’equazione e una parametrica, ma lui le pensa? A scuola, a casa, in palestra, con le amiche, con i genitori e in tutti i momenti della giornata lui è nella sua mente. Per quanti pensieri di lei verso lui c’è un pensiero di lui verso lei? Le piacerebbe davvero avere quella risposta. Oh, dio solo sa quanto le piacerebbe avere quella risposta.
Lei lo ama, gliel’ha ribadito più di una volta, ma ha smesso di farlo poiché ha capito che così facendo lo mette in una situazione sgradevole, e forse lo potrebbe far allontanare.
Ma quanto c’è di vero nella loro storia da parte di lui?
E lei riuscirà ancora ad aspettare?
Lui non sa che lei piange continuamente, non riesce a controllare i suoi sentimenti e trova modo di sfogarli solo con le lacrime. Chi dice che piangere non serve a niente ha detto una blasfemia. Piange nei momenti più vari, da sotto la doccia a dentro il letto, anche nei film più comici trova il modo di piangere e qualche volta le esce una lacrima, proprio una lacrimuccia, mentre dorme e la mattina si sveglia con la guancia dura. Perché si sa, le lacrime pesano talmente tanto a causa di quello che contengono che dopo la guancia diventa dura, secca, arida, perché portano via con se tutta l’acqua del viso. La cosa che più detesta, quando piange, è il trucco. Quel maledetto trucco messo per lui, per farsi fare qualche complimento da lui e dagli altri, perché lui non glieli fa. Quel trucco che ormai è diventato una costante, che se se lo leva non sembra più se stessa, non riesce a vedersi. Ma chi caspita ha inventato i cosmetici?! Chi l’ha fatto non sapeva che avrebbe rovinato l’autostima di milioni di donne e ragazze e lei lo ha, o la ha, sempre immaginata o come una persona esteriormente non proprio carina, o come uno scienziato, o come una persona che pensa esclusivamente ai soldi.
Ma quanto c’è di vero nella loro storia da parte di lui?
Divagare con i pensieri, fare i soliti viaggi mentali, aiuta a non pensare a questo quesito. Magari a questo servono i pensieri, ad evitare di pensare ai problemi. Chissà come la avrebbe vista Cartesio, se avesse pensato a questo. Lei se lo può benissimo immaginare con la sua voce pomposa o leggera mentre fa: « Cogito ergo sum, uhm », e stranamente, le verrebbe voglia di risponderli. « A Cartè, scusa la franchezza, ma tu che ne sai dei problemi pensierosi, dei pensieri problematici, dai problemi in generale? ».
« Cara mia, tu sei quello che pensi e se pensi ai problemi forse sei tu il problema ».
Ecco, ci mancava solo Cartesio a farla complessare. Mannaggia a questi antichi! Beh, ma d’altronde erano tempi diversi, persone diverse, modi di fare diversi. Lì si aspettava prima di baciarsi, prima di sposarsi e soprattutto, ma sicuramente, c’erano molti più gentiluomini. Adesso invece, ti guardi e cosa vedi? L’anarchia! La gente fa sesso continuamente, senza rispettare certi criteri che magari, sottolineando magari a qualcosa servono. Non per controllare la libidine fino al matrimonio, ma per evitare figli quando non si è ancora responsabili e forse anche per evitare qualche cuore infranto.
Ma quanto c’è di verso nella loro storia da parte di lui?
Lui sa di essere duro, di non esternare mai i suoi sentimenti, ma come può? Lei, con la sua ingenuità, non può capire la complessità, il menefreghismo delle persone riguardo al proprio cuore. Lui cerca solo di non illuderla, che poi in futuro questa illusione potrebbe trasformarsi in menzogna, in dolore.
Cerca di farsi in quattro per lei, e la riconoscenza è questa? Avere una persona che non fa che sgridarti, che ti fa pesare gran parte delle azioni che uno fa anche a fin di bene.
Ma quanto c’è di vero nella loro storia da parte di lui? Lui tiene a lei, e questo per adesso deve bastare, ad entrambi.


Anche se piove,
non mi bagnerò:

userò il tuo amore
come un ombrello.

(Canzone popolare giapponese)

  
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