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Autore: SilverKiria    10/10/2012    5 recensioni
Questa storia parla del primo incontro tra James e Vernon :)
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Petunia Dursley | Coppie: Petunia/Vernon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lily era molto nervosa, cercava di leggere tradendo il suo stato d’animo fissando continuamente l’orologio.
Il marito, James, la guardava divertito.
<< Lily vuoi smetterla? E dai, andrà tutto bene! >>
Lily non lo guardò nemmeno e bevve un sorso di thè caldo.
L’orologio del salotto batté le cinque.
Lily lasciò cadere il libro, mani alla bocca e corse a perdifiato verso il bagno.
James la seguì e le tenne i capelli mentre vomitava.
Quando ebbe finito, si sciacquò la bocca, si lavò i denti e si asciugò con l’asciugamano.
Quando ne riemerse James la fissava, non più divertito, piuttosto preoccupato.
<< Lily, sei sicura di volerlo fare? Cioè se sei così nervosa non credo sia…>>
<< James, è mia sorella. Io voglio che lei faccia parte della nostra vita. Insomma, siamo spostai da un anno e non l’hai mai conosciuta! >>
<< Si si lo so ma…>>
James non poté continuare: il campanello suonò.
Lily parve perdere un po’ di colorito, ma subito lo riacquistò.
Decisa, prese per mano James e lo condusse quasi correndo alla porta.
<< Petunia, sei sicura che… >> si sentì una voce chiedere dietro la porta.
Lily respirò a fondo ed aprì la porta.
Una donna dai capelli neri, corti e  ricci, di circa vent’anni sistemava la cravatta ad un uomo robusto, di circa venticinque anni, i baffoni e i capelli marrone scuro.
La donna indossava un vestito nero a fiori bianchi, cardigan nero e ballerine dello stesso colore, l’uomo invece era in completo nero, la cravatta appena sistemata blu notte emergeva dal bianco della camicia sottostante.
Lily scoccò una rapida occhiata a James: i capelli sempre arruffati, quelli che amava tanto, erano stati una causa persa in partenza, occhiali, maglione blu su jeans bucati al ginocchi, pantofole da casa. Non le sarebbe piaciuto, ma nel complesso poteva andare.
Lily indossava un vestito, il vestito che le aveva regalato Tunia a Natale, verde smeraldo, ballerine verde scuro. James l’aveva presa in giro perché indossava scarpe in casa e si era di conseguenza categoricamente rifiutato di portarle anche lui.
Petunia parve riconoscere l’abito perché lo osservò un po’ più del dovuto, come a valutare se la scelta fosse stata adatta. Soddisfatta, alzò lo sguardo verso la sorella.
<< Tunia! Che piacere vederti! >> esclamò Lily, abbracciando la sorella che, nonostante fingesse indignazione per quel moto d’affetto ( probabilmente a causa dell’uomo con lei ) ricambiò con piacere.
Quando Lily si staccò dalla sorella questa prese la parola e presentò l’accompagnatore: << Lui è Vernon, mio marito. >>
Lily strinse calorosamente, forse un po’ troppo per i gusti di Vernon, la mano che le veniva porta.
<< Tunia, lui è James, mio marito. >> disse Lily.
Un rapido sguardo di Vernon bastò per chiarire il suo disappunto per l’abbigliamento informale, Petunia invece parve particolarmente attenta ai capelli disordinati.
James però non se ne accorse, o non lo diede a vedere, e porse sorridendo la mano agli ospiti, che la strinsero.
<< Prego, accomodatevi. >> disse James, indicando tranquillo il salotto.
Gli ospiti si accomodarono nella comoda sala che fungeva da salotto: un’accogliente stanza di medie dimensioni dai colori azzurri predominanti, un camino di marmo bianco imponente davanti a cui erano posti un divano e due poltrone blu notte.
Lily fece sedere Vernon e Petunia sul divano, i due si guardavano intorno curiosi, forse anche un po’ spaventati.
Lily immaginò si aspettassero un drago che abitava nel camino o cose simili, dato che Petunia aveva raccontato la verità su di lei e James.
<< Posso offrirvi qualcosa? >> chiese Lily incerta.
<< No grazie, tu Vernon vuoi qualcosa? >> disse Petunia.
<< No no. >> rispose Vernon evidentemente sconcertato dal fatto che Petunia gliel’avesse chiesto.
Lily e James si accomodarono.
Ci fu qualche minuto che parve protrarsi per un secolo di silenzio; poi James parlò.
<< Allora… Lily mi ha detto che avete un bambino. Dov’è il piccolo gufetto? >>
Petunia e Vernon inorridirono dalle parole di James, come se avesse appena detto che il loro bambino era un mostro a tre teste.
<< Cioè, come sta Dudley? >> disse prontamente Lily.
<< Ehm…>> iniziò Petunia, evidentemente già convinta dell’antipatia di James << Bene si. Dudley è dalla Zia Marge, la sorella di Vernon. Lei ha insistito tantissimo perché andasse a visitare il suo allevamento di bulldog >>.
Nonostante le parole di Petunia lo sguardo di Vernon era più che chiaro: probabilmente avevano supplicato la sorella di Vernon perché gli tenesse il bambino, temendo chissà quale contagio da parte di Lily e James.
James lo capì subito ma, ad un’occhiata di fuoco di Lily, tacque, scrutando però con maggiore intensità gli ospiti.
<< Ehm… allora…>> iniziò Vernon, guardando James.
<< James. >> disse quest’ultimo.
<< James. Che lavoro fai? >>
Era evidente che l’uomo era uno di quelli che si fanno un’idea della persona dal guadagno o dal tipo di lavoro e, nonostante gli avvertimenti muti di Lily, James acchiappò al volo l’occasione.
<< Sono un Auror. >>
Lily li lanciò uno sguardò che avrebbe fatto incenerire tutti, ma James non cedette.
<< E…che cosa sarebbe un Auror? >> chiese Vernon, interessato: probabilmente pensava si trattasse di un’azienda o cose simili e voleva valutare il cognato con estrema diligenza.
<< Un cacciatore di Maghi Oscuri. >> rispose James, osservando lui e la moglie con estremo interesse, per non perdersi la loro reazione.
Vernon sbiancò e Petunia inorridì visibilmente, trattenendo il respiro.
<< Vernon, tu invece che lavoro fai? >> chiese Lily, agitata ma impaziente di cambiare argomento.
<< Ecco… >> iniziò Vernon, come se all’improvviso gli mancassero le parole, ma quando capì la domanda gonfiò il petto e disse: << Sono il vice presidente della Grunnings, la ditta numero uno nella produzione di trapani per la costruzione civile inglese! >>
<< Wow, produrre trapani. Sono quei cosi che girano e fanno i buchi giusto? Al confronto il mio lavoro è veramente noioso. >> disse James, sprofondando nella poltrona con drammaticità.
La faccia di Vernon divenne così rossa da fare invidia al rossetto della moglie.
<< James! Scusa Vernon. Prego continua. >> disse Lily, in tono supplichevole.
Vernon guardò accigliato James, si confrontò mutamente con la moglie e, dopo un cenno di lei, continuò.
<< Petunia ha insistito tanto per rimanere in casa, così Dudley non rimarrà molto con estranei. Dei Devinson non mi fido per niente, i nostri vicini sai, e nemmeno dei Figg! Non lascerò mai Dudley con qualcuno con una macchina talmente piccola da non riuscirci a stare in quattro! >>
<< Quindi Dudley non verrà mai da noi, o sbaglio? Dopotutto io e Lily di macchine non ne abbiamo bisogno, abbiamo la polvere magica, le scope, possiamo…>>
<< JAMES VIENI SUBITO IN CUCINA! >> esplose Lily, lasciando il marito ammutolito.
<< Perdonatemi, vi prepariamo un the caldo. >>
Lily si diresse a passo di marcia verso la cucina, con James al seguito e arrivata chiuse la porta.
<< CHE DIAVOLO HAI IN MENTE?! >> esclamò Lily, i capelli rossi che vorticavano, gli occhi verdi non più dolci ma infuriati.
<< Hai visto come ci trattano?! Come trattano gli altri Babbani?! “Non lascerò mai Dudley con qualcuno con una macchina talmente piccola da non riuscirci a stare in quattro” MA TI SEMBRANO COSE DA DIRE?! >>
<< E’ particolare, ma non per questo…>>
<< E SI VEDEVA LONTANO UN MIGLIO CHE SONO TERRORIZZATI. PENSO TEMANO UN DISSENNATORE O UN DEMONE O COME LI CHIAMATE VOI QUI IN CASA NOSTRA! HANNO ADDIRITTURA PORTATO IL FIGLIO DALL’ALTRA ZIA PER NON FARCELO VEDERE! >>
<< Non hai sentito? E’ lei che voleva. >> disse Lily, pur sapendo di mentire.
<< OH ANDIAMO PERFAVORE, TU SUL SERIO GLI CREDI?! >> chiese James, braccia conserte.
<< Beh, quel che credo io non importa. Tu invece?! “ Sono un Auror” “ In confronto il mio è un lavoro veramente noioso” ma che AVEVI IN TESTA?! >>
<< Lily, io SONO un Auror! Parlava del suo lavoro come se gli desse il potere di giudicare chiunque. Non mi piacciono per niente Lily e non credo piacciano nemmeno a te. >>
<< Certo che mi piacciono, è mia sorella! >>
Si sentì bussare alla porta della cucina e gli ospiti si affacciarono.
<< Ehm, Lily, è meglio che andiamo. Marge avrà da fare e beh Dudley non ama staccarsi troppo da noi. >> disse Petunia.
<< Tunia sei sicura? Abbiamo della torta se volete! James prendi la torta. >>
James tranquillo tirò fuori la bacchetta, la puntò verso il frigorifero e disse: <<  Accio Torta! >>.
Una bella torta al cioccolato uscì da sola e si taglio a fette sul tavolo, servendosi su dei piattini azzurri.
<< AH! >> Petunia urlò ed uscì dalla cucina.
<< TUNIA ASPETTA! >> Lily inseguì la sorella.
I due erano in salotto e si stavano preparando ad uscire, Petunia ancora sconvolta.
Lily si mise davanti alla porta.
<< Scusate tanto! James non l’ha fatto apposta, noi volevamo solo…>>
<< Lily mi dispiace, non credo possa funzionare. >> disse in fretta Petunia, raccogliendo la borsa.
Lily era sull’orlo delle lacrime.
<< No Tunia davvero. Vi giuro che la prossima volta che venite ecco magari portate Dudley! Vorrei tanto vederlo. >>
<< NOSTRO FIGLIO NON FREQUENTA VOI GENTE STRANA, MOSTRO>> esclamò Vernon furioso.
<< COME HAI CHIAMATO MIA MOGLIE?! >>
James tirò fuori la bacchetta e la puntò verso Vernon.
Lui, pur intimorito, gonfiò il petto e ripeté: << MOSTRO. SIETE DEI MOSTRI! >>
Lily, le lacrime che le rigavano il viso, vide la bacchetta del marito muoversi e delle parole formarsi sulle labbra.
Fu più rapida, prese la sua bacchetta dal mobile ed urlò: << EXPELLIARMUS! >>
La bacchetta di James volò in aria e cadde sul divano.
Petunia urlò, James stava per saltare addosso  a Vernon, ma questo spostò con malagrazia Lily, cosa che fece ancora più arrabbiare James, e uscì come un toro dalla porta, la moglie lo seguì.
<< TUNIA ASPETTA! >> Lily si precipitò fuori sul vialetto, dove era parcheggiata la macchina dei Dursley.
Vernon era già al volante e trafficava per cercare le chiavi.
Petunia si voltò, lo sguardo gelido: << Non voglio più avere niente a che fare con te, mostro. Non ho sorelle. >> detto questo entrò nell’auto e partirono velocemente.
<< TUNIA! >> Lily continuava a chiamarla, finché non cadde.
Con le lacrime agli occhi, guardò la tanto amata sorella allontanarsi.
<< Lily, vieni dentro. >>
James la tirò su ma lei si scostò da lui.
<< COME HAI POTUTO?! >>
Detto questo rientrò in casa, ancora piangendo.
Lily passò il resto della serata in camera a piangere, James non osò entrare.
Le lacrime interrotte solo per andare al bagno a vomitare, ripensando a tutto ciò che era successo.
All’una e mezza di notte James entrò nella loro camera: Lily stava dormendo, il volto ancora rigato dalle lacrime.
Si sdraiò accanto a lei.
Lily si girò e gli si accoccolò vicino, lui la prese fra le braccia e prese ad accarezzarle i capelli.
<< Scusa. >> sussurrò Lily.
James la guardò: gli occhi arrossati e gonfi, il volto ancora segnato dai pianti.
James le baciò la fronte e riprese a coccolarla.
Dopo poco però Lily dovette correre al bagno a vomitare.
James rimase chiuso fuori e la aspettò pazientemente.
Lily intanto aveva finito, si era asciugata il viso, lavata i denti e stava per uscire, quando un’illuminazione improvvisa la fece quasi cadere.
<< Lily, tuttook? >>
<< S-si. >> rispose Lily, che intanto era corsa verso il calendario che teneva in bagno.
Era in ritardo.
Prese velocemente un pacchetto con l’immagine di un bebè e seguì le istruzioni.
Dopo dieci minuti fisso esterrefatta la foto data con il test che ritraeva un bambino che batteva le mani e recitava: CONGRATULAZIONI!
Uscì dal bagno, tremante.
James, vedendola così bianca e tremante le accorse in contro ed esclamò: << Lily che hai? Vuoi che andiamo al San Mungo? >>
Lily per la prima volta da ore sorrideva, gli occhi umidi di lacrime di gioia.
James la guardava confuso, lei allora lo baciò in bocca e lui, sorpreso ricambiò.
Quando si staccarono Lily disse: << Sono incinta. >>
James inizialmente non disse niente, poi la prese in braccio e la sollevò, gli occhi umidi.
Lily pensò mentre abbracciava felice James: << Tunia vedrà sua nipote, anche a costo di portarglielo davanti, lei lo vedrà. >>
Non sapeva quanta ragione avesse.
Angolo dell’autrice: Grazie a chiunque legga questa FF JCommentate e fatemi sapere che ne pensate ;) Un bacione!

  
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