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Autore: u s h i o    10/10/2012    2 recensioni
Oggi è passato un altro anno.
Oggi sono più maturo di quanto non lo fossi ieri.
Oggi, però, è un'altra candelina spenta senza di te.
[Naruto centric] [Naruto/Sasuke]
Attenzione la coppia può essere intesa sia in senso amichevole che in senso shonen-ai, non è specificato.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Another year without you.

[http://www.youtube.com/watch?v=qhY_xK9pJjM&feature=related]


Oggi è passato un altro anno.
Oggi sono più maturo di quanto non lo fossi ieri.
Oggi, però, è un'altra candelina spenta senza di te.
 
Sai Sasuke, ho sempre creduto che il mio compleanno fosse una data priva di senso, fin da quando ero piccolo. In fondo, nello stesso giorno in cui sono nato, la vita mi ha portato via mia madre e mio padre. Buffo, non credi?
Ogni tanto mi ritrovo a pensare che se non fossi mai nato i miei genitori sarebbero ancora vivi, e credo sia questo il motivo principale per cui il compleanno non è mai stato importante per me. Perché non ha mai avuto significato. Perché sono sempre stato solo.
È stato tutto sempre terribilmente privo di significato finché non ho incontrato te. Tu e il Team 7 avete colmato i vuoti del mio cuore e le mancanze della mia vita come una famiglia, rendendomi più ricco sia dentro che fuori.
Ma perché allora da quando non ci sei più il mondo ai miei occhi ha perso di nuovo la sua luce? Perché da quando non ci sei non riesco nemmeno a percepire lo scorrere dei giorni, dei minuti, dei secondi?
Permettimi di rivedere ancora una volta il tuo viso, Sasuke.

 
Per Naruto non era mai stato facile rapportarsi con le persone, fin da quando era un soltanto un bambino. Ogni qualvolta ci aveva provato, si era sentito sempre giudicato, osservato, cacciato. Disprezzato per qualcosa che in realtà non era. Era a causa di quegli insulti che aveva coltivato il suo sogno di diventare Hokage e di ricevere l’approvazione di tutti, ma nel ripeterlo aveva concluso soltanto con l’essere ancora più odiato da tutto il villaggio.
“È lui il mostro?”
“Mi chiedo perché il Terzo Hokage gli permette ancora di girare”
“Non ci si deve avvicinare a lui”
Voleva solo dire basta a tutti quei chiacchierii. Voleva solo mettere a tacere coloro che parlavano soltanto per dare fiato alla bocca, senza sapere nulla. Voleva vendetta. Voleva odio, a quel tempo.
Non sapeva ben dire cosa avesse distolto il suo sguardo perso da quelli carichi d’odio che gli venivano continuamente rivolti, ma ricordava solo che un giorno, camminando lungo la sponda del fiume di Konoha, era stato travolto da un baleno del nero più profondo, e da un paio d’occhi di quel colore che lo scrutavano attentamente.
Due occhi scuri, dalle ciglia folte e dal taglio orientale, che portavano addosso il suo stesso dolore: il dolore della solitudine. Il dolore dell’abbandono. Anche adesso Naruto potrebbe benissimo ricordare la sensazione provata quella volta lungo il fiume, nel vedere che c’era un bambino esattamente come lui e che no, non era più solo ed unico al mondo. Per la prima volta nella sua breve vita, il piccolo Naruto aveva scoperto il significato della parola empatia, ed era stato proprio quel ragazzino dagli occhi color pece e la pelle diafana a fargli provare per la prima volta quell’unica e magnifica sensazione.
Sensazione che non avrebbe mai più provato. Con nessun altro.
Perché Uchiha Sasuke, opposto di Uzumaki Naruto, era solo al mondo esattamente come lo era lui.
Era felice in quel momento, perché pur non parlando con lui, sapeva che stavano condividendo le stesse cose.  Pur non avendo nessuno, sapeva che ogni qualvolta passasse per quell’argine il bimbo dai capelli e occhi scuri era sempre lì ad aspettarlo, ad incoraggiarlo con lo sguardo, a fargli capire che non era solo.
Fu lì che la speranza di Uzumaki Naruto si riaccese.
Se ci ripensa ora, nel bel mezzo della Quarta Grande Guerra Ninja, gli viene quasi da sorridere nel pensare che quel ragazzino inizialmente così antipatico e odioso sarebbe diventato col passare del tempo di vitale importanza per lui.
Ricorda bene quante volte lo ha odiato e maledetto perché era mille volte meglio di lui.
Ricorda il modo in cui lo ammirava di nascosto, prendendo esempio da ciò che faceva.
Ricorda come veniva preso in giro di continuo da lui, venendo chiamato dobe o usuratonkachi.
Ricorda il giorno in cui si sono allenati insieme tutto il giorno, senza mollare nemmeno per un secondo e infine tornando a casa senza forze.
Ricorda quando gli si è parato davanti durante la loro prima missione, contro Haku, sacrificando la sua stessa vita solo per lui.
Ricorda la prima volta che ha tirato fuori il chakra della volpe nel vederlo senza sensi, dopo averlo stretto forte a sé.
Ricorda come quasi si vergognavano a vicenda di ritenersi importanti, vitali, necessari l’uno per l’altro.
Ricorda quando Sasuke ha riconosciuto la sua forza per la prima volta, all’esame dei chuunin, facendogli mancare il respiro per la soddisfazione di aver finalmente raggiunto il suo obiettivo.
Ricorda come non abbia avuto alcun problema a pararsi di nuovo davanti a lui contro Gaara, dicendo apertamente che non voleva vedere persone a lui care morire di fronte a lui.
Ricorda di averlo visto massacrato dal suo stesso fratello, e di aver percepito che mentre lui veniva colpito lo stesso succedeva alla sua anima; come se lui e Sasuke fossero collegati anche in quello.
Ricorda la preoccupazione di Sakura per le sue condizioni, e come non le abbia dato ascolto, pentendosene subito dopo.
Ricorda la sensazione del suo cuore che andava in frantumi non appena gli fu data la notizia che Sasuke aveva lasciato il villaggio.
Ricorda come lo aveva inseguito senza darsi mai per vinto e anche lo shock del rivederlo in preda all’oscurità, nella Valle della Fine.
Ricorda le botte, le parole taglienti di Sasuke, i suoi attacchi, il suo chidori contro il suo rasengan;  ricorda la sensazione di essere ripudiato e tradito da colui che definiva legame più importante.
Ricorda buio, pioggia e lacrime dopo quello scontro, e ricorda di aver visto come prima cosa il suo coprifronte  - che ancora conserva fedelmente con sé -, graffiato e dimenticato lì.
Ricorda di tutte le volte che lo ha pensato, in quei tre anni di lontananza continua, e di quante volte si era chiesto cosa stesse facendo in quei momenti, lontano da lui.
Ricorda di aver odiato il suo nuovo compagno di team per aver insultato Sasuke.
Ricorda di essere impazzito di rabbia e aver scatenato nuovamente il Kyuubi dopo aver sentito Orochimaru pronunciare l’aggettivo possessivo “mio” davanti al suo nome.
Ricorda ancora di averlo rivisto dopo tre anni al covo, cambiato completamente; e ricorda ancora il calore e allo stesso tempo l’inquietudine che aveva provato nell’averlo così pericolosamente vicino a lui, col braccio intorno alla sua spalla e la katana pronta a colpire.
Ricorda di aver sviluppato tutte le tecniche e di aver sopportato tutti gli allenamenti solo per lui.
Ricorda di aver scoperto la verità sul conto di suo fratello Itachi, e di aver capito perché Sasuke lo accusava di continuo di non poter giudicare la sua situazione. Perché effettivamente Naruto non poteva capire.
Ricorda di averlo rincontrato, di aver rivisto i suoi occhi pieni di odio e le sue mani ormai macchiate di sangue; la sua pelle diafana non era più perfetta come una volta, ma era scalfita da omicidio e sofferenza.
Ricorda di aver provato a farlo ragionare ma a non esserci riuscito.
Ricorda di essersi ritrovato nuovamente contro il suo chidori, come se quegli anni dal primo scontro non fossero mai passati.
Ricorda di essere riuscito a leggere i suoi sentimenti, mentre i loro pugni si scontravano.
E infine, ricorda ancora la sua espressione quando gli aveva detto che per lui erano ancora amici. Ricorda benissimo i suoi occhi spalancati dallo stupore, quel piccolo momento di lucidità nel buio come fosse un silenzioso “grazie” per non aver mai mollato, a differenza di tutti gli altri.
 
E ora che Naruto si ritrova sul campo di battaglia per combattere la guerra, per difendere sé stesso e il mondo intero durante il suo diciassettesimo compleanno; il suo pensiero va inesorabilmente lì, come sempre. Da Sasuke.
Sasuke, cosa stai facendo adesso? Ti ricordi del mio compleanno?
Non sa nemmeno spiegarsi perché, ma ormai per Naruto è diventato quasi sistematico pensare a lui, pensare a come salvarlo, pensare a come diventare più forte per lui. Ormai il suo riconoscimento è tutto, sarebbe disposto anche a morire – insieme a lui – pur di salvarlo e di essere accettato come suo pari. Morirà con lui, pur di togliergli quell’odio che tanto lo distrugge, perché non ne può più di vedere quegli occhi del nero più profondo che tanto adorava così pieni di odio.
È una sensazione che non fa vivere nemmeno lui, come se sentisse l’aria pesante ogni volta che respira.
Naruto è egoista. Lo sa di esserlo. Ha messo da parte tutti per Sasuke e pur di riaverlo con sé sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa. Ma non ha intenzione di cambiare, nemmeno ora.
Soprattutto ora, ora che è il suo giorno e sta combattendo contro Tobi, Naruto non vuole cambiare il suo egoismo. Perché oggi è il suo compleanno e per il suo compleanno vuole solo una cosa.
Ecco, è solo uno il regalo che Naruto vorrebbe per la sua diciassettesima candelina.
Portare a casa Sasuke.
Così che, per tutti i suoi futuri compleanni, Sasuke sarà lì al suo fianco.
E così potrà dire di sentirsi finalmente completo.
 

Sasuke, vieni a spegnere questa diciassettesima candelina con me.
Io ti aspetto… Ti aspetto sempre.


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Eccomi qui con una piccola shot per il compleanno di Naruto-kun! Tanti auguri, dobe!
Spero di averti reso giustizia onorando la tua ossessione per Sasuke insana quasi quanto te, e spero di essere rimasta sempre e comunque IC col Naruto di Kishi-sensei perché chi mi legge sa che per me è importantissimo. Insomma vediamo un Naruto un po' come quello del manga, sofferente perché un pezzo del suo cuore se n'è andato e non vuole accettare il pensiero di doverci rinunciare. E fa bene! Anche perché aspettiamo tutti che ci riporti Sasuke a casa ♥ o meglio... io lo aspetto. LOL
Ho scritto questa one-shot in un giorno, ed è un lasso di tempo particolarmente veloce per una come me quindi... Amatemi! **
Per chi per caso stesse seguendo la long, volevo dirvi che al più presto aggiornerò anche quella.
A presto, spero che gradiate.
E ancora auguri a Naruto ♥

   
 
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