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Autore: Flurry    10/10/2012    7 recensioni
E se Kurt e Blaine non si fossero conosciuti sulla scalinata della Dalton? Sette one-shot sulla struttura dell'alternate meeting; sette prompt, sette AU, sette possibili modi in cui i nostri amati fringuelli si sarebbero potuti conoscere, secondo i prompt della KLAINE WEEK. Enjoy! ;)
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Helloooo! =D

Eccomi anche oggi, anche se un po' in ritardo! >.<

bando alle ciance, ciancio alle bande, vi lascio alla lettura di questa strana OS ;)

Vi segnalo solo che le parti in corsivo tra asterischi sono i *pensieri* che può sentire solo Kurt.


PROMPT: (super)Heroes

RATING: verde, appena appena tendente al giallo

PERSONAGGI: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Finn Hudson, Wes Montgomery, Nick Duvall


***


“FINN! FIIINN! Andiamo, svegliati, dobbiamo andare!”

Così cominciò per i fratelli Hummel -o Hudmel, come piaceva dire a Finn- la mattinata.

Avere quelli che la maggior parte delle persone chiamerebbero 'superpoteri' era una benedizione ed un vantaggio in tanti ambiti, ma loro potevano dire che era anche un impegno gravoso. Di quel genere che ti costringe ad abbandonare il letto caldo di mattina presto e a sgolarti per svegliare un fratello molto forte, e dal sonno molto pesante.

“FINN HUDSON! Scendi da quel letto ADESSO! C'è stata una chiamata!” strillò per l'ennesima volta Kurt, esasperato, ignorando le proteste del fratello; il mondo non si fermava solo perchè era domenica mattina, mentre si infilava la giacca rossa con il marchio NEW DIRECTIONS e afferrava due mascherine; non aveva bisogno di leggere nel pensiero, per sapere che Finn si sarebbe dimenticato la sua. La maggior parte delle volte era già tanto se riusciva ad infilarsi nella tuta -chic e attillata, ovviamente- che avevano scelto insieme mesi prima.


Una serie di tonfi avvisò il ragazzo dell'arrivo del fratello.

“Eccomi, eccomi! Sono qui... Kurt sai dove ho messo la mia...” Kurt si limitò ad allungargli suddetta maschera “Oh, grazie fratellino! Fsai cofa è fuffeffso? fhu ho fhiafatho?” bofonchiò Finn, cercando di parlare e mangiare insieme, e fallendo miseramente. Fortunatamente Kurt era abituato -rassegnato- alla sua sconclusionata routine mattutina.

“Non so cosa sia successo di preciso, ma mi ha chiamato poco fa un ragazzo dalla Dalton Academy di Westerville. Ha detto che uno dei suoi amici, un certo Blaine Anderson, è scomparso da sabato mattina, senza cellulare o documenti e prima di chiamare la polizia, hanno pensato di chiedere a noi...” Rispose paziente, mentre cercava su internet informazioni più precise sulla collocazione della scuola.“La Dalton è a un paio d'ore da qui, direi di avviarci; una volta che sarò vicino potrò cercare di scoprire qualcosa.”disse infine, alzando lo sguardo dal monitor.

“Aspetta, la Dalton non è la scuola di quei tipi che vanno in giro sempre in gruppo, vestiti di blu... Wallers, o qualcosa del genere?” lo interruppe Finn.

“Può darsi... Non so, intanto andiamo, una volta lì decidiamo cosa fare. Forza, dobbiamo sbrigarci.”


Quando, poche ore -e molte inversioni a U- dopo, giunsero finalmente all'accademia, trovarono ad accoglierli un gruppetto di ragazzi in divisa, uno più agitato e rumoroso dell'altro. Kurt sospirò rassegnato, la gente ansiosa era quella con i pensieri più rumorosi, il suo cervello avrebbe dovuto sopportare un carico fastidioso visto che tutti sembravano essere dannatamente preoccupati per il ragazzo scomparso.

“Oh, siete arrivati per fortuna!” esclamò un ragazzo asiatico, facendosi loro incontro. “Vi ho chiamato io, tu devi essere Kurt, giusto?” disse, porgendogli la mano. Kurt la osservò un secondo prima di stringerla, al sicuro dietro la protezione dei guanti. Poi procedette ad informare subito Wes, così disse di chiamarsi il ragazzo, ed i suoi compagni, sulla sua particolare condizione; gli disse che lui poteva leggere nel pensiero di chiunque di trovasse nelle vicinanze, a patto che non ci fosse un contatto fisico diretto. Una stretta di mano, una pacca sulla spalla, volevano dire connettersi con quella persona ad un livello diverso, stabilire un contatto che si sostituiva a quello mentale. Per quello le sue mani erano sempre protette da un paio di guanti, e quasi ogni centimetro della sua pelle era coperto da stoffe raffinate, vestiti costosi.

Tutti sembrarono essere più affascinati e incuriositi, che impauriti, o disgustati, e Kurt si sentì subito a suo agio. Non percepì nessun 'frocio', 'finocchio' o 'fatina' nei loro pensieri e si rilassò subito, sentendosi al sicuro; probabilmente quel giorno Finn non avrebbe dovuto minacciare nessuno.


La sensazione di calma però durò ben poco, succedeva sempre così quando si trovava in un gruppo di coetanei, tutti gli scenari sessuali e le preoccupazioni sulla propria igiene personale continuavano a farlo arrossire anche dopo anni di abitudine. Avrebbe dato qualsiasi cosa per evitare di ascoltare le opinioni personali di tutti quegli sconosciuti, soprattutto quando consistevano in immagini che si sarebbe volentieri risparmiato. *spero che questa cosa di Blaine si risolva presto, stasera devo andare da Jess e mi ha promesso che se riguardiamo “le pagine della nostra vita”, dopo mi farà vedere le sue...*.

Si decise che sarebbe stato meglio lasciare il gruppetto con Finn quando captò i pensieri di un moretto che ostentava nonchalance a pochi passi da lui *Nick non fissare il sedere del ragazzo pallido. Distogli lo sguardo, che se Jeff ti vede niente sesso per un mese... Resisti!*

Arrossendo, salutò rapidamente il fratello e si avviò a fare un giro dei corridoi con Wes. -I teenager in crisi ormonale sapevano davvero essere creature assurde-


“Se è nelle vicinanze, forse posso riuscire a sentire i suoi pensieri” spiegò, desideroso di aiutare e di usare quel suo potere per qualcosa di utile. “Se tu potessi farmi sentire una registrazione della sua voce poi, sarebbe perfetto. Così sarà più facile per me riuscire ad isolarla del resto.” Il ragazzo annuì, conducendolo attraverso i dormitori fino alla camera che condivideva con Blaine.


Una volta lì, Kurt cercò di non farsi distrarre troppo dai poster di Katy Perry e Rent, -ad un ragazzo etero potevano piacere la musica pop ed i musical, no?- e si focalizzò sul video che gli stava facendo vedere Wes. “è una registrazione dell'ultima esibizione del nostro glee club, Blaine ha ottenuto gli assoli questo semestre, è quello in prima linea.” disse indicando un punto sullo schermo. Ma Kurt aveva smesso di prestare attenzione alle sue parole da un pezzo, precisamente dal momento in cui il ragazzo sullo schermo aveva iniziato a cantare 'You think I'm pretty, without any make-up on...'. Aveva una voce davvero intensa, calda e piena di sfumature, pensò... talmente bella che riusciva quasi a mettere in secondo piano il suo atteggiamento eccessivamente spavaldo. Cantava saltellando per la stanza, senza guardare nessuno in particolare, infondendo nelle strofe un sentimento forse troppo forzato. Sorridendo ampiamente, ma senza calore o gioia sincera.

Era quello il tipo di ragazzo che Kurt solitamente detestava, bello, con una voce stupenda, e con un ego probabilmente spropositato. Uno di quelli popolari, che sono amici di tutti, ma che non si aprono davvero a nessuno, uno di quelli ai piani alti della catena alimentare del liceo; il suo esatto opposto insomma.

Sbuffò, consapevole di avere gli occhi di Wes puntati addosso *scommetto che è rimasto incantato... Devo presentarlo a Blainers, una volta che lo troviamo, è decisamente il suo tipo, anche se forse è un pochino troppo magro... oh cazzo, mi sente, mi sente! Svelto Wes, pensa a qualcosa di non compromettente... Panda! Cuccioli!*

“Sul serio, Wes? Panda?” disse Kurt, fulminandolo con lo sguardo.

“Uhm... Non sapevo a cos'altro pensare! Sai non capita tutti i giorni di dover censurare i propri pensieri. E poi non volevo offenderti, penso davvero che tu e Blaine, insomma... ” ribatté l'altro, arrossendo appena e cercando di salvare la situazione.

“Credo sia meglio che tu non finisca la frase... Comunque, adesso so com'è la sua voce; proviamo a fare un giro nella scuola e dintorni, magari riesco a captare qualcosa.” disse, avviandosi verso il corridoio deserto. Anche se Wes continuava a pensare che fosse *improbabile, perchè dovrebbe essere rimasto qui?* Kurt decise che valeva la pena di tentare.


Dopo due estenuanti ore -sul serio, come poteva una scuola essere così enorme?- passate a cercare di ignorare i pensieri di Wes, che stranamente vertevano tutti su quanto Blaine Anderson fosse *carino, dolce, gentile, Kurt! Blaine è un vero cavaliere, dovresti dargli una possibilità quando lo incontri! E poi ha questi occhioni da cucciolo che...*.

“Sicuro di non essere gay, Wesley?” lo aveva interrotto, dopo che aveva passato un quarto d'ora consecutivo ad elencare i pregi dell'amico; e perchè tra di essi avesse fatto rientrare *balla sui mobili con una grazia ed un equilibrio invidiabili* era davvero fuori dalla portata di Kurt. Wes l'aveva guardato inorridito, come se avesse appena detto la cosa più assurda dell'universo, strappandogli una risata; poi, fortunatamente, si era rassegnato a pensare a cose meno compromettenti e fastidiose, passando dai panda, ai vari modelli di martelletti in legno che si possono trovare in commercio.

Per il bene della sanità mentale di Kurt, non era stato possibile approfondire bene quell'argomento così palesemente appassionante, perchè mentre attraversavano l'ennesimo corridoio, sentì una voce, la voce di Blaine.


“Fermo.” disse, afferrando il braccio del ragazzo che lo accompagnava. “Credo di aver sentito qualcosa.”

*Forse con le serrature funziona come nei cartoni... Se puoi immaginarlo, puoi farlo! Forza Blaine!*

Quando Kurt realizzò quanto assurdo fosse ciò che aveva appena sentito, non potè impedire al suo sopracciglio sinistro di svettare in alto, perché, sul serio, quanti anni aveva quel tipo, cinque?

“Wes, ehm, sei sicuro che il tuo amico non si droghi?” chiese al ragazzo che lo stava ancora fissando con aria interrogativa.

“Beh, se non consideri droga le Red Vines, allora no, non direi... perchè?” Chiese lui, contribuendo a far aumentare l'incredulità di Kurt. E pensare che sin dall'inizio aveva eletto Wes come 'quello serio', beh, a quanto pare le apparenze ingannano.

“Perchè ho sentito la voce di Blaine, è un po' debole, quindi non è in questo corridoio, ma sicuramente sarà da qualche parte nei dintorni. Credo che dovr...Ouch!” fece in tempo a dire, prima che l'altro lo attirasse in quello che Finn avrebbe definito un super-abbraccio-spacca-ossa, facendolo quasi cadere.

“Grazie amico! Sapevo che ce l'avresti fatta!” si limitò a dire, come se fosse una spiegazione sufficiente, prima di lasciarlo andare e aggiungere, sventolando minacciosamente un dito scheletrico davanti ai suoi occhi “Sappi che se lo dici a Blaine, negherò. Il capo del concilio warbler deve sempre mantenere un certo contegno, sai.” aggiunse, stirandosi le pieghe sulla giacca e stringendo il nodo della cravatta.

Kurt si limitò ad annuire, chiedendosi cosa dessero da mangiare agli studenti di quella scuola, visto che non sembrava essercene uno sano. Si raddrizzò la mascherina sul viso, anche se ormai era inutile visto che Wes lo aveva toccato -grazie a Dio, niente più lunghe dissertazioni mentali sui pregi dei martelletti in mogano-.

“Il tuo amico deve essersi chiuso da qualche parte, visto che stava pensando a come aprire una serratura. E, lasciamelo dire, il metodo che voleva usare non funzionerà.” riprese come se niente di strano fosse successo, forse si stava adeguando al livello di follia anche lui.

“Okay, capito. Allora seguimi, proseguendo dritto non c'è niente.” Wes rispose subito pronto, rientrando in modalità 'persona seria'.


Avevano camminato per un po' in silenzio, la traccia dei pensieri di Blaine a tratti più consistente, poi impossibile da rintracciare, con Kurt che si sforzava di captare tutti i pensieri che lo raggiungevano e condividerli con Wes. Una volta*Ho fame. Fame-fame-fame-fame. Chissà se sotto il letto di Wes c'è ancora qualche pacchetto di patatine... Oh no, le ho finite io quando ho visto 'Avengers'*, al che Wes aveva sbuffato infastidito; poi *chissà se qualcuno si è accorto che non ci sono, chissà se sentono la mia mancanza* a Kurt si era stretto un po' il cuore sentendo una cosa del genere, e se Wes aveva notato che il suo passo si era fatto più svelto, non lo aveva sottolineato.


Quando avevano raggiunto il piano terra, dove c'erano solo l'atrio principale e gli uffici del personale, finalmente la corrente di pensieri si era fatta più consistente.

*Accidenti, qui fa un freddo atroce, sono davvero un idiota.*

*Si può morire per aver respirato troppa polvere? Oh Dio, che morte orrenda, dolorosa e ridicola; e ho pure addosso le mutande con i canarini! Mi troveranno qui solo quando inizierò a puzzare e diventerò la barzelletta della scuola... Oppure magari potrei diventare il fantasma della Dalton! Blaine-quasi-senza-testa, suona bene!*

*Chissà cosa stanno facendo gli altri... Forse Wes si è accorto che non ci sono... Magari hanno chiamato i miei, forse si sono preoccupati questa volta...*

I due avevano deciso di contattare gli altri e mettersi a cercare tutti insieme, le porte erano tante, Blaine sarebbe potuto essere praticamente ovunque.

Mentre osservava tutti quei ragazzi mettersi all'opera per trovare il loro amico, pensò che forse era stato un po' troppo duro nel giudicarlo; probabilmente era un'esibizionista, ma dal tono dei suoi pensieri, dedusse che era anche un ragazzo semplice, piuttosto adorabile -e pensando una cosa del genere si sentì grato come non mai che nessuno potesse leggergli la mente-, e anche un po' insicuro. Stanco, decise di lasciare che fossero gli altri a cercarlo e si mise in un angolo ad ascoltare la corrente di pensieri che ormai aveva preso possesso della sua testa. Non era una cosa che faceva abitualmente, ma, anche se non l'avrebbe mai ammesso, si sentiva incuriosito da quel ragazzo, non capiva come pensieri simili potessero appartenere al giovane spavaldo del video


*Sono davvero un coglione, se questa cosa del sonnabulismo continua, dovrò chiedere a Wes di legarmi al letto... però era un sogno così bello... Cosa non darei perchè accadesse davvero; tutto, -tranne forse il disco con l'autografo di Katy, quello è troppo prezioso..-

In fondo non desidero niente di irrealizzabile. Devo solo continuare ad avere fiducia, le cose buone capitano a chi sa aspettare, no?

E allora io aspetterò, qui, e Lui, un giorno, arriverà. Magari sarà davvero come nel sogno; io starò scendendo le scale per andare a lezione e lui mi busserà piano sulla spalla, per chiedermi qualcosa, e io saprò aiutarlo, sarò carismatico e sicuro, e sorriderò, sorriderò tanto. Poi lo prenderò per mano e lui non la ritrarrà, e la sua pelle sarà morbida, le sue dita si incastreranno alla perfezione tra le mie. Poi correremo verso... Oh Dio, quella è la voce di Nick! MI HANNO TROVATO!!! YAAAAAY!*


“Ehi ragazzi, venite, l'ho trovato!” esclamò entusiasta Nick, poco distante da Kurt. Stava indicando una porticina minuscola sotto la grande scalinata dell'ingresso, probabilmente un ripostiglio per le scope, o qualcosa di simile. Non ci volle molto prima che riuscissero ad aprire la porta e a ritrovarsi, in pochi secondi, sotto l'abbraccio tentacolare di Blaine il quale, capelli arruffati e boxer con i canarini, cercò subito di aggrapparsi, grato, a qualsiasi cosa gli capitasse a tiro.


Kurt non riuscì a trattenere un sorriso, anche se, lo sapeva, era appena velato di tristezza. Era felice che i ragazzi avessero trovato Blaine, era contento di aver dato loro una mano, ma si sentiva anche un po' in colpa; sia per aver subito pensato che il ragazzo fosse un pallone gonfiato, sia per aver sbirciato così a fondo nelle sue fantasie più private. Una cosa però, anche se piccola poteva farla, pensò, mentre si avviava verso il portone di ingresso, ignorato dagli altri, troppo impegnati a prendere in giro l'amico.

Sgattaiolò fuori dalla Dalton, lanciando una rapida occhiata alle sue spalle; sarebbe tornato presto.


...Una settimana dopo...


-Okay, forse tutta questa suonava bene solo nella mia testa.- pensò Kurt agitato, scrutando il portone stranamente minaccioso della Dalton, mentre si rigirava tra le mani il foglio con gli orari di lezione di Blaine. Blaine Anderson, il ragazzo che una settimana prima si era chiuso dentro uno sgabuzzino, sotto una scalinata, mentre sognava di incontrare il suo principe azzurro, quello che dormiva con boxer blu stampati a canarini, cantava come un angelo e che dava l'impressione di essere un pallone gonfiato, sì, proprio lui. Lo stesso a cui Kurt non era riuscito a smettere di pensare, quello a cui cui aveva deciso di fare una sorpresa.

Sospirando, si decise ad avviarsi giù per gli scalini, ormai aveva fatto la fatica di andare, tanto valeva la pena di tentare. Vide passare Wes che gli fece l'occhiolino, complice, prima di scivolare rapido verso il corridoio; subito dopo sentì rimbombare nella testa, più forte che mai, la voce a cui si era piano piano abituato.

*Queste cravatte sono orrende, devo seriamente cercare di convincere Wes a farci mettere i papillon, almeno nelle esibizioni...*

Trattenne a stento un sorriso emozionato e curioso quando sentì Blaine sfiorargli appena il braccio mentre, distratto, seguiva i suoi amici lungo la scalinata. Adesso o mai più, pensò, allungando la mano per toccargli la spalla, come, sperava, aveva fatto il principe azzurro del suo sogno.

Blaine si voltò subito e... wow, i suoi occhi erano davvero belli, aveva ragione Wes. Kurt esitò solo un secondo, prima di rientrare nella parte e chiedere la prima cosa che gli veniva in mente. Vide il viso di Blaine illuminarsi, le sue labbra aprirsi in un sorriso luminoso e sincero.

“Sono Blaine.” Disse, poi gli tese la mano; per la prima volta Kurt la afferrò senza esitare. Non aveva più bisogno di ascoltare i suoi pensieri, gli si leggeva in volto quanto fosse felice.

“Kurt.” rispose stringendo appena la presa, e pensando che aveva ragione Blaine, le loro dita si incastravano davvero alla perfezione.



“Dove sei stato tutta la mia vita?” Chiese un giorno Kurt, ridendo, mentre Blaine gli si arrampicava addosso da sotto le coperte, alla ricerca disperata di un po' di coccole.

“Oh, in un ripostiglio, sotto una rampa di scale” rispose lui, sorridendo come il primo giorno in cui l'aveva incontrato.



Where have you been all of my life?”

Oh, in a cupboard, under some stairs.”


Yep, I'm a starkid fan! XP


Scusate, ma ho DOVUTO mettere quella battuta alla fine, ci stava troppo bene!

Cooomunque, sarò sincera, questa è la OS che mi convince meno delle tre; è stata un po' più complessa da scrivere perchè continuavo a cambiare idea, non mi convinceva... Spero solo che vi sia piaciuta, vi abbia strappato una risata, anche piccolina! <3

Grazie comunque per aver letto, adesso mi fiondo a rispondere alle recensioni di ieri, a proposito, grazie! >//<

Qualcuno ha fatto riferimento ad un possibile seguito della seconda OS... Non dico di non averci pensato, anzi, confesso che nella mia testa, tutte queste OS sono possibili primi capitoli, di possibili long, quindi diciamo che dipende tutto da se c'è qualcuno di interessato, se ho qualche buona idea da sviluppare e soprattutto il tempo per farlo, ma non sono assolutamente chiusa all'idea, anzi mi manda in brodo di giuggiole il fatto che qualcuno si sia incuriosito tanto da voler leggere il seguito! *w*


A domani, prompt: Skank/Nerd!


pagina autore su facebook:http://www.facebook.com/Flurryefp


Baci, Sara

   
 
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