Fanfic su artisti musicali > The GazettE
Ricorda la storia  |       
Autore: Distress_And_Coma    10/10/2012    1 recensioni
"Pensava che il destino con lui non era stato benevolo. Fino al giorno in cui incontrò quattro ragazzi, che, forse per uno strano scherzo del destino, avevano il suo stesso sogno. Perchè lui, Takanori Matsumoto, diciannovenne ragazzo di Kanagawa, aveva un talento innato per il canto."
[...] "Perchè sapeva cos'era. [...] Sapeva che era stato dato in affidamento, e che il giorno in cui tutte le televisioni diedero la notizia del ritrovamento del cadavere di Junko Furuta, lui pianse."
Genere: Generale, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Did I fall in love?



Questa è la mia prima vera long fanfiction sui The Gazette. Tratterà di argomenti anche piuttosto personali, per questo ho deciso di usare i loro veri nomi. Come al solito i personaggi che descrivo non mi appartengono (magari fosse così), e tutto ciò che descrivo è frutto di fantasia. I nomi, le situazioni, i personaggi e i luoghi che si troveranno in questa fiction sono fittizi e qualsiasi riferimento a cose o persone reali è puramente casuale.





"Takanori, vieni???" gli urlarono i suoi amici.
"Certo, arrivo, aspettate solo un attimo" disse il ragazzo. Si chiamava Takanori Matsumoto, ma aveva sempre preferito farsi chiamare Ruki. Raggiunse il suo migliore amico e salì in macchina con lui.
Salirono sulla macchina di Yukata, a lui spettava il compito di guidare. "Dove stiamo andando?" chiese Ruki.
"Pensavo che potevamo andare al ristorante a cenare, così. Per passare del tempo insieme e poterci rilassare." disse Reita.
"Reita ha ragione, stiamo lavorando alle prime canzoni ma è molto sfinente." disse Aoi.
"Andiamo a quello europeo di Tama?" chiese ancora. "No, non a quello...Non so, io ho voglia di mangiare italiano, voi ragazzi?"
"Italiano va bene" risposero tutti.
Così si diressero al ristorante italiano di Sumida.
Ci sarebbero voluto circa tre quarti d'ora. Magari poteva anche farsi un pisolino.
Si appisolò sulla spalla di Reita con una faccia simile a quella di un canarino nell'atto di pulirsi. Aveva gli occhi socchiusi, poteva ancora vedere le luci della città alternarsi al buio. E intanto pensava.
Pensava che il destino con lui non era stato benevolo. Fino al giorno in cui incontrò quattro ragazzi, che, forse per uno strano scherzo del destino, avevano il suo stesso sogno. Perchè lui, Takanori Matsumoto, diciannovenne ragazzo di Kanagawa, aveva un talento innato per il canto.
Voleva fare della sua musica la sua linfa vitale. Anche se all'inizio avrebbe dovuto fare il medico. Lo aveva promesso al padre prima che questi partisse e non ritornasse più. Perchè era morto in Pakistan, al fronte, quando lui aveva solo sette anni.

"Papà, ti prometto che farò il medico."
"E perchè?"
"Perchè così potrò aiutare a salvare tante vite umane dove ci sono i cattivi."

Ma poi aveva vinto la passione per la musica.
Il giorno in cui dalla natìa Kanagawa si trasferì a Musashino, dove incontrò per primo (o forse è meglio dire reincontrò) Akira Suzuki. Che era stato suo amico fin dai tempi delle medie. Si conoscevano fin dall'asilo, ma Ruki aveva iniziato a parlarci effettivamente solo alle medie, quando iniziarono ad incontrarsi regolarmente per svolgere i compiti. Visto che lui davvero non aveva nei compiti a casa il suo forte e visto anche che Reita era sempre stato uno studente modello.
Potè dare vita lentamente al suo sogno. Grazie ad Akira aveva iniziato ad aprirsi di più e ad essere meno timido e più gentile con se stesso. Aveva conosciuto altri ragazzi, che come lui amavano la musica.

"Su, scendiamo." lo risvegliò la voce di Kai.
In quel ristorante mangiò dei buoni piatti italiani.
"Ah, è stato veramente buono, ragazzi!" sancì infatti con la bocca vuota e la pancia piena.
I suoi occhi marroni scivolarono ad un tavolo posizionato all'angolo del ristorante. Seduta là c'era una ragazza, era molto bella, ma pareva anche stranamente triste. Non piangeva, non singhiozzava, ma Ruki in quegli occhi che scivolavano su un piatto di spaghetti, occhi vuoti e spenti, lesse tanta tristezza.

Perchè sapeva cos'era.
Sapeva che suo padre era morto, che sua madre, che lo aveva cresciuto a suon di sculacciate dopo la morte del marito, era finita in un istituto psichiatrico in quanto vittima di crolli nervosi continui. Sapeva che era stato dato in affidamento, e che il giorno in cui tutte le televisioni diedero la notizia del ritrovamento del cadavere di Junko Furuta, lui pianse.
  
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The GazettE / Vai alla pagina dell'autore: Distress_And_Coma