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Autore: NorthStar    11/10/2012    9 recensioni
Dunque... Non sapevo davvero come interpretare il comportamento bipolare di Santana, quindi ci ho semplicemente provato. Ho provato a "giustificarla" mettendomi nei suoi panni e spero che quello che ho scritto non vi faccia rimanere delusi, ripeto: è solo il mio personalissimo tentativo di dare un senso all'episodio.

"Allora perchè vuoi lasciarmi!"
"Perchè per i prossimi dieci mesi io non sarò qui e non posso precluderti la possibilità di avere qualcun altro al tuo fianco, come è giusto che sia!"
"Ma io voglio te... tu non mi vuoi?"
"Certo che ti voglio, Brittbritt... Per questo quando ti sarai diplomata, o quando mi sarò stancata del college, se le cose stanno davvero così, tutto tornerà come prima!" spiegò Santana "Saremo di nuovo come pane e burro!"
"Come l'M&M gialla e l'M&M rossa."
"Esatto."
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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boh Ci tengo a specificare che non è una nuova fic.
E' una semplicissima two-shots.
Doveva essere una one shot, ma era diventata immensa e ho preferito fare un taglio nel mezzo, e visto che ne sto scrivendo un bocconcino al giorno volevo farvi avere qualcosa.


SPOILER ALERT.
Visto che non so se tutti avete visto l'ultimo episodio di Glee... Beh se non avete visto la 4x04 non proseguite.

Dunque... Non sapevo davvero come interpretare il comportamento bipolare di Santana, quindi ci ho semplicemente provato.
Ho provato a "giustificarla" mettendomi nei suoi panni e spero che quello che ho scritto non vi faccia rimanere delusi, ripeto:
è solo il mio personalissimo tentativo di dare un senso all'episodio e alla rottura.

ps:
NON ho assolutamente abbandonato le altre storie.
Sono in un momento di difficoltà.
La mia musa ora come ora si trova ad Honolulu con Mago Merlino, appena sarà di ritorno con lei torneranno gli aggiornamenti delle altre fics, prima su tutte Silence.

Perdonatemi ma non voglio scrivere capitoli tanto per scriverli, sono dell'idea che le cose o si fanno per bene o non si fanno per niente...

Detto questo, grazie infinite per continuare a segirmi e grazie per la pazienza!

Un abbraccio e buona lettura.


Northstar.

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Comin' back as we are
Parte prima






"Cosa facciamo ora?"
"Non lo so Britt... Non so esattamente come ci comporteremo..."
"No, intendevo ora-ora..." riprovò Brittany.
"Oh... Beh, tu torni a seguire le tue lezioni, mentre io vado a casa a finire di fare il bucato..."
"Non tornerai a Louisville senza salutarmi, vero?"
"No, no... ti aspetterò a casa mia!" spiegò Santana "E passeremo tutto il week end insieme fino a quando non ripartirò per Louisville."
"Promesso?"
"Te lo prometto, Brittbritt." sorrise Santana.

_________


Puntuale, qualche ora dopo, Brittany si era presentata alla porta di casa della latina.
"Ehi!" provò Santana con forzato entusiasmo.
"Ehi..." replicò Brittany avvicinandosi incerta.

Santana capì che non sapeva come doveva salutarla.
Un abbraccio? No.
Un bacio? Nemmeno.
D'altro canto avevano appena rotto. Non ufficialmente.
Ma avevano rotto.

A quel punto Santana decise.
"Ok. Sai cosa?"
"Cosa?" rispose puntuale la bionda.
"Per oggi, domani e dopodomani fingeremo che sia... l'anno scorso."

Si, era da codardi e Santana lo sapeva.
Ma voleva fingere che tutto fosse ok, ne aveva disperatamente bisogno.

"L'anno scorso?"
"Si. L'anno scorso!" provò la mora "Siamo entrambe nelle Cheerios, andiamo tutti i giorni a scuola insieme, facciamo le prove per il Glee club e-"
"Siamo innamorate?"
"No, no Britt... Io- Io sono sempre innamorata di te! Non- non è che ho smesso di amarti! Non smetterò mai di amarti, B... Lo sai, non è vero?"
La bionda si limitò ad annuire e abbassare lo sguardo.
"
Brittbritt... Brittany, guardami..." cominciò Santana "Tu sei stata la prima persona di cui mi sono innamorata. Sei stata la prima persona che abbia mai amato... e qualcosa mi dice che sarai anche l'ultima ma-"
"Le cose non sono più le stesse."
Santana annuì lentamente.
Dopo qualche istante Brittany alzò il viso per dire "L'anno scorso hai detto?".
"Si, l'anno scorso." ripetè la latina.
"Quindi significa che posso baciarti?"
"Avresti potuto baciarmi comunque, Britt..." sorrise Santana avvicinandosi.
"Si ma non avrei mai potuto farlo qui... i tuoi vicini avrebbero potuto vederci e dirlo ai tuoi...".
"Britt è solo un modo per-" cominciò Santana per poi fermarsi ed invitarla in casa "Hai ragione."
Una volta entrate in casa, la mora riprese "Puoi baciarmi ora se vuoi..."
"San..." cominciò Brittany abbassando lo sguardo "Non sono sicura se voglio baciarti o no..."
"Non capisco, Britt..."
"Io voglio baciarti San, lo voglio da impazzire ma- è come quando ho sete e vado a versarmi un bicchiere di limonata in cucina, poi però mi piace troppo e ne bevo una caraffa intera e poi ho ancora voglia di prepararne ancora..."
"Quindi io sono la tua limonata?" domandò confusa la latina.
"No, sei peggiore..."
"E perchè mai?" sorrise Santana cercando di sdrammatizzare.
"Non ho mai sognato di bere limonata, mentre tu- tu sei in tutti i miei sogni." spiegò la bionda "Eccetto in quelli in cui Lord Tubbington è protagonista... chissà perchè..."
"Allora sai cosa faremo?"
"Cosa?"
"Io non ti bacerò, promesso. Ma se avessi voglia di farlo, puoi farlo quando vuoi... ok?"
"E' l'anno scorso..." ricordò Brittany.
"E' l'anno scorso." annuì la latina "Allora, cosa vuoi fare?"
"Andiamo a guardare un film in camera tua?"
"Perfetto..." sorrise Santana.

Al termine del cartone che Brittany aveva scelto, Santana aveva provato ad invitarla a cena.
Ma Brittany per la prima volta da sempre aveva declinato l'invito, spiegando che preferiva staresene un po sola.


"Che c'è?"
"Niente, mamma." rispose Santana con un sorriso per poi cercare di cambiare argomento "Papà è ancora a lavoro?"
"Si. Ti dispiacerebbe dirmi cosa succede?"
"Niente, mamma! Te l'ho detto!"
"E con questa risposta mi hai confermato che qualcosa non va..." annuì la donna "Perchè Brittany non si è fermata a cena?"
"Aveva da fare."
"Santana..."
"Cosa?"
"Quando avevate quindici anni ha preferito cenare qui invece di andare al Disney on ice! Non prendiamoci in giro per favore!"
"Mamma..." cominciò Santana alzandosi.
"Non ci provare," esclamò la donna fermando la figlia per la mano "siediti e dimmi cosa succede se non perchè ci tengo a mia figlia, almeno perchè non ho mai visto Brittany con quella faccia e Dio solo sa quanto tengo a quella ragazza!"
"Abbiamo rotto e-"
"Cosa?!" esclamò scioccata Maribel.
"Beh in realtà io ho deciso di rompere- non di rompere ma- Non lo so, mamma... non lo so..."
"Cosa è successo!? E non dirmi che ti ha tradita perchè non ci crederei nemmeno mor-"
"No, no... ovviamente non lo ha fatto..."
"Allora?"
"Non sono una brava fidanzata. Non sono mai qui e so perfettamente quanto lei abbia bisogno di me. E non posso darle il tempo e le attenzioni di cui ha bisogno e che soprattutto merita. E lei sopra chiunque altro lo merita mamma..."
"Lo so, tesoro... ma è la vita... Ora sei a Louisville, magari l'anno prossimo Brittany sarà lì con te..."
"Non è solo questo..." riprese la mora "Qualche tempo fa ero in biblioteca a studiare per un compito e c'era questa... questa ragazza che mi guardava... insistentemente..."
"Oh..."
"Io l'ho notata e le ho- le ho sorriso..."
"Ti sei... incuriosita..."
"Cosa?"
"Ti sei sentita attratta?"
"Non attratta... E' che- c'è stato qualcosa..."
"Santana... non so come dirti quello che penso, quindi per un momento fingi che non sono tua madre ok?"
"Ok mamma, ora ho paura..."
"E fai bene." 
cominciò la donna prendendo un respiro "Ok. Uno, due, tre. Ti se per caso domandata come sarebbe stare fisicamente con altre donne che non siano Brittany?"
"Oh! No! No, oh dio, no!" esclamò la latina arrossendo "No! Non è per questo!"
"Allora cos'è?" chiese la donna quasi innervosita "E' normale sentirsi attratti da altra gente, tesoro! Anche io sbavo regolarmente su Eric Dane in Grey's Anatomy, ma non tradisco mica tuo padre!"
"E se la cosa succedesse a Brittany e avesse davvero bisogno di qualcuno che è lì con lei, per lei, ogni giorno?"
"Oh..."
"Non è giusto tenerla incatenata a me..."
"Quindi il problema non è- non è tuo..."
"Io non vedo altro che lei..." ammise la mora "Ma non voglio che lei si senta in obbligo di-"
"Capisco."
"Posso andare a dormire ora?" provò la mora.
"Quando io e tuo padre eravamo fidanzati, lui andò per un anno intero a lavorare a San Diego."
"Papà? In California?!"
"Non dovrebbe stupirti il fatto che tuo padre sia stato in California, quanto il fatto che sia stato un anno intero lontano da me..." la riprese Maribel.
"Giusto..."
"Durante quell'anno gli dissi di fare quel che voleva... non era affar mio non potevo imporgli nulla... E lui dopo aver protestato accettò." raccontò la donna "Un anno dopo, avevo quasi perso le sue tracce, me lo ritrovai alla porta di casa, con un mazzo di fiori e una scatola di cioccolatini. Mi disse che aveva conosciuto una ragazza in California e che aveva cominciato ad uscire con lei, ma non riusciva a smettere di pensare a me..."
"E come è andata a finire?" domandò la ragazza "Voglio dire, ovviamente so come andata a finire... ma poi?"
"Diciamo solo che quella notte hai fatto la tua "comparsa" nel mondo..."
"Mamma!" esclamò Santana scioccata.
"Mi hai chiesto come andava a finire!" si giustificò la donna divertita "Quello che volevo ancora dire è che c'è un detto famoso in proposito..."
"Sentiamo."
"Se la ami lasciala andare. Se tornerà sarà sempre stata tua."
"E se non dovesse tornare?"
"Tornerà." sorrise la donna annuendo.

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Il giorno dopo Santana aveva invitato Brittany da Breadstix, come tradizione.
Avevano passato la cena a ridere e scherzare come se la giornata precedente fosse stata totalmente eliminata dalle loro menti.

"Andiamo da me?" propose la latina con un sorriso.
"San..."
"I miei sono a Columbus dai nonni..."
"Non credo sia una buona id-"
"Ti prego." provò Santana.
Brittany rispose dopo qualche secondo "Ok".

Arrivate a casa Santana aveva dato immediatamente a Brittany le sue personali pantofole che da anni alloggiavano nell'armadio dell'ingresso.
Qualche minuto dopo le due si erano piazzate sul letto di Santana a fare pigramente zapping.
"A che ora partirai domani per Louisville?" cominciò Brittany.
"Partire per Louisville?" provò Santana cercando di mantenere l'illusione di trovarsi ancora nel passato "Cosa andrei a fare a Louisville! Domani è domenica! Troveremo qualcosa da fare o al limite andremo a scocciare a Quinn..."
"San..." riprese Brittany scuotendo la testa.
"E' inutile non è vero?"
La bionda annuì.
"Perchè vuoi sapere a che ora parto? Ti ho promesso che non sarei mai partita senza salutarti..."
"Voglio solo sapere quanto tempo ci resta..."
"Britt- Non è così-"
"Lo è invece!" sbottò la ballerina "Perchè quando domani tu andrai a Louisville io resterò qui! E non mi rimarrà nient'altro che il tuo pensiero! Mentre tu ti ritroverai al college con i tuoi nuovi amici e i tuoi corsi! E da lunedì sarai di nuovo così presa dallo studio e dagli allenamenti che nemmeno penserai a me!"
"Non dirlo nemmeno per scherzo, Brittany!" replicò secca Santana "Io non faccio altro che pensare a te! Dal momento in cui mi sveglio e guardo la tua foto sul mio comodino, agli allenamenti quando spero di vederti spuntare da qualche parte con la tua divisa delle Cheerios, fino a quando finisco di studiare in tarda notte e stringo le tue penne colorate!"
"Allora perchè vuoi lasciarmi!"
"Perchè per i prossimi dieci mesi io non sarò qui e non posso precluderti la possibilità di avere qualcun altro al tuo fianco, come è giusto che sia!"
"Ma io voglio te... tu non mi vuoi?"
"Certo che ti voglio, Brittbritt... Per questo quando ti sarai diplomata, o quando mi sarò stancata del college, se le cose stanno davvero così, tutto tornerà come prima!" spiegò Santana "Saremo di nuovo come pane e burro!"
"Come l'M&M gialla e l'M&M rossa."
"Esatto."
"San..." riprese la bionda tenendo lo sguardo bassi "Non voglio tornare nel presente... perchè non possiamo restare all'anno scorso?"
"Perchè il tempo passa..."
"Non se fingiamo che non passi..." suggerì la bionda.
"Ma le cose cambiano comunque e con loro cambiamo anche noi..." spiegò Santana con un sorriso "E non si può fingere di non essere cambiati. O meglio, si può... ma a cosa servirebbe?"
Brittany annuì per poi chiedere
"Credi che ci servirà questo periodo? Credi davvero che ci farà bene?"
"Si, Brittany... credo che ci farà bene.".
"Perchè fa così male, allora?" replicò la bionda scoppiando in lacrime.
"Britt..." 
sussurrò Santana avvicinandosi ad abbracciare la ragazza "Ti prego non piangere...  Ogni volta che piangi è come se qualcuno tenesse il mio cuore in una scatola di spilli..."
"Ma non voglio che le cose finiscano così..."
"Le cose non finiranno! E'- è solo una pausa!"
"Una pausa in cui sono permesse attrazioni, San?" replicò Brittany scettica.
"Se dovesse succedere, si..."
"Ma io non voglio tradirti..."
"E non si tratta di tradire ma-" cominciò Santana "E se mentre io sono a Louisville trovassi qualcuno che ti fa stare bene, Britt? Io non voglio impedirti di stare bene capisci... e so che stai pensando che stai bene solo con me- e ho paura a dirlo ad alta voce... ma non è così. Non voglio che tu dipenda da me..."
"E tu invece?"
"Cosa?"
"Credi che troverai qualcuno che ti faccia stare bene?"
"Sinceramente non lo credo..." sorrise Santana.
"Allora perchè tutto questo?!"
"Perchè non voglio che fra un anno il nostro rapporto sia incrinato irrimediabilmente! Non voglio che questo periodo rovini quello che abbiamo! Non voglio risentimenti, non voglio segreti! Non voglio mai più sentirti dire qualcosa come "mi hai lasciato qui"..."
"Non era quello che intendevo San, non è vero-"
"In parte lo è... Io ti ho lasciato qui per andare a Louisville... e sappiamo entrambe che era la cosa giusta da fare, ma a differenza di quello che ci insegnano, la cosa giusta non è sempre la migliore..." spiegò Santana "Ma non voglio che le cose arrivino al punto in cui ci troveremo costrette a dover rompere, senza avere più una scelta..."
"Come quando si è rotta la mia sveglia delle Tartarughe Ninja e papà ha tenuto tutti i pezzi in un cassetto fino a quando non è arrivato il pezzo di sostituzione..."
"Si, si, esattamente..." sorrise Santana.
"Ma non voglio usare altre sveglie nel frattempo..."
"E non sei obbligata a farlo... devi fare quello che credi sia meglio per te..."
"Per noi..." la corresse la bionda.
"Per te e per noi. Ma tu vieni prima." insistette la mora "Non voglio che tu stia male per il noi..."
"A che ora partirai, allora?"
"Intorno alle undici credo. Ma devo ancora finire di piegare i panni e rifare la valigia..."
"Allora forse è il caso di mettersi a dormire... E' già mezzanotte e mezza..."
"Si, forse è meglio..."
"Posso dormire qui o-" provò Brittany non sapendo come doversi comportare.
"Certo che puoi dormire qui! Devi dormire qui... Ma... siamo ancora all'anno scorso?" chiese Santana chiedendo chiaramente qualcosaltro.
"Fra qualche ora sarai a Louisville, quindi no..."
"Ok..." annuì la latina alzandosi a frugare in un cassetto "Ecco il tuo pigiama Britt..."
La bionda prese il pigiama dalle mani della mora per poi cominciare a spogliarsi e fermarsi di colpo, notando che anche Santana non sapeva come doveva comportarsi.
"Pensi quello che penso io?" provò Brittany con un sorriso.
"Che ci siamo viste nude, e da vicino tra l'altro, qualche miliardo di volte ed ora ci comportiamo come ragazzine timide ad un pigiama party?"
"Si..." annuì la ballerina sfilandosi la maglietta.
"Così va meglio..." la imitò Santana per poi seguirla e ficcarsi con lei sotto le coperte ai loro soliti lati.
"Lasciamo la tv accesa con il timer?" chiese la latina.
"Ok."
"Ok." ripetè Santana programmando la tv per poi poggiare il telecomando, e sdraiarsi vicino alla bionda.

"Sai, non dobbiamo dormire a distanza di sicurezza..." sorrise Santana indicando l'insolito spazio lasciato fra i loro corpi.
"Posso stringerti?"
"Ti prego, si..." sussurrò Santana avvicinandosi a prendere la sua posizione al centro del letto, per poi essere abbracciata alle spalle dalla bionda.
"Mi mancherà il tuo profumo..." replicò la bionda stringendo la presa "Mi mancherà tutto di te..."
"Lo so... so che è lo stesso per me..."
Brittany si limitò ad annuire, strofinando il naso contro il suo collo.
Ma la latina sentiva nel respiro e nelle braccia della bionda che qualcosa non andava.
"Rilassati, Britt... va tutto bene..." provò la mora.

"Non posso farcela-non- non posso, Santana..." sbottò la bionda poggiando una mano sulla spalla della latina per farla voltare verso di lei.
"Britt-" provò la mora, subito ammutolita dalle labbra di Brittany.

Santana non dovette nemmeno pensarci.
Non tanto per istinto quanto per familiarità, per naturalezza, rispose subito al bacio della ballerina.
Un bacio così diverso dal solito che per un momento Santana perse quella sensazione di normalità.
C'era sempre desiderio, avidità, puro bisogno, nei loro baci.
Sempre.
Come la miccia di un candelotto di dinamite che parte da subito al massimo per raggiungere l'esplosione finale.
C'era sempre quella fame insaziabile l'una dell'altra che le portava in qualche modo a perdere il controllo di loro stesse.
Stavolta invece era diverso.
Anche se Brittany aveva recuperato la sua posizione dominante sopra di lei, era come se la bionda stesse cercando, forse volontariamente, di rallentare il tutto.
Baci, carezze, respiri, erano tutti tesi al prolungare ogni singola sensazione, prestando la più minuziosa attenzione ad ogni brivido, ogni reazione Santana, cercando di assecondarla e proseguire nella sua opera di esplorazione.
Poi Santana capì cosa spingeva Brittany.

Stava meticolosamente cercando di memorizzare tutto quello che potesse.
Tutto.
A partire dall'attaccatura dei capelli, alla disposizione dei nei sulla sua pelle, al ritmo del suo respiro fino alla profondità dei suoi occhi.

Allora Santana sorrise internamente al pensiero che no, decisamente non si trovavano più nell'anno passato... perchè questo, il guardare dritta negli occhi, dritta nell'anima, la persona che amava più della vita stessa... non era qualcosa che sarebbe mai riuscita a fare trecentosessantacinque giorni prima.

Se un anno aveva fatto questo, forse dieci mesi (seppur di distanza) avrebbero potuto fare altrettanto bene?

Quando poi sentì le dita perennemente tiepide di Brittany salirle lungo le costole, Santana smise di pensare, e permise a sè stessa di pensare che al momento le cose andavano alla perfezione.
E che con un po' di fortuna, a quella stessa perfezione, sarebbero tornate.

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La mattina dopo Brittany si era svegliata sotto lo sguardo di Santana.
"Mmm..." mugugnò la bionda stiracchiandosi per poi guardare la mora e commentare "Quindi se sono io a fissarti mentre dormi è inquietante e fastidioso, ma se lo fai tu..."
"E' inquietante sicuramente, non so quanto possa darti fastidio però..."
"Non mi da fastidio..." sorrise la bionda per poi guardare la mora alzarsi "Aspetta, dove va?"
"Devo prepararmi Brittbritt... Ricordi... Devo tornare a... beh, devo tornare..."
"Oh..." sospirò la ballerina "Giusto..."
"Te ne eri dimenticata?"
"No, no, ero solo distratta..." spiegò la bionda.
"Se vuoi puoi andare a farti la doccia, nel frattempo finisco di fare la valigia, preparo la colazione e ti aspetto di sotto..."
"Ok."

_________

"San, non riesco a trovare la maglietta di ieri sera, l'hai messa da qualche parte?" domandò Brittany strofinando i capelli umidi con un asciugamano.
"Non la troverai. E' nella mia valigia."
"Perchè? Quella maglietta è vecchissima, è orrenda..."
"Ma profuma di te..." spiegò Santana alzando le spalle.
"Oh..." sospirò la ballerina "Posso avere anche io la tua maglietta?"
"Se vuoi..."
"Certo che la voglio." rispose Brittany sedendosi a tavola.

"Quand'è che tornerai?" riprese la bionda dopo qualche minuto.
"Non lo so..."
"Verrai ancora a fare il bucato a casa?"
"Forse."
"E potremo vederci quando verrai? Se verrai..."
"Certo che potremo vederci... non si tratta di isolarci, ma di lasciarci i nostri spazi Britt..."
"E se avessi voglia di baciarti... potrei farlo?"
"Britt..." cominciò Santana "Vedremo come andranno le cose, ok?"
"Ok..."
"Vado a farmi la doccia... I miei dovrebbero essere qui fra una mezzora..." replicò la latina per poi avvicinarsi a lasciare un bacio veloce sui capelli della bionda, e salire le scale.

Forse, aveva sottovalutato quanto sarebbe stato difficile la partenza.

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"Si, mamma... No, non importa, davvero! Ma certo, ci vediamo fra un paio di settimane, venti giorni al massimo..." continuò Santana al telefono "No, non sono stata dalla nonna... Sai perchè. No e non mi interessa. Ok. Ci sentiamo più tardi. Saluta papà."
"Dove sono?"
"Bloccati sulla statale..."
"Non riusciranno a salutarti quindi..." osservò la bionda.
"Si, ma non importa..." replicò la latina alzando le spalle disinteressata "Andiamo."
"Dove?"
"Ti riaccompagno a casa-"
"No, no... Preferisco camminare..."
"Britt sono due miglia..."
"No, davvero San... preferisco camminare..." insistette la bionda.
"Ok... allora... è arrivato il momento..." cominciò Santana prendendo un respiro per avvicinarsi lentamente a Brittany.
"Britt..." provò la latina invitando Brittany a darle le mani, cosa che la ballerina finì per fare "Ci vediamo presto... e continueremo a sentirci quando vorrai..."
"Quando potrai..."
"Ma continueremo a sentirci, ok?"
"Ok..." annuì la ragazza senza alzare lo sguardo.
"Vieni qui..." disse Santana tirando a se la bionda, per poi stringerla forte e dondolarla leggermente nel suo abbraccio.
"Ci vedremo presto..." sussurò ancora la mora sentendo Brittany annuire "Andrà tutto bene..."
"Ti amo Santana..."
"Anche io..."
"No," replicò la bionda allontanandosi appena per poter guardare la latina "dillo, San... Dillo."
"Ti amo Brittany. Ti amo, ti amo, ti amo."
"Non è più l'anno scorso..." sorrise soddisfatta Brittany "Non lo avresti mai detto..."
"No, non lo è più, perchè ti amo ancora di più..." sorrise Santana cercando di trattenere le lacrime, per poi prendere il viso di Brittany fra le sue mani ed avvicinarsi a baciarla.
Prima che la bionda riuscisse ad approfondire il bacio Santana si staccò.
E solo dopo qualche respiro profondo sussurrò semplicemente "Ciao Britt..." per poi avviarsi alla macchina.
"Mandami un messaggio quando arrivi, San!"
"Promesso..." replicò la latina salutandola ancora una volta con un sorriso.



Sapete che rumore fa un cuore infranto?
Nessuno.

E' quello il problema.

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Non era stato facile per Santana reintegrarsi a Louisville.
Inoltre, nonostante gli impegni del college e gli allenamenti, due settimane dopo i suoi pensieri non riuscivano minimamente ad allontanarsi da Lima e da una certa bionda.

Continuavano mandarsi il messaggio del buongiorno e della buonanotte.
Qualche telefonata sporadica quà e là.
Ma Santana sapeva che Brittany stava volontariamente tenendo le distanze.
E non lo stava facendo per punirla.
Era semplicemente più facile per lei.

Santana realizzò pienamente quanto sentiva la mancanza di Brittany in un giorno di metà novembre, quando aveva piovuto così tanto da allagare il campo all'aperto, la palestra e il campus.
Nessun allenamento, nessuna lezione.
Santana aveva passato la giornata su Skype ad aspettare, o meglio sperare, che Brittany passasse online.

Poi aveva ricevuto un sms ed era corsa a recuperare il telefono sulla sua scrivania.
"Quinn?" sussurrò sorpresa la latina guardando il display.
"Aggiungimi su skype. QuinnFabrayHBIC."
"Oh Dio!" commentò Santana schifata dal nickname, per poi tornare al pc ed aggiungere l'amica che subito le inviò la richiesta di videochiamata.
Santana con un sorriso rispose.
"Ehi Q..." cominciò Santana divertita.
"Ehi, San..."
"Che hai fatto ai capelli?"
"Niente... sono solo ricresciuti..."
"Se lo dici tu... Allora vogliamo venire subito al dunque?" disse la latina.
"Al dunque?"
"Quinn Fabray HBIC? Seriamente!? HBIC?"
"Che c'è! Quinn Fabray era già esistente..."
"Ouch!"
"E non mi piacciono i numeri nel nome... Non voglio sembrare una specie di- drone..."
"Se lo dici tu..." sorrise la latina.
"Sai perchè ti ho cercato?"
"Perchè non puoi vivere senza di me?" provò Santana.
"Per quanto faccia fatica ad ammetterlo, devo dire che sento la tua mancanza Santana... Ma non è questo il primo motivo..."
"E quale sarebbe allora?"
"Volevo chiederti... cosa diavolo stai facendo?!"
"Lo sapevo..."
"Come ti è venuto in mente di rompere con Britt!?"
"Non abbiamo rotto noi- Noi.... no, un momento... chi è stato a dirtelo?"
"Nessuno."
"Avanti, Fabray! Non parlerò fino a quando non mi dirai chi è stato a dirtelo."
"Diciamo solo che di tanto in tanto Rachel mi aggiorna sugli altri membri del Glee Club..."
"Rachel?"
"E allora?! Lei e Kurt sono i più informati... Ogni paio di settimane mi dicono cosa succede..." spiegò la bionda "A proposito hai saputo di Finn?"
"Cosa?"
"Ha lasciato l'esercito dopo essersi sparato ad una gamba..." sorrise Quinn cercando di trattenersi.
"Oh. Mio. Dio. Allora c'è qualcuno ad ascoltare le mie preghiere! Beh avevo pregato per un colpo sui testicoli per salvare il mondo dalla sue progenie..."
"Santana!"
"No, non è un problema... posso accontentarmi... Magari il prossimo colpo sarà più preciso..."
"Smettila!"
"Sei tu quella che sta ridendo Q..."
"E tu sei quella che cerca di portarmi fuori strada per evitare un certo argomento..." replicò la bionda.
"E va bene.... Cosa vuoi sapere?"
"Tutto."

Da quella sera aveva ritrovato qualcuno con cui parlare e sfogars, ridere e si, persino piangere.
Quella sera aveva ritrovato un'amica.
Ma per quanto adorasse, con tutta se stessa, Quinn... la bionda non sarebbe mai stata Brittany.
E Santana dovette ammetterlo a malincuore.

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Era tornata a Lima per il ringraziamento.
Non lo aveva detto a Brittany.
Immaginava che lo sapesse, e se non lo sapeva poteva sempre farle una sorpresa.

Dopo il pranzo in famiglia, nel tardo pomeriggio, Santana aveva guidato verso casa della bionda sapendo che l'avrebbe trovata in camera sua a guardare come ogni anno "Un biglietto per due".
Santana non era tipa da tradizioni... Ma per gli ultimi dieci anni, come minimo, aveva sempre visto quel film insieme a Brittany e non intendeva certo interrompere la tradizione.

Come sapeva, i genitori della bionda erano già partiti per il collegio della figlia minore, così la latina si limitò ad intrufolarsi in casa come aveva fatto altre mille e mille volte.
Dalle scale sentiva già le inconfondibili voci di John Candy e Steve Martin provenire dalla camera della bionda.
Santana si avvicinò furtivamente aprire appena la porta.

La mora era rimasta bloccata sulla soglia, nascosta dietro della porta.

Brittany era sul suo letto, accoccolata a Sam.
Un braccio del ragazzo le circondava le spalle.
La testa della bionda sulla spalla del ragazzo e la mano destra della ragazza si muoveva distrattamente sul torace di Sam.

In trenta secondi Santana era tornata alla sua macchina.
In cinque minuti era tornata in camera sua.

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