Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Ricorda la storia  |      
Autore: Artemisia17    11/10/2012    3 recensioni
I metalupi sono delle creature affascinanti. Liberi come l'aria, fedeli quanto la terra e letali come la neve.
Non hanno padroni. Amici, questo sì. Spettro ha un amico e si chiama Jon Snow. Ha dei fratelli, animali come lui e anche loro hanno dei ragazzi da proteggere. Tutti insieme sono la sua famiglia.
Buona lettura a tutti!
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Spettro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Spettro guardava attento e disgustato le effusioni tra il suo ragazzo e la bruta dai capelli rossi.
Quelle dolci inezie gli rivoltavano lo stomaco, troppo vuoto per i suoi gusti. D’altronde era un lupo di Grande Inverno, aveva degli standard molto alti. Sbuffando, voltò le spalle all’accampamento umano e si mise a correre tra le montagne.
Era sempre stato un bravo lupo, un po’ solitario forse, ma leale e fedele. E ora il suo padrone lo tradiva con un’altra umana. Il metalupo non era stupido, capiva che Jon stava facendo qualcosa di sbagliato e un giorno ci sarebbero state delle conseguenze molto gravi. Raramente sbagliava in queste cose. Purtroppo. Anche quando aveva sentito tutto quel trambusto nel castello e i fratelli non erano più venuti a trovarli, Spettro aveva sentito un cupo ringhio risuonargli in gola. E lui non ringhiava mai. Gli altri suoi fratelli erano molto più rumorosi. Con un ennesimo grugnito salì sulla montagna, scavalcò un cumulo di neve, guardò minaccioso una pantera ombra che gli ringhiò contro ma batté in ritirata e finalmente si sedette nel suo punto preferito. Da lì vedeva tutta la valle, ricoperta di uomini e tende. Un sibilò gli fece alzare gli occhi.
“ Maledetta aquila” bofonchiò il lupo. Se già prima della sua aggressione non sopportava quei giganteschi volatili, adesso li odiava apertamente. Ma il rapace in questione lo osservò ferocemente e planò lentamente verso le case.
“ Vai, vai dal tuo padrone.” Spettro non considerava Jon come un padrone. Un amico. Qualcosa di molto simile a un fratello. I fratelli si vogliono bene, sopravvivono, anche se stanno lontano, litigano e fanno la pace.
Il lupo si stese a terra e chiuse gli occhi. Lasciò solamente una striscia aperta per vedere le luci che si infrangevano contro il ghiaccio.
Vita contro morte. Guerra atavica.
Lo rilassava profondamente stare lì in cima, lontano da tutti e allo stesso tempo abbastanza vicino da proteggerli. Era rassicurante.
Solo un crucio minava questa sua pace interiore: i suoi fratelli. Non Jon o gli altri piccoli umani, per quanto fossero simpatici o gentili. No, quelli veri, quelli nati dallo stesso grembo di sua madre. Erano cinque di questo era sicuro. Se si concentrava profondamente, al limite della pazzia, riusciva a sentire il fratello dal pelo grigio, andato molto lontano, a Sud. Ma era molto difficile parlare con lui, quasi impossibile, e ogni volta Spettro riemergeva stanco e sudato per quanto un metalupo possa esserlo a Nord della Barriera. Sapeva che era felice e preoccupato allo stesso tempo, stava succedendo qualcosa laggiù, qualcosa di marcio e diabolico. Ma era vivo al contrario di sua sorella. Ormai era l’unica opzione possibile.
Si erano messi tutti e cinque a chiamarla per un’ intera notte ma niente, nessuna risposta. Silenzio. Era molto facile invece parlare con l’altra sua sorella, quella ribelle. Sapeva che anche lei era a Sud ma non si preoccupava per lei, era forte, aveva un proprio clan su cui regnava incontrastata e la carne non mancava. Era la più felice tra loro. Quello dal pelo più chiaro, al contrario, non si era più ripreso dall’incidente del suo piccolo bambino. Spettro aveva visto tutto in tempo reale ma sapeva che il cucciolo quasi adulto era molto forte e che presto, molto presto si sarebbero rivisti.
In lui regnava la magia per Primi Uomini. In tutti gli Stark. Tranne in quella più grande dai capelli rossi, ma si sa in ogni famiglia c'è una pecora nera.
Era invece preoccupato per il minore, era furente con niente e allo stesso tempo con tutto. Il suo lungo pelo nero stava dunque a significare questo temperamento ? Ripensandoci Spettro capiva che li avevano separati troppo presto e lui più di tutti ne aveva sofferto. Sospirando ricadde nella stato di trance e i giochi di luce tra la neve non catturarono più la sua attenzione. Ululò silenziosamente e aspettò una risposta. Invano. Ripeté diverse volte il richiamo, ma il maggiore tra i suo fratelli non rispose. Allora provò a chiamare la sorella. Lei gli rispose, vide con i suoi occhi l’erba tra le zampe e il sapore caldo del sangue a pochi metri. Era a caccia. Anche lei vide il freddo e i giochi di luce del ghiaccio. Parlarono a lungo, avvisarono gli altri e tutti insieme lanciarono il richiamo. Spettro attese disperatamente, ma la risposta non arrivò.
Come se una mano fredda e glaciale gli avesse chiuso le vie respiratorie , il metalupo capì. E ululò. Forte. Dolorosamente.
Quello stesso ululato si ripercuotè nel Tridente e tra le mura di Grande Inverno. Perché la conoscenza faceva male. Sua sorella correva e Spettro sapeva che anche gli altri erano nel suo corpo insieme a lui. Corsero al lato del fiume, con dietro un enorme branco di lupi. Le Torri Gemelle dei Frey fecero capolino allo orizzonte. Dopo ore di corsa arrivarono nel cortile del castello. Vi erano molti morti, cadaveri sparsi ovunque  e gli altri del branco incominciarono a mangiare. Ma non loro. Fu il lupo del cucciolo quasi adulto a vederlo per primo.
Si avvicinarono lentamente. Vento Grigio era morto con onore, trafitto da frecce e lance e molti corpi intorno a lui. Spettro scorse la testa del suo protetto infilata in una picca. Un uomo, seguito a ruota da un branco di uomini, ridendo chiese loro se erano parenti del lupo bastardo. I fratelli lo guardarono freddamente. L’uomo ad un tratto spaventato tentò blandamente di mandarli via, ma rimase folgorato dai loro occhi. Luce del Nord.
Gli saltarono addosso in un secondo, con furia, con dolore, ben sapendo che il sacrificio di quell’uomo non avrebbe permesso a loro fratello di tornare a vivere. Ma erano quattro anime in un solo corpo.
Il Nord non dimentica” Nymeria
“ Quando arriverà il freddo, con i suoi pericoli, allora noi colpiremo.” Estate
“ E noi colpiremo con la furia dei Primi Uomini, freddi come la neve, letali come il ghiaccio.” Cagnaccio
“ Perché l’inverno sta arrivando”.
Concluse amaramente Spettro a Nord della Barriera, sentendo in bocca il sapore acre del sangue e della perdita. Ma soprattutto della vendetta.




Grazie a tutti quelli che recensiranno e che mi criticheranno, perchè così mi faranno crescere.
Grazie di cuore a tutti quelli che riusciranno ad arrivare fino a qui.
Ma soprattutto grazie ai lettori che leggeranno questo racconto senza dire niente, solo con un sorriso sulle labbra perchè il mestiere dello scrittore è quello di scrivere per il piacere altrui, nella speranza di far affiorare nel nostro cuore un moto di speranza, amore, gioia o malinconia. Tutto questo è l'animo umano.
   
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Artemisia17