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Autore: Alex98    12/10/2012    0 recensioni
Ecco a voi il tanto atteso seguito di Albus Severus Potter e lo scrittore! Continuano le avventure del figlio del maghetto più amato di tutti i tempi con strabilianti colpi di scena! La seconda di sette fanfiction dedicate a tutti coloro che vogliono rivivere la magia di Harry Potter! :)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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ALBUS SEVERUS POTTER E LA MALEDIZIONE DI VOLDEMORT
 
Premessa alla storia: Ciao a tutti gli appassionati di Harry Potter (e di Albus Potter)! Questa è la seconda di sette fanfiction che narrano le avventure di Albus Severus Potter, il figlio medio del grande Harry! E’ il seguito di “Albus Severus Potter e lo scrittore”! Spero che vi piaccia! J
 
CAPITOLO 1
RITORNO A HOGWARTS
 
Premessa al capitolo 1: Nuovi pericoli in questo secondo anno pieno di sorprese! Scusate se ci ho messo così tanto a scriverlo, ma con l’inizio del liceo classico ho dovuto dedicare tutto il mio tempo allo studio… Spero di scrivere presto anche gli altri capitoli, ma non posso promettervi niente. LNel frattempo godetevi questo “back to school” anche dei nostri magici amici!
 
Era stata un’estate molto particolare.
Le famiglie Potter-Weasley, Lupin (solo Teddy ovviamente), Scamandro, Bell (la famiglia di Allison), Paciock, e molte altre famiglie di Hogwarts tra cui purtroppo anche Malfoy (Harry aveva invitato Draco per dimostrargli che lo perdonava per gli errori commessi in passato) erano state in vacanza a Parigi.
Ora era arrivato il giorno della partenza.
Albus, come tutti gli altri, non sopportava più di vedere Scorpius.
Rose era quella che lo detestava di più.
Finalmente quell’assurda vacanza stava per terminare.
“Ciao perdenti!” li salutò Scorpius
“Stai zitto, Malfoy!” tuonò Rose.
“Sei solo una sporca mezzosangue.”
“Fai il bravo, Scorpius.” gli ordinò la madre.
Scorpius arrossì e si smaterializzò insieme alla madre.
“Secondo me è innamorato di Rose.” ipotizzò Lily.
Era una ragazzina di dieci anni coi capelli rossi e lunghi e gli occhi neri.
Era molto simpatica e aveva un vero talento per il quidditch.
“Chi?” le chiese Hugo mentre mangiava delle croissant.
Era un ragazzino dell’età di Lily coi capelli rossi e gli occhi marroni.
Era identico al padre: simpatico, buffo e goffo.
“Scorpius. Non l’hai visto?” gli fece notare Lily.
A Hugo non importavano molto quelle sciocchezze.
“Ma capisci che avevo ragione?! Non poteva funzionare tra me e Chip!” esclamò Lucy.
“Hai ragione.” la consolò Kate Bennet.
 “Non vedo l’ora di tornare a Hogwarts!” esclamò James.
“Anch’io!” aggiunse Allison.
“Speriamo solo che il professor Carter non sia troppo severo.” obiettò Lorcan.
“Lorcan! Metti un golfino. Fa freddo.” gli ordinò Luna.
Lorcan ubbidì.
Voleva molto bene a sua madre, ma non sopportava che si comportasse in quel modo davanti ai suoi amici, a differenza di Lysander.
“Guarda, Luna! Quelli sono nargilli!” esclamò Rolf.
“Come sono andati gli esami, Neville?” domandò Harry, sempre più divertito dal fatto che Neville fosse un insegnante.
“Bene, grazie.” rispose Neville.
Quella era l’atmosfera che Albus adorava.
Ma forse amava ancora di più quella di Hogwarts.
“Scusatemi. Devo congedarmi.” si scusò Draco nascondendosi dietro un palazzo.
“Anche suo padre è un idiota.” pensò Rose.
“Draco! Perché stai scappando?!” sibilò la voce del Signore Oscuro nella mente di Draco.
“Smettila!” strillò Draco.
“Tu sei un mangiamorte, Draco! Aiutami a risorgere! Mi serve solo che tuo figlio mi dia una mano!”
“Scordatelo!”
“Sei proprio uno stolto, Draco! Credi che mi serva il tuo consenso?!”
“Se tocchi mio figlio io…”
“Tu cosa?! Non sei niente Draco! Niente! La tua famiglia cadrà! A cominciare da tuo padre!”
Lo spirito maligno si allontanò e Draco tornò al suo posto.
L’aereo decollò e Albus si addormentò, inconsapevole dei pericoli che avrebbe dovuto affrontare a Hogwarts.
 
Albus scese dal treno.
Il suo secondo anno era iniziato.
“Ciao Albus!” esclamò Hagrid abbracciandolo.
Albus ricambiò il saluto, entrò nel castello e si sedette al tavolo dei grifondoro.
Quando lo smistamento degli alunni del primo anno terminò, Albus andò nel dormitorio e si addormentò accanto a Stewart Finnigan che aveva quasi fatto esplodere il suo letto.
Nessun posto era come Hogwarts.
Lì si sentiva come a casa.
Ma presto avrebbe imparato che era un luogo molto pericoloso.
 
“Non capisco, mio signore. Perché la spada non funziona?” domandò Yaxley.
“Perché solo un vero grifondoro può usarla. Per questo devo entrare a Hogwarts e costringere un grifondoro a riportarmi in vita.” sibilò quello che restava del Signore Oscuro, ovvero uno spirito che vagava nell’oscurità.
“Ma quale studente sceglierà, mio signore?” balbettò Blaise Zabini, che temeva che Tom Riddle scegliesse suo figlio.
“Scorpius Malfoy.”sibilò Voldemort.
 
Albus uscì dal dormitorio e corse nella serra di erbologia insieme a Rose e Lysander.
“Indossate i paraorecchie.” balbettò Neville.
“E’ patetico.” commentò Scorpius.
“Ora prendete le mandragole e trasportatele in un vaso.” continuò Neville.
Delle urla assordanti invasero la serra.
Quando gli studenti terminarono il compito fu un sollievo anche per il professore che aveva dimenticato di indossare le cuffie.
“Che idiota!” esclamò Scorpius.
“Stai zitto, Malfoy!” gridò Rose.
“Taci, mezzosangue!”
Tiger e Zabini risero e lo accompagnarono fuori dall’aula.
“Lasciatemi solo.” li ordinò Scorpius entrando nel bagno dei ragazzi.
“Non puoi combattermi, Scorpius! I tuoi poteri non sono nulla paragonati ai miei! La tua famiglia cadrà in rovina!” sibilò Voldemort.
“Vattene!” urlò Scorpius.
“La pozione che ti ha fornito tuo padre non servirà a niente! Tornerò presto, Scorpius!”
“Che cosa sta facendo Malfoy secondo voi?” domandò Albus.
“Non lo so e non m’interessa.” rispose Rose.
 
“Come mai non siete riuscito ad assumere il comando del corpo di Scorpius Malfoy, mio signore?” domandò Yaxley.
“Quel ragazzo è molto potente e io sono troppo debole. Mi serve più tempo.” sibilò Voldemort.
 
Albus entrò nell’aula di Difesa Contro le Arti Oscure e si preparò a una terrificante lezione del professor Carter.
“Aprite il libro a pagina 344.” ordinò il professore.
“Demoni che s’impossessano dei corpi.” lesse Lysander.
“Ma, signore, abbiamo appena iniziato e…” balbettò Rose.
“Cinque punti in meno a grifondoro. Impari a stare zitta, signorina Weasley.” la sgridò Carter.
Quando la lezione terminò il professore chiamò Scorpius, e Albus rimase a origliare la conversazione.
“Puoi combattere, Malfoy. Devo solo preparare questa pozione. Quella di tuo padre non durerà a lungo.” spiegò il professore.
“Lo sapevo! La famiglia Malfoy è ancora al servizio di Voldemort! E Carter è di sicuro un mangiamorte!” bisbigliò Albus.
“Non essere sciocco, Albus. Non è possibile.” gli fece notare Rose.
Albus fu in procinto di ribattere, ma non lo fece.
“E’ tutto molto sospetto. Il professor Carter ci insegna a cacciare via i demoni e Malfoy si comporta in modo strano.” disse Lysander.
“Ora basta parlare di Malfoy. E’ stato con noi tutta l’estate. Ne ho abbastanza!” sbraitò Rose.
E nessuno osò obiettare.
 
Abus, Rose, James e Allison si sedettero al tavolo dei grifondoro.
Louis e Roxanne stavano progettando una strategia per battere i serpeverde, Molly stava studiando, Lucy si era già ripresa dalla rottura con Chip, e Fred stava pianificando degli scherzi.
Ogni volta che Albus vedeva Scorpius, cercava di capire quale oscuro mistero si nascondesse dietro quei capelli biondi che Rose sembrava amare molto…
 
Nota dell’autore: Cosa succederà adesso? E che ne sarà della Rose/Scorpius? Scopritelo nel prossimo capitolo! J
   
 
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