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Autore: nikolas    12/10/2012    5 recensioni
Posarono i bagagli, Lela comunicò al fratello che si sarebbe fatta una doccia prima di uscire perciò Tom ne approfittò per fare un giro del palazzo. Scese al piano terra e si diresse verso la pizzeria, la scena che gli si parò davanti lo lasciò senza fiato. “S-Simon?!”
Si trovava davvero dopo undici anni faccia a faccia col suo migliore amico, IL SUO AMICO PER LA PELLE?
Genere: Drammatico, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Volavano, volavano a chissà quanti metri di altezza. Volavano per tornare a casa. Per sentirsi di nuovo a casa.
 
PRIMO CAPITOLO
Ore 10:09, atterraggio del volo internazionale TRANSNATION all’aereoporto di Gatwick, quarantacinque kilometri da Londra.
Tom e Lela, una volta recuperati i bagagli, si precipitarono all’esterno dell’affollatissimo aereoporto, schivando decine di turisti che correvano da un check-in all’altro alquanto spaesati. Spaesati proprio come i due fratelli che avevano deciso di tornare a Millow, loro paese natale e luogo in cui i loro genitori avevano vissuto gli ultimi anni delle loro vite.
Tom e Lela erano in un ritardo colossale, molto probabilemente la corriera delle 10:35 (l’unica) che li avrebbe portati al paesino era già passata da qualche minuto; decisero comunque di provarci, di andare allo spiazzo dove veniveno accolti i pullman e miracolosamente l’unico autobus di linea che passava per Millow era ancora lì fermo, come ad aspettarli.
Riuscirono a salire in tempo e iniziò la seconda parte del viaggio che li avrebbe ricondotti a casa. “Sai, in questi giorni mi sono spesso chiesto cosa farò io una volta arrivato a Millow, tu ti iscriverai a medicina nell’università statale, ma io?” “Sempre il solito paranoico! Inizamo ad arrivare a questo benedetto paese! Riteniamoci fortunati di possedere ancora la nostra vecchia casa!” esclamò piuttosto contrariata Lela. Lela era una ragazza ventenne molto alta, attraente, con un fisico longilineo e tutte le curve al posto giusto, era dolce (a detta di quelli che la conoscevano a fondo, molto a fondo), molto intraprendente e ambiziosa, diciamo che non aveva ancora accettato pienamente la scelta del fratello di tornare a “casa”; lei stava benissimo in quella metropoli caotica chiamata New Orleans. Tom, il fratello, invece, appena aveva vinto un viaggio nella lotteria abbinata al giornale Cars, aveva scelto la destinazione, sola andata, verso Millow; si era portato con sé la sorella minore, dicendole che avrebbe potuto studiare finalmente nell’università vicina grazie ai soldi che avevano messo da parte. Tom era infatti un ventiseienne responsabile, con la testa sulle spalle:  all’età di 15 anni sua madre era stata assassinata nel suo ufficio legale, suo padre era stato incriminato per l’omicidio e da lì a pochi mesi era morto in carcere a causa della depressione lasciandolo così solo, a badare alla sorella di appena nove anni.
Dopo 40 minuti di viaggio, finalmente apparve sulla schermata davanti all’autista la scritta “Millow-ultima fermata”. “Casa dolce casa!” esclamò ironicamente Lela appena scese dall’autobus. La ragazza attese che suo fratello finisse di scaricare i bagagli e poi, insieme, si avviarono verso la via in cui si trovava la loro casa.
Al vedere la loro nuova (o vecchia) abitazione Lela rimase un po’ delusa, non tanto per l’aspetto estetico, bensì per il nuovo aspetto del palazzo. “Quindi qua sotto ora c’è  una pizzeria? Bell’affare!” “Cosa credevi, che avessero lasciato per sempre qui l’ufficio di mamma? Magari ancora con la targhetta Avv. Martha Klaus? Il mondo è crudele, Lela, appena ne ha l’opportunità ti frega: quando mamma morì, l’ufficio venne venduto a chissà chi, che pensò bene di costruirci una pizzeria”. Infatti i due si dovevano ritenere fortunati, in quanto erano ancora in possesso della casa solo perché questa era stata intestata a loro padre Matt Klaus.
I due, sorpassato l’ingresso, arrivarono al secondo piano, dove si trovava il loro appartamento. Appena aprirono la porta fu come se un’ondata spropositata di ricordi li avesse investiti, tanto che il viso di Lela si rigò di lacrime. Però non c’era tempo, nemmeno questa volta. Non c’era tempo per piangere o per disperarsi, per essere tristi. Erano le undici di mattina e dovevano ancora iscrivere la ragazza all’università e cercare un lavoro per Tom. Posarono i bagagli, Lela comunicò al fratello che si sarebbe fatta una doccia prima di uscire perciò il ragazzo ne approfittò per fare un giro del palazzo. Scese al piano terra e si diresse verso la pizzeria, la scena che gli si parò davanti lo lasciò senza fiato. “S-Simon?!” “Scusa sono impegnato, sto preparando i tavoli, poi devo andare di là in cucina e… TOM?” I due appena si riconobbero si abbracciarono e scoppiarono in lacrime. Tom era sempre stato il migliore amico di Simon, un ragazzo di 26 anni biondo con gli occhi verdi, non si era mai capacitato dell’addio dell’amico che si era dovuto trasferire in America per stare più vicino a ciò che rimaneva della sua famiglia. Tra i due di cose da dire ce ne sarebbero state molte, ma nessuno dei due proferì parola, rimasero stretti in quell’abbraccio fraterno per diversi minuti fino all’arrivo di Lela che si trovò suo malgrado a bocca aperta. L’iscrizione all’università poteva aspettare, ora i tre amici dovevano dirsi un mucchio di cose che non si erano raccontati per unidici anni. Simon spiegò ai due ragazzi che dopo la loro partenza aveva continuato a frequentare l’istituto di turismo locale (scuola che per altro frequentava con Tom) e una volta diplomato, non avendo trovato alcun lavoro nel settore, era stato assunto nella pizzeria della palazzina sopra a casa dei due ragazzi che ospitava anche il suo apppartamento. Tom spiegò all’amico che lui non aveva potuto continuare gli studi e che aveva dovuto cominciare a lavorare come fiorista per guadagnare i soldi per permettere a Lela di concludere gli studi al liceo scientifico. I due fratelli raccontarono a Simon che erano tornati anche per poter iscrivere Lela alla facoltà di medicina, dato che a New Orleans le università costavano troppo. La chiacchierata si protrasse per quasi un’ora, nel corso di questa Tom scoprì che nella pizzeria cercavano personale e che quindi, forse, aveva trovato un lavoro.
Tom e Simon, un’amicizia fortissima, un’amicizia iniziata quando i due erano bambini e che non si mai era scalfita, nemmeno dopo undici anni e migliaia di kilometri di distanza. Un’amicizia che il destino aveva ricomposto.
Forse il ritorno a Millow si sarebbe rivelato più ricco di sorprese di quanto chiunque potesse immaginare.
La nuova vita di Simon, Tom e Lela stava per cominciare!
FINE CAPITOLO PRIMO

---> Eccomi al secondo lavoro, la seconda parte è già stata scritta, però prima di pubblicarla vorrei sapere i vostri pareri su questo primo capitolo :) NIKOLAS

  
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