If we could only turn back time.

''Ti amo, Harry.''

''Anch'io ti amo.'' - Dopo questa promessa la bacio. Jennifer è tutto per me: una sorella, un'amica, una fidanzata, una a cui confidarsi e anche quella con cui fare le migliori cavolate, tutto. Nessuno può sapere quanto l'ami, darei la vita per lei. Entrò nella mia vita cinque anni fa, quando iniziai il liceo. Appena la vidi me ne innamorai, ma non per la sua bellezza ma per il suo portamento, era diversa. Mi ricordo quel giorno come fosse ieri, lei seduta sotto un albero del cortile della scuola che leggeva il suo fidato libro, lasciando che il vento le accarezzasse il viso. Era perfetta. Fui colpito subito da lei.

''Ti voglio portare in un bel posto'' - continuo - Oggi è il nostro anniversario e voglio che sia perfetto.'' - esatto, oggi compiamo quattro anni di fidanzamento e ho deciso di farle un regalo, le chiederò di sposarmi. Voglio trascorrere la mia vita con lei, per cui sono pronto a questo grande passo.

''Dove mi vuoi portare?'' - domanda sorridendomi mentre le prendo la mano. Ci avviciniamo alla mia auto e le apro la portiera.

''E' una sorpresa.'' - chiudo lo sportello e salgo anche io in auto, accendo il motore.

''E dai Harry, non puoi tenermi sulle spine così! - protesta.

''Dovrai aspettare, amore mio'' - rispondo.

''Mhm, brutto antipatico che non sei altro.'' - stringe le braccia al petto e si lascia andare sul sedile, mettendo il broncio che però non dura a lungo.

''Dai dammi un indizio almeno.'' - insiste voltandosi verso di me.

''Ok d'accordo un indizio te lo do. Vediamo...è un posto speciale.''

''Eh ma dai ce ne sono di posti così...''

''Se dev'essere una sorpresa!'' - distolgo lo sguardo per pochi secondi dalla strada, poi buio.

Duh...Duh...Duh...Duh...

Sento dei singhiozzi e un rumore ritimico. Mi fa male la testa.

Non riesco ad aprire gli occhi sono troppo stanco, li socchiudo e dove sono? Questa non è la mia stanza.

''Oddio, Harry...ti sei svegliato!'' - esordisce mia mamma soffiandosi il naso. - ''Peter, presto un infermiera, Harry è sveglio, sveglio, è un miracolo!''

''Mamma...'' - provo a parlare ma gola me lo impedisce, mi fa troppo male.

''No, amore no, non parlare.'' - mi proibisce mia madre mentre mi prende la mano, piange ancora e non ne vedo il motivo.

''Signori, gentilmente, lasciate la stanza, medichiamo il ragazzo poi lo lasciamo riposare ancora un po'...'' - un infermiera, a quanto pare, grassottella e bassotta dall'aria severa entra di corsa nella mia stanza, io sono sempre più confuso ma non oso chiedere nulla, non ne ho le forze.

Dopo avermi medicato la testa, mi fa una flebo di non so che cosa e pian piano gli occhi si fanno più pesanti e mi riaddormento.

''Presto sarà tutto finito ragazzo, sei molto forte.'' - sento prima di ricadere in un sonno profondo.

''Ti stai svegliando, tesoro?'' - mi madre è ancora lì. Non mi ricordo nulla di quello che è successo, ho solo un grandissimo mal di testa.

''Sì sì...Cos'è successo? Perchè sono qui?'' - domando senza esitare.

''Non ti ricordi?'' - scuoto il capo in segno di negazione mentre mia madre mi stringe la mano. - ''Tu e Jennifer avete avuto un incidente.''

''C-cosa?'' - possibile che non ricordi nulla? Sono allibito.

''Evidentemente ti sei ditratto un attimo e sei passato con il rosso, così...'' - dice con la voce rotta dai singhiozzi - ''un tir vi ha investito. Sei rimasto in coma per due mesi.'' - non riesco a credere alle sue parole. Due mesi?

''Jenni come sta?'' - lei è la mia vita, sono preoccupato, molto. Ho un brutto presentimento.

''Harry...''

''Eccoci qui amore mio.'' - mi distendo sul prato verde e inizio ad osservare il cielo stranamente soleggiato. - ''Come sei bella, oggi. Sai, mi spiace per quello che è successo, io non riesco più a vivere bene, ho questo enorme senso di colpa. Se solo io avessi tenuto gli occhi fissi su quella strada tu ora...'' - stringo tra le mani l'erba con violenza trappandone qualche ciocca. I miei occhi pizzicano, bruciano - ''doveva capitare a me, a me, tu non hai fatto niente e io non merito di essere rimasto solo in coma, no. Io, io ti volevo sposare, volevo chiedertelo il giorno del nostro anniversario, per rendere il tutto più speciale. Io sono ancora deciso a portare te all'altare. Io non credo possa amare nessuno più di quanto abbia amato te. Tu eri, sei tutt'ora il mio tutto, Jenni e non immagini neanche quanto tu mi manchi. Ti amo, piccola mia, ti amo e sempre ti amerò. Ti avevo promesso che ti avrei protetta da tutto e tutti. Non credo di aver mantenuto la promessa. Mi spiace, davvero Jennifer. Io so che tu, da lassù mi stai guardando e che ora mi odierai, io vorrei tanto essere li con te.'' - una brezza mi sfiora il viso, sento un profumo familiare, quello della mia ragazza. - ''Tu non vuoi che venga da te eh? Aspettami, io arriverò.'' - mi alzo a guardo di nuovo il cielo, consapevole che lei mi sta guardando, poi scruto un altra volta la lapide con la sua foto: capelli biondi, lunghi e lisci con gli occhi azzurri che sprizzano allegria e dolcezza. Quella foto l'avevo scattata io qualche giorno prima dell'incidente, mi manca da morire. - ''Ti amo, Jenni.''