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Autore: Rosmary    12/10/2012    14 recensioni
È la Vigilia di Natale del 1996. Voldemort è sempre più potente e l'Ordine della Fenice deve agire.
Tutti sono coinvolti in questa guerra, anche i più giovani, costretti a vivere immersi in paure, preoccupazioni e compiti gravosi. Eppure vi sarà sempre qualcuno pronto a sorridere e a vivere, e allo stesso tempo vi sarà anche qualcuno pronto a spegnere quei sorrisi e quella vitalità.
Indirizza lo sguardo su Hermione «Ti accompagno a casa?»
«No, papà. Lo faccio io» Tutti si voltano verso Fred.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mangiamorte | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Sabato 8 Maggio, 2004.

Un bambino dall’aria sveglia e corti capelli blu saluta con la manina destra una fotografia animata «Ciao, papà! Ciao! Papà, ciao!» Arriccia le labbra, contrariato, portando le mani sui fianchi «Perché non risponde mai?» Inclina la testolina verso l’alto «Mamma, perché?» La manina sinistra strattona con poco garbo la veste azzurrina della strega e Tonks, sorridendo mesta, agguanta quella manina, stringendola tra le proprie dita.

«Perché è una fotografia, Teddy» Asserisce serena «Te l’ho spiegato tante volte»

«Ma a me mi sente, l’hai detto tu»

Ridacchia Tonks, annuendo «Sì, ti sente»

Il bambino assume un’aria confusa «È cattivo! Non parla mai» Liberandosi dalla stretta della madre, il piccolo Ted Lupin s’inginocchia sulla bianca lapide di Remus Lupin, avvicina il musetto alla fotografia e, come al solito, esibisce una linguaccia. Ninfadora non si commuove più dinanzi quella scena, non piange, non si arrabbia, oramai sorride, avendo compreso che quelle linguacce e quei capricci rappresentano lo strambo rapporto che Ted ha instaurato col padre, un padre che, nonostante tutto, pretende di salutare almeno tre volte la settimana, come un rito irrinunciabile.

«Dobbiamo andare, Teddy» Annuncia, posando lo sguardo sulla fotografia del marito.

 
Maggio 1998 – Battaglia di Hogwarts

«Hai visto Remus?» Corre Tonks, la bacchetta nella destra e l’aria stravolta «Hai visto Remus? Remus Lupin, l’hai visto?» Domanda per l’ennesima volta e poi, finalmente, riesce a scorgere, tra la folla, Remus.

«Dora!» S’allarma Lupin, abbracciando la moglie «Cosa ci fai qui?» La stringe più forte «Non dovresti essere qui»

«Guarda, guarda. Quella sottospecie di nipote che mi ritrovo e quell’ibrido di suo marito» Una vocina stridula e crudele interrompe l’idillio, costringendo Remus e Tonks a separarsi e puntare le bacchette contro Bellatrix Lestrange. La Mangiamorte sogghigna e, senza indugiare, indirizza la Maledizione letale su Ninfadora «AVADA KEDAVRA» Urla.

Il fascio di luce verde viaggia ad una velocità altissima, Ninfadora non ha neanche il tempo di razionalizzare, di comprendere, ha soltanto il tempo di sgranare gli occhi ed emettere un urlo straziante quando il corpo di Remus le fa da scudo, per poi scivolare in terra, privo di vita. Bellatrix ride con evidente soddisfazione, così tronfia da non avvedersi di un secondo fascio di luce verde, questa volta indirizzato a lei. È un colpo cattivo, voluto e disperato ed è un colpo che segna la fine della più devota serva di Voldemort. Bellatrix Lestrange s’accascia al suolo, sotto lo sguardo gelido di sua nipote, la quale ansima, piange e non ha neanche la forza di calare la bacchetta.

 
«Perché?» Chiede Teddy, tra una linguaccia e l’altra.

«C’è il matrimonio, non ricordi? Hai anche il vestitino da cerimonia!»

«Non mi piace questo coso» Si lamenta il bambino, indicando il completino blu notte ed alzandosi in piedi.

Tonks gli porge la destra ma, come sempre, il piccolo Lupin esibisce un sorrisetto malandrino e corre via, costringendo la madre a rincorrerlo.


****



«Bill, prendi questo e anche questo. Porta tutto di sopra» Ordina frettolosamente Molly, caricando il primogenito come una sorta di mulo «Muoviti» Lo incita ancora.

«Ci sei già passata, stai tranquilla» Biascica Bill, recandosi al piano superiore.

È una soleggiata mattina e la Tana è invasa da una moltitudine di persone, ognuna indaffarata e di corsa.

«Buongiorno, Signora Weasley!»

«Cos…?» Sorride la Signora Weasley, adocchiando Lee Jordan «Caro! I ragazzi saranno felicissimi di vederti!»

«Lo spero! Non potevo proprio mancare!» Sorride allegro, ricambiando l’abbraccio caloroso della donna.

«Sono di sopra, nella loro stanza! Va’ pure!»

Lee annuisce e, senza farselo ripetere, corre ai piani superiori, giungendo alla stanza di Fred e George.

«Ehi, vecchiacci!» Saluta ridendo.

«Lee! Finalmente!» Esordisce Fred, sistemando la giacca «Ah, ma quanto sono bello» Farnetica verso il proprio riflesso.

 
Maggio 1998 – Battaglia di Hogwarts

Il Ministro della Magia viene sconfitto da Percy e Fred, quest’ultimo, ridacchiando, si rivolge al maggiore.
«Hai davvero fatto una battuta, Perce… l’ultima che ti avevo sentito fare era…»1 Ma è costretto ad interrompersi Fred, assumendo un’aria stranita.

«Era…?» L’incoraggia Percy.

«A pensarci bene, non ti ho mai sentito fare una battuta, Perce!»


«Fred! Stai bene!» Con espressione sollevata, Hermione si rifugia tra le braccia di Fred, quest'ultimo la stringe, possessivo.  


«Ciao, Lee» S’inserisce George, riemergendo da sotto il letto «Niente, non c’è» Si gratta il capo, tornando a sistemare il nodo alla cravatta.

«Ѐ il gran giorno! Come vi sentite?»

«Bellissimo, ecco come mi sento» Farnetica ancora Fred «Vado a controllare se è tutto okay» Un semplice congedo, svanendo dalla stanza.

Le sopracciglia di George sono entrambe inarcate «Tutt’apparenza. È nervoso quanto me. Ma dico, non sono troppo giovani?!»

«Amico, troppo giovani non direi proprio!»

«Ah, io invece direi!» Contrariato, George torna a rifarsi per la terza volta il nodo alla cravatta «E poi tutta questa gente, sembra il matrimonio di Bill»

Ridacchia Lee, sedendosi sul letto di Fred «Beh, a tua madre piace così»

«Non lo voleva così»


****



«Oh, Ginny, sei bellissima!» Esordisce Hermione, osservando la piccola di casa Weasley.

«Graz…» S’interrompe, mutando il sorriso in una smorfia terrorizzata «Ma… ma non sei ancora vestita! MUOVITI!»

«Non ci metto molto, tranquilla»

«Io non sono tranquilla affatto! Ora avviso Harry»

«Cosa c’entra Harry?»

«Avviso Ron! O Fred! Oh, avviso tutti se non ti muovi!»

Senza farselo ripetere oltre, Hermione cinge l’abito da indossare ed in quel preciso istante due donne entrano nella stanza.

«Ecco le nostre ragazze!» Esordisce Molly, sorridendo verso la figlia «Sei stupenda, tesoro»

«Mamma!» Saluta Hermione, allegra.

«Ancora non sei vestita!» Il dire allarmato di Jean Granger. La donna assume la stessa espressione terrorizzata di Ginny e con foga s'affretta a raggiungere la figlia «Ti aiuto io» Commenta seccata, facendo sbuffare Hermione.


****



«Sono teso»

«Lo siamo tutti» Afferma Charlie, sistemando le ultime panche.

«Ma io di più»

Charlie posa lo sguardo sul fratello, accennando un sorrisetto «Cosa c’è, Ron?»

«Ma no… è che sono passati anni ormai, però è strano» Sistema la giacca, guardando altrove «Lei e lui… cioè, lei sposa lui e lui sposa lei… non lo so, forse cambierà qualcosa»

«Non cambierà niente» Conclude con sicurezza il maggiore.

«Qui è tutto pronto? Faccio entrare gli ospiti!»

«Tutto prontissimo, papà!»

Arthur annuisce e con un eloquente gesto invita gli ospiti a prender posto. Tutti s’affrettano a raggiungere le panche, tra le quali vi è il corridoio che percorrerà la sposa. Il Ministro della Magia, Kingsley, si dirige al piccolo altare, avendo insistito per celebrare egli stesso il matrimonio degli eroi della Seconda Guerra Magica. Tra i presenti vi sono i superstiti dell’Ordine della Fenice, i ragazzi dell’Esercito di Silente e le più alte personalità del mondo magico. Molly Weasley raggiunge il marito, commossa. I Granger s’accomodano nelle vicinanze dei Weasley. Magicamente, la luce delle candele si affievolisce, una musica piacevole costringe i presenti al silenzio, tre ragazzi sono al piccolo altare e dall’ingresso si intravedono quattro figure: il primo a percorrere il corridoio è Teddy, che, anziché distribuire i petali di rosa, riversa tutto in terra, facendo ridere un po’ tutti, a seguire sfila la piccola Victoire, graziosa e beneducata, che distribuisce con eleganza i petali di rosa. A questo punto, la musica diviene una vera e propria marcia nuziale e la prima damigella della sposa fa il suo ingresso: fasciata in un abito lilla e sorridendo imbarazza, Hermione giunge all’altare, sorride a Harry e Ron, per poi farsi da parte, lasciando modo alla sposa d’entrare. Ginny, fasciata in un principesco abito bianco, avanza sicura verso Harry, che l’attende trepidante. Accanto a Harry vi sono Ron, suo testimone, e Bill, testimone della sposa.

«Ѐ troppo piccola» Sbotta sottovoce George.

«E quel vestito è pacchiano» S’accoda Fred, cingendo le spalle di Hermione, accomodatasi accanto a lui.

«Non siate sciocchi, lei è bellissima e non è piccola» Li ammonisce la Granger.

«Sciocchezze» Sussurrano all’unisono i due gemelli. Alicia, accanto a George, scuote il capo.

«Hermione»

«Zitto, Fred»

Ridacchia lui, per nulla intimidito dal fare autoritario della fidanzata «Che impegni hai per i prossimi cinquant’anni?»


Gennaio 1997 - I Tre Manici di Scopa

«Non bevi la cioccolata?»

«Troppo calda» Accenna timidamente Hermione.

Fred ghigna, allungando la destra verso la mano di lei «Granger, ti vedo un po’ in difficoltà!»

«Ti consiglio un paio di occhiali, allora» Afferma con finta disinvoltura, arrossendo quando le dita s’intrecciano.

«Ѐ il nostro primo “chiamalo come ti pare”» Scherza lui, facendola ridere «Hai impegni per i prossimi anni?»

«Che domanda è?!»

«Rispondi»

«Non credo… no» Sibila, posando lo sguardo sulle mani ancora intrecciate.

«Allora credo che ci saranno molti “chiamalo come ti pare” e tu sarai la mia…» S’interrompe, fingendosi pensoso.

«La tua “chiamami come ti pare”, immagino!»

«No»  Si sporge verso di lei, ghignando dinanzi quelle gote arrossate «La “mia ragazza” credo sia più appropriato»

Hermione indugia lo sguardo sul volto di Fred, così vicino al proprio. Schiude le labbra, umettandole, incapace d’articolare frasi sensate, tanto è emozionata «E se io non volessi esserlo?» Chiede retorica «Dovresti chiedermelo, non trovi?»

Ma lui si limita ad ampliare il ghigno, ormai a pochi centimetri dalle labbra di lei «Hermione» Esordisce perentorio «Io non chiedo mai» E, senza darle modo di replicare, la bacia, con meno irruenza della prima volta, godendosi il contatto, dando modo ad entrambi di conoscersi.


«Cosa?!» Sbuffa «Odio queste tue domande strane»

«Rispondi»

«Non ho impegni, Fred, ovviamente» Sbotta spazientita, sorridendo imbarazzata a Fleur, che le ha rivolto un’espressione sdegnata.

«Perfetto» Conclude Fred, ghignando.

La cerimonia viene eseguita seguendo il convenzionale rituale. Harry e Ginny, accordati dal Ministro, si scambiano un dolce bacio, sotto lo sguardo radioso e commosso dei presenti. Accompagnati da applausi e petali, i due sposi percorrono il corridoio, portandosi all’esterno della sala. Hermione, in piedi, viene costretta dalla mano di Fred a restare all’interno del luogo.

«Cosa c’è?»

«Aspetta, dobbiamo fare una cosa»

«Cosa?»

Sorride Fred, alternando lo sguardo tra Hermione e Kingsley «Dobbiamo sposarci!»

«COSA?» Chiedono all’unisono i due presenti.

«Non essere sciocco, gemello Weasley. Non avete neanche i testimoni!»

«Ma certo che hanno i testimoni!» S’intromette George, rientrando e trascinando uno spaesato Ron con sé «Eccoci!»

«Ma… non ci sono i miei genitori!» Hermione, lagnosa.

«Jenitovi presonti!» Asserisce Gabrielle Delacour, entrando assieme ai coniugi Weasley e Granger, tutti e quattro straniti.

«Allora, hai altre obiezioni?» La provoca Fred, cingendole la vita dolcemente.

«Non ho il bouquet!» Risponde indispettita Hermione, incrociando le braccia al petto.

«Bouquet presente! Strappato dalle mani di una vecchia zitella quando Ginny l’ha lanciato!»

«Sei un essere orribile» Si lamenta Angelina, adocchiando i fiori tra le mani di Lee.

«Hermione, tesoro, cosa succede?»

La domanda di Jean viene condivisa con un palese assenso dagli altri quattro adulti. Ron si è ormai rassegnato alle follie dei fratelli, complice l’ascendente di Gabrielle. George, Alicia, Angelina e Lee sono già in posizione, il primo all’altare, gli altri tre accomodati su una panca. Fred incrocia lo sguardo di Hermione, cingendola maggiormente.

«Hai detto di non avere impegni» Le sussurra.

Hermione, dapprima spaesata e vagamente nervosa, si lascia andare ad un sorriso radioso «Tu non chiedi mai, vero?» Fred si limita a ghignare e lei a scuotere il capo, divertita, rassegnata ed emozionata allo stesso tempo. La Granger ruota, quindi, il capo verso i propri genitori, osservandoli «Noi ci sposiamo, ora!»

E tra lo sconcerto generale, i due ragazzi si avviano all’altare, dove un divertito Kingsley s’affretta a ripetere la funzione «Siamo qui riuni…»

«No» L’interrompe Fred «Una cosa rapida! Vai direttamente al “vuoi tu” e poi “ vi dichiaro”, capito?!»

Kingsley, indeciso se ridere o arrabbiarsi, indirizza lo sguardo su Hermione, la quale si limita a sorridergli ed il Ministro, aggrottando sconcertato la fronte, accontenta la richiesta del giovane Weasley.

«Mitico! Che matrimonio mitico!» Commenta sottovoce Lee.

«Non ci pensare proprio. Io voglio un matrimonio normale» Afferma piccata Angelina, infrangendo i sogni di gloria di Lee.

«Vi dichiaro…» Conclude Kingsley, dopo appena cinque minuti «…Marito e moglie! Puoi…» Porta la destra al volto «Potevi farmi finire, almeno!» Commenta sconsolato, poiché dinanzi a lui Hermione e Fred si sono già concessi un dolce bacio.

«Visto, Miss Granger? Alla fine, sono riuscito a sposarti!»








Angolo Autrice:
1 Tratto da "Harry Potter e i Doni della Morte".
Salve, ragazze! Eccomi giunta alla fine di questa long (ho revisionato il finale). In primis, ringrazio TUTTE le ragazze che hanno recensito il capitolo precedente e mi scuso per non aver risposto singolarmente. In secondo luogo ringrazio tutti coloro che hanno seguito la storia, coloro che l'hanno recensita e coloro che l'hanno inserita tra le preferite/ricordate/seguite. Mi spiace non aver tenuto un ritmo costante d'aggiornamento, ma gli impegni si sono triplicati ed il tempo per scrivere si è ridotto tantissimo, ad ogni modo, come promesso, ho concluso la storia.
Detto questo, voglio dilungarmi un po' nelle note questa volta, spiegandovi come e perché nasce questa storia: il suo vero titolo è "Come avrei voluto che andasse", perché nasce con l'intento di far morire Dolohov e Rockwood prima della grande battaglia, senza Dolohov nessuno uccide Lupin e, nel mio immaginario (comunque tragico), Remus fa scudo a Tonks, salvandola, così che sia Tonks ad uccidere Bellatrix e non Molly. Remus deve morire, sì, perché anche secondo me è giusto che si ricongiunga ai Malandrini. Ronckwood: senza di lui non c'è nessuna esplosione e Fred non muore, semplicemente.
Questa è stata la prima volta in cui mi sono cimentata nel genere "azione", è stato complesso gestire questo genere ed è stato difficile condurre la storia su due binari, molte volte il ritmo è stato un po' lento, proprio perché essendo inesperta ho avuto bisogno di scandire alla perfezione gli eventi. Il finale è sempre stato questo, è nato prima il finale e poi la trama, a dire il vero. Ringrazio coloro che, tramite recensioni, mi hanno consigliato come gestire in futuro questo tipo di storie e difatti, se mai pubblicherò altre long, mi preoccuperò di concludere prima la storia - con una giusta organizzazione ed altro - e poi pubblicarla, così da evitare anche eccessivi rallentamenti.
Spero che la storia, nonostante tutto, vi sia piaciuta almeno un po' e che sia riuscita a proporvi una Fred/Hermione diversa dalle altre, originale :) Nel narrare gli eventi ho molte volte cercato - magari invano - di non distaccarmi troppo dallo stile della Rowling, dunque molti eventi intrecciati e spiegazione degli stessi solo verso la fine; ho cercato di non "macchiare" i buoni, difatti Rockwood e Dolohov non stati "assassinati" dai membri dell'Ordine e così via! Ora smetto di annoiarvi (ammesso che siate arrivati fin qui)! Ancora grazie per avermi seguito, il vostro sostegno è stato importante.
Alla prossima :)

   
 
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