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Autore: 4lb1c0cc4 Herondale    13/10/2012    1 recensioni
"Mi giro per controllare che fine ha fatto mio fratello, e con mio immenso stupore mi accorgo che se ne è andato. Vedo il suo orrendo scassone allontanarsi a tutta velocità, per quanto gli è possibile."
Emmett riesce a convincere la sua sorellina a passare una serata con lui, ed Alice lo accontenta.
Ma se ne va lasciandola da sola in mezzo al nulla ... qual è il suo piano?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale | Coppie: Alice/Jasper
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
- Questa storia fa parte della serie 'Fotografia d'amore'
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                       Surprise ...
 











“Alice inizia ad entrare io trovo un parcheggio” le parole di Emmett non mi piacciono, devo iniziare ad avviarmi ma qui è tutto buio. Se quel bestione intende farmi qualche stupido scherzo dei suoi, giuro che questa volta userò la violenza fisica.
Non mi piace il buio.
Non mi piace non sapere dove sto andando e cosa mi aspetta.
Cammino lentamente, spero solo di non inciampare in qualcosa e rovinarmi il vestito nuovo.
Per fortuna più avanti sembra esserci un po’ di luce.
Ma quanto tempo di mette quel testone di mio fratello a tornare?  Non sono mai stata in questo ristorante e quindi non so dove si trova l’ingresso. A dire il vero non sapevo neppure che qui ci fosse un ristorante, ma non mi stupisco è totalmente nascosto e senza lo straccio di una insegna. Il classico posto che può conoscere solo Emmett.
Mi giro per controllare che fine ha fatto mio fratello, e con mio immenso stupore mi accorgo che se ne è andato. Vedo il suo orrendo scassone allontanarsi a tutta velocità, per quanto gli è possibile.
Quel … argh, che rabbia!
Mi ha lasciato qui da sola come una stupida.
Ma quando lo becco gliela faccio pagare cara, quanto è vero che mi chiamo Alice Cullen.
La zona è isolata, non c’è nessuno a cui chiedere aiuto ed Emmett ha il mio cellulare. Vorrei proprio sapere come faccio a tornare a casa secondo lui.
Calmati Alice!
Tu sei forte, intelligente sei riuscita a risolvere numerosi problemi senza mai lasciarti sopraffare. Questa è solo un’ulteriore sfida, che supererai brillantemente.
L’unico segno di civiltà è quella luce flebile che vedo in lontananza, chi sa se lì troverò davvero in ristorante.
Non mi resta che incamminarmi e seguire la luce. Oddio come frase non è per niente rassicurante.
Il percorso è illuminato da una serie di candele, le cui fiamme traballano leggermente per il leggero venticello serale.
Di fronte non c’è un ristorante ma una villetta, che dall’aspetto sembra essere abbandonata. Le finestre sono chiuse, dubito che ci sia qualcuno all’interno.
Non voglio di certo disturbare mi basta un telefono per chiamare uno schifosissimo taxi ed andarmene da questo posto.
Busso alla porta, che sotto il mio tocco si apre cigolando.
Oddio!!
Ho paura!
Fa tanto film horror … e io odio i film horror.
Ma chi me lo ha fatto fare di dar retta a quello scimmione.
Potevo restarmene a casa a godermi le coccole di Jasper.
E invece no, perché ho voluto fare la brava sorellina.
Non ti vedo quasi mai a causa del tuo lavoro.
Sarebbe bello vederci un po’ più spesso.
Mi manchi tanto sorellina.
Tutte una marea di stronzate.
Forza e coraggio Alice hai fatto trenta fai anche trentuno, entra in questa benedetta casa. Non è certo un film, dietro alla porta non c’è nessuno che ti aspetta con la motosega.
No, la motosega no … ma potrebbe esserci un serial killer.
Sto decisamente delirando.
Ok, ora entro.
“Permesso … c’è nessuno? Avrei bisogno di un telefono” ad ogni parola mi addentro sempre di più, mandando al diavolo le mie paranoie.
All’improvviso parte la musica. Ha un motivo dolce, che io conosco benissimo. È la nostra canzone, la canzone mia e di Jasper.
Supero l’ingresso e raggiungo quello che deve essere il soggiorno. A dispetto di quanto ho immaginato la casa è in buono stato, un po’ vecchiotta e completamente vuota eccetto per un tavolino basso circondato da cuscini. Il tavolo è apparecchiato per due. E ci sono anche le candele, che creano un’atmosfera romantica ed intima.
“Ben arrivata fatina, hai impiegato troppo tempo per arrivare qui” riconoscerei fra mille questa voce. Infatti a confermare la mia tesi davanti a me compare Jasper in tutto il suo splendore. Ha un sorriso stupendo, che mi fa sciogliere il cuore.
Mi appoggio ad una colonna per trovare un sostegno, ho paura che le mie gambe non mi reggeranno ancora per molto. Sembrano aver assunto la consistenza della gelatina.
Mi bacia.
È un bacio veloce, solo uno sfioramento.
Sbuffo un po’ contrariata, mi piacerebbe approfondirlo di più.
Lui in tutta risposta sghignazza per la mia reazione.
“Che ne diresti di bere qualcosa con me?” l’idea mi alletta, così mi ritrovo ad annuire “un po’ di champagne per la mia donna”.
Assaporo quel dolce nettare. Le bollicine mi accarezzano il palato, ha un sapore squisito.
“Ottima scelta”
“Lo so, io scelgo sempre il meglio per me” il suo tono è leggermente malizioso. È raro vederlo così disinvolto. Non abbandona mai il suo ruolo di manager, si prende sempre molta cura dei ragazzi come se fosse lo zio anche se è più giovane di alcuni di loro. Ma quando si lascia andare sembra ritornare ad essere quello che è un ragazzo di ventisette anni molto bello. Mi fa stare bene vederlo rilassato e allegro. Non che in genere sia un musone, ma sembra sempre portare sulle sue spalle un peso troppo pesante e stressante.
“Spero che la cena sia di tuo gradimento”
Jasper ha cercato di  preparare le stesse pietanze che abbiamo ordinato al nostro primo appuntamento come coppia. In quanto sapore non sono allo stesso livello di un ristorante a cinque stelle, ma il solo fatto che abbia cucinato per me e che si sia ricordato esattamente cosa abbiamo mangiato quella sera fa assumere ad ogni pietanza un gusto unico e sublime.
È stato così romantico. Sembra tutto perfetto … assolutamente perfetto per me.
È riuscito a stupirmi, cosa che nessuno era mai riuscito a fare. Fin da piccola sono sempre riuscita a scoprire le sorprese prima del tempo, non lo facevo di proposito. Ho come un sesto senso per queste cose.
E invece lui ci è riuscito e per di più si è fatto aiutare da mio fratello. Da non crederci … e io che pensavo non potesse sopportarlo.
“Non posso crederci … Emmett ti ha aiutato?”
“Si, convincerlo non è stato difficile. Credo che tu sappia che per te farebbe di tutto. Ti vuole bene e la tua felicità è quello che più conta per lui.” Mi ritrovo ad annuire, lo so che il mio fratellone mi vuole bene e spesso me ne approfitto … ma non pensavo che il suo affetto fosse intuibile anche da occhi esterni “la parte difficile è stata impedirgli di dire la sua su ogni mia decisione. Ma alla fine l’ho spuntata io”
“Bravo il mio cucciolo” un bacino come ricompensa è quello che ci vuole “sai ho maturato molte vendette da infliggere a mio fratello per avermi tirato questo brutto scherzo, mi aveva lasciata da sola nel nulla. Ma forse posso perdonarlo per questa volta”.
“Ho seriamente avuto paura che te ne fossi andata o peggio che ti fosse accaduto qualcosa. È passato molto tempo prima che arrivassi da quando Emmett mi ha mandato un messaggio assicurandomi che il piano stava funzionando.”
“Semplice avevo paura che ci fosse un assassino nei dintorni” il mio tono è serio. Jasper ha imparato a conoscermi e a sopportare la mia pazzia, per questo non si stranisce.
“Vieni qui piccola, fatti coccolare un po’. Non pensavo di farti spaventare tanto. Volevo solo farti una sorpresa … una vera sorpresa.” Non me lo faccio ripetere due volte e mi accoccolo tra le sue braccia.
Continuiamo a parlare, stretti in un dolce abbraccio, a coccolarci.
Non ce la faccio più, voglio un bacio vero … uno dei nostri. E per questo me lo prendo. Mi getto sulle sue labbra, catturandole, Jasper sembra sorpreso del mio gesto. Ma presto si riprende dalla sorpresa e ricambia il mio bacio.
Nella posizione in cui mi trovo sto decisamente scomoda, per questo dopo varie contorsioni riesco a mettermi a cavalcioni su di lui. Il suo sguardo mi fa impazzire, è liquido e libidinoso. Mi guarda come se fossi qualcosa di prelibato da gustare e anche il suo corpo non mente, sembra decisamente contento del mio gesto, e il mio ego non può che essere contento di tutto questo.
“Sei una piccola tentatrice. La cena non è ancora finita … manca il dolce”
“Oh, credimi anch’io voglio gustare il dolce” credo abbia capito che tipo di dolce a cui mi riferisco è lui.
“Dio! Sei tremenda. Ma questa volta non puoi vincere, mi sono impegnato tanto per preparare il tuo dolce preferito … non puoi fare per me questo piccolo sacrificio?” è davvero subdolo e scorretto quando usa quel faccino da cucciolo, non posso far altro che acconsentire. Anche se a malavoglia mi alzo, per tornare sul cuscino dov’ero seduta prima.
Quando torna con il dolce, la sacher torte, ha l’aria soddisfatta. Deve essere veramente contento del suo operato. La torta è squisita, il contrasto tra il dolce del cioccolato e l’amaro dell’arancia mi piace. Oltre ad avere un buon sapore ha un bellissimo aspetto. Ha deciso di servirla con un po’ di panna e qualche ricciolo di cioccolato bianco. Il mio uomo ha davvero gusto, anche nell’estetica. Quando dico che è perfetto non mento.
Ad ogni boccone la sua espressione si fa sempre più preoccupata, che carino è ansioso di conoscere il mio parere. Ma quanto lo amo.
“È squisita … ti sei davvero superato. Non sapevo avessi anche questa dote, credo che dovrò sfruttarla più spesso”
“Alice mi piacerebbe davvero poter aver cura di te, ogni giorno della mia vita … anche preparando i tuoi piatti preferiti. Con un messaggio la sera, quando torni stanca e dolorante dal lavoro. So che sei una donna intraprendente e indipendente, e credimi apprezzo anche queste tue caratteristiche. Amo tutto di te … soprattutto la tua pazzia. Di solito sono molto più bravo con le parole, tu lo sai, ma ora non riesco ad esprimere tutto quello che vorrei. Mi sembra che ogni cosa che possa dire non sia quella giusta. Quindi Alice Cullen, mia piccola e pazza fatina, mi vuoi fare l’onore di diventare mia moglie e permettere a questo povero uomo completamente innamorato di te di restare al tuo fianco per il resto della sua vita e che avrà come unico scopo nella vita renderti felice e godere del tuo sorriso?”  Jasper è davanti a me, in ginocchio, con una mano apre quella piccola scatolina in velluto blu, che contiene un anello … il mio anello.
Sono completamente ammutolita.
Mi ha stupito di nuovo. Credo che la mia vita con lui non sarà mai noiosa, non mancheranno gli scambi di opinione. Sono sicura che riusciremo a crescere insieme.
L’espressione di Jasper si adombra e vedo che sta per chiudere la scatolina. Non capisco perché reagisca così.
Cavoli mi sono dimenticata di rispondergli.
“Si, si e ancora si. Jasper voglio essere tua moglie” dico gettandogli le braccia al collo. Il mio slancio improvviso per poco non ci fa cadere per terra.
“Mi hai fatto prendere uno spavento”
“Scusami ero persa nel mio mondo immaginando già la nostra vita insieme. Lo sai che sono pazza e poi hai detto di amarmi anche per questo”  lui sorride spensierato “adesso vuoi mettermi quell’anello al dito o devo fare tutto da sola?”
Mentre mi mette l’anello all’anulare destro lo sento borbottare qualcosa come ‘ma chi me lo ha fatto fare’, ma so che non lo pensa davvero perché sprizza felicità da tutti i pori.
“Ora mio futuro maritino, credo proprio che penderò il mio dolce. Lei è d’accordo?”
“Ohhh … decisamente”.
Credo proprio che questa notte non dormiremo molto, sarà una serata molto interessante che dedicheremo ai festeggiamenti.
 







 

  
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