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Autore: xjonaswhore    14/10/2012    6 recensioni
« sai quando ho capito che sarebbe finita così? » mi disse « quando mi hai detto che potevo pensarci io ad organizzare il tuo matrimonio. Mi ricordo che quando stavo per sposare tuo padre, mia mamma cercava sempre di mettersi in mezzo, di decidere lei dove fare la cerimonia o di che colore prendere i tovaglioli. E mi ricordo anche che mi arrabbiavo da morire, che le urlavo che quello era il mio matrimonio, che lei il suo lo aveva già avuto e che toccava a me e a Billy decidere di che colore prendere i tovaglioli ». sentii che sorrideva mentre lo diceva, e tirando su con il naso le dissi che non c’entrava niente, che eravamo diverse, che a me non importava di che colore fossero i tovaglioli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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' I don’t wanna love if it’s not you [ … ]
Cause if you recall our anniversary falls 11 nights into June'

non voglio amare se non sei tu, 
perchè se ti ricordi, il nostro anniversario cade l'unidicesima notte di giugno.

 
 
 
 



Fissavo lo schermo del computer a bocca aperta, mentre mia madre mi guardava preoccupata.
« sei sicura di stare bene, Miley? », annuii lentamente, e le feci segno di uscire dalla camera.
Lei sospirò, e prima di chiudere la porta mi chiese se ero sempre sicura di voler andare a provare il mio vestito da sposa.
La guardai per qualche secondo, e poi annuii.

Mi buttai sul letto a faccia in giù, mentre le parole di quella canzone continuavano a tornarmi in mente. E io che pensavo che non avrebbe mai nemmeno avuto le palle di ammettere che ogni tanto qualche messaggio ce lo mandavamo ancora, tanto per essere sicuri che l’altro fosse ancora vivo. Iniziavo a capire come doveva essersi sentito Nick, quando cercava di rifarsi una vita con un’altra  e io me ne saltavo fuori con le mie canzoni melense o delle frasi bastarde. Quando credeva di essere finalmente passato oltre, e invece bastava una mia parola per riportarlo nella confusione più totale.
Doveva essersi sentito proprio così, ed era il modo in cui mi stavo sentendo io il quel momento.


Mi ero svegliata quella mattina con un sorriso enorme sul volto.
Quel giorno sarei dovuta andare a provare gli abiti da sposa e non vedevo l’ora.
Scendendo in cucina mi ero subito accorta che c’era qualcosa che non andava: mi fissavano tutti, e Liam sembrava infuriato. Al contrario, Noah sorrideva felice e continuava a scambiarsi delle occhiate con Braison. Per tutta la durata della colazione ci scambiammo si e no due parole, e Liam continuava ad evitare il mio sguardo. Ad un certo punto lasciai cadere il cucchiaio, che cadendo spruzzò in giro un po’ di latte, e chiesi a tutti quanti che cosa diamine avessero. Era forse morto qualcuno che conoscevamo? O i paparazzi erano riusciti a farmi delle foto mentre ero sotto la doccia? Mamma fece un mezzo sorriso e mi disse che forse era il caso di salire in camera.

E così, mi aveva fatto vedere quel video. ‘wedding bells’ era proprio una bella canzone, se tralasciavamo il fatto che era per me e che mi faceva sembrare una stronza insensibile : ‘ spero che tu possa conoscerlo presto’, che diavolo avevo in mente quando me ne sono uscita con questa frase? Ci credo che Nick mi aveva praticamente augurato una morte atroce. Però era sempre Nick, e infatti mi aveva richiamata circa 30 secondi dopo chiedendomi scusa per la sfuriata e giurando di essere felicissimo per me. Avevamo già pensato a dove sposarci?

Si, ci avevamo già pensato. Ci avevano pensato mia madre e la madre di Liam, a dire il vero. Mi ero resa conto che i dettagli del mio matrimonio non mi interessavano, e che l’organizzazione mi metteva ansia. E così un giorno avevo dato a mamma carta bianca. Eccetto per il mio vestito e quello delle damigelle. Non volevo che sembrassimo delle meringhe farcite.

E una meringa farcita era esattamente quello a cui assomigliavo mentre mi guardavo allo specchio. Quel vestito, ricoperto di lustrini e nastri, mi faceva sembrare un pasticcino con le gambe. Perché avevo acconsentito a portarmi dietro mia madre? Era il terzo abito che mi faceva provare, ed era anche più orrendo di quelli precedenti. Uscii dal camerino e guardai Noah e Brandy, che se la ridevano come due oche. Alzai gli occhi al cielo e poi chiesi a mia madre se per favore, per favore, potevo scegliere io il prossimo abito da provare. Lei si rabbuiò un pochino, ma alla fine mi fece un piccolo cenno con la testa che io interpretai come un ‘se proprio devi’.

Quel vestito era bellissimo. E non mi faceva sembrare un pasticcino.
Il corpetto a cuore senza spalline era pieno di brillantini, ma erano piccoli e non sembravano una palla da discoteca come quelli dei vestiti precedenti. La gonna era abbastanza ampia ed era perfetta per ballarci sopra. Il velo nascondeva appena il mio viso e lo strascico era talmente bello che quasi mi venne voglia di farlo togliere, solo per non rovinarlo.
Chiusi gli occhi e mi immaginai il giorno del mio matrimonio mentre percorrevo la navata con quel vestito addosso: la gente sorridente, la marcia nuziale, papà che cercava di sorridere nonostante le mie unghie conficcate nel braccio, le migliaia di fiori che mamma aveva deciso di ficcare un po’ ovunque, Nick che mi aspettava sorridente sull’altare e…

Nick? Che mi aspettava sull’altare? Aprii gli occhi immediatamente e fissai il mio riflesso allo specchio. No, no e no. Così non andava bene.
Uscii dal camerino, e dagli sguardi che mi rivolsero le mie sorelle e mia madre, capii che quello era davvero il vestito giusto. Ma la persona che stavo per sposare, era davvero quella giusta?
 
Arrivata a casa salii le scale il più velocemente possibile, ma purtroppo per me mia madre riuscì a mettere un piede tra la porta e il muro, impedendomi di chiuderla.
Senza prestarle attenzione, mi accoccolai sul letto e iniziai a piangere, come non facevo da troppo tempo. Mi girai verso il muro e poco dopo la sentii stendersi di fianco a me. « sai quando ho capito che sarebbe finita così? » mi disse « quando mi hai detto che potevo pensarci io ad organizzare il tuo matrimonio. Mi ricordo che quando stavo per sposare tuo padre, mia mamma cercava sempre di mettersi in mezzo, di decidere lei dove fare la cerimonia o di che colore prendere i tovaglioli. E mi ricordo anche che mi arrabbiavo da morire, che le urlavo che quello era il mio matrimonio, che lei il suo lo aveva già avuto e che toccava a me e a Billy decidere di che colore prendere i tovaglioli ». sentii che sorrideva mentre lo diceva, e tirando su con il naso le dissi che non c’entrava niente, che eravamo diverse, che a me non importava di che colore fossero i tovaglioli. « ah no? » la sentii alzarsi sui gomiti « mi ricordo anche che quando invitavi Nick a mangiare nessuno poteva entrare in cucina per l’intera giornata. Preparavi tutto con precisione maniacale e non mi lasciavi nemmeno decidere che cosa fare per cena. E guai, guai se fossi stata io a decidere il colore dei tovaglioli. ». detto questo mi lasciò un bacio sulla testa, per poi alzarsi e dirigersi verso la porta. La sentii fermarsi e girarsi nella mia direzione « non ho mai creduto alla storia che tu e Nick non vi amaste più ».
 
Non ci avevo mai creduto nemmeno io. O meglio, il mio cuore non ci aveva mai creduto. Il mio cervello aveva cercato di auto convincersi, ma i risultati non erano stati dei migliori.
Abbassai la maglietta e guardai con attenzione il disegno del tatuaggio che stavo per farmi. Trace continuava chiedermi se fossi sicura. Ero sicura? Certo che lo ero.
 
 
Avevo mandato un messaggio a Nick chiedendogli se potevamo vederci, e la mia mano tremava talmente tanto che ci avevo messo un secolo per scrivere tre parole in croce. Lui mi aveva risposto di si, ed era per quello che ero seduta su un aereo diretto a New York.
Liam non l’aveva presa bene, nemmeno un po’, e aveva fatto l’unica cosa che non avrebbe dovuto fare: mettermi di fronte ad una scelta.
Era strano non avere più un anello al dito dopo tutto quel tempo in cui l’avevo portato ininterrottamente, ma ero sicura che nel mio portagioie ci fosse ancora l’anello che mi aveva regalato Nick, di quelli che ti lasciano il segno sul dito.
Stavo per rivederlo, ed ero talmente agitata che avevo già informato il mio vicino di posto di una possibile crisi di nervi. Forse era quel quello che si girava a guardarmi un secondo si e uno o no. O forse per il fatto che continuavo a sbattere il piede, o a torturami le mani.
Stavo per rivederlo.




Era sempre basso, aveva sempre quegli strani nei su un solo lato del viso, non aveva più i ricci ed era ancora bello, bello da morire. Ci fissavamo imbarazzati da qualche minuto, anche se ogni tanto mi guardavo in giro esplorando il suo appartamento. Era pieno di poster di musical di Broadway, e anche di quadri e foto che rappresentavano lui e i suoi fratelli. Elvis era sdraiato su un enorme divano, e il suo respiro pesante era l’unico rumore presente all’interno dell’appartamento.
Guardai Nick negli occhi e sentii la famigliare sensazione di vuoto allo stomaco « sono venuta qui per un preciso motivo » dissi seria, mentre una vocina nella mia testa si chiedeva se Nick non avesse appena cambiato idea su di me, vedendomi con i capelli corti e biondi. Lui annuì, incitandomi a continuare. Sospirai, abbassando il collo della maglietta e mostrandogli il tatuaggio che mi ero fatta qualche giorno prima « questo » .
Lo guardai attentamente mentre fissava il tatuaggio. Quando alzò lo sguardo aveva gli occhi lucidi « che significa? » chiese in un sussurro.
Io alzai le spalle « significa che anche se non faccio altro che ripetermi che la nostra storia è passata, che mi auto convinco che sia così e penso di amare Liam, basta una frase, una foto, o una canzone » quando lo dissi, lo vidi sorridere « e mi accorgo che il mio cuore ti apparterrà sempre, non importa se non sarai tu quello che sposerò. Anche se a questo punto, visto che ho mollato Liam, non mi sembra di avere molta scelta. »
Mi guardò in silenzio per qualche secondo « che ne dici se mi facessi tatuare la stessa scritta? »

 

 

‘ All i know is, the love never dies.
                True love never dies.
It’s always here, lurking in the deepest crevices of the heart.
Resurfacing for air when you allow it.

 

tutto quello che so è che l'amore non muore mai.
il vero amore non muore mai.
è sempre qui, in agguato nelle più profonde crepe del cuore,
riaffiorando all'aria quando glielo permetti.

 
 
 
 
 
 

  
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