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Autore: Eriok    15/10/2012    1 recensioni
Amore e Libri, la loro storia, lei e lui, come si amano, come vivono la loro vita. Lui, rinato a nuova vita grazie a lei, e al tesoro che risiede in quella donna minuta, ricca di gatti e povera di riconoscenze.
Viveva nei libri, e lui, del suo piccolo mondo faceva parte.
Si amavano.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Amore e Libri

 

Non importava dove doveva andare, se alla mattina si alzava, e si stiracchiava stanca, per la notte passata in bianco. La sua pelle era lì, a riscaldarle il cuore e a invitarla a prendere un bel caffè prima di andare a lavorare. Gli occhi cerchiati erano per lui il segno del loro amore consumato alla notte.

Lei tornava a casa stanca, accarezzando quella mandria di gatti così ingombranti, che ti saltavano addosso alla prima occasione, e non si spostavano, ingombranti come la televisione. La sua casa era così silenziosa, con lei dentro. Aveva la quiete dei libri. Quella grande libreria, dono di nonni, genitori, librai. Era la donna che più amava le cose profumanti di inchiostro e vita, delle citazioni a bordo pagina e delle foto dimenticate dentro un libro mai aperto. Lei respirava la loro polvere, e ricambiava con una carezza e amore.

Era così bella poterla osservare lì, accucciata in quella poltrona così vecchia e così grande, lei, così piccola da entrare in un vano libero della libreria.

Era così bella poterla osservare lì, scaldarsi con un caffè un giorno o la cioccolata l’altro, a seconda se era un classico o narrativa.

Era così bella poterla osservare lì, nelle sue più grandi espressioni, dimentica del mondo e del lavoro che pesava, del capo che la insultava e delle risate delle colleghe.

Era così bella poterla osservare lì, avvolta da un maglione peloso che sapeva di lei, di polvere e zucchero, e qualche pelo di gatto.

Era così bella poterla osservare lì, perché così passava il tempo. Così viveva la sua vita, e quella dei libri.

Ma era ancora più bella, avvolta da un pigiama comodo e morbido, che avvolge il suo corpo minuto e dolce, adagiarsi affianco a lui e amare, amare fino alla fine, stanca, con gli occhi ancora pesanti.

Lei non riusciva a dormire senza di lui, e lui non riusciva a vivere senza di lei.

Lei non riusciva ad amare senza di lui, e lui non riusciva a dare amore senza di lei.

Lo chiuse, conscia di aver amato ancora, lo adagiò sul comodino, spense la candela e si addormentò contenta.

Lui, sul comodino, risplendeva ancora del suo sguardo sognante, piangeva ancora per le sue lacrime, l’abbracciava ancora nei momenti tristi e la coccolava nelle notti in qui si sentiva sola. Sentiva ancora la dolcezza della sua pelle sui lembi delle sue pagine.

Ogni notte, da quando si erano incontrati, in quella libreria. Si era perso, e desiderava la morte.

Poi lo raccolse, e l’amò.

Perché un libro non si può che amare.

E lui, quel giorno, tornò alla vita.

 

   
 
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