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Autore: orphan_account    15/10/2012    4 recensioni
Era bastato qualche minuto a cambiarmi la vita completamente, sconvolgendo tutte le mie credenze e facendo scendere il gelo nella sala. Giusto il tempo necessario per leggere la domanda della fan, e sentire la risposta allegra di Louis. Per la prima volta da settimane sentii l'impulso di prendere il controllo della situazione, e, ignorando le telecamere puntate su di noi, sbattere Louis fuori dallo studio dove stavamo rilasciando un'intervista esclusiva. A calci possibilmente.
Sentivo le parole del mio migliore amico rimbombarmi nel cervello, una serie di parole che non avrebbero mai dovuto trovarsi nella stessa frase, creando una risposta che strideva violentemente contro il sorriso gioviale di Louis, o il suoi occhi luminosi.
'Secondo voi, qual'è stata la ragione per cui siete stati eliminati nella penultima puntata di X-Factor?'
[Lieve slash] [POV Harry/Liam] [Narry/Nouis unilaterale]
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Protons and Electrons



Just don't give up, I'm working it out.
Please don't give in, I won't let you down.
It messed me up, need a second to breathe.
Just keep coming around.
[What do you want from me? - Adam Lambert]

POV Harry

Era bastato qualche minuto a cambiarmi la vita completamente, sconvolgendo tutte le mie credenze e facendo scendere il gelo nella sala. Giusto il tempo necessario per leggere la domanda della fan, e sentire la risposta allegra di Louis. Per la prima volta da settimane sentii l'impulso di prendere il controllo della situazione, e, ignorando le telecamere puntate su di noi, sbattere Louis fuori dallo studio dove stavamo rilasciando un'intervista esclusiva. A calci possibilmente.
Sentivo le parole del mio migliore amico rimbombarmi nel cervello, una serie di parole che non avrebbero mai dovuto trovarsi nella stessa frase, creando una risposta che strideva violentemente contro il sorriso gioviale di Louis, o il suoi occhi luminosi.
Secondo voi, qual'è stata la ragione per cui siete stati eliminati nella penultima puntata di X-Factor?
Da oggi in poi avrei fatto controllare le domande delle fan prima di leggerle in diretta, evitando così di nuovo quello scombussolamento nella band. Non avrei tollerato che chiunque di noi incolpasse un altro per quello che era successo quella sera. Noi avevamo cantano benissimo, ma i nostri due avversari cantavano meglio a priori. Non era colpa di nessuno se eravamo stati eliminati quella sera.
Probabilmente per colpa di Niall, ha cantato davvero male.
Io non avevo osato respirare per qualche secondo, aspettando che succedesse qualcosa, qualunque cosa. Che Niall scoppiasse a ridere come al suo solito, o che Louis dicesse che, ovviamente, stava scherzando.
E invece nessuno aveva fatto niente. Gli occhi di Niall, inizialmente confusi, si erano riempiti di lacrime, gridando silenziosamente il suo dolore. Zayn, per mia grande sorpresa, aveva scambiato uno sguardo complice con Liam, ed entrambi avevano velocemente spostato gli occhi verso Niall. L'intervistatrice doveva essersi accorta che quella non era la risposta che ci saremmo aspettati dal nostro compagno di band, perché si girò verso le telecamere con un sorriso e mandò la pubblicità.
Tenni un sorriso finto sul volto finché le telecamere non si spostarono da noi, girandomi poi verso Louis, intenzionato a chiedergli spiegazioni. Louis non si era mai comportato così, e non me lo sarei mai aspettato, almeno non da lui.
“Ragazzi, qua abbiamo finito, siete liberi di andare.” disse l'intervistatrice, alzando lo sguardo verso di noi per un breve istante prima di tornare a risistemare i fogli che aveva in mano.
Mentre uscivamo, il silenzio che regnava tra di noi era assordante. Nessuna battutina di Louis su di me, che a mia volta ero così assorto nei miei pensieri da non accorgermi di nulla di ciò che mi circondava. Zayn era l'unico che si stava comportando quasi normalmente, ma considerando che non era mai stato molto loquace, la conversazione languiva.
E poi, davanti a tutti, vedevo Liam e Niall. Il biondino era praticamente spalmato contro Liam, che lo sosteneva con un braccio attorno alle sue spalle.
Per un istante ebbi l'impulso di staccare il braccio di Niall. Il braccio che era appoggiato attorno al mio Niall. Volevo stringerlo forte contro il petto e non lasciarlo più andare, perché lui era mio, solo e soltanto mio. Scossi la testa, confuso da quei pensieri che mi affollavano la mente.
Non era la prima volta che mi capitava di pensare a Niall in quei termini, ma avevo sempre catalogato la mia reazione come semplice affetto fraterno. Niall era così fragile, avevo paura che qualcuno potesse fargli del male. Ecco tutto.
Le spalle di Niall ebbero un sussulto, e per un secondo il mio cuore si fermò, per poi riprendere a velocità doppia. Non sapevo se stesse scrollando le spalle oppure se quello fosse un singhiozzo, ma mi promisi che se Niall stava piangendo per colpa di Louis, gli avrei fatto pentire di aver detto quelle parole.
Ci fermammo tutti e cinque nella piccola saletta privata di fianco allo studio di registrazione. Per la prima volta da quando eravamo una band, calò un silenzio imbarazzato, in cui nessuno sapeva cosa dire o fare.
“Scusateci, ragazzi, torniamo subito.”mormorò Liam con il suo solito tono di voce tranquillo, guidando Niall fuori dalla stanza con lui. Caro Liam, sempre così gentile con tutti.
Zayn si schiarì la gola, lasciandosi cadere sulla poltrona in un angolo della stanza: “Allora, vi va di andare a mangiare una pizza?”
Assentii calorosamente, in una mossa non troppo astuta per evadere l'imbarazzo. Con un sorriso palesemente falso, Louis annuì alla proposta del moro.
Tirai fuori il cellulare dopo qualche istante di silenzio, andando su Twitter e cercando tra le fan i primi segni di agitazione per la tensione tra Louis e Niall. E infatti, almeno due tweet su tre parlavano appunto di quella recente rottura. Fan che si domandavano se fosse successo qualcosa, altre che invece temevano addirittura lo scioglimento della band.
Sentii una bolla di isteria risalirmi la gola. Era ridicolo, non sarebbe mai stato possibile che la band si sciogliesse per un semplice malinteso! Avevamo superato molti momenti peggiori, e tutto si era era sempre sistemato. Ma per quando ci provassi, non riuscivo a scrollarmi di dosso quel nuovo dubbio. Non riuscivo nemmeno pensare al fatto che i One Direction si sarebbero sciolti, sembrava una tale assurdità...


POV Liam

Chiusi la porta della sala alle mie spalle e mi avviai verso l'atrio, avvicinandomi a Niall, silenzioso: “Come stai?” gli chiesi, cercando di non far trasparire la pietà nella mia voce. Niall non voleva la mia commiserazione.
“Liam? Ma io cosa ci faccio in una band?” mi chiese, e invece della tristezza, tutto quello che riuscii ad identificare nella sua voce fu una profonda confusione.
Strizzai gli occhi, passandomi una mano tra i capelli mentre cercavo il modo di sviare il discorso in qualche modo: “Lo sai che Louis non voleva dire sul serio, era solo uno scherzo.”
I suoi occhi si riempirono di lacrime, facendomi venire una stretta al cuore. Senza rispondermi scosse lentamente la testa, abbassando lo sguardo verso i suoi piedi.
Sapevo che in questo momento non erano le sue doti canore in discussione, nonostante fosse stato quel commento la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Ero stato di fianco a Niall tutte le volte che qualche fan insinuava che non meritava il suo posto nella band, e non era mai arrivato al punto di farsi questo genere di domande.
Il vero nucleo del suo problema ora era Louis.
Anche se non era stato Niall a dirmelo, ma Zayn. Il moro era venuto da me una sera dopo un concerto, meno di un mese prima, e mi aveva chiesto se mi ero accorto dei leggeri cambiamenti di Niall. E in effetti, non capivo come avevo fatto a non arrivarci da solo, era davvero palese: tutte le occhiate di Niall, gli sguardi adoranti, e quelle risate esagerate per ogni battutina pessima di Louis. Ormai ero diventato quasi come un consulente del gruppo. Sapevo così tanti segreti da distruggere la band in qualunque momento. Speravo solo di meritarmi tutta la fiducia che riponevano in me.
Niall si lasciò sfuggire un singhiozzo. Lo strinsi a me, accarezzandogli i capelli, mentre lui si sfogava, lasciava andare tutte quelle emozioni che aveva soppresso per mesi e mesi.
“Liam, ti devo dire una cosa.” mi disse, evitando accuratamente il mio sguardo mentre le lacrime continuavano a scendere silenziosamente.
“Dimmi tutto.” gli risposi con un sorriso, credendo che mi stesse per spiegare una situazione di cui ero già a conoscenza.
“Promettimi che non ti arrabbierai, però.”
Io ridacchiai, cercando di alleggerire la tensione creatasi: “Niall, quando mai mi sono arrabbiato con te?” ed era vero, era impossibile restare arrabbiati quando ti guardava con gli occhioni del colore del cielo spalancati, o con un sorriso timido.
Anche lui rise piano, tornando serio poco dopo: “Mi devo prendere una pausa.”
Sbattei le palpebre, non aspettandomi quel genere di inizio: “Ok, vogliamo andare a prendere un caffè? C'è uno Starbucks qua vicino.” chiesi tranquillamente.
“Non quel genere di pausa. Intendevo un'altra cosa.” rispose lui, sospirando mentre scuoteva la testa.
Subito diventai sospettoso; quando Niall parlava per enigmi non era mai per dare una buona notizia: “Cosa vuoi dire?”
Niall sospirò di nuovo. Era davvero strano vederlo comportarsi così, quando di solito era sempre così solare ed espansivo.
“Voglio lasciare la band.” sussurrò.
Scioccato, feci un passo indietro, andando a sbattere contro un muro, ma non mi curai della fitta di dolore alla schiena, perché il dolore fisico era completamente sovrastato da quello mentale. Appena aveva pronunciato quelle quattro paroline magiche era partita una sirena nella mia testa, un avvertimento che solo io potevo sentire. Rimasi a guardarlo con la bocca aperta.
Vedendo la mia espressione, corse ai ripari: “Solo per qualche giorno, voglio dire.”
Boccheggiai, senza sapere bene come rispondere.
Ci fu un imbarazzante minuto di silenzio, prima che Niall si schiarisse la voce: “Ve la caverete anche senza di me. Prendo le mie cose e vado.”
Non trovai la forza di fermarlo, e neppure di fargli cambiare idea, mi limitai a seguirlo verso la saletta, domandandomi silenziosamente come l'avrebbero presa gli altri.

 

POV Harry

Sentii la porta aprirsi lentamente, e una parte di me si sentii sollevata che Niall fosse tornato. Senza girarmi, continuai a digitare una veloce rassicurazione alle fan; non stava succedendo nulla alla band e tutto questo era semplicemente un grande sbaglio.
“Andiamo a mangiare una pizza, venite?” domandò con voce allegramente Louis. Per un breve istante, mi sentii pervaso dalla rabbia. Come poteva rimanere così tranquillo dopo quello che aveva detto a Niall?
“No.” la risposta secca e fredda di Niall mi bloccò nell'atto di scrivere che tra Louis e Niall andava tutto bene, facendomi intuire che doveva essere successo qualcosa di veramente grave se rifiutava una proposta del genere. Anche Zayn doveva essersi accorto che c'era qualcosa che non tornava, perché la sua espressione si concentrò sul biondino.
Mi girai a guardarlo, notando di sfuggita che Liam , dietro di lui, sembrava su un altro pianeta. Occhi rossi e lucidi, i capelli scompigliati. Si stava infilando la giacca. Dove
stava andando? Sentii una stretta al cuore a vederlo in quelle condizioni, e mi alzai, allarmato.
Louis, per qualche strana ragione, ridacchiò: “É il periodo sbagliato del mese?”
Trovai inutile gettargli in testa il mio cellulare e sperare che la botta gli facesse tornare un po' di senso, perché Zayn gli aveva già tirato uno scappellotto e lo aveva incenerito con uno sguardo. Niall nel frattempo aveva finito di abbottonarsi la giacca, e senza una parola stava uscendo dalla stanza. Lo fermai sulla soglia della porta, appoggiandogli una mano sulla spalla: “Niall, aspetta, dove vai?” I suoi occhi del colore del cielo si riempirono di lacrime quando incontrarono i miei, spaventandomi a morte.
“É successo qualcosa?” chiese Zayn, che, fermatosi di fianco a lui, sembrava anche più preoccupato di me. Per un secondo sembrò che Niall si sarebbe messo a piangere ma poi, senza preavviso, getto le braccia attorno al collo di Zayn, abbracciandolo.
Sorpreso, Zayn ci mise un po' a capire esattamente cosa stesse succedendo, ma appena si riprese, ricambiò l'abbraccio con altrettanta intensità. Mi passai una mano tra i ricci, stupito.
Niall fu il primo a staccarsi: “É stato bello... conoscervi.” disse lentamente, soppesando ogni parola.
“Cosa?” domandai, incerto se avevo sentito bene. Lui non intendeva dire che se ne andava, vero? Non avrei potuto sopportarlo.
Mi fissò negli occhi, facendo esplodere qualcosa nel mio stomaco, che si rigirò su se stesso, facendo un paio di capriole: “Lascio la band.” e con queste parole uscì dalla stanza, sbattendosi la porta alle spalle con più forza del necessario. Per un lasso di tempo che mi parve infinito, ci fu silenzio nella stanza. E subito dopo si scatenò l'inferno.

 

POV Liam

“Lascio la band.” nonostante le avessi sentite pochi momenti prima, non riuscii a fare a meno che le parole mi rimbombassero nel cervello. Non riuscivo a parlare, anche se ci stavo provando. Risentire quelle parole mi sembrò più reale della prima volta, più definitivo.
Guardai la testa bionda di Niall ondeggiare via, uscendo veloce dal mio campo visivo.
Mi girai verso gli altri tre ragazzi. Harry e Zayn erano sconvolti tanto quanto me. Louis invece... un momento, questa era tutta colpa di Louis!
Vidi gli occhi di Zayn illuminarsi della mia stessa consapevolezza, girandosi lentamente con gli occhi socchiusi a fissare Louis.
Per qualche istante rimasero a fissarsi, Louis con espressione incerta, Zayn con una assassina.
Io ti ammazzo!” ruggì Zayn, lanciandosi contro di lui. Questo cadde dalla poltrona, picchiando la testa contro il parquet ed emettendo un verso addolorato.
“Se ti fa male il bernoccolo, puoi anche dirti morto per quando avrò finito con te.” grugnì Zayn, caricando il braccio e facendo connettere il suo pugno contro il naso dell'altro. Io mi riscossi dal mio stato di apatia non appena sentii il
crack del naso di Louis che si rompeva.
Io cercai di staccare Zayn da Louis, riuscendoci solo perché lui non stava opponendo alcuna resistenza. Louis, ancora disteso per terra, si portò una mano al naso sanguinante, gemendo. Avrei voluto dire che ero dispiaciuto per lui, ma la realtà era ben diversa.
Preoccupato per Niall, mi voltai a guardare Harry. Era girato verso di noi, la piega della bocca curiosamente neutra; ma gli occhi che sprizzavano scintille di frustrazione, i pugni serrati e la mascella contratta erano segni ovvi del suo stato d'animo.
Quando si accorse che lo stavo guardando, le sue labbra si socchiusero, come se volesse dire qualcosa, ma non proferì parola, spostando lo sguardo continuamente da me a Louis.

 

POV Harry

Guardai Liam, cercando di controllare l'impulso folle di mollare tutto e rincorrere Niall per fargli cambiare idea.
I suoi occhi mi fissarono insistentemente, per poi puntare verso la porta da cui era uscito il biondo. Lo guardai confusamente, non capendo cosa stesse cercando di dirmi. Dovette ripetere il movimento altre due volte prima di capire che voleva che seguissi Niall.
Esitai, osservando il modo in cui Liam stava faticando per tener fermo Zayn, e come Louis si stesse cominciando a rialzare, seppur con fatica. Sapevo che loro avevano bisogno del mio aiuto, ma, in un lampo di ispirazione, decisi che Niall aveva la precedenza su tutti in questo caso.
Senza guardarmi dietro, sapevo che se l'avessi fatto avrei titubato di nuovo, corsi fuori dallo studio. I marciapiedi erano quasi vuoti, solo l'occasionale signore vestito in giacca e cravatta che stava cominciando la pausa pranzo e qualche volantino che veniva sollevato e spinto lungo le strade dal vento freddo.
E potevo solo essere grato per l'assenza di persone, dato che nessuna fan mi avrebbe fermato per chiedermi una foto o un autografo. Per quanto io amassi le nostre fan, questo non era decisamente il momento adatto.
E poi, sarebbe anche stato molto più semplice riconoscerlo, siccome sarebbe stato l'unica ragazzo in giro in questa zona periferica. Riflettei su dove potesse essere andato. Se avessi continuato alla mia sinistra sarei arrivato alla stazione, a destra invece ci si inoltrava ancora più a fondo in quella zona, arrivando in mezzo al nulla.
Se fossi stato al posto di Niall, sarei andato a destra, cercando un minimo di pace mentale, una camminata silenziosa durante la quale avrei potuto riflettere.
E fu proprio grazie a quell'osservazione che cominciai a camminare a passo spedito verso la stazione. Se c'era una cosa che avevo imparato dalla nostra convivenza assieme, era che io e Niall non avevamo assolutamente in comune; se lui diceva bianco, per me era nero.
Quindi era probabile che, se io avrei cercato il silenzio, lui avrebbe voluto mischiarsi il più possibile con la folla.
Camminai per quella che mi parve un'eternità, e senza mai incrociare il suo cammino.
Ormai ero così vicino alla stazione che riuscivo a sentire i fischi dei treni e i rumori della gente che andava di fretta. Sempre più agitato, mi domandai se per caso questa volta il mio intuito avesse sbagliato, e Niall era in realtà da tutt'altra parte. Se fosse stato così, non avrei avuto più nessuna possibilità di trovarlo, era passato troppo tempo, e poteva essere arrivato ovunque con tutto il vantaggio che aveva.
In un ultimo, disperato tentativo, tirai fuori il cellulare e composi il suo numero, leggermente scioccato quando mi accorsi che lo avevo memorizzato senza nemmeno rendermene conto. Mi portai il cellulare all'orecchio, pur continuando a camminare in direzione della stazione, osservando i visi per vedere se riuscivo a trovarlo nella folla di gente.
Il telefono squillava a vuoto, e con ogni squillo che passava mi sentivo morire un pochino di più. Proprio mentre stavo per mettere giù, vidi, seduto su una panchina poco distante, un qualcuno col cappuccio alzato.
Aveva in mano un cellulare che continuava a vibrare e suonare, casualmente con la stessa suoneria di Niall. Schiacciai il rosso, e, come per magia, anche il cellulare in mano al ragazzo, a Niall, smise di suonare.
Mi sedetti di fianco a lui, notando con una fitta al cuore come non avesse nemmeno alzato gli occhi verso di me. Gli appoggiai una mano sulla spalla, cercando una reazione che non arrivò.
“Niall?” lo chiamai, osservando il modo in cui la sua testa scattò verso l'alto e si girò verso di me. I suoi occhi erano ancora gonfi e rossi per il pianto.
“Harry?” domandò, incredulo, le labbra socchiuse per la sorpresa.
Sentii il mio cuore stringersi in una morse di ferro quando sentii la sua voce, più roca del solito. Odiavo vederlo in questo stato.
“Come ti senti?” chiesi, abbassandogli il cappuccio e osservando meglio il suo viso sotto il poco sole di quel novembre di Londra. Quello che vidi mi fece corrucciare le sopracciglia, e d'istinto allungai una mano per asciugare le traccie ancora umide sul suo viso.
Lui alzò lo sguardo verso la cortina di nuvole, socchiudendo gli occhi contro il vento feroce: “Sono stato meglio.”
Feci un profondo respiro, cercando il coraggio di fargli la domanda che fremeva per la voglia di essere posta: “Cosa hai intenzione di fare, ora?”
Lui si girò verso di me, lasciandosi scappare una breve risata stridula e poco da lui: “Non lo vuoi sapere veramente.”
“Certo che sì!” ribattei, inorridito dal fatto che potesse pensare così poco di me.
Niall stette in silenzio per qualche minuto, e io cercai di fermare tutte le cose che gli volevo dire, di lasciargli il suo tempo. E la cosa dovette funzionare, perché alla fine mi rispose.
“Voglio prendere il prossimo treno e tornare a casa.” disse a voce bassa, sorridendo un poco.
Io, dal canto mio, mi sentii turbato da quella notizia: “Niall, ti rendi conto che senza di te i One Direction non possono esistere, vero?”
Lui scrollò le spalle: “Ce la farete benissimo invece. Io ho bisogno di prendermi una pausa, spendere un po' di tempo per me stesso.”
“Ma non c'è bisogno di andarsene, per questo!” esclamai, cercando un pretesto, qualsiasi pretesto, per non farlo andare.
Provai ad immaginarmi come sarebbe stato svegliarsi alla mattina, e trovare il letto di Niall intaccato, e il cibo tutto al suo posto. Anche solo poche ore senza sentire la sua risata sarebbero state difficili da gestire, per non parlare di settimane, mesi anche.
Le prove nello studio senza le continue interruzioni di Niall che scoppiava a ridere, o che si lamentava di avere fame. Non riuscivo nemmeno ad immaginarmi cosa avrebbe potuto essere un concerto in quattro.
Ripensando agli anni che avevo passato assieme ai miei compagni di band, sembrava che Niall fosse al centro anche dei gesti più insignificanti, quelli più quotidiani.
“No, hai ragione, non è un motivo sufficiente. Il vero problema qua è che non ho una ragione valida per restare.” mormorò come sovrappensiero, inclinando la testa di lato.
In qualche modo la mia mano si ritrovò stretta saldamente alla sua: “Scherzi? Ci sono milioni di per non andartene. Le tue fan, per uno. E poi ci siamo noi! Io ci tengo a te, e anche gli altri. Questa è la tua carriera, ma è anche dove ci sono i tuoi amici, il tuo futuro, e probabilmente anche la tua futura moglie.”
Gli occhi di Niall si girarono verso di me, brillando di ironia: “Strano, per me nessuna di quelle che hai elencato è abbastanza. Io vorrei solo uno stimolo reale per tornare.
Qualcuno che ci tenga a me come Eleanor tiene a Louis, e Perrie a Zayn. Qualcuno che mi voglia perché sono me stesso, e non il cantante di una boy-band.”

“Ci sono io.” dissi, stringendo ancora più forte la sua mano nella mia.
Niall scoppiò a ridere, e cercai di catturare quell'ultima risata che non avrei sentito per molto tempo, se non mai più: “Cos'ho appena finito di dire, Harry?”
Poi il suo viso si voltò verso il fischio di un treno in arrivo al binario di fronte a noi: “Non dirmi che è il tuo treno, ti scongiuro.” supplicai, la mia voce roca all'idea di lasciar scappare uno dei pochi ragazzi a cui tenevo davvero.
“Non te lo dirò, allora. Ma devi lasciarmi la mano.” disse, sollevando le nostre mani unite.
Sentendomi un groppo in gola, guardai le porte aprirsi, e la gente cominciare a salire sopra: “Non andare, ti prego.”
“Harry, lasciami.” ripeté lui con dolcezza, alzandosi in piedi a trascinandomi con lui.
Agendo d'impulso, lo strattonai più vicino a me, e, con molta esitazione, avvicinai le sue labbra alle mie, dandogli tutto il tempo per allontanarsi.
Le sue labbra sapevano di cioccolato, ed erano più morbide di quelle di qualunque ragazza, anche solo per il fatto che non erano coperte da uno strato appiccicoso di lucidalabbra.
Niall fremette contro di me, staccandosi subito e rimanendo a fissarmi con aria inebetita: “Perché l'hai fatto?”
“Ti ho dato una ragione per tornare. Ora è meglio che tu ti dia una mossa, se non vuoi perdere il treno.” mormorai, guardandolo un'ultima volta negli occhi e sentendomi
morire.
Occhi del colore del cielo in primavera, che oggi però erano spenti e senza vita.
Lui annuì, incamminandosi verso le porte aperte. Si girò a guardarmi solo quando stavano per chiudersi, e avrei potuto giurare di vedere i suoi occhi riempirsi di lacrime mentre mi salutava, e un 'tornerò' sussurrato mentre il treno stava partendo.
Ma forse era stata solo la mia immaginazione.

 

3 mesi dopo...

POV Liam

Annoiato, mi sedetti sul divanetto con uno sbuffo, allungandomi per affettare il telecomando e cercare qualcosa con cui intrattenermi.
Era solo un altro di quegli interminabili pomeriggi dove non c'era mai niente da fare.
Niente interviste, niente concerti, niente tour, niente fan, niente di niente.
Da quando Niall se n'era andato i One Direction sembravano sull'orlo dello scioglimento tutti i giorni. Zayn era sempre più aggressivo, come se l'assenza del dolce irlandese avesse fatto scattare qualche suo meccanismo nascosto che prima riusciva ad essere contenuto.
Louis era quello che tra di noi l'aveva presa più duramente. Si sentiva in colpa per quello che aveva detto su Niall, e il fatto che tutti noi avessimo incolpato lui per la sua partenza non aveva aiutato a creare un'atmosfera rilassata.
Harry, invece, era probabilmente l'unica ragione per cui non ci eravamo ancora sciolti. Tutte le volte che Zayn non tornava a casa la sera, preferendo passare le sue nottate a casa di qualche sconosciuta, Harry ripeteva che un giorno Niall sarebbe tornato, e tutto sarebbe tornato come prima.
Certo, a nessuno erano sfuggite le occhiaie marcate del riccio, o quelle sere in cui si rintanava in camera di Niall a piangere, ma anche dopo tre lunghi mesi, la sua fede incrollabile nel biondo non vacillava.
E il fatto era a dir poco sorprendente, considerando che Niall e Harry non erano mai stati così vicini.
Mi fermai su un talk-show dall'aria apparentemente noiosa, ma che era di certo meglio del telegiornale e il meteo che stavano andando in onda a quest'ora su quasi tutti i canali.
La donna, che sfoggiava dei capelli rossi chiaramente tinti, gesticolò per qualche minuto sul fidanzamento di due attori famosi.
...ma restate con noi, perché subito dopo la pubblicità avremo con noi un ospite molto speciale. Niall Horan, membro dei One Direction!
Mi raddrizzai dalla posa scomposta, sbattendo le palpebre e domandandomi se avessi sentito quello che credevo di aver sentito. Mi sentivo come un bambino il giorno di Natale mentre urlavo ai ragazzi di raggiungermi di sotto.
“Cosa vuoi, Liam?” grugnì Zayn, non lasciandosi sfuggire nemmeno per un momento quella sua facciata fredda e insensibile. Scossi la testa, mentre il sorriso che avevo stampato in faccia era così grande che avevo l'impressione che mi si stesse per spezzare il volto in due.
Il mio brusco cambio di umore (era tanto che non sorridevo veramente) sembrò incuriosirlo, perché si lasciò cadere di fianco a me, osservando con un sopracciglio inarcato la pubblicità sulla pasta. Il programma ricominciò poco dopo l'entrata affannosa di Louis, ancora umido dopo una doccia e con i capelli che sgocciolavano sul pavimento e sul colletto storto.
“Cosa succede?” urlò Louis, guardandosi attorno.
Io però ero troppo concentrato sulla televisione per rispondere alla sua domanda. La presentatrice stava infatti introducendo Niall, che entrò con un mezzo sorriso.
Sentii Zayn irrigidirsi di fianco a me, e Louis mormorare qualche parola indistinta mentre si avvicinava allo schermo. Guardai affascinato la testa bionda di Niall. Il mio stomaco sembrò essersi liberato di un peso di cui non mi ero accorto di avere quando Niall rivolse un sorriso dolce verso le telecamere, gli occhi azzurri sereni.
Se non fosse stato per il fatto che sembrava aver perso parecchio peso dall'ultima volta che lo avevo visto, avrei detto che quei tre mesi non lo avevano cambiato minimamente.
Nessuno di noi riusciva a staccare gli occhi dallo schermo abbastanza a lungo per domandarsi che fine avesse fatto Harry, o per chiamarlo. Per sua fortuna, erano da poco finiti i convenevoli d'obbligo, e avevano appena cominciato ad addentrarsi nel caos della nostra ultima intervista quando il riccio fece il suo ingresso nel salotto. I suoi passi si arrestarono non appena vide cosa stava succedendo in televisione, ed inspirò rumorosamente.

 

Allora, raccontaci un po' cos'hai fatto durante questi mesi di riflessione, lontano dai riflettori.

A dire il vero, nulla di che. Sono tornato a casa e ne ho approfittato per stare con dei vecchi amici. Diciamo che ho cercato di capire quali erano le mie priorità.

E a che conclusioni sei giunto?

Che non penso di riuscire a stare senza musica ancora per molto, mi mancano troppo i miei compagni di band.
Scoppiò a ridere, e il suono familiare mi fece rabbrividire. Zayn si allungò verso di me, unendo saldamente le nostre mani e stringendo forte.

Se fossi costretto a sceglierne uno, di chi diresti di aver sentito di più la mancanza?

Harry.
Disse Niall senza esitazione alcuna, e per un breve momento mi sentii geloso del riccio. Dopo tutto quello che avevo fatto per lui, lui diceva Harry? Ma poi scossi la testa, incredulo della mia stessa reazione infantile.

C'è qualcosa che gli vorresti dire, in caso stesse ascoltando?

Niall sbatté le palpebre, e pensò per un lungo momento prima di rispondere, guardando direttamente verso di noi attraverso la telecamera.
Harry, se stai ascoltando sappi che non ho dimenticato quello che ci siamo detti in stazione, e che sto ancora aspettando una spiegazione.

Questo ci fece girare verso Harry, che aveva una mano davanti alla bocca e un angolo della bocca leggermente rialzato. Non aveva voluto dirci niente di quello che era successo quando era andato dietro a Niall, nemmeno se era riuscito a raggiungerlo in tempo, ma questo spiegava molte cose.
L'intervistatrice fece ancora un paio di domande su cosa aveva fatto negli ultimi tre mesi, e perché si fosse rifiutato di rilasciare interviste, prima di mandare di nuovo la pubblicità.
Louis scosse la testa: “Ragazzi, vi siete accorti di quale canale stiamo guardando?”
Mi girai a guardarlo, inclinando la testa di lato: “Cosa c'entra?”
Zayn balzò in piedi con un urletto poco da lui, sorridendo: “Lo studio è poco lontano da qui. Harry, prendi le chiavi della macchina, e tu vatti ad asciugare i capelli.” disse rivolto a Louis.

POV Harry

Quando lo vidi in carne ed ossa davanti a me, meno di mezz'ora dopo, il fiato mi si impigliò in gola. I suoi occhi scivolarono su di noi e si ingrandirono mentre mi fissava, l'azzurro nei suoi occhi che mi trapassava, guardandomi dentro.
“Cosa ci fate qua?” domandò poi, senza spostare i suoi occhi dai miei.
Mi lasciai sfuggire un piccolo sorriso quando Liam e Zayn gli saltarono addosso contemporaneamente, abbracciandolo forte e maledicendolo per non essersi più fatto sentire. Niall rise: “Mi siete mancati anche voi, ragazzi.”
Louis fece un breve passo avanti, le guance rosse: “Niall, io mi devo scusare con te. Non so davvero cosa stessi pensando quel giorno, ma ti giuro che non-” Niall agitò una mano per aria, con i vestiti ancora scompigliati dall'abbraccio entusiasta di Liam e Zayn.
“Non importa, quel che è stato è stato.” disse con un ampio sorriso e una scrollata di spalle.
Poi si girò a guardare me, e il suo sorriso sfumò in un'espressione di dubbio: “Possiamo parlare in privato, Harry?”
“Certo. Vieni, andiamo a fare due passi.” dissi, lasciando indietro gli altri e scendendo le scale assieme a Niall.
Fuori faceva ancora freddo, nonostante fosse quasi marzo, e i nostri respiri lasciavano tracce nell'aria mentre camminavano lentamente per le strade, le mani in tasca per non congelarci le dita. “Dimmi una cosa, Harry. Perché l'hai fatto?”
“Sinceramente non lo so. Sembrava la cosa giusta da fare, al momento.” risposi, avvicinandomi impercettibilmente al biondo.
Lui rallentò appena il passo, corrugando le sopracciglia e sembrando non poco arrabbiato: “Quindi l'hai fatto per essere sicuro che sarei tornato?”
“Non proprio. Diciamo che se non l'avessi fatto mi sarei domandato per sempre se avrebbe potuto cambiare le cose.” stavo cercando di esprimere i miei sentimenti ingarbugliati, ma sembrava che ogni mia risposta aumentasse il suo sdegno.
“Ah sì?” domandò, cercando di mantenere un tono di voce stabile ma fallendo rumorosamente. Sbuffai, cercando un modo per fargli capire quello che intendevo: “Niall, io... Non so come farti capire quello che intendo.”
Lui stette in silenzio, dandomi il tempo di riordinare i miei pensieri e cercare di formulare una frase coerente con i miei sentimenti: “Da quando ci siamo incontrati per la prima volta, ho sempre avuto l'impressione che noi due fossimo completi opposti. Sai, come un protone ed un elettrone; non abbiamo nulla in comune, eppure non riesco a fare a meno di essere attratto da te.”
“Da quando usi paragoni scientifici?” domandò Niall, così sorpreso da dimenticarsi anche di fingersi arrabbiato.
Alzai gli occhi al cielo: “Non era quello il punto. Quello che intendo dire è che noi...” lasciai la frase a metà, perché la verità era che non avevo nessuna idea di che cosa volessi dire.
“E chi di noi sarebbe l'elettrone? Ho sempre avuto l'impressione che fossimo entrambi parecchio positivi.” Niall si stava accanendo sulla mia povera similitudine, ma i suoi ragionamenti si stavano sviluppando in qualcosa di più grande.
“Hai ragione, siamo entrambi protoni.”
Niall scosse la testa: “Ma vedi, due protoni si respingono tra di loro.”
Alzai un dito, colto da un improvviso ricordo delle lezioni di scienze del liceo: “Non proprio. Se avessi detto elettroni sarei stato d'accordo con te, ma ricordati che anche se i protoni si respingono, riescono a restare assieme dentro al nucleo.”
Niall ridacchiò: “E con questo?” domandò, girandosi a guardarmi con uno scintillio divertito negli occhi.
Sbattei le palpebre. Già, e con questo? La discussione sembrava essere arrivata ad un punto morto.
Alla fine, annoiato da tutte quelle parole inutili, che non mi permettevano di esprimere nemmeno in minima parte quello che provavo, feci passare un braccio attorno al suo fianco e, senza dargli il tempo di tirarsi indietro, unii di nuovo le nostre labbra.

 

Salve a tutti, cari lettori :)
Innanzitutto voglio complimentarmi con voi per essere arrivati fin qua, considerando che questa OS non solo è tremendamente tremenda, ma è anche troppo lunga.
Non so nemmeno perché mi sono messa a scrivere questa Narry, considerando che io non sono proprio tagliata per questo genere di cose. In realtà, qualche giorno fa ho trovato degli appunti di marzo che pensavo di aver buttato su una Nouis che stava scrivendo ai tempi. E questa è una rivisitazione di quella vecchia OS, solo che ho deciso di cambiare la coppia da Louis a Harry.
Non so cosa dire... Beh, se mi poteste lasciare un commentino mi farebbe molto piacere. Critiche, consigli, suggerimenti, insulti, ecc ecc... Tutto è benvoluto, specie perché è la prima volta che provo a scrivere slash (seppur molto superficialmente), e penso di non essere riuscita nell'intento.
Che poi, è da notare come nulla di quello che scrivo mi soddisfi, quindi non prendete le mie parole in troppa considerazione.
Hugs,
Ele

   
 
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