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Autore: lilac    27/04/2007    21 recensioni
Una terribile minaccia nel cuore della notte turba il sonno del principe dei saiyan. Qualcuno ha appena architettato un piano diabolico e sta per metterlo in atto...
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I Personaggi, i luoghi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale di Dragon Ball, non mi appartengono ma sono di proprietà di Akira Toriyama che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.




Il segreto... e’ una buona strategia!





Si sentiva soffocare. Sentiva che il suo respiro era diventato pesante, faceva una gran fatica ad espirare ed inspirare. Era buio, non si distingueva niente. Non riusciva a capire dove fosse e perché sentiva quel peso sul torace che gli impediva di prendere aria a pieni polmoni. Non ricordava di essere mai stato su quel pianeta, non ricordava nessun pianeta con un'atmosfera così pesante. Non era a causa della gravità, era piuttosto l’aria, era come se avesse un dannato peso sul torace, e non riusciva a vedere niente. Buio pesto. Il suo senso dell’orientamento non lo aiutava in alcun modo. In realtà era come se non riuscisse neanche a guardarsi intorno. Provò a concentrarsi e a fare qualche passo. Non percepiva aure minacciose eppure quel senso di oppressione non voleva abbandonarlo…
“Papà?... papà?!”
Una voce familiare cominciò a risuonare flebile nella sua testa. Cercò di voltarsi e tornare indietro sui suoi passi… Una voce preoccupata e spaventata… La voce si faceva sempre più vicina, ma non riusciva a vedere niente…
“Papà svegliati!”
Aprì lentamente gli occhi. Percepì prima la sua aura, poi cominciò a mettere a fuoco la bambina col pigiama rosa confetto, in ginocchio sul letto di fianco a lui, che premeva con tutta la sua forza suo torace. Impiegò solo pochi istanti per rendersi conto della situazione ed assumere un’espressione infastidita.
Non immaginava che quella mocciosa di quattro anni fosse tanto forte.
“Dormivi?” Chiese la piccola scostandosi e scrutando apprensiva l’espressione corrucciata di suo padre.
Vegeta si tirò su appoggiandosi sui gomiti e guardò distrattamente la sveglia di Bulma sul comodino.
“Secondo te cosa dovrei fare alle quattro del mattino?!” Rispose seccato, annotando mentalmente che la sua compagna non era nel suo letto.
“Papà c’è un mostro in camera mia!” Esclamò la bambina con le lacrime agli occhi. “Puoi venire ad ucciderlo?”
Vegeta si voltò per un istante verso la parte del letto ancora intatta, aggrottando ulteriormente le sopracciglia. Cominciò a maledire tra sé e sé quella donna che spariva proprio nei momenti meno opportuni. E quella mocciosa non ne voleva proprio sapere di stargli alla larga. Ora veniva a seccarlo anche in piena notte!
“Dov’è tua madre?” La interrogò mentre si issava a sedere sul letto e accendeva la lampada sul comodino.
Bra tirò su rumorosamente col naso prima di rispondere nel modo più ovvio a quella domanda. “La mamma non sa uccidere i mostri!”
“Non c’è nessun mostro in camera tua! Tornatene a dormire!” Cercò di tagliare corto Vegeta, incrociando le braccia sul petto e sfoderando il tono più autoritario di cui era capace.
“Ti dico che c’è!” Si impuntò lei, piantando i pugnetti sui fianchi con una posa e un’espressione imbronciata che aveva sicuramente imparato da sua madre.
Vegeta si impose di contare fino a dieci prima di rispondere. Odiava essere svegliato per certe stupidaggini.
“Non sento nessuna aura negativa” Replicò scocciato, come se stesse parlando con un adulto.
“Non vuol dire!” Precisò trionfante Bra, col tono di chi aveva appena segnato un punto a suo favore. “Trunks mi ha detto che i cibborgs non hanno l’aura!”
Il sayan rimase per un momento spiazzato da tanta logica “I cyborg, caso mai…” Precisò sarcastico. “E poi Trunks che diavolo ne sa dei cyborg?! Vai a chiamare lui se è così bravo!”
Gli occhi della bambina tornarono ad inumidirsi e le piccole labbra si incurvarono pericolosamente verso il basso. Vegeta distolse prontamente lo sguardo presagendo odore di sconfitta.
La piccola si alzò e cominciò a saltellare nervosamente sul materasso “No! Vieni tu! Per favore!” Piagnucolò straziata dal dolore.
Vegeta cominciò a imprecare tra sé e sé e scostò violentemente le coperte. Bra evitò per un soffio di cadere lunga distesa, tanto era stato fulmineo e violento quel movimento. In una frazione di secondo aveva ripreso a saltellare sorridendo.
Vegeta dal canto suo continuava ad imprecare mentalmente maledicendo Bulma e tutta la sua famiglia, mentre si infilava il più lentamente possibile un paio di pantaloni raccolti dal pavimento. Che fosse almeno chiaro che non sarebbe scattato a comando per esaudire tutte le improbabili richieste di chiunque avesse avuto l’ardire di svegliarlo in piena notte!
Raggiunse la porta della camera con un paio di falcate, seguito a ruota dalla piccola che saltò giù dal letto con un'espressione raggiante, cercando di non farsi seminare.
“Dove vai?” Chiese curiosa, quando vide il padre dirigersi a passo spedito nella direzione opposta a quella da cui proveniva la terribile minaccia.
“La mia camera sta dall’altra parte!” Puntualizzò a voce più alta, per farsi sentire.
Vegeta la ignorò. Continuò a dirigersi deciso verso la sua meta.

Spalancò la porta del laboratorio con uno schianto senza preoccuparsi di bussare.
Bulma si girò di scatto saltando letteralmente sulla sedia. Soffocò a malapena un grido lanciando terrorizzata per aria un plico di fogli che teneva in mano.
“Ma sei matto?! Ti sembra il modo di entrare in una stanza?!” Gli urlò contro appena riavutasi dallo spavento “A momenti mi fai prendere un infarto!”
Vegeta era rimasto appoggiato allo stipite della porta a braccia conserte con un’espressione corrucciata in viso.
“Perché non sei a letto?” Le chiese seccato per tutta risposta.
Quella domanda sembrò per un attimo riportare la calma. Bulma guardò istintivamente l’orologio appeso alla parete, alle sue spalle. “Oddio non mi ero resa conto che fosse così tardi!” Esclamò sorpresa, mentre si chinava a raccogliere i fogli sparsi per terra.
“Stavo facendo dei calcoli per quel nuovo progett… Bra! Ma che ci fai in piedi a quest’ora?!” Chiese preoccupata alla bambina che era apparsa sulla porta.
“C’è un mostro in camera mia e papà deve venire ad ucciderlo.” Spiegò la bambina con naturalezza.
Bulma incrociò lo sguardo di Vegeta perplessa e un po’ divertita. Vegeta sembrava estremamente irritato, aveva l’espressione tipica di quando veniva coinvolto in cose che detestava.
“Davvero?!” Domandò di nuovo Bulma con finto stupore, mentre in tutta tranquillità sistemava i fogli sulla scrivania “E come mai siete venuti a chiamarmi? Il mostro è troppo forte anche per papà?”.
Vegeta riservò alla compagna un’occhiata carica d’odio, mentre la piccola Bra esitava per un attimo pensierosa, concentrata sulla strana domanda postale dalla madre.
“Papà voleva venire a salutarti!” Esclamò, soddisfatta per la risposta che era riuscita a trovare.
A quelle parole Bulma non poté evitare di scoppiare a ridere, soprattutto notando l’impercettibile mutamento negli occhi del suo uomo, evidentemente preso in contropiede da quella candida affermazione.
La bambina, ancora più confusa, si limitò a sorridere per la reazione allegra della madre. L’espressione minacciosa di suo padre, che sbuffò evidentemente contrariato e fece per tornare sui suoi passi, non sembrò turbarla minimamente.
Vegeta sembrava essere arrivato ad un punto di non ritorno.
Che fosse poi anche oggetto di scherno era davvero troppo, qualcuno avrebbe pagato di sicuro per tutta questa faccenda!
Bulma smise di ridere appena in tempo perché a pagare non fosse la porta del laboratorio, che il saiyan si costrinse a non disintegrare seduta stante e si limitò a lasciare spalancata.
“Aspetta!” Riuscì a dire mentre cercava di ritrovare un contegno e raggiungeva la soglia della porta.
“Se ti liberi in fretta del… ehm… mostro, tra un minuto ti raggiungo e ti faccio un regalino di quelli che ti piacciono tanto…” Continuò affacciandosi maliziosa dallo stipite e lasciando la frase sospesa nell’aria.
Vegeta si fermò a metà del corridoio e si girò appena a guardarla con una specie di ghigno stampato sul viso.
“Tsk, se pensi di farti perdonare con così poco ti sbagli di grosso!” Commentò a mezza voce, riprendendo a camminare e ignorando Bra che cercava di raggiungerlo.

Percorse il corridoio nella direzione opposta altrettanto speditamente, sta volta più per la fretta di tornarsene a letto che per l’irritazione. Cominciava a pensare che forse qualcosa di buono in tutta quella storia l’avrebbe ottenuto.
“Che regalo vuole farti la mamma?”
Quella domanda così innocente che sembrava avergli letto nel pensiero lo fece rallentare e Bra ne approfittò per raggiungerlo.
“Non sono affari tuoi!” Rispose brusco.
“E’ un segreto?” Chiese curiosa la bambina, per nulla intimorita dalla risposta scorbutica del padre.
Vegeta sembrò riflettere sul senso di quella domanda per un momento.
“Esatto!”
Entrò nelle camera della figlia a passo spedito, precedendola di nuovo e impedendole di replicare. Per un momento si guardò intorno per accertarsi che quella fosse la stanza giusta. In realtà ci aveva messo piede due o tre volte in vita sua. Quasi si sorprese di averci azzeccato al primo colpo.
Si piazzò in mezzo alla stanza incrociando le braccia sul petto con un’espressione visibilmente annoiata e spazientita.
“Allora?! Dov’è questo mostro?”
La piccola varcò cauta la soglia,entrò nella stanza con una lentezza esasperante e si nascose dietro il padre in cerca di protezione. Indicò la finestra sporgendo appena la testa e appoggiandosi alle gambe solidamente piantate di Vegeta. “Eccolo lì!”
Vegeta squadrò la sagoma dalle sembianze vagamente umane che si stagliava indistintamente in controluce, sullo sfondo del vetro.
“Quello è un vestito di tua madre.” Si trovò a protestare con un moto di disgusto.
Come diavolo aveva fatto il Principe dei Saiyan ad essere caduto tanto in basso?! Mr. Satan in confronto era un avversario degno di un grande guerriero. L’idea di trovare Bulma nel suo letto cominciava a non essere più un incentivo tanto ragionevole per abbassarsi a tanto.
“No! Quello è un mostro!” Insistette piccata la bambina. prendendo sempre più coraggio. “Uccidilo!”
Vegeta osservò per qualche istante il terribile avversario. Senza volerlo si trovò a considerare come sarebbe stata Bulma con quell’abito indosso e ad immaginare la sua scollatura e le sue forme generose intravedersi sotto quella stoffa nera e lucida. Non l’aveva mai vista con quel vestito, doveva essere nuovo. Quella donna non faceva altro che comprare inutili vestiti!
Il pensiero di come si sarebbe infuriata lo costrinse a scacciare quei pensieri dalla testa, anche se l’idea di lei arrabbiata cominciava in compenso a farlo divertire.
Un pensiero sadico si materializzò nella sua mente esattamente all’unisono con la piccola sfera di energia che si formava sul palmo della sua mano. L’espressione del saiyan, per un momento illuminata dalla luce sinistra irradiata dalla sfera, sembrò ritrovare tutta la malvagità ormai dimenticata in qualche angolo buio della memoria. Un secondo dopo il mostro si era volatilizzato, insieme alle tendine rosa appese alla finestra.
Bra cominciò ad esultare e abbracciò affettuosamente una gamba del genitore. “Grazie papà! Sei il più forte di tutti!”
Vegeta abbassò appena lo sguardo sulla figlia. “Sei contenta adesso?! Ora vattene a dormire!” Ordinò perentorio cercando di scrollarsela di dosso.
La bambina mollò la presa solo dopo qualche secondo.
“Trunks sarà invidiosissimo che hai sconfitto quel mostro terribile!” Cominciò a fantasticare entusiasta.
A quelle parole Vegeta si bloccò sulla porta.
“Aspetta un attimo.” Disse colto improvvisamente da un vago senso di panico. “Guai a te se racconti a tuo fratello questa storia!” La minacciò cercando di essere il più convincente possibile.
Trunks poteva essere peggio di sua madre, l’ultima cosa che voleva era essere preso per i fondelli anche a colazione!
Quell’ultimo pensiero si tradusse nuovamente in un’espressione di disgusto.
Se quella impresa ignobile poi fosse giunta alle orecchie del figlio di Kakaroth allora sì che sarebbe stato costretto a spargere del sangue!
“Perché?” Domandò stupita e delusa la bimba, che stava già pregustando l’idea di avere anche lei un racconto spaventoso da raccontare al fratello maggiore.
Vegeta si trovò di nuovo spiazzato di fronte a quella domanda. Non si era ancora abituato a questa storia che i suoi ordini dovessero richiedere sempre una giustificazione plausibile per quella mocciosa.
Pensò velocemente a qualche risposta sensata.
“E’ un segreto” Concluse serio un secondo dopo, compiacendosi tra sé e sé per la reazione di Bra, alla quale si erano letteralmente illuminati gli occhi dalla meraviglia e dalla gioia.
“Sai tenere un segreto vero?” Si informò poi, con tutta la severità possibile.
La bambina, ancora eccitata all’idea, annuì solennemente con la gravità che si confaceva all’investitura di una tale responsabilità.
Vegeta scrutò a lungo lo sguardo serio e felice della figlia e poi si voltò per andarsene.
“Buona notte papà!” Sentì gridarsi dietro.
“Buona notte”
Rispose senza accorgersene, a metà del corridoio.


Sentiva un’aria fresca e pungente sul viso e un vago odore di erba bagnata. L’atmosfera era leggera e impalpabile, poteva percepire che c’era luce ma una densa foschia gli impediva di vedere cosa lo circondasse. Un rumore indistinto di passi convulsi risuonava da qualche parte nelle vicinanze, ma non riusciva ad individuarne la provenienza. Non erano passi di soldato. Cercò di concentrarsi e si mosse incerto nella direzione da cui provenivano. Non percepiva aure minacciose, eppure sentiva una certa tensione e una certa elettricità nell’aria…
“Dannazione!” Una voce familiare risuonò quasi impercettibile alle sue spalle… Una voce seccata e nervosa… Non riusciva a capire da dove provenisse, ma la riconobbe e la sentì farsi sempre più vicina…
“Accidenti a te e a dove hai la testa!”
Aprì lentamente gli occhi, percepì l’aura di Bulma prima ancora di individuarla. Era di spalle e stava trafficando nell’armadio; anzi, aveva la testa letteralmente ficcata dentro il mobile.
Si tirò su a sedere sul letto e guardò distrattamente la sveglia sul comodino strizzando gli occhi per abituarsi alla luce. L’orologio segnava le otto e mezza. La nottata quasi insonne aveva lasciato i suoi strascichi e la cosa lo infastidiva, aveva già perso abbastanza tempo. Certo dopo aver sistemato Bra il resto della nottata non era stato così spiacevole… Il fondoschiena di Bulma che si agitava davanti ai suoi occhi gli offriva un ricordo fin troppo vivido della nottata appena trascorsa che si costrinse a dimenticare in fretta. La pace e l’ozio erano comunque due concetti a cui il Principe dei saiyan non voleva e non poteva abituarsi.
La strana frenesia con cui Bulma rovistava nell’armadio e lo spettacolo che gli si parava davanti lo lasciarono tuttavia per un momento perplesso e incapace di muoversi. La stanza era letteralmente invasa dai vestiti, ce n’erano ovunque; sul letto, sulla scrivania, a terra. Sembrava che qualcuno avesse fatto esplodere una granata dentro l’armadio.
La donna era talmente indaffarata a devastare il suo guardaroba che non si era neanche accorta di lui.
“Ma dove diavolo ti sei cacciato?!” Imprecò a voce bassa.
“Che accidenti stai combinando?!”
Bulma sussultò voltandosi verso il compagno di scatto. “Uno di questi giorni me lo fai prendere sul serio un infarto!”
Vegeta la fissò come se non avesse proferito parola.
“Pensavo che stessi ancora dormendo.”
“Come credi che possa dormire in mezzo a questo campo di battaglia?!” Rispose seccato lui, incrociando le braccia e appoggiandosi alla testata del letto. “Si può sapere che stai facendo?”
La donna lo fissò per un attimo mordicchiandosi il labbro evidentemente a disagio. Sembrava indecisa.
Vegeta la osservò impassibile in attesa di una risposta.
“Oh, al diavolo!” Si decise lei. “Doveva essere una sorpresa, ma a questo punto…”
Il saiyan continuò a guardarla invitandola implicitamente a proseguire.
“Non trovo più il mio vestito nuovo” Confessò sconsolata, cominciando nervosamente a camminare avanti e indietro. “L’avevo lasciato in camera di Bra perché non volevo che lo vedessi. Ma stamattina non c’era. Non ricordo di averlo spostato, ma devo averlo fatto per forza… Sto impazz..”
“E perché IO non avrei dovuto vederlo?” La interruppe Vegeta.
Bulma parve rendersi conto in quel momento della tragedia che si stava appena consumando. “Beh…” Disse quasi tra le lacrime “Volevo farti una sorpresa…”
Vegeta la guardò perplesso, incuriosito più che altro per la sua reazione esagerata. “E allora?!”
“Uff” Sospirò rassegnata. “Oggi Trunks e Bra se ne vanno nei monti Paoz a trovare Goten e gli altri… e i miei non ci sono…”
Vegeta continuava a fissarla senza parlare.
“Insomma ti devo fare un disegno?!” Sbottò lei “Avevo preparato una serata carina per noi due soli. E avevo comprato questo vestito da favola…”
“Nero, lucido…” Aggiunse Vegeta con una specie di espressione divertita.
Bulma lo fissò sgranando gli occhi stupita. “Sì, l’hai visto?” Chiese speranzosa avvicinandosi a letto. Poi sembrò ricredersi dopo appena una frazione di secondo e tornò a farsi seria.
“Noooo! Bra te l’ha detto! Vero?... Doveva essere un segreto! Mi aveva promesso che avrebbe mantenuto il segreto!” Protestò piagnucolando e sedendosi sconsolata sul letto.
“Ti sbagli. Bra non mi ha detto proprio niente.” Rispose Vegeta come se niente fosse. Tuttavia non poté fare a meno di constatare che c’era qualcosa di strano in tutta quella storia. Quella mocciosa non gliela raccontava giusta.
“Accidenti è vero!” Si ricordò quasi sollevata. “Sta notte c’era quel… mostro in camera di Bra. Allora l’hai visto! Lo sapevo che non l’avevo spostato!”
Subito dopo tuttavia, un dubbio si insinuò pericolosamente fra le sue elucubrazioni. “Ma allora che fine ha fat… Vegeta?!” Lo scrutò leggermente in apprensione. “Che fine ha fatto quel vestito?”
Il saiyan la fissò con uno sguardo severo.
“Mi dispiace ma ho dovuto ucciderlo” Sentenziò con un cipiglio da messaggero di morte.
Il volto di Bulma cambiò colore una quantità infinita di volte nel lasso di cinque secondi. Si fece pallida, evidentemente incredula e perplessa, poi si colorò lievemente di rosa sulle guance, sbalordita e quasi imbarazzata. Impallidì di nuovo, passando per lo sgomento e la consapevolezza dell’immane tragedia e infine diventò di un rosso acceso di collera. Il suo tono di voce cominciò a salire di qualche ottava.
“Ma dico, ti sembra divertente?! Lo sai quanto mi è costato quel vestito?!!!!” Gridò scattando in piedi.
Vegeta sbuffò infastidito e scostò le coperte. Recuperò i pantaloni gettati ai piedi del letto e si alzò infilandoseli con una compostezza imperturbabile.
“Beh, non hai niente da dire?” Lo incalzò lei irritata, fissandolo indispettita con le braccia conserte e sbattendo nervosamente un piede sul pavimento. Vegeta la oltrepassò con calma.
“Avrebbe fatto comunque quella fine.” Sussurrò con tutta tranquillità, mentre scompariva dietro la porta del bagno. Bulma osservò la porta incapace di ribattere.
Un sorriso malizioso le si materializzò sul volto. “Lo sapevo…” Mormorò compiaciuta tra sé e sé.
“Questa me la paghi!” Puntualizzò poi a voce più alta per farsi sentire dal compagno.
Un secondo dopo realizzò un piccolo particolare in più.
“BRAAAA!” Cominciò a gridare arrabbiata, uscendo dalla stanza.
Vegeta si sporse leggermente dallo stipite seguendo mentalmente il percorso di Bulma.
Doveva aspettarselo che la storia del segreto non era affatto una buona idea… Quella mocciosa era capace di ben altro che mantenere un segreto! Forse non era forte come Trunks, ma in quanto a strategia…

Stranamente, una sorta di sorriso beffardo apparve un attimo dopo sul suo volto. L’idea che il principe dei saiyan fosse stato ingannato da una bambina di quattro anni riuscì, per quella volta, solamente a compiacere il suo orgoglio.



FINE




Grazie di cuore a chi ha recensito le mie storie e un grazie anche a chi legge! Se vi va lasciate un commento anche qui per farmi sapere cosa ve ne pare di questa^^.

Approfitto di questo spazio per segnalare a tutte le lettrici/lettori che hanno apprezzato la mia one shot “La notte porta consiglio”, e a chiunque fosse interessato, che nella mia pagina autore potete trovare un link per vedere la splendida fan art che taisa ha realizzato ispirandosi a quella storia.

Baci^^
lilac

ATTENZIONE!!!

Nel mio account autore trovate da oggi anche il bellissimo fan manga che CrazyBulma ha dedicato a questa one shot. NON PERDETELO!

  
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