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Autore: Dysia    15/10/2012    1 recensioni
Allorset è una scuola per esseri soprannaturali quali vampiri, demoni, arcangeli, elfi, sirene ecc. Di tutto insomma. Tra questi c'è Daphne Karol Tempest, innamorata di Ryan Carnage, un ragazzo che ha il carattere perfettamente diverso dal suo.
Qualche sera prima del ballo scolastico, Ryan pare finalmente mostrare qualcosa, chiedendole di andare al ballo con lui. Cosa succederà?
Fanfiction tratta dal Gioco di Ruolo Allorset, scritta precedentemente alla ruolata del ballo,
Ma i fatti avvenuti tra i due protagonisti sono quasi tutti fedeli alla role.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era ormai da diverso tempo che si aspettava il giorno del ballo in maschera, il 23 dicembre, e finalmente era giunto.
Tutte le ragazze della scuola erano agitate, a partire dal mio dormitorio, quello oscuro.

Si sentiva chiasso solo nella parte del dormitorio femminile:

chi cercava le scarpe, chi un pettine, chi i trucchi, chi la crema per eliminare eventuali imperfezioni...Insomma, le solite cose da ragazze.

Dall'altra parte della torre c'era il dormitorio oscuro maschile, ma lì si sentivano solo risatine. Nessuna agitazione, nessuna strana sensazione, niente... è in momenti come questi che provo una profonda invidia verso i maschi.

Mi sentivo una deficiente a guardare e riguardare la mia immagine allo specchio, ogni volta vedevo

qualcosa che non andava bene e quindi ero sempre a sistemare il vestito (magari nello stesso punto), non ero abituata a cerimonie del genere, non ne ho mai dovute fare per mia fortuna:

- Questo dovrebbe essere uno di quei momenti in cui arriva la madre premurosa che sistema il vestito e dice "Ecco, sei perfetta tesoro"- dissi sottovoce sistemandomi per l'ennesima volta il corpetto che si ostinava a scendere.

All'improvviso Elenie aprì la porta e vedendomi in difficoltà col vestito si avvicinò me lo sistemò, portò avanti i capelli e tirò su' la lampo:

- Scommetto che ti scendeva il vestito- disse con un tono misto tra ironia e serietà

- Ehm...Sì.-

- E ti credo, la cerniera era giù!- sorrise e mi passò una mano sui capelli per sistemarli meglio - come ti senti?-

- Non saprei spiegarlo, mi sento...Strana, sono confusa, agitata e non so' che diavolo sto facendo e

nemmeno il perché..-

- Vedrai, andrà tutto bene... Sei bellissima- disse infine in tono rassicurante.
Si girò verso il tavolino affianco allo specchio, prese la collana che la professoressa Otherose mi aveva regalato un paio di settimane fa' e me lo mise al collo.

Era una collana con un ciondolo elaborato in modo particolare, secondo ciò che la professoressa mi aveva detto serviva per placare temporaneamente l'incantesimo che mi era stato lanciato per sbaglio:

Un incantesimo Bizzarro che consisteva nel far uscire le orecchie e la coda di un animale quando si

provano emozioni molto forti, e nel mio caso erano la coda e le orecchie di un gatto.

- Il ciondolo non si nota nemmeno molto- disse Elenie finendo di sistemarmi la collana, annuii

cercando di non far capire che al momento ero troppo in ansia per poter parlare ma lei lo capì ugualmente e mi sorrise.

Elenie per me era quasi una figura materna; da quando mia madre è morta la mia unica figura

materna non era tanto Emily, la mia madre adottiva, ma era me stessa: Io ero mia madre, in senso metaforico ovviamente.
Ero abituata ormai a cavarmela da sola in tutto e per tutto, ma ora che ho trovato lei tutto questo è cambiato e non mi sentivo più sola come un tempo, anche perché lei è nella mia stessa situazione, ovvero è orfana.

L'orologio appeso sopra il camino scoccava le 10 meno 10, mancavano solo 10 minuti prima di avviarci verso la sala grande dove avremmo incontrato i nostri cavalieri e dove si sarebbe tenuto il ballo.
Elenie aveva deciso di non andarci, perciò si era recata in camera sua probabilmente ad ingozzarsi di cibo e latte al cioccolato con un libro enorme che avrebbe finito in poco tempo, come era suo solito fare quando si annoiava.

Ero seduta vicino a Mysia, Akira, Fannì ed Elisabeth, avevano tutte le maschere in mano e parlavano di quanto speravano di divertirsi al ballo, io invece non riuscivo a spiccicare parola per via delle farfalle nello stomaco ed ero troppo agitata per poter esprimere ogni sorta di sensazione o opinione.
Mysia era l'unica che si era effettivamente accorta di come ero agitata e approfittando della distrazione delle altre ragazze si avvicinò:

- Ehi Daphne, ma che hai?- chiese sussurrando

- I-Io? Niente, perché?-

- Ehm, come dire... Sei bianca cadaverica e la tua voce trema-

- Sono solo un po'...A-Agitata ecco tutto.-

- Per Ryan?-

- Non, nominarlo, per favore...-

- È inutile non nominarlo, tanto tra meno di 10 minuti lo vedrai qui fuori per portarti al ballo-

- Mymy, lasciati dire che hai un talento naturale nel consolare le persone-

- Ma dai cosa vuoi che ti faccia, sorridi!- con le dita mi tirò su gli angoli della bocca nel tentativo di farmi sorridere - e vedrai che tutto andrà bene! e detto tra noi state bene assieme, fate una bella coppia!- mi fece l'occhiolino. risi imbarazzata dalle sue parole e le spostai le mani

- Non stiamo assieme, siamo solo amici...più o meno..-

- Ma lo vorresti- affermò seria guardandomi negli occhi, arrossii e mi voltai

- No-

- Eh dai, a me puoi dirlo! non puoi nascondere una cosa del genere proprio a me! tu lo vuoi,e anche tanto. Te lo leggo negli occhi, ti si accende una strana luce quando parliamo di lui!-

- Tu e Sarah siete uguali sotto questo lato, sempre a ripetere che lo voglio e storie simili-

- Diciamo così perché sappiamo che è vero..-

- Ma è certo che lo amo!- dissi sempre sussurrando anche se trattenevo l'urlo per evitare che le altre ragazze lo sentissero -ma altrettanto certo che non glielo dirò mai, e sicuramente non l'ammetterò davanti alle altre-

- Manterrò il segreto, anche se non ci vedo nulla di male se le altre lo vengono a sapere-

- Dio Mysia sarebbe un'umiliazione tremenda per me!- mi misi le mani in faccia per coprire l'imbarazzo.

 

Ormai erano le 10 tonde tonde, tutte avevano indossato la maschera, me compresa.
Ci stavamo dirigendo verso la sala grande raggiungendo i nostri cavalieri una ad una per evitare di fare confusione.
Mysia era appena andata dal suo cavaliere Denny, ora toccava a me e il solo pensiero che

Ryan era dall'altra parte ad aspettare solo che uscissi mi prese il panico, era un miracolo che mi

stessi ancora reggendo in piedi.
Presi un respiro profondo e mi avviai verso di lui.

Le luci della sala erano accecanti, Ryan era poggiato al muro con una sigaretta in bocca e quando sentì i miei passi si voltò nella mia direzione.

Per un secondo mi sembrò che avesse sbarrato gli occhi, ma non potevo saperlo dato che aveva la maschere.

Accennai un sorriso e mi avvicinai a lui, gli porsi la mano e me la prese

- Enchanté- disse facendomi il baciamano, arrossii... non ero mai stata tanto felice di portare una maschera in vita mia, almeno così eventuali arrossamenti improvvisi non rischiavano di risaltare troppo sulla mia pelle diafana.

La professoressa Xena Otherose salì sopra il "palco" con una grazia a dir poco unica:

il vestito lungo e particolare dal colore argenteo quasi risplendeva a contatto con la luce.
Prese il microfono in mano e ci batté due volte il dito sopra

- Un attimo d'attenzione prego!- tutti si voltarono verso di lei -bene ragazzi, il grande giorno del ballo è finalmente giunto. Non voglio stare qui a farvi la predica, anche perché non ne ho voglia ma anche perché tanto sono sicura che vi entrerebbe da un orecchio e vi uscirebbe dall'altro... a meno che non passi da un altro buco.
Comunque, vi voglio solo dire di divertirvi, ma se è possibile non arrivate a rovesciare i tavoli a terra, non è un concerto Rock!- tossicchiò - e se è possibile evitate di accoppiarvi davanti a tutti, per l'amor di Dio se proprio dovete farlo andate in un posto ben imboscato, un po' di pudore ragazzi!-
Si sentì alzarsi un risolino comune, la professoressa sorrise e aprì le braccia -Beh, come dire...Spassatevela alla grande!- Scese dal palco e si avvicinò agli altri professori, la musica partì.

Come al solito le prime musiche a partire erano quelle lente.
Mi guardai attorno, avevano già cominciato tutti a ballare.
Sentii Ryan prendermi per i fianchi e cominciammo a ballare anche noi.
Quella vicinanza mi innervosiva e forse era piuttosto evidente dato che mi guardò e si mise a ridere:

- Daphne-

- Uhm?-

- Guarda che non ti mangio mica eh!-

- Oh...ah, n-no no no no, non penso che mi mangerai è che...sai com'è, ehm... non sono abituata a questo genere di cerimonie-

- Come no? sei una nobile! i nobili sono abituati a queste cose-

- È per questo che ti trovi particolarmente a tuo agio?-

- Esatto- disse piuttosto spavaldo facendomi girare su me stessa per poi riprendermi per il fianco - vedrai, dopo un po' ci farai l'abitudine- abbozzai un sorriso, riuscii a vedere i suoi occhi attraverso la sua maschera.
Eravamo così vicini che sentivo il suo respiro sul mio volto anche se la mia maschera mi copriva,
il cuore mi andava a mille.
Che cosa mi stava succedendo? era una sensazione ancora più forte di quella che di solito provavo già.
La vicinanza dei nostri volti non era tanta, se fossi stata alta quanto lui probabilmente distanza non ce n'era affatto e man mano che danzavamo sul ritmo di quella musica sembrava che i nostri volti si avvicinassero sempre di più.
La musica finì, lui sorrise e mi spostò un ciuffo di capelli dietro l'orecchio

- Non sei andata male, sai?-

- G-Grazie- risposi incantata, era raro che ricevessi dei complimenti da parte sua.

A fianco a noi c'erano Denny e Mysia, lui mi salutò tutto entusiasta.
Il suo entusiasmo anche verso le piccole cose è sempre stato contagioso per tutti.

Partì nuovamente la musica e Denny teneva Mysia come se fosse una bambola elastica.
Si muovevano in modo strano tra la folla che ballava, ridevano come dei cretini tant'è vero che guardandoli mi misi a ridere anche io.
Quando loro sparirono tra la folla, apparirono Alyssa e Aranel.

Lei appariva perfetta come al solito e il suo viso angelico bello più che mai:
trucco perfetto, pettinatura perfetta e il fisico perfetto con le curve nei posti giusti nel suo vestito rosa appariva ancora più bella di quanto non fosse già; come se non bastasse quel colore metteva in risalto i suoi lunghi capelli biondi e i suoi occhino azzurri.
Era sorridente e quando ci notò salutò prima me con un sorriso smagliante, poi anche Ryan... personalmente che salutasse anche lui non ci avrei mai messo la mano sul fuoco, ma era talmente felice di stare vicino ad Aranel che probabilmente la presenza di Ryan non le dava affatto fastidio.

Un tempo lei e Ryan stavano assieme, ma non mi hanno mai voluto dire il vero motivo del perché si lasciarono.... cioè, loro mi avevano detto qualcosa tipo "Non andavamo più d'accordo perciò un giorno abbiamo litigato bruscamente e ci siamo lasciati", ma questa è solo una piccola parte della verità, me lo sento.
E poi voglio sapere il tema della "clamorosa litigata" che non è sicuramente saltata fuori dal nulla.

Dio... ma perché mi interessa così tanto ora che ci penso? odio farmi gli affari altrui!
Forse perché sento che la cosa in qualche modo mi coinvolga e io ne sia stata la causa principale.
Quindi ecco che arriva l'auto-risposta: non voglio avere rimorsi di coscienza.

 

Alyssa si voltò nuovamente verso di noi, fissò Ryan un bel po' con un'espressione a me indecifrabile ma che probabilmente lui aveva perfettamente intuito e ricambiò il suo sguardo con molta più intensità.
Ad un certo punto la cosa iniziò a darmi sui nervi e strinsi i pugni lanciandole uno sguardo per farle capire che doveva girarsi.

Ma che stavo facendo, sarà mica gelosia?.
Più di una volta mi arrabbiai con Ryan perché magari (come era successo un mese fa) aveva scambiato un'altra ragazza per Alyssa.
Anche se non volevo ammetterlo ero profondamente gelosa, ma a lui dicevo che ero nervosa per via della stanchezza, della fame, del caldo o evitavo direttamente l'argomento cambiando discorso.
Ero gelosa da quando loro due si erano messi assieme, ma era una di quelle cose che non avrei mai ammesso.
Forse era più che altro il terrore che un pezzo di Alyssa fosse rimasto nel cuore del ragazzo di cui, mi duole ammetterlo, mi ero innamorata e avevo paura che quel pezzo fosse talmente grande che occupava anche la parte che avrei voluto occupare io.
Ero terrorizzata che lui preferisse sempre l'arcangelo puro alla mezzosangue.
Quindi sì, era gelosia mischiata ad un po' di paura...

 

Non avrei mai dovuto innamorarmi, perlomeno non di lui.
Mi sono innamorata del peggior ragazzo che potessi incontrare, proprio ora che stavo bene nel mio piccolo.

Innamorata del ragazzo che mi ha fatta piangere, di quello che di me apprezza solo l'aspetto esteriore e che da me vuole solo sesso.
Del ragazzo che a momenti sembra che gli importi qualcosa di me ma poi invece dimostra tutt'altro.

Ogni volta che litighiamo o succede qualcosa tra noi prometto a me stessa che tra le sue braccia non ci sarei cascata nuovamente; ma invece mi basta vederlo per un po', mi basta stragli vicino e parlarci per farmi ricadere come una scema in quella trappola tremenda chiamata Amore.

E ogni volta mi sorge la stessa domanda: “Caro cuore, perché lui?”.

Spesso penso che l'amore con un procione sarebbe stato molto più semplice e corrisposto che con lui.

Insomma, Lui è Ryan Carnage, il primogenito del secondo Satanasso, la seconda famiglia più potente, nobile ed importante dell'intero inferno.
E io invece chi sono?

Daphne Karol Tempest, la prima e unica figlia del primo Satanasso, la famiglia più potente, nobile

ed importante dell'intero inferno.
Sì bellissimo ed effettivamente vista sotto quest'aspetto sembra tutto perfetto, cosa c'è di male infondo? c'è che non è tutto oro quello che luccica.
Mio padre era un Demone (Il primo satanasso, appunto), mia madre era un Arcangelo (la seconda figlia del 2° Angelicato), i miei genitori sono morti, io sono mezzosangue e nessuno sa' che esisto perché venni dichiarata morta alla nascita per potermi proteggere.

Di me, quelli lì fuori, sanno solo il nome scritto su un foglio che dovrebbe rappresentare il mio albero genealogico e una breve storia sul mio conto che oltretutto di me dice il perfetto contrario.
 

Scossi la testa levandomi quell'ammasso di pensieri, mi guardai attorno osservando attentamente la stanza: sembrava stranamente più ampia di quando me la ricordassi. Le enormi finestre mostravano il cielo stellato di fuori e la luce della stanza donava un aspetto classico affascinante.
Mi guardavo attorno come una bambina che guarda ammirata una vetrina di giocattoli.
Di colpo mi sentii stranamente osservata, corrugai la fronte e girai la testa a destra e a sinistra più volte

- Che hai?- Chiese Ryan alzando un sopracciglio. mi voltai verso di lui

-N-niente- sorrisi -mi sento solo un po' osservata...-

- Saranno le tue solite amiche, sai come sono fatte riescono a vedere malizia in tutto ciò che facciamo-

- Non è detto che siano le mie amiche, magari sono i tuoi amici o i miei-

Si fermò facendo fermare anche me.
Abbassò lo sguardo sollevandosi la maschera e levandosela, poi levò delicatamente anche la mia e me la passò in mano.
Non avevo voglia di tenerla così la poggiai su un tavolo, lui fece lo stesso poi si girò e mi guardò negli occhi - cosa intendi per amici?-

- Amici... sai, come Kenji- dissi scrollando le spalle.
Vidi una scintilla strana nei suoi occhi grigi e una lampadina del lampadario sopra le nostre teste scoppiò.
Il suo sguardo concentrato nei miei occhi mi mise in soggezione, non riuscivo a decifrarlo
- Ry?- sussurrai, lui chiuse gli occhi per un attimo poi li riaprì:

- Proprio Kenji, eh? dimmi un po'... che diavolo c'è tra voi due? sembrate così disgustosamente uniti- disse con aria un po' schifata riprendendo a danzare

- Normalissima amicizia- risposi tranquillamente

- Amicizia, certo...- borbottò voltando lo sguardo altrove

- Sbaglio o non mi credi?- mi accigliai, perché non mi credeva mai?

- Ho la faccia di uno convinto delle tue parole?- sentii una punta di gelosia e ghignai, cogliendo la palla al balzo per punzecchiarlo:

- Senta un po' signorino Carnage, non sarà mica gelosia nei confronti di Kenji questa?-

alzò un sopracciglio assumendo un aria seria
- Signorina Tempest, non si monti la testa- mi fece girare nuovamente e mi riagganciò subito -non sono geloso, sono solo infastidito.-

- Infastidito? da Kenji?-

- Esatto, la sua presenza mi urta il sistema nervoso. Ti è sempre troppo vicino-

- Potrebbe dire la stessa cosa di te in questo momento-.
Non rispose, si limitò a stringermi di più a se, sicuramente lo faceva apposta.
Sentii le farfalle nello stomaco talmente forti che se Ryan non mi avesse tenuta stretta a se in quel modo sarei caduta a terra
- Ad ogni modo mi urta il sistema nervoso- sbottò di colpo fissandomi negli occhi

- Allora non capisco il perché di questa tua reazione, giuro che tra me e lui c'è solo amicizia- usai un tono basso e calmo, poi corrugai la fronte - e poi... ehi! io non devo mica dare spiegazione a te!-.
Mi sollevò il volto con una mano avvicinandolo al suo -so' bene che non mi devi dare spiegazioni, ma ripeto: mi urta il sistema nervoso- scandì bene le parole, mi limitai ad annuire.
Non solo percepii una punta di gelosia, ma anche d'odio.
Se lo odiava non potevo provare a fargli cambiare idea, sarebbe impossibile.

Allungai una mano e gli toccai i capelli, non so' perché lo feci.
Lui guardò la mano ma non disse nulla, la spostai solo dopo che ripresi coscienza di me.
Abbozzai un sorriso, sperando di sciogliere quella tensione che improvvisamente si era creata tra noi e lui ricambiò, avvicinandosi al mio orecchio

- Vuoi andare via? sussurrò, ebbi un sussulto al cuore e mi vennero i brividi, annuii.
Mi prese la mano e mentre mi portava fuori dalla sala mi portai una mano davanti alla bocca con la tentazione di mordicchiarmi l'unghia, ma mi limitai a guardarmi attorno mordendomi il labbro sperando che nessuno stesse notando il nostro spostamento.

 

Mi portò alla spiaggia e mi levai le scarpe per evitare che si riempissero di sabbia.
Camminavamo talmente vicini che le nostre mani si sfiorarono più di una volta ma senza mai prendersi del tutto.
Passammo davanti al masso enorme, là dove tutto è cominciato

- Guarda...- dissi indicando il masso, lui si girò seguendo la direzione che indicavo

- Il masso?- chiese. Annuii

- Te lo ricordi?- domandai voltandomi verso di lui

- E come dimenticarselo, ho avuto il segno del tuo schiaffo per una settimana intera!-

Risi e assumendo un aria soddisfatta:

- Così impari a fare il latin lover sbruffone baciandomi solo per provare a farmi cedere ai tuoi continui tentativi di rimorchio- ghignai

- Beh, però ti è piaciuto- disse facendomi l'occhiolino - tant'è vero che ci siamo ribaciati-.
Arrossii, non avevo più la maschera per potermi riparare il volto e la luce della luna che illuminava le mie guance non mi era per niente d'aiuto
- Ehi, è stato solo un caso, okay?- borbottai facendo una sorta di smorfia da bambina

- Sì certo, un caso che si è ripetuto molte volte- sorrise ri-spostandomi un ciuffo dietro l'orecchio

- Ma smettila..- dissi ridendo e abbassando la testa

- Non hai risposto alla mia domanda- mi prese la mano, quel contatto improvviso mi mandò il cuore a galoppo e sbalordita aprii la bocca alzando nuovamente la testa verso di lui

- Q-Quale domanda?-

- Mh, beh non era una domanda a dire il vero, più che altro era un'affermazione; ma ora te la rigiro sotto forma di domanda: ti era piaciuto?-

- Queste cose non si dovrebbero chiedere, sai?- risi e rise anche lui

- Lo sai che adoro fare domande scomode!-

- Sì lo so'- abbassai lo sguardo ancora ridacchiando, poi lo rialzai e incrociai il suo sguardo -La prima volta che mi hai baciata intendi?-

- In generale-

- Beh, La prima volta non molto perché era improvviso e forzato. Poi però è andato a migliorare e...-

- E...?-

- Niente- Sorrisi imbarazzata - Ho scordato cosa dovevo dire..- bugia immensa, ma non volevo dirgli tutto... Sarebbe umiliante.

Lui sorrise e mi prese anche l'altra mano avvicinandosi a me ancora di più con aria esitante:

- Daphne...Senti....- sentii il suo cuore accelerare, era la prima volta che lo sentivo così.

- Uhm? Che ti prende?- chiesi inclinando leggermente la testa da un lato.

- Scusami per ciò che sto' per fare, ma veramente, non riesco più a trattenermi...Devo...-

- Devi cos..- mi prese il volto tra le mani velocemente e venni messa a tacere da un bacio.

Era strano, non era come gli altri, questo era stranamente... Piacevole, carico di passione.

Non riuscivo a muovermi, ero pietrificata a causa delle farfalle nello stomaco e quella sensazione strana era fortissima.
Quando si allontanò mi guardo negli occhi, i nostri visi lontani di pochi centimetri si scambiarono diversi sguardi in poco tempo.
Era inutile, quel bacio era stranissimo ma allo stesso tempo il più piacevole che mi avesse mai dato... era talmente piacevole che d'istinto fui io ad avvinghiarmi al suo collo prendendogli il viso con una mano e a cercare le sue labbra.
Non avevo mai preso io l'iniziativa, ma sta' volta era diverso, sentivo su di me una foga pazzesca che lui ricambiava.
Un bacio carico di passione che mi trascinava in un vincolo dal quale non riuscivo più ad uscire...
o forse ero io che non volevo?.
Le nostre lingue danzavano in perfetta sincronia, sentivo che ora il mio cuore non era l'unico a battere velocemente, anche il suo era così e divennero un battito unico.
Sentii le sue mani scivolare lungo i miei fianchi fino ad arrivare al bacino e sollevarmi.
Mi avvinghiai a lui cingendo le gambe poco sopra il suo bacino e gli passai una mano tra i capelli, scompigliandoglieli.
Mi teneva stretta a se e fino ad appoggiarmi al masso, mi sentivo avvampare di più ogni minuto che passava e iniziavo a sentire il mio affanno unirsi al suo, ma non ci staccammo per nulla, ne io ne lui sembravamo intenzionati a farlo.
Lo sentii sorridere, evidentemente aveva percepito i miei pensieri come io avevo percepito i suoi, ma non m'importava perché in quel momento ero al settimo cielo, quella sensazione mai provata mi aveva inebriata completamente.

D'un tratto il mio corpo non era più soddisfatto di quel bacio, ora lo desiderava completamente.
Volevo sentirmi sua, completamente sua, non importava per quanto tempo e sentivo di essere ricambiata.
Non m'importava più niente di nulla, non m'importava nemmeno che avrei avuto il mio primo rapporto sessuale e che la cosa non mi spaventava affatto, ero sicura di ciò che stavo facendo.
Al diavolo i miei principi morali e le mie scelte, in quel momento l'unica cosa che m'importava era me e lui, lì insieme.
Mi accarezzò il viso con dolcezza, un gesto che da parte sua non mi sarei mai aspettata, la cosa mi fece impazzire e senza rendermene conto aumentai la foga del bacio.
Dal viso percosse nuovamente la linea del mio corpo fino ad arrivare alle cosce che accarezzò lentamente, poi allontanò leggermente il viso giusto il tanto di guardarmi negli occhi come per accertarsi che fossi ancora viva.
Ero rossa, affannata e avevo i capelli scompigliati... ma stranamente non m'importava, volevo solo lui ed il mio corpo ormai lo desiderava come se fosse in assuefazione.
Mi guardò come per chiedermi il permesso di ciò che stavamo per fare, feci un'espressione sorridente per fargli capire di non fermarsi, glielo leggevo negli occhi che avrebbe voluto continuare.
Forse per la prima volta mi desiderava seriamente, ma era stranamente esitante e il fatto che per una volta si fosse fermato per avere la mia approvazione lo dimostrava.
Prese un piccolo respiro, forse per riuscire a parlare senza ansimare:
- Daphne io non so' se sia il caso d..- gli poggiai il dito sulle labbra zittendolo
- Ssh- gli diedi un bacio sulle labbra poi tornai a guardarlo - stai tranquillo..-
- Sei sicura?-
- Sicurissima- dissi cercando nuovamente le sue labbra, ma poi fu' lui a poggiare un dito sulle mie
- Non vorrei che poi te ne pentissi- sussurrò con aria preoccupata.
Si stava preoccupando... per me?.
Abbozzai un sorriso fissandolo negli occhi -Non me ne pentirò...- sussurrai anche io – voglio farlo qui, con te- dissi tutto d’un fiato. Frasi come quella non avrei mai immaginato di dirla, eppure l’avevo fatto.
Lui mi guardò ma della frase non sembrava stupito, non rispose a parole ma mi baciò le labbra con più passione di prima, segno che lui provava la stessa cosa.
Mi sentivo come se solo provavo ad allungare un braccio verso l'alto riuscivo a toccare il cielo con un dito.
Dalle labbra scese giù baciandomi il collo si soffermandosi in un punto per un po', sicuramente mi avrebbe lasciato il succhiotto, e per me sarebbe stato il segno del peccato impresso quella notte.
Risalì l'incavo del mio collo fino ad incontrare nuovamente le mie labbra, baciandomi nuovamente con foga e aderii di più il mio bacino al suo fino a percepire l'erezione nei suoi pantaloni.
Gli sfilai la giacca di dosso lasciandola scivolare a terra e con la mano scesi sempre più giù fino a raggiungere la sua cintura.
Iniziai a slacciarla riuscendo miracolosamente a non incontrare difficoltà, poi lentamente sentii la sua mano percorrere la mia gamba fino ad arrivare a sotto la gonna del vestito, il suo tocco era particolare tant’è che trasalii quando sentii che mi strinse di più a lui.
Gli morsi leggermente il labbro tirandolo verso di me poi mi riavvicinai e lo baciai nuovamente.
- OH MIO DIO!- entrambi aprimmo gli occhi e guardammo in direzione della voce.
Non so' quando è arrivata, non so' da dove è arrivata... so' solo che ci ha colti nel flagrante.
Mysia Felton ci osservava con aria leggermente imbarazzata ma allo stesso tempo scioccata
- Ehm,Scusatemi.... - aveva un tono imbarazzato - ehm, fate finta che io non sia mai passata di qui... ehm... tranquilli, non dirò nulla a nessuno...- ci guardò un’ultima volta poi balzo di poco all’indietro facendomi i pollici in su e l'occhiolino, ogni ombra di imbarazzo sembrava essere sparita di colpo.
Prima di andarsene sorrise beffarda e si allontanò continuando per la sua strada.

Arrossii e poggiai la testa sulla spalla di Ryan, lui mi mise in piedi con calma lasciandomi andare anche i fianchi solo quando si accertò della mia stabilità a terra.
Appena mi lasciò libera da ogni presa mi sedetti in riva al mare ignorando il fatto che ero vestita elegante.

Solo una volta che ripresi il respiro regolare mi resi veramente conto di ciò che stavo per fare, probabilmente se Mysia fosse arrivata qualche minuto più tardi avrei già commesso l'errore più grande della mia vita concedendomi a lui.
Ma forse in realtà, non m'interessava.

Era la prima volta che provavo una sensazione come quella, ed era la prima volta che provavo sentimenti forti come quelli per una persona.
Ora avevo tutto chiaro, non sono più semplici parole: io lo amavo veramente, e ora sapevo che infondo anche lui provava qualcosa altrimenti non si sarebbe mai preoccupato così per me e avrebbe continuato che mi andasse bene o meno.

Ryan si stava sistemando la camicia e i pantaloni, guardai il mio vestito ormai sgualcito e mi morsi il labbro.
Mi passai la mano sinistra sul collo, avevo ancora la sensazione dei suoi baci addosso.
Distesi le gambe sfiorando con i piedi nudi l'acqua fredda del mare, poggiai la mano destra sulla sabbia e strinsi il pugno, sentivo che più mi toccavo la zona dove lui passò le sue labbra più il ricordo era vivido.
Ryan si sedette vicino a me, mi voltai a guardarlo.
Qualcosa nei nostri sguardi era cambiato, ora lo vedevo guardarmi con occhi diversi... o forse ero solo io che lo vedevo con occhi più strani, evoluti: gli occhi di una ragazza che per la prima volta vedeva in faccia l'amore.

Poggiò la sua mano sulla mia, solo ora mi resi conto che continuavo a toccarmi il collo ma quando sentii il suo tocco mi bloccai e guardai le mani. In quel piccolo contatto sentivo mille emozioni.
Era lui... era lui l'unico ragazzo a cui avrei perdonato ogni cosa.
L'ho fatto un sacco di volte ma solo ora riesco a rendermene veramente conto.
So' di parlare con gli occhi di una ragazza innamorata, e so' anche che questi occhi sono coperti da un velo che fa' vedere solo ciò che si vuole, ma l’importante è che lui ci sia.

Rimasi incantata per un bel po' di tempo nei suoi occhi, lo vidi sorridere

- Daph?- intrecciò le sue dita nelle mie

- Sì?- risposi un po' assente

- Stai bene?-

- Mai stata meglio!- tornai in me e sorrisi effervescente

- Bene- Sorrise e mollò la mia mano.
Mi morsi il labbro quando vidi che si stava per alzare, gli afferrai nuovamente la mano

- Ry!- si girò - senti....volevo chiederti una cosa... perché ti da' fastidio la presenza di Kenji?-

- Te l'ho già detto prima, mi urta il fatto che ti stia troppo vicino-

- Beh- sorrisi guardando le mani che erano nuovamente intrecciate le une alle altre - devo dire che però tu oggi mi sei stato molto più vicino di quando avesse mai fatto lui, anzi, a dire il vero di come non avesse mai fatto nessuno...- alzai lo sguardo incrociando il suo

- Lo so', ci mancherebbe anche questo- disse tirando indietro la testa e guardando su

- Altrimenti?- chiesi alzando anche io la testa verso l’alto

- Altrimenti impazzirei..- usò un tono come se fosse una cosa piuttosto ovvia.

Inclinai la testa verso di lui, abbozzando un sorriso - e se venissi a sapere che mi ha toccata e baciata più di una volta?- lo guardai con aria di sfida, per vedere la sua reazione.

Rimase per un attimo in silenzio prima di rispondere, poi si voltò verso di me guardandomi dritta negli occhi.
Il suo sguardo era di ghiaccio
- Andrei dove si trova in questo momento e lo ucciderei- aggiunse un sorrisetto ironico e si avvicinò - stai cercando di dirmi qualcosa, Daphne?-

- No, sto' solo ipotizzando-

- Ripeto, lo ucciderei..-

- Eppure tu l'hai fatto-

- Già, ma con la bella differenza è che io posso starti così vicino, lui no-

- E sentiamo, perché tu potresti e lui no?- inarcai un sopracciglio.
Mi prese la testa e con delicatezza e poggio la fronte contro la mia

- Perché tu mi appartieni, Daphne- pronunciò quelle parole lentamente, accarezzandomi la guancia.
arrossii, di norma avrei odiato che qualcuno mi dicesse così, in particolare se quel qualcuno era lui. Ogni volta che lo diceva sapevo che infondo non era vero e temevo di essere nuovamente solo un giocattolo per lui.
Ma ora come ora sentirmi dire una cosa del genere era bellissimo, e anche se fosse stata una bugia era probabilmente una delle più belle bugie che potesse dirmi.


Mi stesi e poggiai la testa sulle sue gambe, lui cominciò a toccarmi i capelli e di tanto in tanto percorreva con le dita la linea del mio braccio.
Rimanemmo così per un po', tra noi c’era silenzio e l’unico rumore che ci circondava era quello delle onde del mare che accarezzava il bagnasciuga.
Il suo tocco mi stava rilassando a tal punto che rischiavo di addormentarmi sulle sue gambe,
ma prima che ciò accadesse un'altra domanda mi sorse, alzai la testa:

- Posso farti un'altra domanda?- chiesi a voce bassa come per non spezzare troppo il silenzio.
Ryan annuì, tornai a poggiare la testa sulle sue gambe
- Perché tu e Alyssa vi siete lasciati? e non dirmi la classica risposta del "non andavamo più d'accordo bla bla bla bla", qual'è il movente della litigata?- mi misi seduta.

Sospirò - devo proprio dirti tutto tutto?-

- Beh...Preferirei di sì...- che domande.
Storse il labbro e prese un respiro - diciamo che non provavo più interesse nei suoi confronti da un bel po' di tempo... a dire il vero non so' nemmeno se io ho mai provato realmente interesse nei suoi confronti, ma probabilmente no.
Diciamo che il mio interesse era rivolto altrove, forse lo era già da molto prima di stare con lei ma non me n’ero mai accorto... O magari me n’ero accorto e non l’accettavo, perciò lo ignoravo e pensavo sempre ad altro-

- E in qualche modo c'entro io?- girai gli occhi verso di lui.

- Come mai mi fai queste domande?- chiese serio

- Diciamo che non voglio avere rimorsi di coscienza. Rispondi alla mia domanda ora-.

Ci pensò per un po', per un attimo guardò verso l’alto corrugando la fronte poi mi guardò negli occhi - no- rispose secco.
Si alzò e mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi.
L'afferrai e mi sollevai passando le mani sul vestito per levargli la sabbia di dosso, poi mi sistemai un po' i capelli tirandoli indietro con una mano - raggiungiamo gli altri?- proposi.

- Dici che sono ancora lì a scuola?-

Feci le spallucce -suppongo di sì.-

- Beh, allora andiamo- s'incamminò verso la scuola, io mi stavo ancora sistemando i capelli e mi accigliai guardandolo allontanarsi senza di me.
Lui si fermò dopo un po' come se d’improvviso si ricordasse della mia presenza, si voltò ad aspettarmi abbozzando un sorrisetto come per dire “Muoviti, lumaca!”.
Guardai su sorridendo e scossi la testa - sei sempre il solito!- dissi ridendo.
Presi le scarpe in una mano e lo raggiunsi aggrappandomi alla sua giacca per evitare di inciampare nella sabbia, rise - e sempre lo sarò, mentre invece tu sei la solita imbranata- mi prese la mano con cui mi ero aggrappata e la strinse nel suo pugno.

Giunti alla sala grande Ryan lasciò andare la mia mano, il che era meglio... nonostante tutto preferivo evitare che si sapesse in giro cosa stava per accadere giù alla spiaggia, mi pareva una cosa normale e poi odio quando la gente si fa i fatti miei.

La prima coppia che ci trovammo davanti fu' quella di Max e Katie, lei rideva difronte all'impedimento di Max nel ballare quindi le danze le conduceva lei.
Ormai più nessuno indossava più le maschere, me compresa e mi ero pure scordata dove l'avevo messa.
Mysia era seduta con i piedi sulle scarpe, evidentemente le facevano male.
Aveva un bicchiere in mano ormai semivuoto, mi avvicinai a lei sedendomi sulla sedia a fianco. Alzò lo sguardo dal bicchiere e mi guardò beffarda
- Beh? già finito?-.
Incurvai un sopracciglio e risi sottovoce arrossendo, sempre la solita cara e vecchia Mysia.
Poggiai le mani sulle ginocchia cercando di apparire il può possibile tranquilla.
Presi un piccolo respiro prima di rispondere - Mysia! non abbiamo fatto nulla...-
- Beh, proprio nulla non direi, tesoro-
- Ehm... diciamo che c'eravamo piuttosto vicini, questione di pochi minuti-
- Oddio, ho rovinato tutto! mi spiace un sacco!- aveva un aria seriamente dispiaciuta.
Corrugai la fronte - ma che! stai tranquilla.
Anzi, forse se tu non saresti arrivata a quest'ora avrei commesso qualcosa di cui magari più avanti mi sarei pentita-

- ...Ti riferisci al perdere la tua tanto amata verginità?-

- Beh...Sì...-

Mi guardò accigliata e avvicinò il volto, sulle prime indietreggiai.
Di colpo era diventata serissima, credevo volesse sapere altro o peggio: tutto nei minimi dettagli.

- Daph...-

- Dimmi?-

Indicò il mio collo e guardai il dito - Ti si vede un succhiotto- disse con una faccia divertita.

Sbarrai gli occhi e arrossii mettendoci una mano sopra -Oddio! e ora come faccio?-

- Coprilo con i capelli, no?-

- Non posso, si spostano!- dissi agitata e poggiandomi una mano sul collo.
Storse il labbro pensierosa poi alzò un dito, come se avesse avuto un lampo di genio.
Aprì la borsa e mi passò un Foulard... mi chiesi di cosa se ne facesse di un foulard in borsa,
ma alla fine accettai senza fare domande e mi misi il foulard al collo coprendo il succhiotto

- Va meglio?- domandai

- Molto meglio!-

- Puoi farmi un favore?-

- Certo, dimmi-

- Non dire nulla a nessuno, in particolare ad Elenie, ti prego...Lei non sopporta Ryan, impazzirebbe se sapesse ciò che stavamo per fare....-

- Stai tranquilla, non aprirò bocca con nessuno,sarà il nostro piccolo grande segreto- disse sorridendo e mettendosi una mano sul petto, sorrisi

- Grazie Mymy-

- Preg..- Venne presa da dietro da Denny che la sollevò dalla sedia e la mise in piedi - Denny ma sono scalza!- disse ridendo, lui fece le spallucce e iniziò a farla ballare muovendola di nuovo come se fosse una bambola elastica. Incrociai le gambe e li guardai.
Mi sentii toccare le spalle, mi voltai allarmata e vidi Ryan.
Sospirai di sollievo, lui incurvò un sopracciglio - ma dai ti sei spaventata?- stava trattenendo le risate.
- Un Pochino- Ammisi, mi voltai nuovamente a guardare Denny e Mysia - Fanno una bella coppia, Non trovi?- li indicai con la testa poi la inclinai.

In quello stesso momento Denny sollevò la povera Mysia facendola praticamente volare contro il soffitto, Ryan annuii e nel frattempo lei ricadde in piedi.
Sembravano perfetti assieme, ma non erano una coppia vera e propria: erano solo amici molto stretti.
Denny fece una mossa indescrivibile, la prese per un fianco facendosela praticamente rotolare sopra per poi farla passare dall'altra parte, farle fare un caschè che le fece toccare il pavimento con la testa, sollevarla e girare su se stessa.
La rimise a terra e la guardò negli occhi ridendo alla vista dei suoi capelli divenuti dritti e scompigliati:

- Mymy, sembra che hai infilato le dita nella presa della corrente e ci sei rimasta 15 giorni attaccata- disse ridendo, Mysia gli fece la linguaccia.

All'improvviso dal soffitto apparsero dei rametti di vischio sopra ogni coppia, mi guardai attorno e vidi che tutti si stavano baciando.
Guardai nuovamente Denny e Mysia, lui la guardò un po' imbarazzato e lei arrossì, poi lui fece le spallucce, l'avvicinò e la baciò.
Mysia non aveva più il colorito leggermente rosso di poco fa', ora era rossissima in volto.
Risi e sentii Ryan che picchiettò sulla mia spalla.
Mi voltai verso di lui con aria interrogativa, lo vidi indicare sopra le nostre teste.
Guardai su e notai il vischio.
Non potevo crederci, io e lui ci saremmo dovuto baciare lì davanti a tutti?.
Ero indecisa, ma alla fine che l’avessi fatto o meno i gossip su di noi sarebbero comunque partiti.
Feci le spallucce e spostai la sedia, lui mi prese il volto e mi baciò.
Arrossii e sentendo nuovamente le farfalle nello stomaco, ricambiai il bacio stringendomi a lui.

Quando allontanammo i volti lo guardai dritto negli occhi mordendomi il labbro e sorridendo, lui mi passò una mano sui capelli accennando un sorriso poi mi baciò a fior di labbra.
Avevo il cuore a mille, volevo accoccolarmi a lui ma non lo feci.
Lo vidi concentrarsi su qualcosa alle mie spalle, curiosa mi voltai per vedere cosa ci fosse:
niente, solo casse acustiche.
Eppure lui le guardava attentamente, cosa potevano avere di tanto interessanti?.
Dopo un po’ si girò verso da me ghignando.
Corrugai la fronte, quando ghignava in quel modo non prometteva MAI nulla di buono

- Perché fai quell’espressione strana?- chiesi inclinando la testa
- Daphne, devo dirti una cosa..-

- Ehm, Okay ... Dimmi- ero confusa, già mi preparavo al peggio.
Prese la mia mano e iniziò ad indietreggiare sempre ghignando - Io t.….- Il rumore della cassa che scoppiò all'improvviso coprì ciò che disse.
Mi voltai spaventata dal botto improvviso, come fecero esattamente tutti.
Lui nel mentre mollò la mia mano, la causa dello scoppio era sicuramente la sua, ecco perché la fissava in quel modo.
Mi volta e lo fissai confusa, perché far scoppiare una cassa per coprire le sue parole?.
Se ne stava andando via.
No, sta volta non l’avrei lasciato andare in quel modo, senza nemmeno un

“ciao”.
Gli afferrai il braccio, così si voltò, ma non sembrava infastidito, probabilmente se lo aspettava
- Non ho capito ciò che hai detto..-

- Lo so', era a questo che serviva lo scoppio della cassa-

- Già, lo immaginavo.... Mi puoi dire che hai detto?- chiesi speranzosa.
- Mmmh- finse di pensarci su guardando verso l’alto, poi abbassò velocemente il volto - No- mi tirò su il volto con un dito - lo capirai da sola quando sarà il momento-.
Mi fece l'occhiolino e con uno schiocco di dita fece scomparire il fuoco creato dalla cassa scoppiata.
Gli lasciai il braccio - Ci vediamo domani... forse- disse guardandomi con la coda dell’occhio mentre si avviava fuori dalla sala.
- Ciao...- sussurrai.
Storsi il labbro, avviandomi anche io verso l’uscita e prendendo la strada per il mio dormitorio.

Nella mia stanza mentre ero davanti allo specchio sciogliendomi l’acconciatura ripensai più volte a ciò che stava per dire provando a ricordare le parole, ma era inutile sforzarmi... mi stava solo venendo il mal di testa.
Mi sembrò di sentire “Ti amo”, a quel pensiero mi vennero i brividi.
Speravo che tornasse indietro per dirmi ciò che aveva detto, sperando che le parole fossero esattamente “ti amo” e non qualcosa come “ti userò” o simili, conoscendolo potrebbe essere qualsiasi cosa.
Mi alzai e mi gettai sul letto, giocando con le punte dei capelli e cullata dai ricordi.



{Angolo di Daphne}
Salve! °^°
Nella Intro ho già spiegato tutto, perciò mi limito a lasciare il link della pagina del Gioco di Ruolo :3 Bye bye!.

http://www.facebook.com/pages/Allorset-Gioco-di-Ruolo/227467263931959?ref=ts
 

  
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