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Autore: Pink Sugar    16/10/2012    21 recensioni
L'amortentia non può ricreare l'amore,ovviamente.Sarebbe impossibile.Ma crea una forte infatuazione o ossessione.Ed è per questo motivo che è, probabilmente, la pozione più pericolosa in questa stanza.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                          *E vissero tutti magicamente felici e contenti*
 
Ah no..forse questo andava alla fine :D
Grazie Beta e buona lettura
 
*****
Il treno per Londra era gremito di studenti, alcuni erano molto tristi, altri sembrava non vedessero l’ora di tornare a casa.
Dovunque c’erano miagoli di gatti rinchiusi nelle loro gabbiette e gufi che sbattevano nervosamente le ali per poter uscire, tutti si salutavano nonostante ci fosse ancora tutto il viaggio di ritorno a disposizione per farlo.
 
Un altro anno ad Hogwarts era terminato.
Non ero particolarmente amante delle vacanze estive.
Sebastian diceva che non mi piacevano perché ero una secchiona e stare lontana dalle lezioni e dal Quidditch per tre mesi mi logorava.
 
In realtà non avevo nulla ad aspettarmi a casa. Le mie estati di solito erano noiose e vuote, riuscivo a stare bene solo quando potevo incontrarmi con Puck, Sebastian e Sugar per una partitina a Quidditch o un’uscita serale. Ma capitava raramente poiché io vivevo nel mondo babbano ed a loro non piaceva venirci mentre a mio padre piaceva fingersi uno di loro o forse semplicemente gli piaceva il modo in cui i babbani osservavano il lusso sfrenato di casa nostra, delle nostre auto e dei nostri abiti mentre si domandavano che lavoro facesse mio padre per essere cosi dannatamente ricco.
 
Il mondo babbano non mi piaceva, uscivo raramente, mi era sempre stato vietato di frequentare babbani e mezzosangue.
Sarebbe stato bene tenere a mente quel particolare ed evitare di farmi vedere sgattaiolare fuori di casa.
 
Avevo il sospetto che da quell’estate in poi tutto sarebbe cambiato e che le vacanze estive sarebbero diventate il mio periodo preferito e non solo.
Sorrisi tra me e me.
Forse vivere nel mondo babbano si sarebbe rivelato utile se non fondamentale quel particolare anno e, si sperava, per quelli a venire.
 
“A che pensi?” trillò una vocina alle mie spalle sorprendendomi con un tenero bacio sul collo lasciato scoperto dalla mia coda di cavallo.
 
Sorriso voltandomi per ritrovarmi quasi accecata da quegli occhi cosi intensamente azzurri .
 
Mi strinsi nelle spalle.
“Pensavo alla fantastica estate che ci aspetta” risposi sincera prendendole la mano e portandola alle labbra per sfiorarne le nocche con un bacio leggero.
 
“Io voglio andare al mare tutti i giorni” sentenziò Brittany seria.
“Tutti i giorni?” ripetei io fingendomi stupita “Amore, non hai paura che il sole rovini la tua bella pelle chiara?” le domandai avvicinandomi per sfiorarle la spalla scoperta con le labbra.
 
Lei mormorò di approvazione a quel contatto.
“Dubito che ci sia abbastanza sole da scottarmi in Inghilterra amore mio” disse lei ovvia.
 
Sorrisi, e poi le davano della stupida.
 
“Beh potremmo sempre andare da qualche altra parte, ci smaterializziamo che ne so, in Polinesia” proposi giocosa mordicchiandole la spalla e risalendo lungo il collo.
 
“Sole, mare, tu in costume. Io che ti bacio il collo, le spalle, il petto” mormorai sulla sua pelle continuando a lasciarle baci soffici “E poi la pancia e le gambe e..”
 
“Siamo in un luogo pubblico potreste evitare di accoppiarvi qui davanti a tutti?” la voce scocciata e sarcastica di Quinn ci interruppe costringendomi a roteare gli occhi al cielo infastidita prima di voltarmi e trovarla li ferma con il suo solito sopraciglio alzato, tanto che quasi toccava l’attaccatura dei capelli, e la mano intrecciata con quella piccola nana petulante che adesso era la sua ragazza.
 
“Ciao Quinnie” trillò Brittany “Ciao Rach”.
Quinn sorrise a Brittany e Rachel le fece un rapido cenno con la mano.
“Abbiamo trovato una cabina libera e l’abbiamo occupata, vi abbiamo tenuto i posti” annunciò la mora.
Sbuffai.
 
“Oh non solo ho dovuto sopportare la tua fastidiosa compagnia per tutto l’anno durante gli interminabili pomeriggi con la Sylvester, devo anche fare il viaggio di ritorno con te, Fabray?” dissi infastidita “Senza contare che viene anche puffetta chiacchierina” aggiunsi con una smorfia.
 
“Lopez cerca di essere più gentile se non vuoi che ti dia un pugno” disse Quinn con fare altezzoso.
“E se te lo dessi io un pugno su quel nasino ‘magicamente’ ritoccato?” risposi a tono.
“Che razza di impertinente” disse lei scioccata “Devo ricordarti che hai ancora un pegno da pagare per l’ultima gara persa?” disse  sorridendo malefica.
 
“Stavolta si sono sfidate a chi reggeva di più senza ridere dopo aver bevuto la pozione dell’euforia. La mia Sannie ha perso solo per un soffio ma Quinn ha giocato sporco perché l’ha chiamata zuccona” spiegò Brittany ad una Rachel un po’ interrogativa “Zuccona è una parola che la fa ridere come una matta ma non ho idea del perché” aggiunse la bionda stringendosi nelle spalle mentre la più bassa annuiva con l’espressione di chi non ci ha capito molto.
 
“Hai barato Fabray, per questo hai vinto. Hai barato come sempre” sbottai io.
Quinn mi guardò scioccata.
“Come osi? Io non baro mai, a differenza tua” disse con tono accusatore.
“Ho vinto tutte le gare lealmente” mi difesi facendole una linguaccia.
“Ma se ti ho beccata a barare quando dovevamo mettere in ordine alfabetico la libreria della Sylvester! Hai cambiato le iniziali di tutti i libri con la bacchetta per riordinare più velocemente di me” mi accusò Quinn.
“Cosa?” risposi scioccata “Ma se io...”
 
“Ok, ok basta!” si intromise Brittany “Ma possibile che tutto per voi due sia una gara?” disse senza riuscire a trattenere un sorriso.
 
Guardai Quinn che ricambiò il mio sguardo con un ghigno divertito.
 
“Chi arriva prima al vagone?” propose.
“Ci sto” ebbi il tempo di rispondere prima che entrambe cominciassimo a correre lungo il binario ridendo fianco a fianco come due matte mentre Brittany e Rachel ci seguivano a passo lento guardandoci rassegnate.
 
 
“San” mi chiamò Brittany muovendosi nel mio abbraccio per alzare appena il capo dal mio petto e incrociare il mio sguardo.
 
“Dimmi piccola” mi riscossi distraendomi dal guardare il panorama che scorreva come un film fuori dal finestrino.
 
Di fronte a noi Quinn e Rachel se ne stavano strette a scambiarsi effusioni.
 
“Da domani non ci vedremo più tutti i giorni, vero?” chiese tristemente.
“Amore, ma certo che ci vedremo” le risposi sicura.
“Ma tu vivi su quella collina cosi lontana” si lamentò lei.
Corrugai la fronte, non ero del tutto sicura che Cambridge fosse una collina, ma mi strinsi nelle spalle.
 
“Non è cosi lontana da Londra come sembra e poi non fa differenza, verrò a trovarti tutte le volte che posso. Userò la smaterializzazione o la mia scopa se necessario” la rassicurai stringendola “E poi potrai mandarmi un gufo ogni volta che vuoi, anche due o tre volte al giorno, ed a Settembre torneremo a scuola insieme” le dissi sorridendo.
Lei sorrise a sua volta.
 
“Ed io verrò da te” annunciò soddisfatta.
“Meglio di no amore” la ripresi io.
“Perché?” disse mettendo su il suo adorabile broncio.
“Perché non voglio che tu ti perda” dissi semplicemente dandole un bacino sul naso.
“Non mi perderei affatto” disse indignata.
Mi trattenni dal ricordarle che riusciva a perdersi anche ad Hogwarts pur vivendoci da quattro anni, ma decisi di metterla su un altro piano.
 
“Ma non sarebbe mille volte più romantico aspettarmi affacciata alla finestra come quella principessa delle favole babbane” tentai io.
 
“Raperonzolo?” disse illuminandosi.
“Si proprio lei” dissi cogliendo la palla al balzo e sorridendo.
“Sarai la mia Raperonzolo” dissi allegra lasciandole un bacio all’angolo della bocca.
“E tu il mio principe azzurro” cantilenò lei soddisfatta.
Ridacchiai sulle sue labbra lasciandovi un tenero bacio.
 
“Per te? Sarò tutto, tutto quello che vuoi” dissi completamente rapita dal suo sorriso contagioso e perfetto. Mi sarei definita persino un unicorno se me lo avesse chiesto con quel faccino adorabile.
 
Lei mi baciò prendendomi il viso tra le mani ed attirandomi a se, sorrisi nel bacio stringendola come meglio potevo.
 
“Ti amo Santana” mi rivelò in un sussurrò puntando gli occhi nei miei.
“Ti amo Brittany” le risposi seria.
 
Non mi sembrava neanche vero di poterlo dire con tanta facilità, erano passati mesi dalla prima volta che le avevo rivelato di amarla ed ancora non mi ero abituata a quella sensazione di totale dipendenza e felicità che provavo ogni volta che le stavo accanto.
 
Potevo armeggiare quanto volevo con pozioni, incantesimi, calderoni o bacchette magiche.
Avevo visto nella mia vita fatine, folletti, unicorni e ippogrifi alati ma nessuna magia era stupefacente a tal punto da poter essere paragonata al sorriso senza pari della mia Brit Brit.
 
****


Beh l’epilogo è molto breve, ma è un epilogo quindi che vi aspettavate?
Ahahah
Spero davvero che questa piccola storiella senza pretese vi sia piaciuta, chissà magari finite le vacanze estive tornate a scuola le nostre due, beh ormai quattro donzelle potrebbero ritrovarsi ad affrontare una nuova avventura..vedremo ;-)
 
Grazie a chi ha seguito questa storia dall’inizio,a chi si è aggiunto dopo,a chi ha trovato due minuti per lasciare un commento e a chi semplicemente l’ha letta e spero apprezzata.
Grazie a chi ha preferito o semplicemente seguito.
Gli aggiornamenti delle altre arrivano presto.
 
 
 
 
 
 
  
  
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