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Autore: Red Robin    16/10/2012    7 recensioni
Dal Cap 4 (PWP):
La luce soffusa della luna, i cui raggi entravano dall’oblo, rendeva il tutto più eccitante, mentre l’oscillazione della nave li aiutava a concedersi quell’attimo di libertà e amore. I cuori palpitavano nei petti, la pelle dapprima gelida diveniva via via sempre più bollente, mentre la frenesia carpiva i loro animi; ogni atto di quell’amplesso li cullava e li vezzeggiava, rallegrava e rattristava a seconda del momento e schiocchi di baci li rincuoravano.
[ZoSan]
[Raccolta di One Shot], partecipante al Contest: Gocce di quotidianità [Multifandom and Original contest] indetto da clalla97 - Fiction 24 -
Vincitrice del: SECONDO POSTO
Che dire raga? Leggete e apprezzate! (Si spera) E perchè no? Magari recensite
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash, FemSlash | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Sanji, Z | Coppie: Sanji/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, PWP
Capitoli:
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Titolo raccolta: What should remain a secret
Titolo storia:
Colours of love

Autore: Red Robin (Entrambi)
Fandom: One Piece 
Tipologia: One-shot
Personaggi/Paring: Roronoa Zoro, Sanji / ZoSan

Genere:
Sentimentale, Fluff, Vagamente introspettivo
Rating: 
Giallo
Avvertimenti: Shounen ai, Slice of life, What if?, Missing Moment
Prompt scelto: 6 -
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire
Elemento del Prompt Utilizzato: Spiaggia
Beta: My Pride

Note: Oook, non so come mi sia venuto fuori ma... questa sarà la prima fic delle 10 Shot del Contest a cui partecipa:
Gocce di quotidianità [Multifandom and Original conest] indetto da clalla97
Che altro dire? Non sono brava con le note se non a sproloquiare e a linkare le mie altre fic, ma quel persto ci sono le note finali <3
Probabilmente è meglio ritrovarsi alla fine della Shot, dato che purtroppo con i promt contest scrivo poco ultimamente, ed è già tanto se riuscirete a leggere sino alla fine... lasciatemi un commentino è il mio solo i Desiderio... chi leggerà capirà ^^^

 

 

 

 

Colours of love

 

 

 

 

 

 

 

L’isola su cui eravamo sbarcati quel mattino non era molto vasta.

La città occupava i tre quarti del terreno, attraversato da un fiume utilizzato nei campi per irrigare, la vegetazione pullulava in ogni dove e i cittadini erano molto socievoli, tanto da permetterci di fare i nostri acquisti in tutta tranquillità.

Il che era un bene dopo l'ultime avvisaglie di Alabasta. 

Avevo preso con me Chopper per aiutarmi a portare un carico maggiore di spesa, essendo rimasti a corto di viveri, e lui, molto gentilmente, aveva accettato. E fu proprio nel fare compere che c’imbattemmo in un volantino variopinto affisso al muro, attirando la nostra attenzione al punto di farci fermare incuriositi.

A lettere cubitali era scritto il nome dell’evento, “Yùwàng de shèngyàn1”,  in un lingua che non avevo mai letto. Anche il resto dei caratteri non era molto comprensibile, riuscivo a scorgere giusto qualche lettera o qualche parola a me familiare senza darmi la possibilità di saperne di più. E dovevamo aver certamente attirato l’attenzione su di noi, se un anziano e la sua nipotina si fermarono per darci spiegazioni.

-C’è scritto: Festa del Desiderio2.- fu la prima cosa che mi disse l’uomo, lasciandomi ancora un po’ perplesso e al contempo con un velo di maggior curiosità, giacché volevo conoscere quell’evento dal nome così pieno di speranza. -Non riesci a leggerlo perché quella è l’antica lingua che insegnamo tutt’oggi ai nostri figli e ai nipotini.- spiegò ancora, chinando il capo per sorridere alla bambina, che ricambiò il gesto con enfasi. -È caduta in disuso a causa dei molti turisti che ogni anno si presentano per esprimere i loro desideri mandandoli nel cielo.-

A quel dire sia io che Chopper ci guardammo perplessi, ma ben presto riportai l’attenzione del mio unico occhio visibile sul nostro interlocutore. Sbattei velocemente le palpebre un paio di volte, afferrando poi una sigaretta dal pacchetto di sigarette riposto nel taschino prima di domandare: -Nel cielo? Com’è possibile fare una cosa del genere?-

L’uomo ridacchiò divertito, e io e Chopper ci scambiammo una seconda rapida occhiata, capendoci sempre meno. -Vedi, figliolo, stasera ci sarà una grande festa. Cibo a volontà, attrazioni di vario tipo,- Indicò una ruota panoramica a cui non avevo ancora fatto caso, nonostante le grandi dimensioni. -I fuochi d’artificio e infine il lancio del desiderio. Possono partecipare solo le coppie con a fianco la persona amata, al fine di augurarsi continuità nel rapporto o nella richiesta di un nuovo amore. Basta chiedere qualcosa per far sì che accada.-  

-Sembra divertente.- commentò Chopper, eccitato. -Ci sarà anche lo zucchero filato?-

-Una montagna di dolci!- Stavolta fu la bambina a rispondere, e la cosa non poté che farmi sorridere, soprattutto quando vidi gli occhi di Chopper illuminarsi quanto quelli della piccola, mentre il suo nonno si accigliò senza scomporsi.

-Sbaglio o il procione ha parlato?- domandò, e Chopper, puntiglioso come sempre e non senza una nota irascibile nella voce, non mancò di far notare che lui era una renna.

-Ha solo mangiato il frutto del Diavolo ‘Huma Huma’, non è così avvincente.- spiegai, liquidando con poche parole quella discussione per tornare a ben altre questioni. -Piuttosto, sono curioso di saperne di più di questo desiderio.- dissi, pregustando già il momento in cui io e la mia adorata Nami-swan avremmo potuto consolidare il nostro amore. Dovevo assolutamente scoprire come fare!

-Oh! Ma è semplice.- disse lui, ridacchiando. -Ti basterà entrare in un qualunque negozio e comprare una lanterna di carta per la festa, poi non appena suonerà il ‘Gong’, sarà il momento giusto per accendere la candela al suo interno e lanciarla entrambi in aria. Ma attenzione, se questa non volerà, cadrà o prenderà fuoco, porterà sventura sugli amanti.- concluse con un avvertimento a cui non feci caso, poiché ero troppo felice all’idea di poter chiedere alla mia Nami-swan o a Robin-chwan di lanciare una luce duratura per il nostro eterno amore!

Ringraziai quel gentilissimo vecchietto, che non mancò di consigliarmi di non fumare non appena feci per accendere la mia irresistibile sigaretta, prima di proseguire con la sua passeggiata, e così noi. Il resto della mattinata trascorse piuttosto in fretta, e dopo aver portato alla nave ciò che avevamo acquistato, ci eravamo riuniti tutti per il pranzo in una locanda.

Rufy come al solito non aveva fatto altro che creare panico al nostro tavolo, in quello dei clienti e persino nelle portate che i camerieri cercavano di servire loro a causa della sua ingordigia, facendo sì che la mia bella navigatrice mettesse mano al portafogli più di una volta per qualche conto extra prima di trascinare il Capitano lontano dal ristorante e dargli lei stessa il “ben servito” a suon di pugni. Era semplicemente divina quando si arrabbiava.

La sera, poi, era arrivata piuttosto in fretta. Dopo esserci preparati, eravamo tornati al villaggio per goderci la festa; c’era musica un po’ ovunque, banchi di dolci, mercatini di vestiti, oggettini, ristoranti all’aperto, giostre e molto altro. C’era praticamente da perdersi, in tutto questo. La via era piena di cittadini e turisti, il chiacchiericcio era al massimo e ben presto fummo divisi.

A dire il vero, fu Rufy il primo a separarsi da noi: prese con sé Chopper e Usopp per dirigersi verso il cibo e i dolci, lasciandomi con Nami-swan e Robin-Chwan. Il marimo era l’unico a mancare, essedo rimasto di guardia alla Merry. Non che mi interessasse, anzi, il mio sogno si stava per avverare. Avevo comprato quella lanterna per esprimere con loro il desiderio di rimanere sempre assieme, e finalmente le mie preghiere sarebbero state esaudite. Però, prima ancora che me ne potessi rendere conto, le mie muse mi avvertirono che si sarebbero fatte un giro, lasciandomi da solo come un stoccafisso. Dunque non mi restava che una possibilità... andare a caccia di donne! D’altronde avevo tutto il tempo prima di far avverare i miei sogni, quindi morsi il filtro della mia fidata sigaretta e mi mischiai nella folla.

Una, due, tre, quattro, cinque... più ragazze incontravo, meno riuscivo a sentirmi a mio agio, il che era decisamente strano. Non avevo mai avuto problemi a parlare con il gentil sesso, anzi, era piacevole. Eppure mi ero ritrovato solo, chino sulla spiaggia che avevo raggiunto per evitare ogni possibile contatto umano, pronto a rilassarmi e a dimenticare la festa che, nonostante le innumerevoli attrazioni. non riusciva a soddisfarmi.

Dinanzi a me stagliava la figura della Merry, con la polena tenuta su da una grossolana riparazione di ferro. Con un braccio tra le ginocchia piegate e tenute sui talloni, tracciai qualche disegno incomprensibile sui granelli umidi e scuri. Avvicinai la mano sinistra per sfilare la sigaretta che tenevo stretta tra le labbra per allontanarla, sbuffando via quel fumo grigiastro nella notte. Prima di alzare il capo e vederla, quella luna così grande e luminosa e quelle miriadi di stelle che risplendevano. Ma fu una in particolare a cogliere la mia attenzione, la sua scia luminosa e quella presenza fugace nel cielo, così solitaria e inconfondibile... una stella cadente.

Che fosse veramente la notte dei desideri? Non era importante, anzi, venne semplicemente spontaneo chiedere un piccolo aiutino e far sì che la mia serata divenisse un po’ meno triste. Insomma, avevo bisogno di compagnia! Qualunque tipo di compagnia!

-Ohi, ricciolo, che cavolo ci fai qui?- e fu proprio quella voce a farmene pentire. Era mai possibile che, in una intera città in festa, l’unica persona disponibile per avverare il mio piccolo desiderio senza pretese fosse quello stupido marimo? Insomma, la spiaggia era vasta, le navi in porto non mancavano, c’era appena un lieve venticello, fresco al punto giusto, per quanto  piccole onde increspassero il mare e il rumore dell’acqua fosse a malapena percettibile al contatto con la sabbia.

Mi accorsi solo in un secondo momento, nonostante il buio non fosse così scuro da non permettermi di vedere oltre il mio naso, che la figura dello spadaccino si tagliava ancora sulla Merry, precisamente seduto sul parapetto. Eppure, nonostante mi sentii più sollevato, non potei evitare di mettermi sulla difensiva

-Fatti gli affari tuoi, non lo vedi? Mi sto prendendo una pausa.- fu l’unica risposta che diedi, e probabilmente non parve piacere a quello scemo, tanto che lo vidi saltar giù e toccare il terreno.

Rimasi a osservarlo giusto un attimo, prima che lui cominciasse a camminare nella mia direzione con tale lentezza da darmi il tempo per capire la situazione. Quello che realmente mi faceva sentir sollevato era dato dal fatto che non sembrava voler litigare.

Una volta raggiuntomi, lo osservai dal basso verso l’alto, seguendo i suoi movimenti sino a che non si sedette accanto a me; allungò persino una mano per invitarmi a fare lo stesso, spingendomi indietro. -Non eri con gli altri?- chiese.

-Rufy, Usopp e Chopper si sono allontanati quasi subito per dei dolci e della carne.- spiegai con un’alzata di spalle, intento ad accomodarmi sul terreno umido e a scrollarmi qualche granello che si era appiccicato alle maniche del vestito, avendo frenato la mia caduta con le braccia.

-E allora perché non sei con le ragazze, cuoco pervertito?- domandò ancora, e stavolta mi alterai.

-Ohi, se volevi litigare potevi rimanere sulla Merry.- gli feci dunque notare, ma una sua lieve risata mi fece irritare nuovamente. -Che cavolo hai da ridere così tanto?!-

-Nulla, pensavo solo... che come al solito ti hanno scaricato.- mi prese in giro, cosa che mi riuscì a farmi infuriare e non solo. Mi alzai istintivamente per tirargli un calcio che purtroppo bloccò prontamente con un braccio, lasciandomi con un gamba a mezz’aria. Nonostante quella scomoda posa, non potei evitarmi di guardarlo negli occhi, e prima che potessi rendermene conto mi persi in essi.

Certo, sapevo bene quale fosse il loro colore, eppure... vidi una strana luce in essi che mi portò a specchiarmi e a perdermi. D’un tratto erano così limpidi e profondi, avevo dinanzi a me un mondo chiamato purtroppo “Marimo”; tutto ciò durò pochi secondi, anche se sembrò passare un’eternità. Non che non mi fosse piaciuto, ma quello era Zoro! Un uomo e anche uno stupido, nonché mio rivale... però il mio cuore batteva stranamente frenetico e con una nuova euforia.

A richiamare la nostra attenzione fu un fischio assordante, una scia luminosa che esplose in cielo e lo rese pieno di colori,  facendo sì che i granelli di sabbia e il mare assumessero varie tonalità. Quello era il botto d’apertura dello spettacolo pirotecnico che si sarebbe tenuto, e infine, a chiudere la serata, il tanto atteso ‘lancio dei desideri’; era tutto il giorno che lo attendevo, non avevo tempo da perdere con un uomo come quello. Quindi ripresi possesso della mia gamba e feci per andarmene, ma la mia giacca venne trattenuta.

-Dove vai? Non vuoi guardarli?- mi chiese quello stupido. Come se io potessi guardare qualcosa di tanto bello in compagnia di un uomo, poi. Ma la bocca fu più veloce del pensiero.

-Sì.-

-Allora siediti con me.- m’invitò nuovamente, ma con più grazia. E forse fu per quel motivo che mi ritrovai di nuovo seduto sulla sabbia umida di mia spontanea volontà, e prima che potessi rendermene conto una delle braccia possenti di quello stupido mi cinse le spalle in un caldo abbraccio - non così spiacevole, tra l’altro - che mi diede da pensare. Che Zoro fosse realmente interessato a me? Nonostante il solo pensiero mi fece inorridire, non potei evitarmi di sentire il calore affluire sulle mie guance e provare piacere in ciò. No, non era una cosa normale, noi due ci odiavamo, litigavamo... e poi eravamo due uomini! Mi limitai però a posare la testa sulla sua spalla e a godermi i fuochi in tutta tranquillità, osservando quei giochi di luce cambiare di volta in volta e acquisire nuove forme. Ogni colore che illuminava la zona circostante mi dava modo di vedere sempre più, e osservare così il viso rilassato e il sorriso del marimo.

Quel dolce momento di quiete, però, sembrò durare solo qualche attimo. Fu così breve da pentirmi quando il silenzio della notte ci rese stranamente complici e sintonizzò i nostri animi, lasciando che Zoro mi trascinasse a sé; ma quel tacere creò al contempo una strana atmosfera imbarazzata che ci rese incapaci di conversare, neppure litigare sembrava una buona idea per comunicare... ma eccolo! Quel ‘Gong’, il suono che avevo atteso per tutto il giorno, suonò proprio quand’ero accanto all’ultima persona con cui avrei voluto trovarmi. E parve pensare lo stesso anche lui, perché senza fiatare si scostò da me e mi diede le spalle, incurvandosi, e io mi irritai. Di certo non glielo avrei mai detto, però.

-Stupido marimo... mi devo sbrigare a cercare Nami, per colpa tua ho fatto tardi.- riuscii solo a dire, mentre nel mio più profondo io cercavo di scrollarmi di dosso quella strana sensazione di piacere che avevo provato in sua compagnia. Ma la sua risposta mi lasciò più che spiazzato.

-Aspetta un attimo, stupido cuoco, sto cercando di fare qualcosa di carino per te.- stavolta il calore, ne ero certo, mi fece avvampare fin sopra le orecchie nonostante il tono burbero con cui mi disse quelle esatte parole. Ma non potevo, non dovevo accettarlo, lui era il maledetto marimo. Lo stesso marimo che si voltò nuovamente verso di me per mostrarmi un pezzo di carta ben piegato dal colore roseo. Era uno scherzo?

-Che cavolo è? Mi prendi in giro?- chiesi, ma lui sembrò innervosirsi. Probabilmente era serio e ciò mi spaventò un pochino.

-È una lanterna rosa3, brutto idiota. A te cosa sembra?- m’informò. -Dammi l’accendino, per una volta dovresti usarlo per qualcosa di buono.

-O-ohi! Ma sei impazzito? Quando l’hai comprata? Non sai che solo le coppie posso lanciare una lanterna nel cielo?-

-Non importa quando l’ho comprata, voglio lanciarla ora con te. Ho anche scelto il colore più adatto, perché racchiude un po’ tutto. Non puoi non essere d’accordo.- asserì lui in tono serio, allungando un mano per incitarmi a tirar fuori l’accendino, che gli porsi con un po’ di riluttanza.

-Perché il rosa?- chiesi.

-Perché, non va bene? Mi sembra che tu indossi sempre questo stupido colore.- rispose con calma estrema mentre apriva il coperchietto.

-Non era questo quello che intendevo!- m’irritai. -E poi, perché proprio io?-

-Invece di parlare, perché non mi aiuti?- domandò in risposta, riuscendo a rendermi più nervoso. Ma non aiutarlo non mi sembrò una scelta da prendere in considerazione; dentro di me sapevo di volerlo, difatti afferrai l’oggetto e lo tenni fermo mentre lui accese la fiamma per dar fuoco alla lanterna.

Lentamente, vidi la carta gonfiarsi e il colore roseo si rifletté sui nostri volti; le mani di Zoro si posarono sulle mie e, alzando lentamente le braccia, tirammo su la lanterna, lasciandola andare in un secondo momento con gesti gentili, al fine di non romperla. Era lì. Davanti ai nostri occhi quando si librò in aria con semplicità estrema, e forse fu quello il vero significato del desiderio. Era sentirsi felici con qualcuno.

-Sai,- Le mie riflessioni vennero interrotte dalla voce di Zoro. -Il rosa simboleggia l’amicizia e l’affetto.- mi disse, e sentii dalla sua voce che dopo tutto anche lui era un po’ a disagio. -E anche l’amore.-

Lo aveva detto. Lui mi aveva detto ciò che più temevo e che al contempo, senza che me ne rendessi conto, capii per la prima volta di provare anche io. Già, probabilmente era proprio vero, e forse in quell’assurda sera dovevo darmi una mossa anche io.

-Sai, stupido spadaccino, credo che resterò qui. D’altronde abbiamo un’altra lanterna.- gli dissi, e vidi un ghigno - che si sarebbe potuto benissimo chiamare sorriso - dipingersi sul suo volto.

-Cuoco pervertito, ne ero certo che ne avresti comprata una. Sicuramente per quella strega di Nami.- replicò, facendomi infervorare nuovamente.

-Non insultare la mia Nami-Swan!- strillai, e al contempo tirai fuori dal vestito una lanterna rossa3 che fece allargare la smorfia del marimo.

-Avevo ragione a dire che sei un pervertito. Scommetto che l’hai presa pensando al sesso.- affermò, e non potei che negare.

-Tsk, dovresti essere l’ultimo a parlare, con questi pensieri. È per la felicità.- D’altro canto non avevo fatto che direi la verità... in parte.

Insieme accendemmo nuovamente la lanterna, ma stavolta con più scioltezza, forse dovuta al fatto che indirettamente avevamo confessato il nostro desiderio più nascosto. E senza mezzi termini o parole superflue eravamo diventati noi due. Illuminammo quel colore rossastro che, davanti ai nostri occhi, sembrò rappresentare il fuoco che ardeva dentro di noi e suggellare un patto più duraturo e stabile. Ancora una volta le mani di Zoro mi sfiorarono, ma stavolta rimase dietro di me per cingere completamente il mio corpo con entrambe le braccia.

Rimasi un po’ spiazzato da quella reazione, ma quando una mano si allungò fino al mio viso per afferrarmi il mento e farmi voltare di lato, non ebbi tempo né per spaventarmi, né per altro. Sentì solo le sue labbra sulle mie, e quella passione che solitamente ci animava si accese in un nuovo tipo di battaglia, mentre le nostre lingue si carezzavano.

Le lanterne avevano fatto il loro dovere, anche grazie a quella spiaggia e alla sua quiete.

 

 

 

 

 

 

 

 

1 E’ cinese ( ????? ) Lett: Festa del Desiderio, come tradotto nella fic stessa ^^^

2 Chiedo perdono ma non esiste nessuna ‘Festa del Desiderio’, se c’è è il Tanabata (festa delle Stelle, chiamata anche festa del Desiderio). La fic però non ripercorre le sue usanze, sono tutte di pura fantasia, ovviamente la mia <3

3 Ogni colore delle lanterne dei cieli poi ha il suo significato:
Rossa: simboleggia la passione, la gioia e anche la fortuna;
Verde: simboleggia la crescita e l’equilibrio;
Arancio: cambiamento ed evoluzione;
Rosa: sfera affettiva, bontà, amore e amicizia;
Viola: rappresenta l’indipendenza, la creatività, il mistero e la magia. Lanciare una lampada volante viola è di buon auspicio per migliorare la carriera lavorativa o per trovarne una nuova.
Azzurra: indica la calma, la fiducia e l’immortalità. Scegliete di lanciare una lampada volante azzurra per esprimere desideri sulla guarigione fisica e mentale.
Bianca: simboleggia la purezza, la forza e la giustizia. Una lanterna dei cieli bianca, che è quella più diffusa, viene fatta volare per rendere propizio un nuovo o un passaggio verso qualcosa di nuovo.

 

 

 

Oooooooooook.... odio le shot, di solito se devo scriverne una mi limito ad arrivare alle 4 pagine ç___ç Ma non sono abituata a partecipare ad un contest, né a seguire un prompt D:
Quindi perdono per ‘sta schifezza corta corta ç__ç, spero di migliorare, ho altri 9 prompt da usare XDD
A tutti coloro che attendono le ‘Long’, non temete v.v

The secret of his love è quasi finito, mi mancano almeno 2 paginette <3, poi dovemmo rimetterci tutti alla mia beta affinché si muova v.v

Per il resto linciatemi sperando di aver fatto tuto sommato un pochino breccia nei vostri cuori, se non con la fic, facendovi pena <3 ^^^

 

 

 

 

 

 

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