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Autore: DaGio    16/10/2012    4 recensioni
"Molte sono le storie che narrano di leggendarie imprese, in mondi ed emisferi inesplorati, riguardanti città incantate e intere civiltà perdute. Nel continente di Beastarh, però, ce n'è una in particolare che sembra essere nota a tutti".
Questo fantasy non mira tanto all'utilizzo della magia, comparsa di creature o personaggi con abilità innate o doti soprannaturali. Si tratta invece di un libro contenente un storia in parte realistica in cui gli umani hanno un modo di pensare simile a quello delle persone che abitavano il mondo nel medioevo. E' un libro fantasy semplicemente perché la storia si svolge in un mondo inventato e le creature ed alcuni fatti narrati sono del tutto frutto dell'immaginazione. Una grande tematica è sicuramente quella riguardante la religione vista da punti di vista differenti ma ora sta al lettore comprendere appieno il significato che si cela all'interno del racconto.
Genere: Fantasy, Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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ISAREILY - PROLOGO

Molte sono le storie che narrano di leggendarie imprese, in mondi ed emisferi inesplorati, riguardanti città incantate e intere civiltà perdute. Nel continente di Beastarh, però, ce n'è una in particolare che sembra essere nota a tutti.
Questa storia comincia in un epoca buia come molte altre e, sempre come molte altre, ha un protagonista, anche se non si tratta del solito ragazzo sui venti anni che aiuta le donzelle in difficoltà o compie atti eroici traendo in salvo il suo mondo da pericoli imminenti e presunte minacce.
La storia di cui tratteremo è leggermente diversa ma comunque conosciutissima e gli abitanti delle città principali amano chiamarla "Isareily", che nella loro precedente lingua significa: "origine leggendaria", poiché nessuno sa con esattezza come questa storia abbia avuto inizio, né da dove abbia avuto luogo con esattezza. Tuttavia esistono diverse ipotesi al riguardo; solo di una però viene tenuto maggior conto.
Molti infatti credono che tutto cominciò nel periodo delle Grandi Invasioni, ovvero quando Beastarh venne sconvolta dalle lotte religiose che videro lo schierarsi sul campo di battaglia due regioni, già in conflitto da tempo: Ennearel e Sikowalth, i cui corrispondenti feudi principali, Pemry ed Oskaret, volevano fare dominare la propria religione.
Il protagonista di questa storia apparteneva alla regione di Ennearel ed era un membro importante della casata dei Tenbri, ai quali era stata concessa la possibilità di non essere annessi sotto lo stesso vessillo del feudo Pemry, benché fossero comunque obbligati a prestare loro aiuto durante la guerra contro gli Oskaret.
Come già premesso non si tratta di un giovane combattente, né di un grande stregone,
ma semplicemente di un uomo sulla trentina: alto circa un metro e settantadue, capelli neri, occhi grigi ed un folto pizzetto.
Molti gli hanno dato nomi diversi ma anche in questo caso la maggioranza afferma che egli si chiamasse Rart, Rart dei Tenbri. Il suo compito all'interno della casata in quel periodo, nonostante avesse ricevuto lezioni di combattimento sin da piccolo, era quello di registrare ed annotare tutti i nomi degli uomini della zona che dovevano partire per la guerra poiché chiamati alle armi.
Rart aveva conosciuto la pace solo nei suoi primi quindici - venti anni di vita, perché in precedenza non si erano mai aperti scontri così vasti. Suo padre, Anvol, era il fratello del capofamiglia, Sire Fendaron, il quale a sua volta era molto amico del signore dei Pemry. Le due casate, in effetti, avevano sempre avuto buoni rapporti ed anche per questo motivo ai Tenbri era stato concesso di rimanere quasi indipendenti, privilegio che solo poche casate avevano ottenuto, mentre tutte le altre erano state annesse al feudo dei Pemry.
Si racconta infatti che questi ultimi annettessero più casate possibili per rafforzarsi, pur concedendo alle famiglie di mantenere i loro titoli nobiliari: nessuno poteva mescolarsi direttamente con la nobile famiglia omonima al feudo, però l'essere annessi portava al semplice fatto che tutti i territori dovevano appartenere al "feudo dominante", quindi venivano imposte delle tasse e richiesti uomini per poter affrontare le guerre tra i rivali e contro chiunque si opponesse al volere dei Pemry.
Questi fatti avevano sconvolto l'opinione pubblica e inizialmente c'era chi proponeva ribellioni. Quando il feudo degli Oskaret attaccò il confine tra le due regioni, però, tutti si convinsero che unirsi ai Pemry sarebbe stata la cosa migliore da fare in una situazione del genere, e così accadde, senza che nessuno obiettasse più di tanto: in fondo le tasse non erano così alte, certo sarebbe stato meglio non averne proprio ma di sicuro la guerra sarebbe potuta arrivare a minacciare i campi a sud dell'intera Ennearel, da dove proveniva la maggior parte dei raccolti. Le terre che i contadini coltivavano da secoli dovevano rimanere intatte se l'economia della regione non voleva essere mandata in rovina in pochi giorni, per questo non appena la notizia della distruzione del piccolo paese di Terrival si dilagò, la gente non poté che accettare la sottomissione al feudo dei Pemry.
Come previsto però, anche il feudo avversario aveva degli alleati e così le due intere regioni si ritrovarono in contrasto fra loro. Ciò che invece nessuno poté prevedere fu l'ampiezza e lo spargimento di sangue di tale conflitto.

   
 
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