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Autore: TheDreamSeller    17/10/2012    1 recensioni
E così si trovavano in quell’equilibrio precario che nessuno dei due osava spezzare:
un equilibrio fatto di occhiate, di sfioramenti appena accennati, di risate, di giochi, di scherzi.
Giochi, soprattutto quelli.
Giochi.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Rabi/Lavi | Coppie: Rabi/Allen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una vecchia fic che ho trovato riordinando i miei scritti. Era stata scritta così, ma sottoporla al parere altrui non mi sembra una cattiva idea.

AK







E anche avendo provato a tendergli una mano, lui non l’aveva mai presa.

E anche avendo provato a lasciarlo andare, lui non ci era mai riuscito.

E così si trovavano in quell’equilibrio precario che nessuno dei due osava spezzare:

un equilibrio fatto di occhiate, di sfioramenti appena accennati, di risate, di giochi, di scherzi.

Giochi, soprattutto quelli.

Giochi.

Perchè era sui loro giochi che avevano costruito il loro mondo immaginario, un mondo nel quale il rosso dei suoi capelli forse sarebbe mutato in quello di lingue di fuoco ed il grigio degli occhi di Allen sarebbe stato mutato nell’Argento Vivo del mercurio.

Ma nessuno l’avrebbe mai detto,

nessuno avrebbe mai osato rompere quell’equilibrio precario.

Nessuno.

Si sarebbero sfiorati la mano, lanciati sguardi maliziosi e sorriso.

Si sarebbero scambiati occhiate complici mentre, giocando, si sarebbero fatti ingelosire l’un l’altro e, durante qualche ballo, ballando l’un con l’altro, avrebbero scombussolato le leggi di quest’universo.

Erano maschi, erano ragazzi, erano umani,

Erano esorcisti, erano prescelti, erano creature.

Avevano tramutato un sentimento tanto bello e tanto violento come l’amore in un gioco di ombre e luci, per questo avrebbero continuato imperterriti nella loro danza.

Per questo, nel loro mondo immaginario, niente più esisteva..

Niente, se non loro.

Niente, se non quelle creature.

 

Danzando sul suo cuore sanguinante provo un po’ di dolore.

Danzando sul mio cuore sanguinante, prova mai della gioia?

 

Era doloroso, il loro sentimento.

Era lacerante, la loro scelta.

Era proibito, il loro santuario.

E volteggiando altre mille volte, forse, sarebbero riusciti a recuperare quei baci che, tutte le volte, la frustrazione guidava fino a far loro assumere il sapore ferreo del sangue.

E volteggiando altre mille volte, forse, avrebbero potuto tenersi la mano, fieri dei loro sentimenti, senza timore, senza peccato..

Solo due angeli.

Due angeli alati di fronte al mondo.

Due angeli innamorati di fronte a Dio.

Forse, un giorno.

Forse.

Ma non potevano rompere quel loro equilibrio precario, poichè, se lo avessero rotto, non sarebbero mai potuti tornare indietro; se lo avessero rotto non sarebbero mai potuti tornare a quando le luci del giorno accompagnavano la loro amicizia e solo le ombre della notte erano  testimoni dei loro gemiti, ne erano più che certi.

Nessuno avrebbe mai rotto il sogno di quell’equilibrio;

nessuno avrebbe mai spiccicato una parola di quell’Amore Tenero.

Sì, tenero, eppure violento;

 innocente, eppure peccaminoso..

Di quell’Amore inesistente, eppure reale.

E sarebbe stato così.. giusto semplicemente cedere alle sue carezze ed alle sue promesse, semplicemente urlargli “Sì, Lavi, andiamo via.

                Scappiamo, non importa dove;

prima o poi incontreremo l’Equilibrio.”

 

Era strana la loro stabilità; dettata dal sole e dalla luna.

Dettata da gesti proibiti ai quali mai il sole avrebbe assistito.

Era cristallo, fragile.

Era cristallo, delicato.

 

E non seppe quando, ma non erano nemmeno a metà strada per dovunque fosse che stavano andando quando lui si accorse che, di quello splendido calice cristallino, non rimanevano altro che schegge.

E, forse, non avrebbero dovuto.

E, forse, sarebbero stati dannati in eterno, ma a cosa servono i forse, quando tutto ciò che conta è il presente?

E a cosa servono i forse, quando il tempo non avrebbe mai cancellato le loro  azioni?

 

Non sapeva quando fosse accaduto, aveva semplicemente cominciato a correre, catturato da quegli specchi che, ancora una volta, erano diventati Argento Liquido.

Non sapeva quando fosse accaduto, aveva semplicemente rincorso quella mano, convinto che non l’avrebbe mai lasciata, e seguito quella voce che avrebbe per sempre riso per loro.

 

Forse, in un qual modo, erano stati crudeli.

Forse, in un qual modo, erano rimasti vittime dei loro stessi sentimenti.

Forse, già, forse..

Quanti forse, ma, forse, a volte, spalancare le ali sulla cima della rupe dei mondi è tutto ciò che è necessario fare.

E , a volte, spiccare il volo non farà altro che cancellare le lacrime che solo gli incubi sanno dettare.

Perchè è questo che loro hanno fatto:

hanno spalancato le ali.

Perchè è questo che loro hanno fatto:

hanno lasciato andare ogni inibizione e, lasciandosi l’alba al tramonto, adesso sfrecciano verso il crepuscolo.

Adesso sfrecciano verso il rosso;

il rosso del sangue

il rosso dell’ira

il rosso del dolore

Il rosso della Vittoria.

Il rosso dell’Amore.

Perchè loro hanno vinto,

hanno vinto il mondo,

 perchè loro, spezzando la loro stabilità, hanno vinto la vita.

Perchè loro, innamorandosi, hanno  finalmente trovato l’Equilibrio.

Quello vero.

Quello puro.

Quello rosso come il peccato e bianco come l’innocenza.

Quello particolare, fatto di solo due persone:

Di loro due.

Di lui, e lui.

Quello fatto di ali, di baci, di sangue..

Quello così,

quello reale.

Quello infinito..

Quello fatto di Allen e Lavi.

 

 

 

Non preoccupatevi, noi, qua, siamo felici.

  
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