Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Clover GD    17/10/2012    4 recensioni
Chandler, nonostante ci metta tutto se stesso, non viene mai notato da Kurt, e questo è un triste dato di fatto. Ma sarà effettivamente colpa sua? Tre differenti occasioni in cui il biondo si rende conto che la colpa non è assolutamente da dare a lui, ma altresì è di qualcun altro.
Storia classificatasi prima al contest "Glee: you wanna be a secondary character like me" indetto da ThePirateSDoughter sul forum di Efp
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Nickname autore sul forum e su EFP Clover _ Armstrong (forum); Clover DreamOn (EFP)
-Titolo Tre occasioni in cui Chandler Kiehl si accorse che non era colpa sua se Kurt Hummel non si accorgeva di lui
-Genere Comico
-Rating Giallo
-Avvertimenti ---
-Personaggio secondario Chandler Kiehl
-Personaggi (se ce ne sono altri) Kurt Hummel, Blaine Anderson, Ocs
-Prompt Armadio
-Introduzione Chandler, nonostante ci metta tutto se stesso, non viene mai notato da Kurt, e questo è un triste dato di fatto. Ma sarà effettivamente colpa sua? Tre differenti occasioni in cui il biondo si rende conto che la colpa non è assolutamente da dare a lui, ma altresì è di qualcun altro.
-Note (facoltative) ---



Tre occasioni in cui Chandler Kiehl si accorse che non era colpa sua se Kurt Hummel non si accorgeva di lui.


-Quella volta al negozio di spartiti non fu la prima volta che Chandler vide Kurt, ma solo la prima volta che gli rivolse la parola.-




Penso di odiarti.”

Un respiro profondo, dettato dall'istinto di ritrovare la calma persa.

No, aspetta, non lo penso. Ti odio e basta.”

Respirazione yoga. Aveva fatto un corso, qualche mese prima, qualche nozione gli sarebbe pur dovuta rimanere.

Fottiti!” gridò con un urletto isterico.

Addio calma.

Un pugno. L'unico risultato fu un forte dolore.




Io dico che dovremmo andare a ballare.”

Seriamente, Chan? Mi pesano le gambe.”

Harry, ti prego. Mi ri-fiu-to di restarmene qui, fermo, mentre la gente si agita al ritmo di questa brillante musica!”

Dilla tutta, biondo. Vuoi rimorchiare.”

Dustin!”


Erano le dieci di sera e la loro serata allo Scandals procedeva bene. Chandler si era messo tutto in ghingheri e piattini ed era fiero della sua mise, in più stava chiacchierando amabilmente con Dustin ed Harry, i suoi migliori amici – gay anche loro, ma c'è veramente bisogno di dirlo? – che l'avevano affiancato in quell'uscita un po' diversa dalle solite.


Non ho la minima voglia di rimorchiare.” affermò, ancora fintamente offeso, il biondo.

Sì, come no. E allora come spieghi questi jeans? Ti fasciano il culo e lo fanno meraviglioso, se posso permettermi.” spiegò Dustin.

Chandler si ritrovò a fissarlo negli occhi scuri.

Non puoi permetterti. Questi sono i vestiti che stanno nell'armadio, giusto questi posso indossare!” sbraitò, isterico.

Ti prego,” esordì Harry, “se solo avessi voluto, ti saresti potuto vestire anche con una maglietta bianca e un paio di jeans a zampa di elefante.”

Chandler strabuzzò gli occhi. Jeans a zampa di elefante?

Jeans a zampa di elefante? Ti prego, dimmi che non hai appena fatto riferimento al capo d'abbigliamento più fuori moda che la mente umana abbia mai ideato!”

Harry e Dustin fecero per parlare, anche solo per discolparsi e difendersi dagli urletti del loro migliore amico, che però non diede loro nemmeno il tempo di aprire la bocca che ricominciò a borbottare.

La zampa di elefante era fuori moda già negli anni settanta, dannazione! L'hanno creata, l'hanno guardata e poi si sono detti naah, è fuori moda. La gente si metteva i pantaloni così perché era un branco di idioti, non perché fosse una cosa simpatica. Questo modello di jeans è osceno. Dato di fatto. E...” si girò verso Dustin, che aveva alzato un braccio nella posizione di chi sta per ribattere “questo non si discut_”

Si bloccò di scatto davanti ad una persona così bella da sembrare una visione.

Qualche metro più in là, infatti, stava Kurt Hummel, fasciato in quella camicia argentata che avrebbe fatto impazzire chiunque, intento a parlare con un ragazzo abbastanza robusto.

Chandler?” lo chiamò Harry, ma questi non si smosse nemmeno di un millimetro.

Chan?” disse Dustin, non ottenendo assolutamente il benché minimo risultato.

Chandl_” fece per parlare di nuovo Harry, quando il biondo alzò il braccio con la mano aperta per zittirlo.

Andiamo a ballare. Adesso.” proferì, scandendo attentamente le parole.

Ma io ho detto che_” provò a ribattere Harry.

HARRY!” strillò il biondo, spaventando il castano, che mormorò un semplice va bene, prima di seguirlo docilmente in pista.

In quel preciso momento, Hummel si alzò, mettendo in mostra il suo fisico perfetto. Il ragazzo ebbe quasi un mancamento.

Che figo spaziale.

Si avviarono tutti e tre verso la parte del locale dedita alle danze e Chandler stava già per avvicinarsi al castano per prendere a strusciarcisi contro, quando questi si diresse verso altri due ragazzi, che ballavano nemmeno troppo vicini, frapponendosi a loro ed iniziando a spalmarsi letteralmente addosso a quello più basso dei due, mentre quello alto si allontanava con un'espressione scocciata.

Un colpo allo stomaco, come un pugno d'aria dalla forza incredibilmente potente, qualcosa che scosse Chandler dal suo mondo in cui quel misterioso ragazzo bellissimo gli sarebbe corso immediatamente fra le braccia con una rudezza inaudita.

Si fece tutto d'un tratto rigido, fino a fermarsi completamente in mezzo alla pista.

Chandler?” fece Dustin, appoggiandogli una mano sulla spalla.

I pantaloni di quel tipo!” gridò il biondo.

Harry roteò gli occhi: il suo migliore amico era davvero una Drag Queen.

Dustin inarcò le sopracciglia.

Sì, Chan. I pantaloni di quel tipo. Hai notato anche tu quanto siano meravigliosamente aderenti?”

Chandler lo incenerì con lo sguardo, mandandogli un'occhiata di ghiaccio bollente.

Appunto. I miei non lo sono abbastanza.”

Si fermò a prendere fiato. I ragazzi al suo fianco si allontanarono di un passo, riconoscendo bene la sua espressione, segno che stava per aver luogo un'esplosione degna di nota.

Maledetto armadio!” urlò il biondo, come volevasi dimostrare.

Mai una volta che mi consigliassi abiti giusti per uscire!” continuò, riferendosi all'enorme mobile di legno scuro che campeggiava in camera sua.

Harry e Dustin si scambiarono un'occhiata divertita: vedere Chandler prendersela col suo armadio perché un tizio era andato a ballare con quello che, con ogni probabilità, era il suo fidanzato anziché con lui era estremamente esilarante.




È incredibile. Insomma, mi sei pur sempre stato vicino per anni interi! Non posso credere che ci siamo ritrovati ad odiarci così!”

Ottima idea: il dialogo è sempre meglio della violenza.

Forse, però, ragionava così perché la mano ancora pulsava dal dolore.

Mi fai schifo. Non fai altro che rovinarmi la vita.”

Il pugno sinistro – perché il destro era quello che faceva male – andò alla bocca, i denti lo morsero.

Doveva assolutamente tenere a mente di non picchiarlo ancora.




Sicuro che non si accorgeranno che mi hai fatto imbucare? Insomma, non mi conosce nessuno, qui in mezzo!” esalò il biondo a Dustin, confondendo la propria voce con la canzone che stavano intonando alcuni ragazzi sul palchetto allestito apposta nella palestra.

Erano cinque, tre mori – di cui uno con dei rasta stranissimi –, un castano sulla sedia a rotelle ed un biondino dall'aria molto gay – il radar di Chandler non sbagliava mai.

Che t'importa? Se ti chiedessero chi tu sia, potrei sempre reggerti il gioco dicendo che sei arrivato da poco a scuola e sei diventato subito mio amico. La gente è fatta per credere a queste cose.” affermò il ragazzo. “Piuttosto – continuò – non dovevi metterti una cravatta a righe? C'eravamo messi d'accordo.” disse, fingendosi offeso e prendendo fra il pollice e l'indice la punta della sua cravatta a righe gialle e blu.

Oh, Dio, giusto. Tanto te l'avrei detto, prima o poi, no?” chiese, retoricamente, Chandler.

Dustin gli fece segno di continuare.

Beh, non ci crederai mai – ma tanto se te lo dico dovrai crederci per forza – insomma, te lo assicuro – è solo che – io te lo dico, ma tu credici! – è stato l'armadio.”

Dustin si passò la mano fra i capelli biondo platino, scoppiando a ridere come un invasato.

L'armadio? Chan, peggiori di giorno in giorno!” lo prese in giro.

Dustin! Dio, l'avevo detto che non ci avresti creduto. L'armadio, sì, quello. Ha intenzione di rovinarmi la vita, quello stupidissimo pezzo di legno. Avevo preso la cravatta, ma mi si è rotto il tubo a cui ho appeso tutte le stampelle – meticolosamente tutte le stampelle. Ora, sai bene che il mio tubo è di_” fece per continuare a parlare, ma il fiato non glielo permise: aveva strillato tutta quell'accozzaglia di parole senza mai fermarsi a respirare, quindi si dovette bloccare per riprendere aria. Il tutto venne reso da un verso d'inspirazione esageratamente divertente.

“… di legno pregiato. Pregiatissimo. E si è spezzato; no, forse non hai capito bene: si è spezzato. Con un crack di un'oscenità che... no, non perderò tempo a raccontartelo.”
L'amico ridacchiò.

Sono passati quattro minuti da quando hai iniziato a parlare e non mi hai ancora detto perché stasera non hai questa dannata cravatta.” gli fece notare Dustin.

Silenzio!” intimò Chandler. Poi riprese a raccontare.

Si è spezzato. E, com'è ovvio che sia, non si è spezzato con un taglio perfetto, no, assolutamente no; si è spezzato lasciando le estremità frastagliate. Frastagliate, Dustin, ed io avevo una cravatta pregiata in mano. E, ovviamente, c'era uno spuntone. Uno spuntone, perché è assolutamente normale che, quando una barra si rompe, la punta più lunga misuri qualcosa come sette centimetri.”

Dustin lo guardò con fare interrogativo.

E quindi?”

Sì è impicciato nella striscetta di stoffa dove si deve infilare il risvolto più fino. Si è scucito, Dus, si è scucito con uno strap pazzesco. Un disastro.”

Il ragazzo fissò l'amico, tentando invano di non sorridere. Dopo pochi secondi, però, Dustin era già scoppiato a ridere fragorosamente, senza dare impressione di volersi fermare.

Dustin! Avevi promesso che non avresti riso!” gridò Chandler stridulamente.

Non l'ho mai detto.” ribatté l'altro, ridendo ancora e asciugandosi una lacrima dal lato dell'occhio sinistro.

Prima che il biondo potesse replicare, però, un uomo di media statura, con pochi capelli ai lati della testa e un aspetto trasandato, si avvicinò al microfono per annunciare l'elezione del re e della reginetta del ballo.

Una volta che l'uomo annunciò che i due erano un tale Finn Hudson ed una tale Rachel Berry, Chandler notò a mala pena i ragazzi in questione iniziare il primo ballo, com'era tradizione, perché concentrò il suo sguardo sul ragazzo al suo fianco.


I casi erano due: o il destino ce l'aveva con lui, o Dustin aveva architettato tutto per fargli rivedere quel bellissimo ragazzo dello Scandals.


Blaine! Hai visto? Rachel è reginetta!” stava dicendo questi, ridacchiando ed indicando la ragazza – una gran bella ragazza, peccato però che Chandler fosse orientato verso altri lidi.

Il ragazzo che gli stava accanto, un moro con i capelli incollati alla testa da chissà quanti litri di gel, si limitò a passargli un braccio attorno alle spalle.

Chandler, osservando bene (e non senza un po' di disgusto) il quadretto, non potè fare a meno di osservare che il moro in questione era lo stesso dello Scandals.

E guarda, Blaine! La cravatta di Finn! È semplicemente perfetta!” continuò ad esaltarsi il ragazzo meraviglioso.

Immagino, Kurtie. Gliel'hai consigliata tu.” replicò quel tale Blaine, stringendo il castano.

Lo so, Blainers. Ho un debole per le cravatte a righe...” rispose a sua volta Kurt, facendo dei versetti simili ad un micetto che fa le fusa.

Quell'altro gli premette le labbra contro la guancia, poi si staccò.

Bene. Ora si spiega tutto!” disse, ridacchiandogli contro la pelle fresca e pallida, provocando un minimo di rossore nell'altro.


Chandler era rimasto a guardare tutto questo con gli occhi sbarrati.

Chan?” provò a scuoterlo Dustin.

Questo cazzo di armadio doveva strapparmi la cravatta proprio oggi?” esplose il biondo.

L'amico restò lì, in silenzio, a sorbirsi gli improperi di Chandler.




Ci sono persone per le quali il mondo o è tutto bianco o è tutto nero.

Chandler era uno di questi e, in quel momento, vedeva decisamente tutto nero.

Nero come il suo umore.

Sei orribile, orribile!”

Tirò un altro pugno, sempre col destro.

Altro dolore.


Il telefono scelse quel momento per squillare e al biondo sarebbe importato assai poco, se solo non avesse riconosciuto la suoneria che aveva impostato per le chiamate di Harry.

Pronto?!” strillò il ragazzo nella cornetta, incapace di contenersi.

Chan? Stai per fare quello che sto pensando tu stia per fare?” chiese in fretta Harry, dall'altra parte del telefono.

T'importa? Sono faccende fra me e lui.” replicò, freddo, l'altro.

Amico, non farlo. Sarebbe inutile e non cambierebbe comunque il fatto che Hummel sia fidanzato.” spiegò il castano.

Fidanzato?” inorridì Chandler.

Chan, credi davvero che quel Blaine che gli ronza sempre accanto sia solo un amico?” disse Harry, con un sospiro.

Hummel è cosa?” continuava a sbraitare Chandler.

Fidanzato, tesoro.” confermò Harry.

Seguì una lunga pausa di silenzio, durante la quale il castano si sarebbe sicuramente preoccupato, se non avesse sentito il rumore ben riconoscibile dei respiri lunghi e profondi presi da Chandler.

Dopo trenta secondi, questi esplose.

E mi chiedi ancora di non fare quello che sto per fare?

Poi attaccò di scatto il telefono, impedendo all'amico di dargli un motivo decente e ragionevole per non commettere quell'azione sconsiderata.




Erano minuti interi che lo fissava.

Kurt stava tenendo con la mano destra una valigia veramente enorme dalla stoffa con una trama scozzese verde, rossa e blu scuro, con la sinistra quella di Blaine Anderson, il suo ragazzo. Ragazzo.

Chandler non riusciva a farsene una ragione: Kurt Hummel era fidanzato.

Fidanzato, preso, occupato, impegnato.

Kurt Hummel era off limits, e questa era stata la realizzazione più dolorosa che avesse mai dovuto sopportare.

Era maledettamente convinto di essere riuscito a farlo cadere ai suoi piedi (aveva convogliato tutte le sue forze, fisiche e mentali, per scrivergli quei dannati messaggini. Cleopatra? Senza dubbio il suo tiro migliore. A chi altri sarebbe venuto in mente?), eppure in quel momento si trovava al J. F. Kennedy, l'aeroporto di Lima, per riaccompagnare a casa i suoi genitori, appena tornati da un lungo viaggio a Phoenix, e per puro caso si era imbattuto in quella meraviglia di Hummel - insieme ad Anderson, ovviamente, perché quei due non si staccavano mai -, che non lo aveva degnato di uno sguardo.

Forse, pensò il biondo, inorridendo, non l'aveva nemmeno riconosciuto.

Stava meditando di andarsene, mandando un messaggio alla madre per dirle di prendere un maledetto taxi, quando si sentì pizzicare la nuca.

Si girò e vide che quegli occhi bellissimi lo stavano fissando.

Andò in iperventilazione ed era già pronto a corrergli incontro (ehi, forse tu non ti ricordi di me, ma sono innamorato di te dall'inizio dei tempi!), quando un pensiero lo riportò bruscamente alla realtà.

La sua camicia era la stessa che aveva indossato il giorno prima e quello prima ancora.

Non aveva un odore consono per permettergli di avvicinarsi a lui.

Chandler chiuse lentamente gli occhi, tentando di mettere in pratica le sue nozioni di yoga.

Il suo armadio era abbastanza vintage da avere una serratura con la chiave, che il ragazzo solitamente bloccava. Tre giorni prima aveva chiuso l'armadio a chiave e poi si era perso quel pezzetto di metallo.

In quel momento, fortunatamente, uno sciame di passeggeri, appena sbarcati da chissà quale volo, si frappose ai due, lasciando che Chandler si dileguasse celermente, correndo verso un'altra dogana.

Non urlò solo perché non avrebbe di certo giovato alla propria immagine.




Mamma!” chiamò il ragazzo, dalla propria camera. La madre, una bella donna con gli occhi chiari ed i capelli biondissimi, non si fece aspettare nemmeno un secondo di troppo.

Dimmi, tesoro.” si rivolse al figlio, una volta entrata in camera.

Ti ricordi di quello che ti avevo detto una settimana fa? Beh, ci ho riflettuto. Voglio farlo.” disse il biondo.

Sei sicuro, amore? Insomma, questo significherà andarne a cercare un altro, chissà se ne troverai uno simile a questo! Tu ci tenevi.” provò a convincerlo, per l'ultima volta, lei.

No, mamma. Assolutamente no. E non insistere.” ordinò il ragazzo.

Lei sospirò, sedendosi sul letto.

E sia. Domani andiamo all'Ike...-”

Non oseresti! Mobili più brutti non ne troveresti!” sbraitò Chandler.

Lei sorrise, riconoscendo quanto le manie del figlio per il vintage fossero esagerate.

Va bene. Domani andiamo ad un negozio che sceglierai tu e vediamo di trovarti un nuovo armadio.” sorrise.

Il biondo la ringraziò, poi la pregò di lasciarlo solo.


Ed ora, caro il mio armadio, hai le ore contate!







Punti grammatica/sintassi: 10/10

Gioia, hai fatto un boom! Non c’è niente, niente che sia sbagliato. Ho ricontrollato più volte la storia per esserne assolutamente certa ma, a ogni colpo, il tuo scudo ha parato. L’unica, minima, infinitesimale cosa che ti muoverei è questa:

[…] tutto in ghingheri e piattini ed era fiero della sua mise, in più stava chiacchierando amabilmente con Dustin ed Harry, i suoi migliori amici – gay anche loro, ma c'è veramente[…]dove quella virgola dopo “ed era fiero della sua mise” rende la frase un po’ troppo veloce, ma è talmente un’inezia (ed è pure l’unica) che non mi sono sentita di toglierti punti per questo.


Punti lessico/stile: 9,75/10
Il punteggio dello stile dello scorso contest ti è bruciato per bene, ragazza mia xD. Ho notato una cura viscerale per questa storia, si sente che ci hai messo tutta te stessa!

È decisamente un punteggio altissimo. Uniche sviste:

““Chan?” disse Dustin, non ottenendo assolutamente il benché minimo risultato.” Ritengo superfluo utilizzare sia “assolutamente” che “il benché minimo”: è come se ribadissi pleonasticamente un concetto già chiaro.

Poi ci sarebbe […] quel tale Blaine […]. Forse hai mancato la virgola prima di Blaine; se non l’hai fatto, questo pezzo risulta quasi dialettale, direttamente proveniente dal gergo. O avresti dovuto scrivere “quel Blaine”. Mi spiego?



Punti originalità: 5/5
Adesso io pretendo di sapere chi diamine può farsi venire in mente tutta questa storia partendo da quei pochi minuti di Chandler che abbiamo visto nella puntata. La storia trasuda originalità, è motivata, di sicuro non abbondano gli scritti sul signor Kiehl e… cosa dire? Punteggio pieno!



Punti prompt: 5/5
Il modo in cui Chandler si scaglia sull’armadio è esilarante e la maniera in cui esso è onnipresente ed importantissimo negli istanti importanti della sua vita è decisamente un colpo di genio. Il prompt è perfettamente utilizzato.



Punti IC: 9,75/10

Giudicare IC un personaggio comparso così poco non è stato facile, ma sapevo a quello cui andavo incontro quando ho indetto il contest. E il tuo Chandler coincide perfettamente con quello presentatoci nella terza serie: esaltato, fissato con la moda e con il dolcissimo Kurt… Avresti potuto trattare anche il suo lato musicale (non dimentichiamo che si sono incontrati in un negozio di spartiti), per raggiungere la perfetta IICCità; non era tanto azzeccato ai fini della storia, ma sarebbe stato utile ai fini del punteggio di questo campo. Anche se non penso tu sia insoddisfatta :D



Punti gradimento personale: 5/5

Questa storia è la dolcezza e l’ilarità più totale. Sono molto critica verso le storie che mi si presentano con la dicitura “Comica”, perché, novanta volte su cento, non mi fanno granché ridere ^^. Ma quando ho letto perle come “Questo cazzo di armadio doveva strapparmi la cravatta proprio oggi?, a momenti cadevo dalla sedia.

Ed è solo un estratto, eh. Uno.

Poi mi trovo a ribadire le mie considerazioni su quanto tu ti sia impegnata: sono fiera di poterti portare sul gradino più alto del podio, perché, oltre alla storia decisamente encomiabile, è da stimare anche il totale impegno che ci hai messo, anche in relazione ai risultati ottenuti in precedenza :D


TOTALE: 44,5 / 45



[E – oh – penso che il giudizio dica tutto.

È la mia seconda storia sul fandom e non potrei andarne più fiera :')]

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Clover GD