Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Kurosmind    17/10/2012    4 recensioni
Il nostro mondo può sembrare avvolto nel caos più totale. Se si pensa poi che di mondi ce ne sono più di uno, l'impressione che non ci siano regole nella varietà dell'universo diventa quasi una certezza. Ma non è così. Esistono alcune leggi che governano i mondi, leggi la cui infrazione porterebbe al caos più totale. Una di queste è:
Non c'è alcun modo per cui chi è morto possa tornare in vita
Il desiderio più grande, quello che prima o poi chiunque ha, è anche l'unico a non poter essere mai realizzato.
Ma se, inconcepibilmente, esistesse un essere con un potere tanto immenso da essere capace di far rivivere i morti; cosa saresti disposto a sacrificare per ottenerlo?
Quanto dolore saresti disposto a causare, pur di rivedere la persona a cui tieni?
Se è qualcuno che ami davvero...
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Li Shaoran, Meiling, Nuovo personaggio, Sakura, Sakura Kinomoto, Tomoyo Daidouji | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ciao a tutti! Eccomi finalmente ritornata con il capitolo 8 di questa fan fiction che sta diventando un'epopea (almeno per me, non penso che ve ne freghi più di tanto, no?) Mi scuso ancora per l'enorme tempo di attesa, ma l'ispirazione è una dannata bestia selvaggia che non sono ancora riuscita a domane, inoltre tra scuola, disegni, contest e richieste varie non ho idea di come farò a continuare a scrivere. E grazie infinite a tutti quelli che la stanno leggendo ancora!
Prima di lasciarvi al capitolo, volevo dire che mi sono messa a "correggere" i capitoli precendenti, quelli che ho scritto anni fa, per intenderci, modificando alcuni punti/frasi/parole. Ri-leggeteli solo se vi va, perchè non sono modifiche al livello di trama, solo blande sfumature :) (il capitolo che ho cambiato di più comunque, e che forse vale la pena rileggere, è il secondo... secondo a partire dal prologo eh xD)
Ancora grazie per la pazienza e buona lettura!

The Phoenix
Capitolo 8
Giornate scolastiche non troppo tranquille - parte 2


Shaoran si chiese quanto dannatamente grande fosse quella scuola.
Era partito con l’intenzione di fare una passeggiata nei dintorni, per riprendere confidenza con l’ambiente dopo la lunga assenza, ma si era ritrovato a vagare senza meta nel cortile immenso del complesso, composto da vialetti, prati e piccoli canneti. Insomma, sapeva che il liceo Seijou era grande, ma non ci era mai entrato prima di allora e da fuori sembrava una scuola come tante. Il via vai di gente si stava lentamente esaurendo, man mano che gli studenti tornavano chi alle proprie case chi alle aule dei club.
Alla fine le gambe lo riportarono alla zona dei campi dei club sportivi. Si sedette sul prato vicino a dove si allenavano le cheerleader. Si ritrovò a sorridere mentre guardava Sakura.
«Ti piace proprio, vero?»
Shaoran sobbalzò. In piedi di fianco a lui c’era Ryan, sorridente.
«Kinomoto, intendo».
Arrossì violentemente. «Ecco… beh»
Il biondo rise «Non preoccuparti, il tuo segreto è al sicuro con me. Posso sedermi?»
«Certo» Poi aggiunse: «Non è… esattamente un segreto.» borbottò.
«Ah, ma non intendo quello! Si vede benissimo che state insieme, sebbene tu stia in questa scuola solo da un giorno»
Shaoran lo guardò interrogativo.
«Ce se ne accorge solo a guardarvi. Siete diversi dalle altre coppie della scuola. È come se foste due pianeti in orbita l’uno con l’altra. Uno di voi si muove, l’altro si sposta di conseguenza, come se foste una cosa sola. È bello.»
«Uhm… davvero?» Non aveva mai pensato al loro rapporto in quei termini.
«Certo che…» esitò, come se volesse dire qualcosa che non avrebbe dovuto.
«Si?»
«No, nulla.» Ryan si limitò a sorridere.
Shaoran tornò a guardare Sakura, che in quel momento stava provando con le altre ragazze un esercizio con la bacchetta dall’aria complicata. La ragazza si accorse di lui, lo salutò con un sorriso, ma così facendo si distrasse e la bacchetta le cadde in testa. Shaoran ridacchiò.
Il ragazzo guardò di sottecchi il biondo. Non riusciva a farsi un impressione di lui. Era gentile, certo, e non sembrava affatto cattivo. Anzi, si sentiva abbastanza a suo agio con lui. Eppure nella sua aura percepiva qualcosa di diverso. «Cosa intendevi prima?» chiese.
«Quando?»
«Quando hai detto che il mio segreto è al sicuro».
Ryan sorrise ancora. Stavolta era quasi un ghigno, e i suoi occhi per un momento baluginarono di una luce sinistra. «Mi riferivo alla tua “avventura”. Dimmi un po’, con che tipo di ragazza ti sei andato ad imboscare per voler scappare dalla tua fidanzata?» alla fine della frase, non riuscì più a trattenere le risate.
«Ma non è vero!» sbottò Shaoran, ridendo anche lui, sollevato. Per un momento aveva creduto che Ryan sapesse la verità su Hong Kong.
«Sai…» continuò Ryan, tornando serio «Kinomoto è stata parecchio male l’anno scorso. Non sapevo il motivo, ma ora lo capisco.»
Shaoran fremette. Lo sapeva, sapeva quanto male le aveva fatto, e lei nonostante tutto lo aveva aspettato per tutto quel tempo. Si sentiva tremendamente in colpa per tutto questo, e sentirselo ripetere non migliorava affatto la situazione. «Perché mi dici questo?» chiese infine.
«Perché lei ha chiaramente bisogno di te. Sembra una cosa sdolcinata detta così, ma è molto più reale di quello che si possa pensare. Non lasciarla ancora da sola, altrimenti le cose potrebbero prendere una brutta piega.» la sua espressione in quel momento era indecifrabile.
«Cos’è, una minaccia?» chiese il cinese, il volto ridotto ad una maschera di frustrazione. Suonò più serio di quanto non volesse sembrare.
«No, una constatazione» precisò Ryan. «Non prendermi per pazzo, ok? Ma ho la netta sensazione che questa cosa potrebbe andare a finire molto male.»
«Questa cosa, cosa?»
«Non ne ho idea!» Ryan alzò le spalle «Te l’ho detto, è una sensazione. Non so a cosa si riferisca.» Ridacchiò «Ora penserai di sicuro che sono uno svitato»
«Non preoccuparti, ho visto di peggio»
Ryan rise. «Comunque, giochi a calcio? Faccio parte del club, e con il fatto che gran parte dei membri dell’anno scorso si sono diplomati, siamo a corto di giocatori…»
«Ah… si, un po’»
«Ottimo! Allora ti va di venire con me? Penso che dovrai compilare un paio di moduli per l’iscrizione, ma intanto dai un’occhiata»
«Sicuro!»
I due ragazzi si avviarono verso il campo sportivo. Shaoran non riusciva proprio a capire che tipo di persona fosse quel misterioso ragazzo.

~₪~

Sakura uscì dagli spogliatoi della palestra a razzo, dopo essersi accuratamente sistemata i capelli e quel velo di trucco che ormai metteva ogni mattina. Voleva essere al massimo per Shaoran.
Corse verso il cancello con un enorme sorriso stampato in faccia, preparandosi a saltare al collo del ragazzo, al costo di fargli venire un infarto, quando si accorse che lui non c'era.
Sarà andato a farsi un giro, si disse, nascondendo una punta di delusione, arriverà tra un paio di minuti.
I due minuti passarono. E poi ne passarono cinque. Dopo dieci Sakura si era decisa a chiamarlo al cellulare, per poi scoprire che aveva la segreteria attivata. Un'inspiegabile ansia le stava salendo, quando vide Tomoyo che veniva verso di lei.
«Sakura! Ma non dovevi uscire con Shaoran?» esclamò l'amica.
«Teoricamente si, ma lo sto aspettando da un quarto d'ora e ancora non si fa vivo. Quando arriva lo strozzo.» sbottò la ragazza.
«Sai dove era andato?»
«L'ho visto andare via con Konishi-kun un'oretta fa. Probabilmente l'ha invitato nel club di calcio.» Sakura sospirò « credo che andrò a cercarlo lì allora. Che c'è?»
Tomoyo aveva fatto un gran sorriso «Niente, niente. Allora io torno a casa.»
«Ci vediamo domani!»
Sakura non fece in tempo a fare quattro passi all'interno del cancello del liceo che avvertì una presenza sconosciuta nella strada dietro di sè. Si voltò di scatto.
«Tomoyo attenta! Spostati da lì!» gridò la ragazza all'amica, che stava attraversando la strada in quel momento.
Tomoyo fece appena in tempo a raggiungere il marciapiede sul quale si trovava Sakura che l'asfalto esplose.

~₪~

Shaoran si asciugò il sudore dalla fronte con un asciugamano e accettò grato la bottiglietta d'acqua che gli porgeva Ryan. Qualcuno dei membri del club che rientrava negli spogliatoi gli diede una pacca sulle spalle.
«Ma lo sai che sei bravo? Cavolo, non ti sta dietro nessuno quando corri con quella palla.»
Shaoran arrossì lievemente «Diciamo che mi sono allenato parecchio...»
«Beh, in ogni caso, se accetti penso proprio che posso darti il benvenuto ufficiale nella squadra! Ehi, ma che ti prende?»
Shaoran si era improvvisamente fatto pensieroso. Sentiva qualcosa, una presenza, provenire dalla strada fuori dal liceo. Porse bruscamente la bottiglietta d'acqua e l'asciugamano al ragazzo. «Scusa, mi sono ricordato di una cosa, devo andare.» esclamò, e corse via.
«Ehi, almeno dimmi se accetti!» gli gridò dietro Ryan, ma ormai il ragazzo era già lontano.

~₪~

Sakura e Tomoyo fissarono inorridite l’enorme creatura innalzarsi dal terreno. La strada si era completamente dissestata e la terra si riversava sull’asfalto quando il mostro emergeva di un altro pezzo. Sembrava fatto di pietra, sebbene fosse molto flessibile, era di un colore biancastro, con incrostazioni di muschio e di licheni giallastri. Due enormi braccia si installavano in un tronco alto quasi sei metri, culminante in una piccola protuberanza che poteva essere definita una testa. Il golem si staccò dalla sua base di terra, ruggì al cielo, e si mosse verso gli alberi del parco del Re Pinguino, schiantandone i rami.
«Distruggerà tutto…» mormorò Tomoyo, scioccata.
Sakura si riscosse dalla sorpresa. «Tomoyo, tu mettiti al riparo e fa in modo che non si avvicinino delle persone, qui ci penso io!» esclamò, lasciandole la borsa. Tomoyo annuì.
La cattura carte si girò per fronteggiare il golem, che ormai era entrato nel parco. «Jump!» la carta uscì dalla tasca dell’uniforme, trasformandosi in due applicazioni a forma di ali che si installarono sui suoi talloni. Sakura saltò sugli alberi del parco, passando da un ramo all’altro fino a che non superò la creatura. Si accorse che stava andando dritta verso l’area dei giochi. Si piazzò su un albero proprio davanti al mostro, reggendosi con una mano al ramo superiore.
«Non so cosa tu sia, ma non ti lascerò distruggere questo posto!» gridò. Come lo fermo? Poi si ricordò di quando aveva catturato la carta della terra. Il golem si girò in quel momento verso di lei, come se si fosse accorto solo in quel momento della sua presenza. Alzò lentamente una delle pesanti braccia, pronto a colpire.
Sakura sgranò gli occhi, impaurita. «Wood!» gridò. Dalla carta esplose un groviglio di liane legnose, che si avvolsero intorno al corpo di pietra bloccandogli i movimenti. La ragazza tirò un sospiro di sollievo, ma inorridì quando vide che le liane venivano inglobate dalla corazza della creatura. Diventarono dello stesso materiale di cui era fatta, inspessendosi e indurendosi, fino che non raggiunsero l’origine e si strinsero intorno a Sakura, avvolgendosi intorno al suo torso e al collo. La ragazza urlò, cercando di allentare la presa con le mani, invano.
Shaoran!

~₪~

Shaoran arrivò sulla strada pochi attimi dopo che Sakura scomparve tra gli alberi all’inseguimento del mostro. Vide Tomoyo in mezzo alla strada, completamente distrutta, con la telecamera accesa, indecisa sul da farsi.
«Tomoyo! Dov’è Sakura?»
«Ha… seguito quella cosa. E’ comparsa all’improvviso!» balbettò «Ma tu dov’eri finito?»
«Uh? In giro… vado da Sakura, tu sta’ attenta!» e corse via.

~₪~

Aiuto!
Lasciami andare! Voglio uscire!
Padrona! Aiuto!
«La tua padrona non può aiutarti. È troppo debole.»
Non è vero, è nostra amica! Mi aiuterà!
«Perché deve aiutarti? Puoi liberarti da sola. Hai il potere per farlo...»

~₪~

Sakura stava andando in debito d’ossigeno, la stretta della creatura era sempre più forte, sentiva le ossa scricchiolarle. Gemette per il dolore. Si rese conto di una cosa però. La superficie che la stringeva non era fredda come si aspettava, ma ruvida e pulsante. Non era pietra. Stava per perdere i sensi, quando sentì la presa delle liane allentarsi. Si accasciò tossendo, tenendosi stretta al ramo dell’albero.
«Stai bene?» Shaoran era accanto a lei sul ramo, la spada sguainata. La guardava preoccupato. A terra la liana recisa si contorceva ancora.
Sakura non rispose. Tremava leggermente, inspirando profondamente per recuperare aria. «Sei in ritardo» boccheggiò, ma poi sorrise. Sorrise anche lui, sollevato, le tese la mano per aiutarla a rimettersi in piedi. Sakura si appoggiò a lui per riprendere l'equilibrio.
Il golem era furioso. Ruggiva agitando scompostamente le lunghe braccia, le liane indurite che si erano inglobate nel suo corpo frustavano l'aria, recidendo rami e schiantando le fronde degli alberi. «Che cos’è quello?» chiese Shaoran, sbigottito.
«Non lo so! È spuntato all'improvviso, pensavo fosse fatto di roccia per questo ho usato la Carta del Legno, ma non ha funzionato... attento!» il golem calò il braccio sul ramo sul quale si trovavano i ragazzi, spezzandolo in due. Sakura e Shaoran saltarono giù prima di venir colpiti anche loro, e si ritrovarono su due lati opposti della creatura. Sakura cadde malamente e ruzzolò a terra per qualche metro. Aprì gli occhi gemendo dal dolore, si era sbucciata le ginocchia e i gomiti, e vide uno dei rami caderle addosso. Lo schivò con un grido, rotolando di lato.
«Sakura!»
«...Sto bene!» Sakura si rimise in piedi, barcollando un po’, poi si dovette ributtare a terra per evitare una liana.
Dall’altro lato, Shaoran attaccò il mostro per distrarlo; brandì la spada «Raitei Shourai!» Il fulmine che si sprigionò dalla lama colpì la mano del mostro, spaccandola in due. Schegge di legno volarono dappertutto. «È... un albero?» Il mostro ora era veramente arrabbiato, si concentrò su Shaoran attaccandolo intensamente. Il ragazzo parò con difficoltà i veloci e potenti colpi inferti con il braccio legnoso spaccato in due, ma non riuscì ad evitare una liana che arrivò subito dopo. La spada gli fuggì di mano, e un lungo taglio gli si aprì sull’avambraccio, strappando la manica della t-shirt. Gridò per l’improvviso dolore.

Sakura spalancò gli occhi dal terrore quando vide il mostro calare il braccio sul ragazzo. Allungò la mano verso di lui, urlando «Shield!». Il tronco bianco rimbalzò su uno scudo trasparente comparso all’improvviso intorno a Shaoran. Si alzò di scatto in piedi, mentre Shaoran recuperava la spada. Corse verso di lui, evitando alla belle’meglio le liane che vorticavano trascinate dall’enorme corpo del golem. «Che cosa facciamo?» gridò.
«L’unica è usare il fuoco!» Il golem ruggì, spalancando un buco nel legno. Mucchi di foglie secche si sollevarono in aria vorticando.
«Però... se usiamo il fuoco rischiamo di incendiare tutto quanto» osservò Sakura. Saltò indietro, evitando una falciata del mostro. Indietreggiarono entrambi tra gli alberi, al di fuori della portata del golem.
«Evoca lo scettro, cosa aspetti?» esclamò Shaoran, quando si rese conto che Sakura era completamente disarmata.
«Non posso!»
«Perché?»
«Non ce l’ho più!»
«CHE COSA?!»
Sakura balzò all’indietro, evitando un albero che si schiantò a terra. «Ti spiego dopo» L’albero caduto li riparava dal golem, che ormai aveva abbattuto tutto intorno a sé creando una zona pulita. La ragazza si illuminò «Ho un’idea! Shaoran, puoi fare in modo di isolare le fiamme?»
Shaoran si riscosse dalla sorpresa. Annuì deciso «Ho capito».
Sakura sorrise, poi tirò fuori la Carta del Fuoco dalla tasca. La lanciò in aria davanti a sé e questa si trasformò all’istante in Firey. Lo spirito del fuoco fluttuò davanti a loro, aspettando ordini dalla sua padrona. Il golem fermò il suo agitarsi scomposto, avvertendo della magia. Si avvicinò lentamente a loro. Appena apparve oltre le fronde dell’albero schiantato, Sakura ordinò «Ora!». La carta volò verso il gigante e intorno al suo braccio. Le fiamme lo avvolsero completamente.
Shaoran saltò sull’albero e brandì la spada «Fuuka Shourai!» Dalla lama si sprigionò un turbine che avvolse completamente il golem e le fiamme, alimentandole e allo stesso tempo tenendole racchiuse al suo interno. Firey continuò a volteggiare intorno al mostro finché non fu completamente carbonizzato, poi il vento si placò e fluttuò di nuovo verso Sakura. Si trasformò di nuovo nella carta ed atterrò tra le sue mani. Dell’enorme golem non rimaneva che un mucchio di cenere.

~₪~

Fa male… le mie foglie… bruciano… Padrona!
«La tua Padrona non c’è più per te. Non può sentirti. Ha altre priorità ora.»
…Non è vero!
«Liberati. Puoi farlo. Liberati e vieni con me»

~₪~

Sakura e Shaoran ansimavano, in piedi l’uno accanto all’altra. «Che diavolo… era quel coso?» esclamò il ragazzo, facendo scomparire la spada. Sakura si lasciò cadere in ginocchio, esausta, e scosse la testa, senza rispondere. Tremava per l’adrenalina ancora in circolo. Poi ridacchiò.
Shaoran la guardò esterrefatto. «Scusa» disse lei «È che… è proprio come ai vecchi tempi, non trovi?» alzò lo sguardo verso di lui, sorridendo.
«Se lo dici tu…» rise Shaoran. Rise anche lei, poi però lo guardò meglio.
«Shaoran, tu sei ferito!» esclamò preoccupata, fissando il suo braccio.
«Ah» Shaoran si osservò il taglio sull’avambraccio destro «è solo un graffio, non preoccuparti».
Sakura balzò in piedi «Non è solo un graffio! Stai sanguinando!» gli prese il braccio senza troppe cerimonie per osservare meglio la ferita.
«Ahio»
La ragazza tirò fuori un fazzoletto dalla tasca e lo premette sul taglio, pulendolo dal sangue. «Bisogna disinfettarla, forse dovremmo andare al pronto soccorso…»
Shaoran si divincolò dalla sua presa e le mise le mani sulle spalle, un po’ spazientito. «Sakura, sto bene! Basterà qualche cerotto…!» le parole gli morirono in gola quando Sakura alzò gli occhi, pieni di lacrime.
«…Sakura?» Lei abbassò la testa, nascondendo il viso dietro i capelli.

«Sakuraaaaaaaaaaaaa!» La ragazza alzò la testa di scatto, asciugandosi gli occhi frettolosamente con la manica della divisa, e fece in tempo a vedere una chiazza gialla sfrecciare verso di lei prima che Kero-chan gli si schiantasse addosso.
«Kero-chan! Che ci fai qui?»
Il guardiano riprese fiato, poi esclamò «Ho sentito una presenza stranissima! Sono uscito e l’ho seguita fino a qui. Ma che diavolo è successo? Sembra che sia passato un uragano!»
Sakura e Shaoran si scambiarono uno sguardo perplesso, poi si guardarono intorno e si resero conto del totale disastro. Per fortuna il golem non era arrivato all’area giochi, rimanendo in un punto del parco poco frequentato. Però parecchi alberi erano schiantati a terra e la zona era completamente spianata, e dove il golem era passato un varco tra gli alberi si apriva fino alla strada. Durante la battaglia non si erano resi pienamente conto della gravità della situazione. «Oeeeeh!» esclamò Sakura. «oddio, non possiamo lasciare il parco in questo stato!»
«Puoi usare il Legno per risistemare le cose?» domandò Shaoran, turbato per quello che aveva visto prima.
«Credo di si» Sakura tirò fuori la Carta dalla tasca. Cerberus notò qualcosa di strano sulla carta, ma Sakura la lanciò in aria davanti a sé «Woo…»
«Sakura, aspetta!» gridò Kero-chan.
Non fece in tempo. La figura di donna della Carta del Legno si materializzò davanti a loro, ricoperta di foglie, eterea. Ma in lei c’era qualcosa di inquietante. Le foglie di edera che si intrecciavano nei suoi capelli erano venate di nero, gli occhi mandavano lampi verde elettrico. Sakura era sconcertata. «Che cosa… significa?» la carta era immobile, fissava Sakura con uno sguardo addolorato. Shaoran evocò di nuovo la spada mettendosi in posizione di difesa davanti a lei.
«Shaoran, che fai?» gridò Sakura, distogliendo lo sguardo dalla Carta per guardarlo. Il Legno spalancò la bocca e gli occhi, in un muto grido di dolore e tristezza. Un forte campo energetico si sprigionò dalla figura, investendoli come un forte vento. Foglie secche e ramoscelli volavano dappertutto. Sakura corse verso di lei «Wood! Basta, fermati!».
La Carta fluttuò in alto, i capelli di foglie vorticavano intorno al suo corpo, formando un turbine che ricoprì di erba verde e bassi arbusti tutta la zona. Shaoran afferrò Sakura per un braccio e la attirò a sé, Kero-chan si trasformò e protesse entrambi con le sue ali dal vento e soprattutto dai detriti che vorticavano velocissimi.
Poi il vento si calmò.
I due ragazzi riaprirono gli occhi, Kero-chan tornò alle fattezze di pupazzetto. Sakura aveva le guance rigate di lacrime. «La mia Carta… che cosa le è successo?» mormorò.
«Sakura, guarda!» esclamò Kero-chan. A pochi passi da loro, adagiata a terra come un normale foglio di carta, c’era la Carta del Legno.
Sakura corse a raccoglierla. La fissò qualche secondo, raggelata. Cadde in ginocchio.
Shaoran si avvicinò a lei. «Che c’è che non va?» chiese.
Sakura si girò verso di lui, spaventata. «…Non c’è più».
«Cosa?»
La ragazza gli mostrò la carta, le tremavano le mani. Lo sfondo rosa era venato di striature nere. Al centro della cornice c'era una macchia nera, come una bruciatura. Non c’era nessuna figura.
«Non c’è più! È vuota!» singhiozzò «Wood se ne è andata!»

~₪~

Un centinaio di metri da loro, in mezzo al bosco del parco, un ragazzo era appoggiato rilassatamente al tronco di un alberò. Tra le sue mani c’era una pietra rossa, un grosso rubino. Un lampo verde accese per un attimo le sfaccettature della gemma. Il ragazzo sorrise, esultante.






Spazio dell' all'autrice!
Ancora una volta, mi scuso infinitamente per il ritardo... certo stavolta ci ho messo di meno ad aggiornare, no? Aaah, non sparatemi! Ok ok avete perfettamente ragione. D'ora in poi lavorerò molto più su questa fan fiction, perchè a dispetto di quello che sembra ci tengo davvero moltissimo e non vorrei impiegare 20 anni per finirla (anche perchè ci dovrebbero essere tipo due seguiti...)
Che poi... questo capitolo è davvero lungo. Su Word erano tipo 11 pagine. E, ammetto, ho messo delle cose che c'entrano molto poco con la trama originale e che dovrò ammazzarmi per adattare, però sono soddisfatta!
Ma passiamo alla storia! Finalmente un po' d'azione! E' la prima volta in vita mia che scrivo di una battaglia, quindi probabilmente fa pena. Non esitate a criticarmi x°D.
Inoltre in questo capitolo c'è un accenno al piccolo crossover con Tsubasa che fa parte della storia. Vediamo se capite qual è +__+
Un'altra cosa, per descrivere il liceo Seijou mi sono ispirata al campus universitario della Queen Margaret University di Edimburgo, dove sono stata in vacanza studio due anni fa. Un posto stupendo!
Spero che vi sia piaciuto e che la storia continui ad interessarvi!
Ditemi che ne pensate!
Alla prossima!

   
 
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