Fanfic su artisti musicali > Blink-182
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Autore: VikiMichaelDeLonge    17/10/2012    0 recensioni
Sono Travis, Travis Barker, suono la batteria (mi dicono spesso che sono molto bravo e ciò mi fa un gran piacere) e da un paio di giorni a questa parte sono diventato la matricola della band "Blink-182" come sostituto dell' ex batterista Scott Raynor.
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mark Hoppus, Tom DeLonge, Travis Barker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È strano come possa cambiare tutto da un momento all' altro, come, la vita, possa cambiare allo stesso modo in cui cambia il tempo in Inghilterra, in modo sempre così inaspettato. Da un paio di giorni a questa parte sono diventato la matricola della band "Blink-182" come sostituto dell' ex batterista Scott Raynor. D'ora in poi condividerò il lavoro con Mark Hoppus, il bassista, e Tom DeLonge, il chitarrista (ed entrambi vocalist). Questa sera (cioè ora) dovrò andare a casa di Tom assieme a Mark, che mi ha gentilmente proposto di venire a prendermi ed accompagnarmi, per parlare un po' della band e sul da farsi. Mentre sono steso sul divano immerso nei miei pensieri, sento il campanello: "Sarà Mark" penso. Mi dirigo verso la porta ed apro. La mia previsione non era errata: mi ritrovo davanti un ragazzo non poco più alto di me, con degli occhi di un azzurro glaciale. Era Mark. "Ehi, Travis!" "Ehilà Mark! Tutto ok?" "Si, certo, e tu?" "Si, grazie. Allora, andiamo?" "Sicuro!" così saliamo in macchina e partiamo. In macchina c'è un profondo silenzio, spezzato dai rumori del motore e delle ruote sull' asfalto. Per infrangere questo imbarazzante silenzio, Mark decide di attaccar bottone: "Allora Trav (se così posso chiamarti), cosa ne pensi della tua venuta nella band?" ed io rispondo: "Ma certo che puoi chiamarmi Trav!" e gli sorrido amichevolmente. "Be', a dirla tutta, non so bene cosa mi aspetta, o cosa dovremo fare, ma sono comunque sicuro che faremo un ottimo lavoro assieme, e spero ci sarà anche da divertirsi!" "Oh, su questo puoi contrari, amico!" risponde immediatamente Mark accompagnando la frase con una leggera e sincera risata. Con il sorriso ancora stampato in faccia esclama: "Eccoci!" così scendiamo dalla macchina e ci dirigiamo verso la porta della casa di Tom. Bussiamo e rimaniamo in attesa che quest' ultimo venga ad aprirci. Quando la porta si apre, vediamo fuoriuscire solo un fascio di luce, per poi veder sbucar fuori la testa di Tom che, una volta deciso a venir fuori, a mo' dibenvenuto ci dice: "Ma siete dei lumaconi! Cazzo, se ce ne avete messo!" "Ma sta zitto, broccolone!" esclama Mark che nel frattempo era entrato. 'Broccolone?!" "Esatto, non so perché, ma è l'idea che mi dai, con quei capelli..." "Cosa vorresti insinuare, eh!? Ma ti sei visto allo specchio?! Che con i capelli che ti ritrovi mi sembri un carciofo!" "Ma i carciofi sono più buoni!" "Questo lo dici tu, Octopus". Intanto io, che ero rimasto ad assistere a quella discussione di dubbia intelligenza, aggiungo: "Eh, allora è meglio che stia zitto, con i capelli che ho, non oso immaginare a quale ortaggio potreste paragonarmi..." "Si, meglio , guai a te se osi dire qualcosa riguardo i miei capelli" mi risponde Tom passandosi le mani nei capelli con finta aria altezzosa. "Dai ragazzi, torniamo seri, ora è il momento di parlare della band" aggiunge Mark poco dopo e Tom ed io concordiamo, così ci accomodiamo per iniziare a parlare.
  
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