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Autore: HeyFox    17/10/2012    2 recensioni
Avete presente Demi Lovato? E Logan Henderson? Direi domande scontate.
Ecco, adesso fate che lui abbia avuto sempre un debole per lei, ma che lei stesse gia con un altro..
Come reagirebbe Logan?
Non so voi, ma io amerei questa coppia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Logan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Poggiai la valigia accanto a me, poi suonai il campanello.
Si, ero ritornato nel Texas, dai miei genitori e dalla mia sorellina. Mi mancavano e volevo farli una bella sorpresa.
E anche perche', detto fra noi, volevo un po' di riposo, lontano da tutta quella frenesia che stavo vivendo in questi anni, anche se amo tutto quello che faccio.
Sentii dei rumori dall'interno della casa, di una persona che corre, poi vidi la porta aprirsi.
- Mamma e pap...- Havley, la mia sorellina, apparsa dietro la porta, si zitti' all'istante, scrutandomi, quasi fossi un fantasma.
- Havley, non si saluta piu' tuo fratello?- Chiesi sorridendo, mentre aprivo le braccia in attesa di un abbraccio.
Lei fece un sorriso enorme, buttandosi poi su di me e stringendomi forte in un abbraccio.
-Logan! Fratellone, che bello rivederti! Ci sei mancato!- Esclamo' come una bambina di quattro anni che vede per la prima volta uno di quei Babbi Natale finti.
Risi leggermente e passai le braccia attorno alla sua schiena, stringendola a me.
Era cresciuta parecchio. L'ultima volta che l'avevo vista dal vivo mi arrivava sotto al petto, mentre adesso mi arriva quasi al collo.
Mi trascino' dentro casa, senza quasi lasciarmi il tempo di prendere la valigia.
Mi fece sedere sul divano, sedendosi poi davanti a me.
-Mamma e papa'?- Chiesi guardandomi intorno con un sorrisone stampato in faccia.
Avevo una certa sensazione di sembrare un'idiota, ma in quel momento non m'importava nulla.
-Sono usciti, tornano stasera, ma questo non e' importante!- Esclamo' guardandomi come gli antichi greci facevano sicuramente con qualche statua di qualche divinita'.
La guardai sorridendo. Mi alzai e mi sedetti accanto a lei, passandole un braccio sulle spalle -Se non sono importanti i nostri genitori, cosa e' importante?- Chiesi.
Lei mi guardo' con un sopracciglio alzato -Ma come cosa? Tu, scemo! Come stai? Come va la tua carriera? Anzi, no, quello dovrei saperlo abbastanza bene.- Si corresse ridacchiando.
Ridacchiai anch'io, appoggiandomi poi allo schienale del divano, trascinando Havley con me. -Che dire, sto una meraviglia! Come dice una delle nostre canzoni, "I have the time of my life."- Dissi, modificando leggermente la citazione.
Lei sorrise, accoccolandosi un po' piu' a me -E gli altri tre, come stanno?- Chiese curiosa.
-Stanno bene. Ti salutano.- Sorrisi, poi mi ricordai di una cosa -A proposito di Carlos, Kendall e James..-.
Mi alzai e aprii la valigia che avevo. Rovistai un po' fra i vari vestiti, poi tirai fuori quattro pacchetti.
- Che fratello sarei se non portassi qualcosa a mia sorella?- Chiesi ridendo, risedendomi accanto a lei.
Le porsi il primo pacchetto -Questo e' mio. So che volevi un cellulare nuovo, quindi eccoti accontentata. Spero che l'ultimo IPhone sia di tuo gradimento.- Dissi, mostrandole il mio che era uguale al suo, tranne che per il colore.
Lei spalanco' gli occhi -Ma tu sei matto! Manco mamma o papa' mi comprerebbero un cellulare cosi' costoso!- Esclamo' mentre apriva la scatola.
Sorrisi -Ma io sono tuo fratello, quindi mi e' permesso farti qualche regalo costoso.- Dissi sorridendole.
Poi presi gli altri tre pacchetti -Questo e' di Carlos, questo di Kendall e questo di James. Sperano che ti piacciano.- Mormorai, porgendole gli altri pacchetti.
Lei gli apri' con un sorriso che si allargo' quando tiro' fuori la Nikon di Carlos, le Vans nere e bianche di Kendall e un ciondolo con un piccolo lupo di James.
-Ho paura a chiederti quanto abbiate speso per tutto questo. Sai bene che non sono abituata a ricevere tanti regali, soprattutto da persone che conosco poco e quasi niente, come i tuoi amici.- Mormoro' imbarazzata.
Sorrisi -Con tutto quello che guadagnamo, potremmo cambiare cellulare ogni giorno e non saremmo mai poveri, quidni, questo e' niente.- Conclusi sorridendo.

Mi svegliai con un sorriso sulle labbra.
Sbadigliai e mi misi a sedere, stiracchiando poi le braccia.
Presi il cellulare da sotto il cuscino e, mentre mi passavo una mano sull'occhio destro, con l'altro guardai l'ora: dieci e venti.
Sbuffai. Ero venuto a Texas per dormire piu' a lungo, proprio come piaceva a me, e invece, ancora dopo una settimana di vacanze, non riuscivo a svegliarmi dopo le undici.
Lasciai il cellulare sul comodino e mi alzai, poggiando i piedi sul moquet.
Uscii dalla mia vecchia stanza, senza badare di essere solo in boxer, e scesi al piano di sotto.
Entrai in cucina e sorrisi a mamma e papa'.
-Buon giorno.- Dissi, lascinado un bacio sulla guancia di mamma e una pacca sulla spalla a papa'.
Mamma mi sorrise, porgendomi un piatto con i pancake. La ringraziai con un sorriso, prendendo la forchetta.
-Come mai sveglio di nuovo cosi' presto? Eri piu' un tipo "Letto, non ti voglio abbandonare". Adesso sei diventato un tipo "Non ti conosco, letto"?- Chiese divertita mentre si appoggiava al lavabo della cucina.
Risi accompagnato da papa' -No, e' solo che, abituato come sono ad andare a dormire alle due e svegliarmi alle sei, le otto ore che dormo adesso sono anche troppe.- Dissi, addentando poi un boccone.
Mamma sorrise -Io dovrei andare fuori. E' un po' che non esco con le mie amiche. Vi dispiace se vado con loro?- Chiese dopo un po'.
Io e papa' ci guardammo straniti, poi fu lui a rispondere -Mica hai otto anni, non devi chiederci il permesso.-.
Lei sospiro' -Si, ma visto che Logie Bear e' in vacanza da noi, mi sento un po' in colp..-.
Non la lasciai finire, interrompendola con uno sbuffo -Mamma! Primo, non chiamarmi Logie Bear. Si, e' dolce e tutto il resto, ma tu hai influenzato troppo le fan..E non ho piu' otto anni, ne ho ventitre' e questo soprannome mi fa sentire piccolo..E secondo, io rimarro' per ancora un po' di tempo. Sono in vacanza indeterminata, quindi, vai.- Conclusi guardandola.
Lei sorrise e si alzo', schioccando un bacio a me e a papa', uscendo subito dopo.
Sorrisi e finii di mangiare, girandomi poi verso mio padre.
-Allora, che intenzioni hai di fare questa mattina, papa'?- Chiesi, sperando che avesse qualcosa da fare come, che ne so, la bici che si era rotta, cosi' avrei avuto qualcosa da fare.
Lui ci penso' un attimo -Ci sarebbe il motore della macchina che ha qualche difetto. Penso proprio che ci daro' un'occhiata- Disse, alzandosi.
Lo imitai -Lasciami il tempo di mettermi qualcosa addosso e ti do' una mano.- Dissi mentre gia' correvo su per le scale.
Feci in fretta, infilandomi un paio di pantaloncini corti e una canottiera nera, leggermente aderente.
Scesi di sotto e trovai papa' nel viale d'inresso che gia frugava fra il motore.
Ci mettemmo a lavoro e, in effetti, papa' aveva ragione: c'erano molte cose che non andavano.
Dopo un'ora ci prendemmo una pausa.
Mi sedetti sul cofano e alzai la maglietta per asciugarmi il sudore dalla fronte.
Anche se ormai eravano nell'undici ottobre, in Texas c'era un caldo pazzesco.
Sentii delle gomitate nelle costole. Abbassai la maglietta e vidi papa' che ammiccava con lo sguardo.
-Che c'e'?- Chiesi stranito.
-Una ragazza dall'altro lato della strada ti sta fissando.- Mormoro'.
Spostai speranzoso lo sguardo di trovare lei. Avevo sentito che era ritornata nel Texas per un concerto e speravo di rivederla.
Ma rimasi deluso quando vidi che non era lei.
Sorrisi comunque a papa' -Sara' una fan o qualcosa del genere.- Mormorai, scendendo dal cofano -Ricominciamo?- Chiesi, speranzoso di togliermi quei pensieri dalla testa.

Senza rendercene conto si fecero le tredici e trenta e Havley sarebbe uscita da scuola tra meno di quindici minuti.
-Oh diamine, devo sbrigarmi.- Borbottai a bassa voce -Scusami papa', vado a lavarmi le mani e vado a prendere Havley. Gliel'ho promesso.- Lo informai, poi volai in casa e mi lavai velocemente le mani.
Scesi di sotto, senza cambiarmi e salii in macchina, partendo in quarta per arrivare in orario.
Grazie al cielo arrivai in orario, considerando che ancora nessuna classe era uscita.
Parcheggiai e uscii dalla macchina, appoggiandomi poi sulla portiera del passeggero, con le braccia incrociate al petto.
Dopo pochi minuti sentii la campanella suonare. Ah, che bei ricordi, quando ancora ci sentivamo ogni giorno.
Scossi la testa e riportai l'attenzione sulla porta principale, che dopo poco si apri', facendo riversare fuori tutti i studenti.
Notai con la coda dell'occhio alcuni gruppi di ragazze, e anche ragazzi, fermarsi di botto dopo avermi visto.
Sorrisi ma feci finta di niente, come se fossi davvero un semplice fratello che va a prendere sua sorella a scuola.
Appena Havley mi vide le si apri' un gran sorriso sulle labbra e si diresse con calma verso di me, con la testa ben dritta, quasi volesse sottolineare che era orgogliosa di essere mia sorella e di potermi vedere quando voleva.
Risi sottovoce rimanendo immobile, finche' non arrivo' davanti a me.
Allora mi chinai leggermente e la abbracciai, stando al suo provocante gioco -Allora sorellina, come e' andata a scuola? Sai che adesso la maggior parte delle ragazze ha gli occhi che lanciano scintille verso di te, vero?- Chiesi divertito, osservando le ragazze che ci stavano attorno.
-Si, ma che ci posso fare se- alzo' la voce di parecchie ottave per farsi sentire - MIO FRATELLO E' LOGAN HENDERSON- Grido'.
Risi, poi le presi lo zaino, mettendolo nel baule della mia macchina bianca.
Quando ritornai da lei, trovai tre ragazze ad affiancarla.
La guardai stupito, mentre lei sorrideva -Logan, queste sono le mie amiche Julia, Susan ed Emily. Vorrebbero chiederti se potresti farle un autografo.-.
Io annuii sorridendo, prendendo poi la penna che mi porgeva una ragazza.
Firmai i tre diari, ma, subito dopo quelli, se ne aggiunsero altri, tanto da farci rimanere sul posto per una buona mezz'oretta.
Alla fine salii in macchina e mi appoggiai al sedile - Certo, amo quello che faccio, ma cavolo, quanta diamine di gente c'e' in questa scuola?- Borbottai facendola ridere.
- E poi, sai, se mi vieni a prendere sudato con una canotta del genere, nera e aderente , ti arriva ancora piu' gente.- Disse ridendo mentre si allacciava la cintura di sicurezza.
Risi -Grazie per il consiglio sottointeso.- Mormorai mentre partivo.
Arrivammo a casa e mangiammo il pranzo che papa' aveva preparato, poi salii in camera mia, con l'intento di controllare Twitter, visto che non ci entravo da molto tempo. Secondo me, ormai avevano dato per scontato che io avessi perso la password!
Lessi qualche tweet delle fan, reetweetai, ma non mi veniva nulla da scrivere, non in quel momento.
Sospirai e scesi di nuovo al piano di sotto. Entrai in cucina e vidi papa' seduto al tavolo.
-Sai, sei qui da una settimana e sei uscito quante, tre, quattro volte? Dovresti uscire di piu.- Mi rimprovero'.
-Non mi va molto di uscire papa'. Preferisco stare a casa.-. Detto questo mi alzai dirigendomi in salotto, consapevole di ricevere una ramanzina sull'importanza di uscire.
Certo, voglio bene a papa', ma quando ci si mette e' davvero pesante.
Entrato nel salotto trovai Havley che leggeva uno di quei giornaletti scandalistici.
Appena mi vide cerco' di nascondere la copertina.
M'insospetii.
-Cosa nascondi?- Chiesi curioso, sedendomi davanti a lei.
Lei fece un sorriso ostentato - Ma che dici, non nascondo nulla.- Borbotto'.
Alzi un sopracciglio e mi posizionai davanti a lei, allungando una mano -Su, fammi vedere. Sai che non mi scandalizzo o arrabbio se c'e' scritto qualcosa di non molto carino su di me o sui ragazzi.-.
Lei scosse la testa -Non e' nulla su di te, ne gli altri tre, ma non ti piacerebbe comunque leggerlo.- Disse mentre metteva il giornalino fra la sua schiena e lo schienale della poltrona.
Sbuffai spazientito, facendole segno di darmi quel maledetto giornalino -Dammelo o giuro che finisce male.- La minacciai con voce seria.
Anche lei sbuffo' e mi porse il giornaletto chiuso. E visto che non avevo la minima voglia di sfogliare quelle pagine mi feci dire il numero della pagina, andando direttamente su quella.
I miei occhi si spalancarono leggermente, dalla gola mi usci' un lamento soffocato, che feci passare per tosse per non destare sospetti.
Ma a quanto pare, non ci riuscii, constatando che Havley mi stava guardando con una faccia del tipo "Visto, te l'avevo detto io".
Lessi nuovamente il titolo dell'articolo che recitava "La nuova ragazza di Niall Horan, Demi Lovato, spiega la relazione con il cantante degli One Direction".
Sentii la gola farsi secca e le mani cominciare a tremare mentre il sangue scorreva velocemente nelle vene, mischiato con l'adrenalina.
Porsi nel modo piu' calmo possibile il giornaletto a mia sorella, che, fra l'altro, mi guardava anche abbastanza preoccupata.
-Logan, stai bene?- Chiese alzandosi e mettendomi una mano sulla spalla.
Me la scrollai di dosso, sorridendo nello stesso momento -Si, tutto ok, perche' non dovrebbe essere cosi?- Chiesi con fare innocente.
Lei sbuffo' -Logan, posso avere pure tredici anni, ma certe cose le capisco, non sono una totale deficiente. Ti piaceva e ti piace ancora Demi. Per questo non ti ho voluto mostrare quell'articolo.- Borbotto'.
Sentii il cellulare vibrare nella mia tasca, cosi' lo presi, aprendo il messaggio che mi era appena arrivato.
"Logan! Sono Demi. So che anche tu sei nel Texas! Che ne dici se ci incontrassimo nel nostro posto segreto, dove giocavamo da bambini? Mi farebbe molto piacere rivederti. Mi manchi scemo. Ho un mucchio di cose da raccontarti e credo che per te sia lo stesso. xoxo Demi".
Rilessi due volte, poi lo ignorai, rimettendo il cellulare in tasca. Non mi andava di vederla, non in quel momento.
-Chi era?- Chiese Havley, non essendo riuscita a sbirciare.
-Nessuno.- Dissi sbrigativo, andando poi nel corridoio d'entrata.
Mi appoggiai al muro, premendo forte la testa su di esso.
Se incominciassi a parlare scoppierei e non posso sclerare a casa, mi serve un posto per sfogarmi.
Ma certo! La mia cara vecchia palestra preferita.
Entrai in cucina, giusto per prendere un bicchiere d'acqua.
-Sai papa', hai ragione, devo uscire. Vado a farmi un giro. Ritorno per cena.- Dissi e, senza nemmeno lasciargli il tempo di rispondere, uscii da casa e cominciai a camminare lentamente verso la mia meta,per poi accellerare, fino ad arrivarci correndo.
Respirai per un attimo lentamente, poi entrai dentro l'edificio poco affollato.
Non era una delle palestre piu' prestigiose e buone che si possono trovare, ma io mi trovavo bene qui, anche perche' c'era sempre poca gente.
Mi guardai un attimo intorno per cercare qualcosa che mi avrebbe distratto.
Era quasi tutto libero, ma decisi prima di fare qualche sollevamento del mio corpo, tanto per riscaldare i muscoli.
Iniziai a riscaldarmi intensamente, cercando di lasciare la mia mente libera, vuota da qualunque altro pensiero, riuscendoci anche abbastanza bene.
Mi sollevai un'altra volta, mentre sentivo il sudore scorrermi sul viso e sulle spalle.
Incominciavo a sentire troppo caldo e la maglietta era tanto sudata da diventare una mia seconda pelle.
Lasciai la presa atterrando sul pavimento.
Mi guardai intorno per assicurarmi che non ci fosse molta gente, poi decisi di togliermi la canottiera.
Mi guardai nuovamente intorno, alla ricerca di un sacco da box libero.
Sorrisi appena lo trovai.
Andai dal ragazzo dietro al bancone e mi feci dare dei guanti protettivi, poi ritornai al sacco.
Tirai un pugno.
L'articolo mi venne di nuovo in mente.
Tirai un secondo pugno.
Le parole mi scorsero una ad una davanti agli occhi.
Ne tirai un terzo.
La faccia di Niall si materializzo' davanti a me.
Quarto pugno.
Demi che sorrideva accanto a lui, cingendogli la vita.
Quinto pugno.
Loro due che si baciavano.
Sesto pugno.
La rabbia che ormai bruciava dentro di me, mischiata alla gelosia.
Sentivo quasi una fiamma, un fuoco ardere dentro di me, che mi faceva tirare pugni sempre piu' aggressivi e forti contro il sacco da box.
Ormai nemmeno i guanti mi proteggevano dallo scontro con la pelle del sacco, ma non ci facevo caso. La gelosia, perche' era gelosia, copriva prepotente tutte le altre emozioni.
Trattenni con un braccio il sacco, in modo da non farlo ondeggiare e cominciai a dare un'altra raffica di pugni dal basso, sempre piu' lievi.
Mi fermai, facendo scivolare il braccio al mio fianco, appoggiando poi la fronte sulla pelle del sacco.
Respiravo affannosamente.
Feci dei passi all'indietro, fino ad arrivare ad una panchina non lontana da me. Mi ci lasciai cadere e presi il cellulare, andando quasi automaticamente su Twitter.
Fu una cosa piu' forte di me.
Le mie dita si mossero velocemente, scrivendo "Se ami qualcuno e' meglio che tu glielo dica mentre lei e' vicino a te perche'... Lei puo' correre via da te." e alla fine inviando.
Spensi il cellulare e lo rimisi in tasca, afferrandomi poi i capelli sudati fra le dita.
Rimasi con la testa fra le mani per un bel po', o almeno finche' il mio respiro non si fu del tutto regolarizzato.
Quando alzai lo sguardo la palestra era totalmente deserta.
Sospirai e mi avvicinai di nuovo al sacco da box.
Finche anche l'ultima goccia della mia rabbia non si fosse esaurita, sarei limasto li', perche' so che a me basta solo una piccola goccia di rabbia per far scatenare la Terza Guerra Mondiale.
Dopo un po' sentii dei passi avvicinarsi a me, ma non alzai nemmeno lo sguardo per controllare chi fosse.
- Sai che cosi' non risolvi nulla di concreto, vero?- Chiese la persona, che, dalla voce, identificai fosse mia sorella.
-Non m'importa.- Mormorai senza fermarmi.
Sentivo il sudore scorrermi quasi come acqua sulla schiena, sul petto e sulla faccia. Mi sarei sicuramente preso qualche malanno.
-Sai che alcuni paparazzi ti hanno scattato delle foto a torso nudo, che sono gia' su internet, vero?- Chiese nuovamente....
-Non m'importa.-... e nuovamente ebbe la stessa risposta.
-Sai che scriveranno certi scandali che non uscirai di casa per un anno intero senza il timore di essere assassinato, vero?- Chiese ancora.
Cercai di non sbuffare -Non m'importa.-.
La sentii sospirare -Non tornare a casa tardi. E non fare idiozie. Ah, e ti ho portato il cambio, me lo sentivo che ne avessi bisogno.- Disse prima di allontanarsi.
Continuai a fare box per molto finche', mezz'ora prima della chiusura, il commesso mi consiglio' di andare a farmi una doccia.
Lo feci e dopo dieci minuti mi trovavo fuori dalla palestra con una polo aderente a righe blu e bianche, dei jeans neri e un sacco sulle spalle con i vestiti che avevo all'entrata.
Non mi andava ancora di tornare a casa, cosi', con le mani in tasca, cominciai a camminare per la citta'.
Mi piaceva camminare per le vie del mio paese perche' la gente, abbastanza abituata alla mia presenza, non mi fermava per chiedere autografi o foto, semplicemente mi sorrideva.
Mi piaceva anche perche' la vita era molto tranquilla, come quella in quei film, dove non succede mai nulla di molto interessante.
Sorrisi, abbassando lo sguardo.
Avevano ragione quando dicevano che camminare, giocare a ping pong e fare box ti faceva pensare.
E i miei due dilemmi principali in quel momento erano: incontrare o no Demi? Dirle tutto o soffrire in silenzio?
Detesto trovarmi in certe situazioni.
Non so perche', ma mi venne in mente "Help" dei Beatles.
Forse il mio subconscio mi suggeriva di chiedere aiuto a qualcuno, un qualunque consiglio, notando in che confusione mi stavo ritrovando.
-Help me if you can, I'm feeling down, And I do appreciate you being 'round.- Mi ritrovai a canticchiare sottovoce mentre camminavo in mezzo agli altri passanti.
Subito dopo, con mie enorme sorpresa, sentii una voce, quella voce, continuare il ritornello - Help me get my feet back on the ground, won't you please, please help me.-.
Rabbrividii sentendo quella dolce melodia entrarmi nella testa, mentre il mio respiro accellerava in modo quasi impercettibile. Non poteva essere lei, non ero pronto.
-Logan! Come stai?- Chiese con voce allegra.
Mi girai e la vidi in tutta la sua bellezza. No, le foto, le telecamere non le rendevano giustizia.
Era ancora piu' bella vestita in quel modo semplice, con poco trucco e con i capelli lunghi, e adesso anche biondi, sciolti sull spalle.
Feci un sorriso ostentato. Feci per rispondere che non molto bene, ma sentii le sue delicate braccia circondare il mio busto, per poi stringersi a me, con la testa appoggiata sul mio petto.
Un sorriso vero, involontario si dipinse sulle mie labbra, mentre facevo passare le mie braccia attorno alle sue spalle -Adesso meglio.- Mormorai.
Lei strofino' la fronte sulla mia polo -Non direi. Sai, ti conosco da qualche anno e posso dire con certezza che non canteresti mai "Help" nel modo in cui lo stavi facendo adesso.- Sussurro' anche lei, dando un'ultima forte stretta all'abbraccio per poi lasciarmi andare.
Sospirai -Sto bene, nulla che col tempo non passera'.- Mormorai, poi le misi le mani sulle spalle, cercando di fare un sorriso almeno convincente per me stesso -Tu invece, come stai?-.
Lei sorrise. Ma non era uno dei suoi sorrisi. Si vedeva un miglio di distanza che era sforzato. -Va tutto bene, tutto bene.- Disse spostando lo sguardo dai miei occhi alla mia spalla. -Perche' non hai risposto al mio messaggio...O alle mie chiamate?- Sussurro' nuovamente.
Mi guardai intorno. Si, la gente stava cominciando a diventare leggermente invadente.
-Dai, andiamo nel nostro posto, poi parliamo.- Le sussurrai all'orecchio.
Lei annui' cosi' camminammo in silenzio, uno accanto all'altra.
Arrivammo nel boschetto ed entrammo nel punto dove la vegetazione era piu' fitta.
Ci accucciammo sul terreno, in mezzo ad un cespuglio, dove si poteva vedere un piccolo lago in cui, da bambini, facevamo piccole nuotate.
Sorrisi ricordando qui giorni, quando tutto era molto piu' semplice, quando la nostra preoccupazione piu' grande era quella di fare i compiti per il giorno seguente.
-Perche' sorridi?- Chiese Demi, sorridendo a sua volta, contagiata da me.
Alzai le spalle senza spostare lo sguardo dal lago -Mi sono venuti in mente i giorni in cui ci divertivamo qui.- Spiegai sottovoce.
Anche lei sorrise, non aggiungendo nient'altro.
Restammo in silenzio per un po', poi fui io a romperlo.
-Non ti ho risposto al messaggio perche' non l'ho visto..E fino ad adesso sono stato in palestra, quindi non ho sentito il cellulare mentre mi chiamavi.- Inventai velocemente girandomi per guardarla. In realta', avevo sentito tutte le chiamate, ma non volevo rispondere.
Arrossi' leggermente -Ehm, si, ho visto le foto scattate dai paparazzi...Hai messo su un bel po' di muscoli, eh?- Chiese, cercando di non far vedere il rossore.
Io risi -Si, mi dedico abbastanza allo sport.-.
Lei annui' -E ho visto anche quello che hai scritto su Twitter. Molto romantico. A chi e' riferito?- Chiese curiosa, osservandomi con attenzione.
O shoot, come direbbe Carlos. L'ha visto! Cosa cavolo posso inventarmi?!
Logan, respira. Respira Logan, non svenire.
-A nessuno in particolare...Ho avuto un momento d'ispirazione.- Dissi dopo un po', sperando che ci credesse.
Lei alzo' un sopracciglio. No, non c'aveva creduto. Sono nei casini totali.
-Oh, beh, se lo dici tu.- Mormoro', rimanendoci leggermente male.
Aspettate, ho davvero pensato "leggermente male". No no no, mi devo essere sbagliato. Si, non c'era altra soluzione, mi sono sbagliato.
Mi schiarii la gola -Allora, come va la carriera? Come stai? E la tua vita sentimentale?-.
Sgranai gli occhi.
"Caro cervello, sei pregato di riflettere prima di parlare, con affetto, il tuo padrone.".
In quel momento avrei voluto tanto sbattere la testa su una superficie, preferibilmente dura e ruvida, in modo da farmi abbastanza male.
Lei sorrise leggermente -Tutto bene, la mia carriera va piu' che bene, e anche la salute. Mi sono ripresa totalmente..E questo e' successo anche grazie a te.- Sorrise un po' piu' ampiamente, appoggiando la testa sulla mia spalla. Sospirai e passa un braccio attorno alla sua schiena.-E..A quanto pare hai letto anche tu.Che posso dire;Niall... Niall e' un gran bel ragazzo. Sempre gentile, simpatico e molto disponibile. Si, mi piace. Cre..-.
Non ce la feci, non piu'. Un'altra lodazione per Niall e sarei davvero scoppiato.
La feci spostare da me e tolsi il braccio dall sua schiena, alzandomi poi in piedi.
-Scu...Scusami, devo andare, mi sono ricordato di una cosa.- Balbettai velocemente con lo sguardo abbassato. Non avevo il coraggio di guardarla negli occhi.
Iniziai ad uscire dalla boscaglia con passo veloce, sperando che lei non mi seguisse e che non mi chiedesse spiegazioni.
Ero gia arrivato agli ultimi cespugli fitti, dopo i quali c'era il vialetto, ma sentii una mano poggiarsi sul mio braccio e repressi l'istinto di scrollarmela di dosso.
Mi girai, trovando Demi con un'espressione che assumeva davvero poche volte: era fra l'arrabbiato e l'incavolato nero.
Ti metteva leggermente in soggezione.
- Eh no signorino, tu non te ne vai cosi', senza spiegarmi nulla. Sai, non sono scema come credi, ho capito che c'e' qualcosa che non va.... E non puoi lasciarmi dopo soli dieci minuti, dopo che non ci siamo visti per un anno!- Esclamo' arrabbiata, posizionandosi per bene davanti a me.
Logan, non scoppiare, mi dissi, rimani calmo.
No, non funziona, il mio organismo si rifiuta di voler obbedire ai miei comandi e le parole escono da sole dalla mie labbra, senza che io lo voglia.
- Ah, no, non posso? Ti ricordi di quella stupida promessa che ci eravamo fatti a vicenda, non appena anch'io entrai nel mondo dello spettacolo? "Ci racconteremo tutto quello che ci succedera', ci terremo in contatto e non ci perderemo mai di vista.".- Dissi, mentre sentivo la rabbia salire leggermente. -E chi ha cercato di mantenere questa promessa, chi?- mi fermai, aspettando una sua risposta.
Lei abbasso' lo sguardo -Tu.- Mormoro'.
Annuii e continuai, addolcendo un po' il tono della voce - Non credere che io non sia felice per te. Sono davvero molto felice per tutto quello che ti e' successo, oltre alla parte in cui sei stata in ospedale. Non credere che non sappia quanto sia stressante la vita di un cantante, di quanto poco tempo si ha per se stessi, ma..- Sospirai, abbassando lo sguardo -Ma avrei preferito sapere di persona che stavi con Niall.- Conclusi, arrendendomi al fatto di doverglielo dire in un modo o nell'altro,
- Niall? Sei arrabbiato per la storia di Niall? Perche'?- Chiese curiosa.
Risi leggermente, in modo forzato -Davvero Demi? Pensavo mi conoscesti di piu.- Mormorai alzando lo sguardo. -Non hai mai notato..- Riempii i polmoni d'aria, per poi ribbuttarla fuori, cercando di  farmi coraggio -..il modo in cui ti guardo. Suvvia...Mi prenderei anche una pallottola al posto tuo, pur di vederti sana e salva.- Mi fermai un attimo, riflettendo velocemente, poi sorrisi alzando lo sguardo e puntandolo in quello di lei -Ma e' proprio per questo che non voglio intralciare la tua storia con Niall. E' proprio perche' tu mi piaci davvero, che rinuncio a te, se questo significa vederti sorridere ogni giorno, seppur al fianco di qualcuno che non sono io.- Dissi con voce bassa e morbida, mentre le spostavo una ciocca di capelli da davanti agli occhi.
Mi chinai su di lei per lasciarle un bacio sulla guancia -Ma non dimenticarti di me, ci saro' sempre.- Le sussurrai all'orecchio, per poi sorriderle per un'ultima volta.
Mi girai e cominciai a camminare in modo lento, non avendo piu' alcun motivo di avere fretta. Ormai avevo detto tutto e il peso dal mio stomaco si era magicamente sollevato.
Dopo pochi istanti sentii un rumore che produce chi corre e, nemmeno il tempo di girarmi, che qualcuno mi stava abbracciando da dietro.
-Non lasciarmi, ti prego.- Sussurro' Demi.
Sorrisi dolcemente, girandomi per abbracciarla e lasciarle un bacio fra i capelli -Ma non lo sto facendo. Te l'ho detto, se avr..- Non conclusi la frase perche' venni interrotto da lei.
Meravigliato, percepii le sue labbra posarsi sulle mie, permettendomi di assaporare il suo dolce sapore di miele.
Sorrisi, poi mi staccai leggermente, ma lei mi attiro' di nuovo a se, finche' non ci manco' il fiato.
Si stacco' con gli occhi chiusi -Ma io ho adesso bisogno di te.- Sussurro'.
Il mio sorriso si allargo' ancora di piu', poi la strinsi a me, affondando il viso nei suoi capelli.
-Ma Niall?- Domandai a bassa voce.
Lei scosse la testa -Non e' il ragazzo per me. E' fantastico, ma non per me. Ci ho parlato cinque minuti prima di incontrarti, gli ho spiegato tutto.- Mormoro' stretta al mio petto, poi alzo' la testa, sorridendo -E sai che ho sempre preferito quei leggeri playboy, vero?-.
Risi -Si, e sono felice di esserlo.- Mormorai, baciandole l'angolo della bocca.




Salve gente.
Piccolo appunto... Se non potro' postare i capitoli di "Freckles" postero', o almeno cerchero' di postare una one-shot.
Detto questo, sono leggermente di fretta, quindi ringrazio tutti in generale. Ho corretto gli errori che sono riuscita a trovare e vi ringrazio per le 16 visite.
Ok, adesso vi saluto, buona notte a tutti.
Wiky.

   
 
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