Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Hogwarts_lady    18/10/2012    8 recensioni
Una mattina del sesto anno tra le mura di Hogwarts, dove si respira aria di pioggia, un profumo che Hermione tanto adora. Questa volta in compagnia di latte, cioccolata e...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'Latte, tè, cioccolata, biscotti...'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LATTE E CIOCCOLATA

 

La Sala Grande, quella mattina era appena stata aperta agli studenti di ogni casa. Il soffitto era ancora tinto di un leggero rosato che andava via via scomparendo insieme alla poche stelle che si potevano ancora distinguere, e la luna brillava timidamente difronte al sole che stava rendendo il cielo azzurro. Ma sapevano tutti che non sarebbe durato a lungo, a breve avrebbero fatto visita dei nuvoloni e avrebbe piovuto tutto il giorno, costringendo i ragazzi a rimanere dentro le mura scolastiche, gli unici sfortunati che avevano materie all'esterno o nelle serre avrebbero sicuramente maledetto quel tempo. Marzo era davvero odiato da tutti, tranne forse da Hermione che amava la pioggia e l'odore che portava, la metteva di buon'umore esattamente come il profumo dei suoi amati libri.

Il banchetto quella mattina, esattamente come le altre mattine si offriva pieno di leccornie per soddisfare i gusti anche dei palati più fini, ma nessuno dei nostri due protagonisti richiedeva molti sforzi di soddisfazione, Ron aveva troppa fame per prestare attenzione a ciò che ingurgitava: per lui i deliziosi dolci alle mandorle, alla cioccolata, allo zenzero e quant'altro erano solo un pretesto per riempire lo stomaco, i suoi piatti preferiti rimanevano sempre quelli cucinati da Molly. Invece Hermione era troppo occupata a ripassare per fare colazione; era seduta al tavolo da quasi un quarto d'ora ed aveva solo mangiucchiato.

A quell'ora erano ben pochi gli studenti già in piedi, qualche Corvonero mattiniero, due o tre Serpeverdi, qualche ragazzo di Tassorosso e naturalmente Hermione che si alzava presto tutte le mattine, riuscendo così a studiare almeno un po' indisturbata, ma se avesse seguito qualche lezione con la Cooman avrebbe certamente scoperto che non ci sarebbe riuscita: qualcuno involontariamente avrebbe cambiato i suoi piani.

<< Perché non mangi? >> chiese Ron con in mano un biscotto alla glassa che avrebbe dato l'acquolina a chiunque: grande come il palmo di una mano era coperto da cioccolata e cosparso da deliziosi confetti. << Ron, santo cielo, mi hai spaventata! Cosa ci fai in piedi a quest'ora? >> domandò Hermione con una mano sul cuore ed aveva anche staccato gli occhi dal libro di Storia della Magia che stava ripassando. << Allenamenti presto, e poi Harry continuava ad avere incubi >> disse Ron stanco, ma che non rinunciava alla fetta di torta che stava portando alla bocca. << Povero Harry è distrutto in questo periodo! >> disse la ragazza intristita al pensiero dell'amico.

<< Dai mangia! >> disse l'amico porgendole un piatto di biscotti dal profumo molto invitante al quale lei non resistette. << Buoni! >> esclamò, erano davvero buoni e non capiva come aveva fatto a non accorgersi di quelle delizie. Il cioccolato le era sempre piaciuto, ma era ora di rimettersi a studiare! Il professor Ruf aveva in serbo una lezione complicata e doveva essere preparata.

<< Il latte! >> disse Ron all'amica, che lo guardò con aria interrogativa << Con i biscotti ci vuole il latte. >> la riprese come fosse la cosa più ovvia del mondo. << Ma io non... >> tentò di dire la ragazza prima che l'amico le riempisse il bicchiere e lei si sentisse costretta a bere anche se controvoglia.

Latte e biscotti le ricordavano le colazione che le preparava sua mamma prima che partisse per Hogwarts, il profumo del caffee preparato per suo padre, l'aroma della torta d'arance sempre in tavola; ma a scuola la colazione prese a farla veloce e non troppo abbondante.

Persa nei suoi pensieri si dimenticò di tutti i suoi impegni, ma ci pensò Ron a riportarla alla realtà << Tra venti minuti comincia l'allenamento, non posso arrivare ai primi allenamenti in ritardo! >> disse Ron preoccupato, era davvero emozionato nel giocare nella squadra, così si alzò e trascinò anche Hermione fuori dalla sala. << Ma cosa stai combinando? >> chise Hermione stupita dai modi dell'amico, ma troppo affannata dalla corsa per arrabbiarsi davvero. << Te l'ho detto! Gli allenamenti! >> disse rallentando la corsa visto che si trovava già nel parco e poteva riconoscere da distante la sagoma del campo, forse si era accorto che non sarebbe arivato in ritardo e poteva dunque non rischiare di far cadere l'amica, che nella folle corsa si era spettinata e ansimava ancora, tutta trafelata dall'ingombrante borsa piena di libri, che appena ne ebbe l'occasione gettò sul prato.

<< Ron, cosa ti è saltato in mente? Potevi avvertire! >> disse un Hermoine piuttosto arrabbiata e ancora stravolta. << Se ti avessi detto “Hermione dammi la mano che ti trascino fuori dal castello anche se probabilmente pioverà!”mi avresti seguito?! >> Ron era sicuro di ciò che affermava, ma si sentiva in difficoltà nei confronti dell'amica che conosceva meglio di lui Incantesimi. << Hai ragione! Probabilmente non ti avrei seguito, ma solo perché ho buon senso! >> ribattè la ragazza << Avrai anche buon senso, ma non sbagli mai! Ti ho solo fatto commettere un piccola pazzia, non hai nulla da perdere! >> Lei non commetteva sbagli e non agiva d'impulso? Allora tutte le volte che aveva seguito Harry e Ron?, poi qualcosa da perdere lo aveva: la lezione di Ruf.

<< Forse è meglio che vada, se non voglio arrivare in ritardo! >> disse Hermione che tentava di mantenere la calma prima di ricevere un cenno d'assenso dall'amico. Fece per raccogliere al borsa, ma sentì una goccia di pioggia solleticarle la guancia, il tempo di alzare la testa al cielo e la fine pioggerellina si trasformò in un vero e proprio acquazzone.

Ron intanto era fermo sull'erba verde brillante grazie alle continue piogge e ai primi timidi raggi di sole, che guardava il cielo coperto dai nuvoloni che lasciavano cadere a terra le ormai troppo pesanti goccie d'acqua. Appena abbassò lo sguardo arrossì fino alla punta delle orecchie, Hermione aveva tutti i capelli bagnati, il viso imbronciato e sfortunatamente per lui era ancora più carina con le guance rosee e la divisa scombinata e non più coperta dall'enorme borsa.

<< Veloce! >> disse prendendola per mano e trascinandola verso il campo, ormai entrambi avevano dimenticato le lezioni che erano appena iniziate. La condusse negli spogliatoi di Grifondoro dove lei si abbandonò su una panca, era entrata poche volte e perciò con aria frenetica cominciò a curiosare.

<< Sai dove ci sono le divise? >> chiese Hermione mentre guardava dentro un armadietto. << Ehm, credo lì dentro. >> disse il ragazzo indicandole quello subito accanto. Appena lo aprì trovò le divise e dopo cinque minuti si era già cambiata, indossando i vestiti asciutti, avrebbe voluto far asciugare la sua divisa con un colpo di bacchetta, ma sfortunatamente l'aveva lasciata nella borsa e così si dovette accontentare, rimanendo con i capelli bagnati.

<< Cosa stai guardando? >> chiese all'amico che la fissava con uno strano sguardo << Ehm, nulla. Solo che era dal primo anno che non entravi qui dentro e indossavi la divisa della squadra! Ti ricordi delle lezioni di volo? >> disse Ron << E non mi avresti più vista così se non mi avessi trascinata fuori dal castello! >> disse Hermione ancora arrabbiata, la pioggia le piaceva, ma solo se la osservava da fuori una finestra. Invece era insopportabile e fastidioso trovarcisi sotto: sentire le gocce bagnarti e ricaderti sul viso, i capelli umidi.

<< Ecco vedi che ogni tanto sbagliare fa bene! Mi sarei dato dello stupido a vita se non ti avessi vista così! >> eslamò Ron rosso. << Così come? >> chiese lei. << Così: le guance imporporate di rosso, i capelli bagnati che ti ricadono lisci sulle spalle, i vestiti troppo grandi, l'aria rilassata (forse perchè ti sei dimenticata della lezione) >> disse ridacchiando, per poi ricevere uno schiaffetto sul braccio acconpagnato da uno sguardo torvo << il viso imbronciato, bella come non mai e quella gocciolina di pioggia sulle le labbra. >> le disse imbarazzato.

<< La lezione, sarebbe meglio... >> cominciò a dire Hermione << ...rimanere >> concluse per lei Ron.

Il rumore della pioggia scrosciante fuori, il profumo dei capelli di lei, la solitudine e tutto l'amore che provava nei suoi confronti gli fecero vincere la timidezza, così si avvicinò alle sue labbra e assaporò quella piccola perla sulle labbra di lei. Che stranamente si rivelò salata << Ma è una lacrima! >> disse in un soffio, ma non allontanandosi di un solo centimetro da lei. << Anche la tua sensibilità, che credevo pari a quella di un cucchiaino, è venuta a farci visita. E spero che rimanga ancora un po', ma non troppo altrimenti non ti riconoscerei più. Allora... >> ma non riuscì a terminare la frase, impegnata com'era a dedicarsi a qualcosa di migliore.

Lui si era avvicinato al suo viso e l'aveva baciata, come averebbe voluto fare già molto tempo prima. Ma un tuono irruppe in tutta quella magia, rovinando un finale perfetto. Ma per fortuna non era la perfezione che cercavano!


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Hogwarts_lady