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Autore: Cleppy_Ds    18/10/2012    7 recensioni
Roma.
Il sogno di ogni ragazza? Ovviamente quello di incontrare l'amore.
Ad eccezione di Ilaria. Lei l'amore l'ha già trovato ed è Leonardo, il Play Boy della scuola che apparentemente sembra non ricambiarla.
Il sogno di Ilaria è quello di riuscire a non uccidere Lorenzo, migliore amico di suo fratello maggiore. Sia lei, sia lui sono dell'opinione di non poter coesistere e cercano di evitarsi il più possibile.
Ma sì sà, il destino è imprevedibile e può cambiare le carte in tavola quando vuole, complice una festa che arriva al momento giusto. Così ad Ilaria non resta che rimboccarsi le maniche e fare i conti con ciò che prova. Soprattutto perchè il suo peggior "nemico" la attrae come nessun altro.
Perchè, come si dice: Il Signore ascolta le preghiere di coloro che chiedono di dimenticare l’odio. Ma è sordo a chi vuole sfuggire all’amore.
Dal prologo: Gli devo molte cose. Gli devo la conoscenza dell'amore. Del primo amore. Gli devo la felicità di alcuni, seppure brevi, attimi della mia vita. Gli devo l'illusione di qualcosa che non c'è mai stato. Gli devo ogni ora, minuto, secondo passato in sua presenza...Gli devo anche il fatto di avermi aiutata a non aver più paura del buio. Ora grazie a lui...ho paura dell'amore...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19
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Capitolo 19

Il miglior compleanno della mia vita

 

(Trailer)

 

Odio tante cose da quando ti conosco
e non ne conosco neanche il perché
ma lo intuisco
odio... il mio nome solo senza il tuo
ogni fottuto addio
io odio quando ti odi e mi allontani perché
hai delle isole negli occhi
e il dolore più profondo
riposa almeno un'ora solo se ti incontro.

 

 

 

 

 

La mattina seguente mi svegliai, ma in realtà mi sembrò lo stesso di sognare.
Lorenzo dormiva ancora e mi cingeva la vita con un braccio. Sorrisi e gli accarezzai i capelli arruffati dal troppo movimento.
Mi venne da sorridere, mentre mi alzavo coprendomi come meglio potevo.
Era successo. Io e Lorenzo avevamo fatto l'amore e niente avrebbe potuto rovinare quella giornata.
Entrai in bagno, chiudendomi la porta alle spalle. Mi guardai allo specchio e non mi riconobbi.
Ero raggiante. Avevo un sorriso che non accennava a scomparire neanche se mi sforzavo. Gli occhi mi brillavano e la pelle sembrava più distesa.
Tutto questo lo dovevo a Lorenzo.
Sorrisi, cercando di sistemarmi i capelli, dopodiché mi sciacquai il viso e tornai in camera da letto.
Iniziai a raccogliere i miei vestiti, sparsi ovunque nella stanza, ma una mano calda mi circondò il polso facendomi piombare sul letto
-Dove credi di andare?- Mi chiese Lorenzo, stringendomi contro il suo petto nudo. Arrossii fino alle punte dei capelli. Quella notte mi aveva fatto diventare una vera e propria manica. Non riuscivo a smettere di ripensare a quello che...era successo, e allo stesso tempo non riuscivo a smettere di desiderare che succedesse di nuovo. Quel ragazzo mi aveva letteralmente rovinata
-A casa- Risposi sorridendo. Lorenzo mi baciò e io ricambiai. Eccome se ricambiai
-Come stai?- Mi chiese sciogliendo il bacio. Sorrisi e mi strinsi di più contro di lui
-Bene, anzi...- Gli lasciai un bacio a fior di labbra -Per la verità non sono mai stata meglio- Continuai.
Lorenzo mi sorrise, accarezzandomi una guancia
-La punizione è finita, giusto?- Mi chiese poi, guardandomi negli occhi. Annuii, guardandolo confusa -Perfetto, allora vestiti. Ti porto a fare colazione-
Si alzò dal letto, lasciandomi un bacio sulla fronte, prima di andare in bagno a prepararsi.
Dieci minuti dopo era pronto, con un paio di jeans e una maglietta nera, mi aspettava seduto sul divano
-Io non posso andare in giro vestita così alle dieci e mezza di mattina- Dissi indicando l'abito che portavo la sera prima. Lorenzo trattenne a stento una risata, portandosi una mano sulla bocca
-Ma dai, amore. Non è poi così evidente- Assottigliai gli occhi
-Non è evidente?- Mi guardò dalla testa ai piedi per poi puntare nuovamente lo sguardo su di me
-Un pochino sì, devo ammetterlo- Sbuffai, sedendomi accanto a lui
-Se mi avessi informata prima di questa tua idea di farmi dormire quì, avrei portato un cambio- Lorenzo si alzò in piedi e si diresse verso la sua stanza senza dire nulla. Tornò qualche secondo più tardi con una busta regalo in mano
-Tieni- Disse sedendosi di nuovo accanto a me. Aggrottai la fronte, confusa
-Cos'è?- Lorenzo scoppiò a ridere, tornando poi a guardarmi
-Il tuo regalo, piccolo genietto. Se non sbaglio non ti avevo ancora dato il mio-
Sorrisi maliziosa, chianandomi per baciarlo
-Oh, sì invece- Dissi, riferendomi a ciò che era successo quella notte
-Sai, penso che la mia influenza ti faccia male. Stai diventando una maniaca- Scoppiai a ridere, colpendolo su una spalla, dopodiché afferrai quella busta dalle sue mani e l'aprii
-Ma è bellissimo- Dissi con gli occhi a cuoricino. Era un vestito, molto più semplice di quello che indossavo, ma decisamente più bello. Non era da sera, perciò potevo benissimo metterlo anche per una semplice uscita con il mio ragazzo
-Non avevo dubbi- Sorrise, accarezzandomi i capelli. Lo guardai, immaginando già come avrebbe continuato la frase. Sicuramente avrebbe detto "E' tuo, per questo è bellissimo". Sorrisi, già pronta a sentire quelle parole
-L'ho scelto io, per forza è bellissimo-
Assottigliai gli occhi, rendendomi conto della persona che avevo davanti. Anche se io e Lorenzo stavamo insieme rimaneva comunque uno stronzo, egocentrico e idiota. Lo colpii su una spalla, lanciandogli in faccia la busta del vestito
-Cretino- borbottai alzandomi in piedi, dirigendomi in bagno per cambiarmi, mentre lui se la rideva sdraiato sul divano.



Qualche minuto dopo venne a bussare alla porta del bagno
-Cosa c'è?- Gli chiesi, mentre mi sistemavo i capelli
-Avevo dimenticato di darti queste- Mi voltai verso la porta, non appena sentii la voce di Lorenzo all'interno del bagno.
Se ne stava poggiato contro di essa e teneva in mano una scatola
-Ma sei matto?!- Poggiai la spazzola sul mobile -E se fossi stata nuda?- Lorenzo sorrise, ammiccandomi, prima di avvicinarsi e di cingermi la vita con un braccio
-Veramente ci speravo- Disse, prima di scoppiare a ridere -Ma pazienza, vorrà dire che avrò pazienza e...-
-Sei un cretino lo sai?- Gli chiesi interrompendolo. Lui sorrise, prima di baciarmi a fior di labbra
-Tieni- Disse porgendomi la scatola che aveva in mano. L'afferrai e l'aprii.
Un paio di ballerine.
Sorrisi, puntando lo sguardo su di lui
-E' un modo carino per dirmi che non ti piace come mi vesto, quello di rifarmi il guardaroba?- Scherzai, poggiando la scatola a terra e allacciandogli le braccia dietro al collo
-Scherzi?- Mi rispose -Il tuo abbigliamento da maschiaccio mi è sempre piaciuto- Scoppiò a ridere, guadagnandosi una delle mie peggiori occhiate
-Scemo-
-Grazie- Mi rispose, prima di eliminare la distanza tra le nostre labbra. Sorrisi, ricambiando il bacio. Possibile che nonostante fosse febbraio sentissi così caldo?
Di che mi stupivo? Quando avevo lui vicino era sempre così
-Ora che hai le scarpette e il vestito, mia cara Cenerella, muoviti che ho fame- Disse, banciandomi un'ultima volta a fior di labbra, prima di uscire dal bagno.
Sorrisi, afferrando le scarpe.
Potevo chiedere di meglio?
No, direi di no.





Io e Lorenzo avevamo fatto colazione e subito dopo avevamo deciso di fare una passeggiata in centro
-Ho fame- Se ne uscì ad un tratto, allacciandomi la vita con un braccio
-Effettivamente anche io- Risposi, afferrando il cellulare per guardare l'ora -E' l'una e mezza. Devo tornare a casa, ho promesso a mia madre che ci sarei stata per pranzo-
-Ok, oggi pomeriggio però ci vediamo?- Annuii, avvicinandomi al suo viso per baciarlo -E stasera dormi da me- Mi sussurrò sulle labbra
-Come faccio? Stasera non posso- Lorenzo mise sù un adorabile broncio -Amore, domani ho scuola e non posso dire che vado di nuovo da Marco-
-Uffa, va bene dai- Mi poggiò il braccio destro sulle spalle -Andiamo che ti riporto a casa dai topini, mia cara Cenerella-
Sorrisi, abbracciandolo e seguendolo verso la sua macchina. Aprì lo sportello per farmi salire, dopodiché salì anche lui e mise in moto.


Arrivammo sotto casa mia circa un quarto d'ora dopo
-Bene Cenerella, spero che la carrozza sia stata di suo gradimento- Scoppiai a ridere, avvicinandomi al suo viso per baciarlo
-Un po' fatiscente, ma ci si può lavorare- Ricambiò il bacio, stringendomi contro di se.
Sciogliere il bacio fu la cosa più difficile del mondo, ma d'altra parte erano già le due meno venti ed ero in ritardissimo
-Amore, devo andare- Dissi.
Prima di scendere dalla macchina però, ebbi un colpo di genio -Vieni anche tu-
-Cosa?- Mi guardò confuso -E dove?-
-A pranzo da me- Risposi come se fosse la cosa più ovvia del mondo -Non è mica la prima volta, ormai mamma ti considera come uno della famiglia-
Lorenzo ci pensò su un istante, dopodiché mi sorrise e annuì
-Va bene, andiamo- Spense il motore e uscì dalla macchina, seguito da me.
Mi allacciò un fianco, nonostante le mie proteste. In fin dei conti eravamo sotto casa mia. E se ci avesse visto qualcuno?
-Ma andiamo, è ora di pranzo e sai che tua madre ci tiene alla puntualità- Mi sorrise -Saranno già tutti a tavola a pa...-
-Ilaria? Lorenzo? Ma che fate?-
In quel preciso istante capii cosa significasse avere un infarto.
Mia madre ci guardò confusa e abbastanza perplessa. Aveva un vassoio di carta in mano, che evidentemente conteneva una torta
-Ehm...ecco...- Eravamo fritti. Non riuscivo neanche a parlare -Marco mi ha...e poi noi ci siamo...vedi è successo che...- Non trovavo una spiegazione a quello che aveva davanti agli occhi
-Signora, veramente sono passato quì perchè ieri ho saltato la lezione di chimica e volevo chiedere ad Alessandro gli appunti. Mentre stavo per
citofonare ho incontrato Ilaria che tornava da casa di Marco e così ci siamo salutati e...- Il mio ragazzo era un autentico genio
-Già...- Lo interruppi, fingendo di essere seccata con lui -E non appena ho riniziato a camminare lui ha iniziato ad infastidirmi come al solito. Regolare amministrazione, mamma- Dissi, lanciando a Lorenzo un'occhiatina divertita
-Io penso proprio che sia il contrario. Lorenzo non è certo tipo da infastidire qualcuno, tu piuttosto, lo fai in continuazione- Come volevasi dimostrare. Mia madre dava ragione a Lorenzo, come sempre d'altra parte -Lascia un po' in pace questo povero ragazzo-
Mia madre ricominciò a camminare, aprendo il portone con le chiavi
-Dìa pure a me- Lorenzo, con il suo solito modo da leccapiedi, tolse di mano il vassoio a mia madre, che lo guardò con i cuoricini agli occhi
-Sei proprio il ragazzo perfetto, caro mio. La tua ragazza è proprio fortunata-
Sorrisi. Inconsapevolmente mia madre mi aveva dato della ragazza fortunata.
Salimmo tutti e tre sull'ascensore e Lorenzo spinse il pulsante del nostro piano
-Il tuo caro ragazzo perfetto, cara mammina, si è autoinvitato a pranzo- Dissi, non appena l'ascensore si fermò al nostro piano. Lorenzo mi lanciò un'occhiataccia e io sorrisi. Così imparava a fare il leccapiedi
-Non dire sciocchezze, Ilaria. Lorenzo è sempre il benvenuto- Stavolta fu il suo turno di sorridere.
Sbuffai, aspettando che mia madre aprisse la porta
-Vai pure Lore. Alessandro è in camera sua- Disse mia madre, afferrando il vassoio dalle mani di Lorenzo, prima di dirigersi in cucina.
Sospirai, iniziando a camminare verso la mia stanza con indifferenza
-Dove credi di andare?- Mi sussurrò in un orecchio Lorenzo, bloccandomi per un polso
-In camera mia, leccapiedi- Risposi, sorridendo
-Io sarò anche un leccapiedi, ma tu sei la solita rompiscatole. Hai persino detto a tua madre che mi sono autoinvitato a pranzo- Scoppiai a ridere, tirandolo dentro la mia stanza
-E qual'è la novità, scusa? Ti sei sempre autoinvitato a pranzo- Non appena terminai la frase, Lorenzo mi sollevò, gettandomi sul mio letto. Scoppiai a ridere, cercando di tenere bassa la voce
-Lore, smettila! Se ci sentono siamo...- Lorenzo mi zittì baciandomi
-Vado da vostro fratello- Si alzò in piedi avvicinandosi alla porta -Cenerella- Concluse la frase ammiccandomi. Dopodiché uscì dalla mia stanza.
Sorrisi come una scema, accarezzandomi le labbra.
Quello era stato senza dubbio il miglior compleanno della mia vita.




Il pranzo procedeva abbastanza tranquillo.
Alessandro era stato molto sorpreso nel vedere Lore, ma fortunatamente il mio ragazzo sapeva come gestire la situazione, quindi non si insospettì.
Mia madre non faceva che parlare delle sue amiche sceme da più di due ore, mentre mio padre si limitava ad annuire
-Ilaria, tesoro, dove l'hai preso quel vestito?- Mi chiese mia madre, rischiando di farmi soffocare con un sorso d'acqua -Non te l'ho mai visto indossare-
Il mio sguardo saettò su Lorenzo, che mi guardava altrettanto serio
-Ehm...veramente me l'ha...me l'ha regalato una mia compagna di scuola, ieri, alla festa- Riuscii a dire, abbassando poi lo sguardo sul piatto che avevo davanti
-Chi?- Continuò mia madre
-Non...non la conosci- Mio fratello si schiarì la voce
-Che strano- Disse, versandosi un bicchiere d'acqua. Alzai lo sguardo su di lui, incitandolo a continuare -Anche io ero alla festa, ieri, ma non ho notato questo regalo-
-Ho dimenticato di fartelo vedere, tutto quì- Possibile che Alessandro fosse sempre così impiccione
-Ok, ok non c'è bisogno di scaldarsi tanto- Mi rispose lui, alzandosi da tavola -Lore?-
Il mio ragazzo alzò lo sguardo su di lui -Partitina alla Play?- Lorenzo sorrise annuendo, dopodiché si alzò da tavola anche lui ed entrambi si chiusero nella stanza di Alessandro
-Amore, mi aiuti a sparecchiare la tavola?- Mi chiese mia madre. Annuii, leggermente infastidita.
Capivo che Alessandro fosse il migliore amico di Lorenzo, ma lui non aveva esitato un secondo a chiudersi in camera per giocare con lui. In fin dei conti era venuto a pranzo a casa nostra per stare con me, non per giocare con mio fratello.
Capivo benissimo che era impossibile stare insieme con mia madre, mio padre e Alessandro in giro per casa, ma potevamo benissimo sederci tutti insieme e guardare un film magari
-Tesoro?- La voce di mia madre mi fece tornare alla realtà. La guardai confusa e spaesata -Tutto ok?- Continuò lei, infilando i piatti sporchi nel lavello
-Sì...sì, tutto ok. Mamma ti dispiace se vado in camera mia? Dovrei finire dei compiti per domani- Le chiesi, poggiando i bicchieri che avevo in mano sul tavolo
-No, vai- Annuii, voltandomi per uscire dalla cucina -Ilaria?- Mi richiamò lei
-Dimmi-
-Sei sicura che va tutto bene?- Mi costrinsi a sorridere. Dopodiché annuii, incamminandomi verso la mia stanza.



Mi ero chiusa in camera mia, con l'I-pod nelle orecchie e il capitolo della vita di Dante Alighieri aperto davanti agli occhi.
Erano almeno venti minuti che sottolineavo ogni parola presente in quel maledettissimo capitolo.
Mi infastidiva a morte l'idea di Lore e Alessandro chiusi in camera a fare chissà cosa.
Li avevo spiati per anni, chiusi in quella maledettissima stanza, che chattavano con ragazze aspiranti modelle, leggevano riviste non propriamente consigliabili e si facevano confidenze sull'amichetta di turno.
La cosa che mi infastidiva più di tutto però, era il fatto che Lorenzo non si era minimamente fatto scrupoli a chiudersi in camera con Alessandro, mollandomi da sola come una povera scema.
Iniziai a frugare nervosamente nel mio astuccio, alla disperata ricerca del mio adorabile evidenziatore verde.
Non c'era.
Eppure io non lo toglievo mai da...

"-Ehi sfigata, mi presti l'evidenziatore? Sto studiando per un esame e il mio deve essere finito- Sbuffai, lanciando letteralmente l'evidenziatore in faccia a mio fratello, che dopo aver mormorato un adorabile "stupida" rivolto alla sottoscritta, si dileguò per tornare nella topaia che aveva come stanza."

Avevo del tutto dimenticato quell'episodio, successo circa un paio di giorni prima.
Sbuffai, poggiando -lanciando più che altro- l'astuccio sulla scrivania, dopodiché mi alzai e mi diressi nella stanza di quel decerebrato.
Notai che la porta era accostata, così, cercando di non fare rumore, cercai di sentire cosa stavano dicendo i due cretini
-Guarda che pure l'Angelucci te la darebbe- Sgranai gli occhi incredula. Mio fratello era davvero un porco
-Lo so benissimo, infatti me l'ha già data- Questa volta però, rischiai quasi di morire. Sentivo che il respiro mi mancava, e qualcosa nella parte sinistra del mio petto si disintegrò
-Che stronzo! E non mi hai detto niente?- Strinsi con forza il bordo del vestito che indossavo, desiderando intensamente di toglierlo, farlo a pezzi e bruciarlo
-Mi sono dimenticato. Con la festa di tua sorella e l'università ho completamente dimenticato di parlartene- Volevo adarmene. In camera mia o da qualsiasi altra parte, ma non riuscivo a muovermi
-Ecco perchè sei sparito ultimamente. Quando è successo?- Gli chiese mio fratello. Trattenni il respiro, chiudendo gli occhi
-Lunedì scorso- Rispose Lorenzo, soddisfatto di quella risposta -Nei bagni del Qube- Aggiunse, sorridendo
-Ilaria, ma che fai?- Sgranai gli occhi, voltandomi lentamente alle mie spalle. Possibile che mia madre arrivasse sempre nei momenti meno opportuni
-Io...dovevo...- In quel preciso istante la porta che avevo davanti si spalancò, rivelando gli sguardi incredibilmente sorpresi dei due idioti.
Puntai il mio sguardo estremamente risentito in quello di Lorenzo, che a sua volta mi guardava incredibilmente dispiaciuto
-Hai ancora il mio evidenziatore- Dissi rivolgendomi a mio fratello. Lui sbuffò, voltandosi verso la scrivania
-Devo cercarlo- Rispose facendomi segno di entrare. Mia madre ci sorrise, tornando poi in soggiorno.
Presi un bel respiro, stringendo i pugni, prima di entrare in quel tugurio.
Lorenzo, seduto sul letto di mio fratello, mi fissava intensamente, ma io cercavo in tutti i modi di evitare il suo sguardo.
Quando Alessandro si voltò, ancora in cerca del mio evidenziatore, Lore mi afferrò un polso cercando di avvicinarmi a lui, ma io mi scrollai di dosso le sue mani
-Ale, l'hai trovato?- Gli chiesi impaziente di andarmene di lì
-Un secondo. Devo averlo lasciato dentro qualche libro- Annuii, cercando di tenermi a debita distanza da quello che avevo smesso di considerare il mio ragazzo.
Lorenzo sbuffò, scompigliandosi i capelli -Vado un secondo in bagno- Disse poi, uscendo in fretta dalla stanza di mio fratello.
Mi concessi un silenzioso sospiro di sollievo, prendendo a tamburellare con il piede sul pavimento
-Eccolo, trovato- Mio fratello mi sventolò davanti alla faccia l'evidenziatore, che io non persi tempo ad afferrare, voltandomi per uscire di lì
-Grazie- Dissi uscendo e richiudendomi la porta alle spalle.
Sospirai, stringendo con forza l'evidenziatore, dopodiché mi diressi verso la mia stanza.
Quando passai davanti al bagno, che sfortunatamente si trovava proprio accanto alla mia stanza, due mani mi circondarono con forza il polso e mi tirarono all'interno
-Lasciami immediatamente- Dissi a bassa voce, ma estremamente tagliente.
Lorenzo sbuffò, facendomi aderire al muro dietro di me
-Ascoltami- Scossi la testa, cercando inutilmente di liberarmi dalla sua stretta
-Non voglio ascoltare niente- Dissi abbassando lo sguardo -Ho già sentito tutto quello che dovevo sentire. Ora lasciami e torna a divertirti nei bagni del Qube-
Invece di lasciarmi però, Lorenzo mi strinse più forte
-Era una cazzata, ok?- Disse cercando di mantenere bassa la voce -Io non ho fatto proprio niente nei bagni del Qube-
Sorrisi sarcastica
-Perfetto, allora torna in qualsiasi bagno sia di tuo gradimento, ma esci immediatamente da quello di casa mia- Lorenzo sbuffò di nuovo
-Ila, io non ho fatto niente con nessuna ragazza in nessun bagno del mondo- Allentò la presa dai miei polsi -Ho inventato tutto per togliere ogni dubbio a tuo fratello. In camera sua aveva inziato a fare degli strani discorsi. Mi ha detto che era da tanto che non mi facevo vedere e mi ha chiesto in modo estremamente sospettoso se c'entrava una ragazza. Cosa potevo fare? Non immaginavo di certo che la mia ragazza stesse spiando dietro la porta- Quell'ultima frase la disse estremamente divertito. Sorrisi leggermente anche io, riacquistando immediatamente un'autentica espressione seria
-Resta comunque il fatto che sei uno stronzo- Dissi, poggiandogli le mani sul petto. Lui gonfiò le guance, fintamente offeso
-No, non è vero- Si avvicinò alle mie labbra, sfiorandole, ma prima che potesse approfondire il bacio lo allontanai
-Me lo giuri che era tutta una bugia?- Lui sorrise, prima di eliminare definitivamente la distanza tra le nostre labbra. Ricambiai il bacio, avvinghiandomi letteralmente a lui.
 Lorenzo mi circondò la vita con un braccio, mentre con l'altro prese ad accarezzarmi la schiena. Sorrisi sulle sue labbra, prima di sciogliere il bacio
-Devo andare- Sussurrai sulle sue labbra -Dante mi aspetta- Lorenzo sorrise, stringendomi di più contro di lui
-Devo essere geloso? Non è che devo farmi crescere il naso come lui?- Scoppiai a ridere, baciandolo a fior di labbra
-Prima che vai via vieni a salutarmi?- Gli chiesi, guardandolo negli occhi
-No- Mi rispose lui, scuotendo la testa -Tu vieni con me. Dì che devi uscire e mi aspetti giù- Sorrisi, annuendo
-Tra quanto?-
-Verso le cinque va bene?- Annuii di nuovo, baciandolo nuovamente
-A dopo- Dissi, prima di uscire dal bagno.
Mi sedetti nuovamente alla mia scrivania, scuotendo la testa. Ero proprio diventata la classica ragazza gelosa e paranoica.




Verso le cinque meno dieci iniziai a sistemarmi.
Misi un po' di lucidalabbra e un po' di ombretto, presi la borsa e infilai il cellulare al suo interno, dopodiché sistemai i libri in cartella e mi diressi in soggiorno
-Mamma, io esco. Ci vediamo stasera- Dissi infilandomi il cappotto
-Dove vai, tesoro?- Mi chiese lei, abbassando il volume della tv. Sbuffai, chiudendo la lampo
-A casa di Arianna e poi forse mi vedo per mangiare qualcosa con Marco- Risposi, aprendo la porta di casa -Allora vado eh-
-Va bene, ma non fare tanto tardi- Annuii, uscendo finalmente dalla casa degli interrogatori.
Scesi in fretta le scale e andai a sedermi su una panchina difronte al mio palazzo.
Lorenzo però non si fece vedere fino a un'ora dopo, quando lo vidi uscire dal portone insieme ad Alessandro. Mi alzai in piedi e mi nascosi dietro una macchina.
Li vidi sorridere, prima di salutarsi con un paio di pacche sulle spalle. Dopodiché Alessandro si diresse verso la sua macchina, mentre Lorenzo, fingendo di cercare le chiavi della sua nella tasca dei jeans, si guardava attorno.
Aspettai di vedere Alessandro partire con la sua macchina, prima di uscire fuori dal mio nascondiglio.
Gli occhi di Lorenzo si posarono su di me, prima di sorridermi e di venirmi incontro
-Prima che ti arrabbi, ho provato ad andare via alle cinque, come ti avevo detto, ma tua madre mi ha praticamente costretto ad assaggiare la torta al limone che tua nonna ti aveva mandato per compleanno- Mi guardò mortificato -Amore, mi dispiace veramente di averti lasciata quà da sola per un'ora- Sostenni per qualche secondo il suo sguardo, prima di abbassarlo sulle mie scarpe, annuendo
-Ok, ora però andiamo. Ho paura che qualcuno ci veda- Senza aspettare una sua risposta mi avvicinai alla sua macchina e salii a bordo, seguita subito dopo da lui.
Mise in moto, dirigendosi chissà dove.
In  realtà sapevo che non era colpa sua, ma di mia madre estremamente rompiscatole, però mi dava fastidio il fatto che non avesse trovato neanche due secondi per mandarmi un messaggio
-Amore, mi dispiace. Parlami per favore- Puntai lo sguardo su di lui
-Potevi avvertirmi- Dissi, mordendomi le labbra
-Sì, volevo avvertirti, ma tuo fratello mi ha sequestrato il cellulare per giocarci- Mi rispose, parcheggiando davanti a un parco completamente deserto -Sei arrabbiata?- Mi chiese.
Lo guardai, sorridendo
-No- Mi chinai a baciarlo -Ma perchè siamo quì? Non vorrai mica uccidermi e poi seppellire il mio corpo in questo parco deserto- Lui scoppiò a ridere, inziando a frugare nelle sue tasche in cerca di qualcosa
-Veramente siamo quì perchè...- si zittì un istante, estraendo qualcosa dal suo cappotto -Per darti questo- Mi porse una scatolina azzurra, quadrata
-Ma cos'è?- Gli chiesi sorpresa, afferrandola lentamente
-Il tuo regalo- Sorrise -Credevi veramente che avrei mandato la mia Cenerella al ballo, senza il pezzo forte?- Sorrisi, gettandomi letteralmente contro di lui per baciarlo.
Lui ricambiò, accarezzandomi la guancia
-Ehi, non ringraziarmi prima di averlo aperto. Può anche essere che non ti piaccia- Sorrisi, scuotendo la testa
-Se me lo regali tu, deve piacermi per forza- Risposi, puntando lo sguardo sul regalo.
Lo scartai con le mani che tremavano.
Una collana.
E non una qualsiasi.
Una collana a forma di chiave con incisa la parola "Love".
La strinsi tra le dita, chianandomi a baciarlo di nuovo
-Tu sei pazzo- Sussurrai sulle sue labbra
-Sì, di te- Catturò nuovamente le mie labbra, stringendomi contro di lui
-Me la metti?- Gli chiesi, porgendogli la collana. Lui annuì, facendomi voltare, prima di allacciarmi quella bellissima collana al collo
-Ti amo. Ti amo nonostante i bagni del Qube, nonostante la tua stronzaggine, ti amo nonostante sei il migliore amico di mio fratello e il leccapiedi di mia madre. Ti amo perchè sei tu. E non ti cambierei neanche per Jhonny Depp- Sorrise, stringendomi contro il suo petto
-La collana ha avuto i suoi frutti- Sussurrò tra i miei capelli.
Sorrisi, prima di eliminare la distanza tra le nostre labbra.
Non c'erano dubbi.
Il miglior compleanno della mia vita.

 

 

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Sono veramente imperdonabile, lo so.
Ho postato dopo almeno un secolo, ma ultimamente sono occupatissima.
Finalmente però, sono riuscita a postare :D
Spero che il capitolo vi sia piaciuto :D
Quì sotto ho inserito il link dei regali che Lorenzo ha fatto ad Ilaria :D
Purtroppo non so quando posterò il prossimo capitolo, ma cercherò di farlo il prima possibile :D
Anche perchè non ne mancano ancora tantissimi per giungere alla fine :D
Grazie mille a tutte quante e ancora vi chiedo scusa per il ritardo imperdonabile.

Baci baci

Alla prossima!!!

 

 

 

(Regali)

  
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