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Autore: lovemeorleaveme    18/10/2012    1 recensioni
e poi, ci eravamo baciati sotto il vischio, per ben due volte, doveva pur significare qualcosa, no?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                and maybe i'm just in love when you wake me up.




Quando si ha un migliore amico tutto ti sembra migliore.
Ma non un migliore amico come tanti, di quelli con cui fai due risate e finisce tutto lì. Uno di quelli che ti sgrida come un genitore quando ti fumi una sigaretta perché che altrimenti hai paura che il nervoso ti laceri lo stomaco. Uno di quelli che quando non ce la fai più ti spinge tra le sue braccia, non curandosi di quanto dopo la sua nuova maglia potrà essere bagnate e, magari, anche macchiata di mascara. Uno di quello con cui fai le cose più stupide del mondo, tipo andare al luna park il giorno prima di un compito importante o ubriacarsi e girare per la città tutta la notte, non curandosi che il giorno dopo ci sarà scuola. Uno di quelli che ti lascia sguardi di fuoco ogni qualvolta ti vede con un ragazzo che non gli va a genio. Uno di quelli che ti sorride sempre, spingendo inevitabilmente a che te a farlo.
Ed Harry, per me, incarnava proprio questa figura, in tutto e per tutto.
Era così importante che quasi avevo paura a pensare a come sarebbe stata una mia ipotetica vita senza di lui.
Harry era un ragazzo per bene, uno di quelli che faceva il duro, ma che poi dentro era tutt’altro. E io gli volevo bene proprio per questo, io gli volevo così bene semplicemente perché lui era Harry e sarebbe stato il mio migliore amico, per sempre.



 Andai ad aprire la porta di corsa, riuscendo a salvarmi dal una fare una caduta storica per un pelo. Maledetti calzini antiscivolo che ti fanno scivolare.
<<Harry, ma, no, vai con calma! Hai solo, ehm, circa venti minuti di ritardo!>> dissi fingendomi arrabbiata. Non lo ero, e lui lo aveva capito, insomma, non ci cascava mai. Mi mostrò uno dei suoi migliori sorrisi, per farsi perdonare. Bè, era perdonato. Gli presi la mano e lo abbracciai di slancio. Lui butto fuori l’aria quasi sollevato.
<<Non mi abbracciavi da giovedì, e oggi è domenica. Ero in astinenza dei tuoi abbracci, sai?>> disse con un tono tremendamente dolce. Ridacchiai. Insomma, aveva tenuto il conto dei giorni in cui non lo avevo abbracciato?
<<Vorrei ricordarti che sei sparito nel nulla!>> dissi staccandomi da lui, improvvisamente irritata. La verità era che ero partita con l’idea di fare l’arrabbiata, perché fondamentalmente ero arrabbiata. Ma poi lui era arrivato, aveva sorriso e.. mi era mancato davvero un sacco!
Abbassò la testa dispiaciuto, dio, quel giorno sembrava ancora più bello del solito. Sì, perché lui ero davvero bello, anzi bellissimo. Con quei suoi riccioli, e quei grandi pozzi verdi e le fossette, dio, se amavo quelle fossette. E poi era così spiritoso, sempre con la battuta pronta, coraggioso, quando serviva, pronto ad aiutarti, gentile e tremendamente dolce.
Quando cominciavo a pensare queste cose sembravo mia madre quando cercava di farmelo piacere, non come migliore amico, intendiamoci.
<<Com’è andato il tuo appuntamento con Sam?>> disse freddo, dopo aver alzato nuovamente lo sguardo su di me.
<<E’ un coglione.>> dissi facendo spallucce. Gli comparve un sorrisetto divertito sulla faccia.
<<Te l’avev->> lo bloccai proprio mentre quelle parole avevano cominciato a fluire fuori dalla sua bocca.
<<Non te lo lascerò dire, Harry. E poi, è per questo che sei sparito? Per uno stupido appuntamento con un coglione come Sam?>> dissi confusa. Lui fece spallucce.
<<Mi aveva minacciato di starti alla larga.>> disse inespressivamente. Non aveva mai avuto paura di Sam, perché adesso aveva fatto quello che gli aveva chiesto?
<<E tu l’hai fatto?>> chiesi sempre più confusa. Fece di nuovo spallucce, ma questa volta intravidi qualcosa nei suoi occhi. Come un lampo, o un fulmine, una luce rapidissima che li aveva attraversati lasciandomi per qualche secondo senza fiato e facendo smettere di battere l mio cuore.
<<Volevo vedere fino a che punto avresti preferito lui a me.>> disse, per poi aprirsi in un sorriso e per poi continuare. <<e quando ho letto il messaggio poco fa, mi hai reso di nuovo la persona più felice sulla terra. Hai scelto me.>> disse, portandosi una mano dietro la nuca.
<<Io sceglierò sempre te, Harry.>> dissi, quasi senza fiato, fissandolo dritto negli occhi. Sorrise ancora di più, se fosse stato possibile.
<<Ora, adesso io non vorrei essere maleducato, ma è il 23 dicembre, cara Aileen, e bè, qui fuori fa freddo.>> disse, risvegliandomi completamente da un mondo incantato chiamato ‘strabilianti occhi verdi di Styles’.
<<Eh? Oh, si certo, vieni.>> dissi, afferrandolo per un braccio e spingendolo dentro. Si levò il capotto e la sciarpa e ci andammo a sedere sul divano.
<<Quindi, perché sono qui?>> chiese qualche secondo dopo, sorridendomi. Se non avesse smesso di sorridere mi sarei sentita male.
<<Bè, sai oggi è la vigilia della vigilia di Natale, è vero, però, è pur sempre domenica.>>  dissi regalandogli anch’io un sorriso.
La domenica era il nostro giorno, da sempre. Lo passavamo interamente insieme e poi la sera guardavamo un film e poi, normalmente, lui tornava a casa sua. Ma, essendo quelle le vacanze di Natale, si poteva anche apportare qualche leggero cambiamento al programma, no?


Mi guardò così a fondo, con quelle iridi verdi, che per un secondo mi sentii inevitabilmente nuda.
<<Vado a prendere Shrek in camera tua e tu prepari la cioccolata?>> disse sorridendomi. Ecco perché lo amavo.
Amavo? Cioè, non proprio amavo, vogliodire, amore tipo ‘ehi, sei il mio migliore amico e ti amo come si ama un migliore amico’ non tipo ‘ti amo, e sei l’unica ragione per cui mi sveglio ogni mattina’, credo. Anche se poi alla fine l’unica ragione per cui mi svegliano ogni mattina era lui.


Eravamo sul divano, ad illuminare il salotto, oltre alla luce del televisore che proiettava il film, c’era la luce del camino. Eravamo abbracciati, sotto una spessa coperta di pile, con le nostre amate cioccolate. Era tutto così perfetto che sembrava di essere in un film.
Lui sapeva che amavo Shrek, era per questo che l’avevamo visto un centinaio di volte insieme. Mi faceva sentire speciale, decidete voi se il film o Harry.


Mi svegliai lentamente, sentendo delle leggerissime carezze sui capelli. Ero tra le braccia di qualcuno. Ero tra le sue braccia.
Alzai lo sguardo e lo ritrovai così vicino che il mio cuore si fermò, lasciandomi in agonia per qualche secondo. Volevo dire qualcosa ma le corde vocali non riuscivano ad emettere nessun tipo di suono anche lontanamente vicino a delle parole.
Mi guardava fisso negli occhi e credo che, quella mattina, rividi lo stesso lampo, la stessa luce della sera precedente. Sentivo il suo respiro solleticarmi e farmi rabbrividire. E la sua stretta sulla mia schiena si strinse leggermente, così da portarmi ancora più vicino al suo viso.
Non so bene cosa mi prese ma ebbi un impulso. Un impulso che cercai di rimandare giù, nel profondo della mia anima completamente irrazionale. L’impulso di baciarlo.
Ma quell’impulso era diventato così forte che ora era anche insopportabile da sostenere, come lo sguardo di Harry, che non aveva ancora detto niente.
<<Harry?>> soffiai effettivamente troppo vicino alle sue labbra.
<<Mh?>> rispose lui, come per chiedermi di farmi continuare. Deglutii rumorosamente, puntando per un secondo il mio sguardo sulle sue labbra rosee.
<<Qualunque cosa tu voglia fare in questo momento, ti prego, Harry, falla. Perché io non ne ho il coraggio.>> dissi tutta d’un fiato con un coraggio che non mi apparteneva affatto.
Accennò un sorriso divertito e poi, mi baciò.
Portai le braccia tra i suoi riccioli e dischiusi leggermente le labbra, come ad invitarlo a fare qualcosa che fino a quel momento ci sarebbe potuta sembrare proibita. E le nostre lingue cominciarono a rincorrersi, e in quel momento era tutto così speciale e anche solo pensare di dovermi staccare da quelle labbra mi sembrava impossibile, come se qualcuno mi stesse togliendo l’ossigeno.
Sorrisi involontariamente, distaccando così le sue labbra dalle mie. E lui appoggiò la sua fronte alla mia, ritrovandolo così nuovamente vicinissimo al mio volto.
<<Ehi, che è successo Berry? Ti sei fatta baciare?>> disse in un modo che in quel momento mi parve fin troppo sexy.
<<E tu che fai, Styles, mi baci di prima mattina?>> dissi non riuscendo a smettere di sorridere.
<<Sei così così bella che mi fa male, Aileen. Ma ancora di più, mi sono accorto che ti amo così tanto che fa ancora più male.>> sorrise ancora, ed a quel punto non seppi cosa dire. Ma forse, per la prima volta in tutta la mia vita, seppi cosa sentivo veramente. E sentii il cuore a mille, le gote insolitamente colorite, i palmi delle mani prudermi, i brividi lungo la schiena, lo stomaco in subbuglio e perfino gli occhi leggermente bagnati. Bastavano come sintomi, no?
Ed è così che, proprio il girono della vigilia di Natale, io forse ero già innamorata di lui, quando mi aveva svegliata.
Sembrava che i suoi occhi mi stessero supplicando di dire qualcosa.
<<Credo che fossi già innamorata di te, quando mi hai svegliata.>> dissi, quasi sospirando.
<<Non ci si innamora in poco meno di una mattina, Aileen.>> disse, abbattuto.
<<Oh, ma io non intendo questa mattina, Harry.>> e in quel momento ero sicura di averla vista per la terza volta, quella luce che ogni tanto gli attraversava gli occhi. << Intendo quella mattina di otto anni fa, quando tua madre e mia madre ti spedirono a svegliarmi, e anche se tu non aveva la più pallida idea di chi fossi, lo facesti, perché tu sei così. E credo che sia stato proprio in quel momento, quando ho visto i tuoi occhi, il tuo sorriso e le tue adorabili fosse per la prima volta, sì, credo che sia stato proprio quello il momento in cui mi hai fatto innamorare di te.>> dissi, e giuro che non ero mai stata tanto sicura delle mie parole.
<<Aileen?>> mi richiamò.
<<Mmh?>> lo indussi a continuare.
<<Non riesco a smettere di amarti.>> sussurrò sulle mie labbra.
<<Allora non farlo mai, ok?>> sussurrai, a mia volta.

E mi baciò, per la seconda volta in quella che probabilmente sarebbe stata la migliore vigilia del miglior Natale di tutti i tempi.

Forse Harry non era mai stato il mio migliore amico, o meglio, lui lo era stato, lo è e lo sarà sempre. Ma Harry, prima di tutto, era l’amore della mia vita. Perché ce n’è solo uno di grande amore, e forse io avevo trovato il mio. E poi, ci eravamo baciati sotto il vischio, per ben due volte, doveva pur significare qualcosa, no?
  
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