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Autore: S05lj    18/10/2012    0 recensioni
La storia si svolge nell'universo alternativo di Mortal Kombat 9 ed è un'ulteriore what if.
Shao Kahn indice un nuovo Mortal Kombat, con la differenza che questa volta sembra voler dare la possibilità agli edeniani di tornare indipendenti dal suo reame. Kitana non può lasciarsi sfuggire questa possibilità e chiede aiuto ai terrestri. Sembra si stia per preparare un nuovo Mortal Kombat.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Avvertenze: Non ho messo avvertenza OOC, poiché ho tentato di mantenere i caratteri originali dei personaggi, ma dovendoli porre in un contesto più ampio ho dovuto dare sfogo un po' alla fantasia, spero di non averla buttata di fuori.

Prologo
Gli uomini non sono mai completamente buoni, o completamente cattivi. Ma presentano numerose e irripetibili sfumature che gli rendono unici e imprevedibili.


Lontano dalla civiltà, sulle montagne innevate che dominano maestose sulle pianure verdeggianti di fondo valle, un uomo avanza lentamente, contrastando con il proprio corpo il vento innevato che lo nascondeva alla vista, rendendolo parte del paesaggio.
I pochi villaggi che sfidano gli spietati inverni della montagna possono rimanere mesi interi isolati dalla civiltà a causa delle bufere di neve e delle frane, e gli anziani di quei villaggi sanno bene che solo un pazzo si aggirerebbe su quelle montagne con una bufera in corso.
Così poteva apparire quel viaggiatore, un pazzo.
Ma se qualcuno si fosse avvicinato, e avesse notato i suoi occhi, avrebbe visto la luce che emanavano, una luce che sapeva di magia e di mistero. Occhi che celavano dietro la loro apparenza una storia. Cominciata molto tempo prima, in un mondo sconosciuto e sconvolto dalla violenza, un mondo che si chiama Outworld.

1.1 L’Inizio della Storia

Nella sala del trono un gruppetto di persone, stavano discutendo sul da farsi.

-Shao Kahn è morto. Kitana si è alleata con il regno della Terra. Io sono la legittima erede al trono dell’Outworld. - Mileena fece un passo avanti ponendosi in un atteggiamento di arroganza e sfida nei confronti degli altri partecipanti alla discussione.

-Ti ricordo che sono stato io a crearti. Senza di me, tu non esisteresti. - Shang Tsung allargò le braccia in un classico gesto di ovvietà. -Spetta a me, il trono dell’Outworld. -

Gli altri due presenti alla discussione erano Goro, principe del regno sotterraneo, e Baraka, generale dell’esercito dell’Outworld. Spettatori taciturni e pensierosi di fronte ai due che si contendevano il trono.

-Se non vuoi veder ragione… potremmo contendercelo in un duello. -

Shang Tsung si era portato le mani dietro la schiena, la sua espressione poteva sembrare innocua, quasi accondiscendente, ma Mileena sapeva bene che niente di lui era innocuo, né i suoi poteri, tantomeno le sue parole.

Un combattimento con lui, era una decisione da prendere in considerazione? Certo lei era avventata e spesso non valutava le opzioni disponibili, tuttavia, quella fu, forse, la prima volta che perse tempo a ragionare su quanto le era stato proposto. Shang Tsung non era certo uno sprovveduto, anzi, era scaltro, molto scaltro, e dal punto di vista combattivo, niente da dire, era un avversario temibile. Se avesse vinto, avrebbe avuto il trono dell’Outworld, ma se in caso contrario avesse perso… avrebbe perso la sua anima… se mai ce l’aveva un’anima.

-Questa discussione è prematura! - Tutti si voltarono verso la porta dell’enorme salone, dove un esausto Shao Kahn si appoggiava faticosamente alla spalla del secondo stregone, Quan Chi.

Istintivamente Mileen si voltò verso Shang Tsung, notando una lieve increspatura delle labbra, in un principio di smorfia di disappunto.

Shao Kahn non era morto.

Il sovrano dell’Outworld, teneva una mano premuta contro il petto, nel punto esatto in cui Liu Kang lo aveva trapassato con un pugno.

Avanzò con passo strascicato, curvo sullo stregone che ne sorreggeva il peso.

-Siete vivo. Come è possibile? - Chiese Mileena, più a se stessa che al patrigno.

Si sentì la terra mancare sotto i piedi, in nessun altro modo avrebbe potuto descrivere quella situazione. Come ci si può sentire quando si pensa di essersi finalmente liberata della persona che più si odia a questo mondo, salvo poi ritrovarsela davanti nuovamente viva e vegeta? Bé non proprio vegeta, visto che doveva servirsi di Quan Chi per stare in piedi, e forse neppure la persona più odiata, visto che c’era anche Kitana. L’odiata sorellastra, perfetta in tutto ciò che faceva, l’esatto contrario di lei. Sempre troppo impulsiva, troppo letale, troppo squilibrata, secondo il suo patrigno, sia nel carattere che nel fisico. Una bellissima donna, con il volto dalla bocca deturpata di un Tarkatan.

-Non grazie a voi. - Shao Kahn raggiunto il trono ci si lasciò cadere sopra, con un rantolo che poteva essere interpretato come di sollievo. -Quan Chi ha fermato l’emorragia prima che potesse essermi fatale e mi ha prestato i primi soccorsi. Vitali! - Puntualizzò.

Mileena era confusa, che cosa gli avrebbe attesi adesso?

Shao Kahn era ancora piuttosto debole, forse non rappresentava un ostacolo così grande… ma Quan Chi? Se lo aveva salvato, doveva avere un piano, quindi avrebbe preso nuovamente le sue difese.

Il silenzio più assoluto era calato nella stanza, la tensione si sarebbe potuta tagliare con un coltello, in cerca di una qualsiasi guida, capace di smuovere la situazione, per la seconda volta Mileena volse lo sguardo verso Shang Tsung.

Lo sguardo dello stregone era impassibile, attento a non tradire nessuna emozione, Mileena non si lasciò ingannare da quella maschera inespressiva, per la prima volta in vita sua provò empatia nei confronti di una persona, conosceva i pensieri di quell’uomo, sapeva con esattezza che il cervello dello stregone stava valutando tutte le ipotesi possibili per cavarsi d’impiccio. I suoi piani erano stati mandati in fumo da Quan Chi, il suo doppiogioco scoperto da uno Shao Kahn redivivo più intenzionato che mai a vendicarsi su chi gli aveva voltato le spalle, e con ogni probabilità, il primo a rimetterci la testa sarebbe stato proprio lui.

Se avesse potuto, Mileena si sarebbe messa a ridere, e gli avrebbe chiesto con divertimento, come, questa volta, sarebbe riuscito a salvarsi la pelle.

Shao Kahn era in attesa di una sua mossa. Cosa avrebbe fatto adesso? Lo avrebbe attaccato? Se si, quanti lo avrebbero seguito? Su chi poteva contare? Sicuramente su Quan Chi, non ne conosceva ancora il motivo, ma lo aveva salvato, e presto avrebbe riacquistato abbastanza potere da non aver più bisogno della sua difesa. Inoltre i due stregoni non si potevano soffrire.

Shang Tsung fece un inchino davanti all’Imperatore. -Sono felice di sapervi vivo, mio signore. -

-Sei per caso felice di morire? - Chiese Shao Kahn, trattenendo a malapena la rabbia nella sua voce.

-Perché è questa la fine che ti aspetta! - In un moto di rabbia batté il pugno sul bracciolo del trono.

-Hai fallito ancora! E’ una cosa che non tollero! Questo torneo, doveva consegnarmi la Terra in pugno, e invece per colpa della tua inettitudine adesso sarò costretto per sempre a rinunciarvi! Come dai patti, che tu hai suggellato con i terrestri! -

Shang Tsung sorrise sicuro di se, e quando parlò, lo fece con il suo solito tono, calmo e pacato.

-Sfidiamoli, ad un altro Mortal Kombat. -

Shao Kahn lo fissò con rabbia sempre più crescente. Come poteva un uomo solo contenere tanta arroganza? Se solo ne avesse avuto la forza, lo avrebbe ammazzato seduta stante con le sue mani.

-E tu pensi che accetteranno? - Intervenne Quan Chi, prima che il vulcano Shao Kahn eruttasse tutta la sua furia.

Guardandosi negli occhi, i due stregoni non si preoccuparono di nascondere l’antipatia reciproca.

-Gli costringeremo. -

Finalmente anche Shao Kahn, parve calmarsi e interessarsi alle sue parole.

-In che modo? - Volle sapere. -Per colpa tua, non possiamo sfidare nuovamente la Terra. Era nei patti! -

-Sfidiamoli per Edenia. -

-Edenia fa già parte dell’Outworld. -

-Diamogli la possibilità di tornare indipendenti. Non ci sono edeniani in grado di competere nel Mortal Kombat. Kitana, chiederà aiuto a Liu Kang, e le regole del torneo sono chiare, il campione di un reame può combattere solo per il suo regno. Si prenderebbero due piccioni con una fava. -

-Non c’è alcun noi! - Tuonò Shao Kahn.

-Ma certo. - Shang Tsung chinò la testa in un gesto che poteva essere interpretato come di sottomissione, ma la sua bocca si incurvò in un sorriso canzonatorio, di chi sa di essere superiore intellettualmente al suo interlocutore e ne ha appena dato prova.

Mileena trovò spontaneo chiedersi come non facesse Shao Kahn ad accorgersi che lo stava prendendo nuovamente in giro, provò una certa soddisfazione, inutile negarlo, ma poi subito dopo odiò Shang Tsung con tutta se stessa, perché si meravigliò di trovare il suo sorriso, bello. Un sorriso che lei non avrebbe mai potuto fare, un sorriso che lui le aveva precluso.

-E se perdessimo? Perderemo anche Edenia. - Quan Chi fissò il suo rivale. -E’ un grosso rischio. -

-A parte la paura, c’è anche un piano alternativo che guida le tue parole? - Questa volta Shang Tsung, non si preoccupò di nascondere la sua infinita arroganza, lasciandola libera di manifestarsi nel suo tono di voce e nel suo sguardo.

-Riportiamo in vita la regina Sindel, sulla Terra, in questo modo riusciremo ad aggirare i blocchi posti dagli Dei Anziani e potremo dare nuovamente inizio all’invasione. -

Shang Tsung socchiuse appena gli occhi fissando l’altro, ma Quan Chi si rivolse a Shano Kahn ignorandolo e continuando a descrivere in ogni minimo dettaglio il suo piano.

Mileena invece si guardò attorno sconvolta, possibile che nessuno si fosse accorto di quel sorriso quasi minaccioso che leggero si era steso sulla bocca dello stregone? Forse lei, così ossessionata dal suo aspetto mostruoso, con la bocca priva di labbra e dai denti affilati e sporgenti, stava fin troppo attenta alla bocca degli altri, in una sorta di supplizio emotivo che le permetteva di coltivare la propria rabbia.

Ma grazie a quella sua attenzione, capì che Shang Tsung doveva aver appreso qualcosa… qualcosa che sembrava evidente volesse usare contro Quan Chi.

Shao Kahn prese finalmente una decisione. -Baraka! Prendi Mileena e andate ad indire il nuovo Mortal Kombat. - Parlando, teneva gli occhi fissi su Shang Tsung, il messaggio subliminale era ovvio. Gli stava annunciando il suo degradamento e attendeva di vedere nel suo sguardo disapprovazione o sbigottimento. Soddisfazione che invece lo stregone fu ben attento a non dargli.

-Quan Chi, sei in grado di svolgere da solo il rituale per riportare in vita Sindel? -

-Si mio signore. -

-Bene. Porta con te Shang Tsung. -

Quan Chi sorrise facendo un mezzo inchino, soddisfatto da quelle parole, finalmente, lui era diventato il primo stregone dell’Outworld.

-E ora andate! Lasciatemi da solo! -

Tutti lasciarono la sala del trono, Quan Chi camminava a grandi passi e velocemente si distaccò dal gruppo.

  
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