A te, sì proprio a te.

Commissionami più lavoro, magari scrivo di più ..

Lo stringi forte a te.

Finalmente adesso è tutto finito.

Questa ultima settimana vi ha sfinito, vi ha sfidato.

Ha messo alla prova quello che si è creato dopo quella fatidica notte.

Tutto all'inizio era apparso normale, ordinario.

Era solo un semplice caso di omicidio.

Poi più passi avanti facevate più tutto vi conduceva a lui, a Rick.

In quella settimana tutte le tue certezze che avevi costruito si erano sgretolate in pochissimi secondi.

Milioni di domande hanno iniziato a prendere forma dentro la tua mente.

Una sola ti ha accompagnata per tutto il tempo : “Perché proprio lui? Perché proprio ora che tutto sembrava iniziare ad andare per il verso giusto?”

Ricordi le sue lacrime mentre ti diceva che voleva il suo avvocato.

Ricordi le tue lacrime di frustrazione che cercavi di combattere, ma incuranti della tua volontà scendevano lungo il tuo viso.

Ti sentivi impotente.

Avresti voluto stargli accanto, rassicurarlo, ma non potevi.

Eri la Detective che si occupava del caso, dovevi essere obiettiva, dovevi mantenere la tua concentrazione sul caso, ma soprattutto dovevi proteggere la segretezza della vostra relazione.

Eri certa della sua innocenza, non avevi alcun dubbio.

Ogni indizio, però conduceva a lui.

Solo una volta sei arrivata a domandare a te stessa : “E se fosse ...”, non eri nemmeno riuscita a completare la frase, a dir la verità non ci riusciresti nemmeno adesso.

E in quello stesso momento hai messo in discussione anche quello che si era creato tra di voi, solamente per un attimo hai creduto che fosse sbagliato.

Infondo non sono permesse relazioni tra colleghi.

Ti sei trattenuta dal mandare all'aria tutto, Kate.

Solamente un paio di anni fa ti saresti allontanata, saresti fuggita, ma ora no.

Come mai?

Lo sai, nel profondo di te ne sei certa.

Hai ben chiaro cosa provi per lui.

Probabilmente è questo che ti ha dato la forza di continuare ad indagare, di continuare a lottare per giungere alla fine, per concludere la tortura il prima possibile.

Ora ce l'hai fatta.

Al distretto l'unica cosa che avresti voluto fare era corrergli incontro, abbracciarlo, trascinarlo nella saletta relax per scambiarvi un bacio, noncurante degli sguardi che vi avrebbero seguito ovunque, ma non l'hai fatto.

Hai rispettato il vostro patto.

Hai solo sussurrato : “Ci vediamo a casa.”

Lui ha semplicemente annuito e ti ha salutata con un sorriso, dirigendosi verso l'ascensore.

Hai compilato il rapporto poi ti sei diretta immediatamente a casa sua.

Hai bussato alla porta impaziente.

Non appena ti ha aperto, ti sei avvicinata a lui e l'hai stretto forte a te.

In un attimo quell'inquietudine che ti aveva accompagnata per tutta la settimana era svanita.

Quella paura che fosse di nuovo tutto un errore, che fosse tutto di nuovo finito.

Svanita.

Dopo aver sciolto l'abbraccio rimanete a fissarvi per alcuni secondi.

“Kate, mi dispiace per ...”

Ma lo zittisci subito, sai che non ha alcun bisogno di scusarsi.

Intrecci la tua mano nella sua, mentre con l'altra accarezzi la guancia.

Annulli la distanza tra di voi con un bacio leggero.

Poi lo stringi forte a te nuovamente.

Stai cercando di dimostrargli anche con piccoli gesti quello che provi per lui.

Ti affidi ai gesti perché sai che non è ancora il momento delle parole, ma sai che un giorno quel momento arriverà.