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Autore: Halina    21/10/2012    4 recensioni
[Dany/Jorah]
Seguendo la cometa, Daenerys conduce la sua gente nella Desolazione Rossa. Prima di giungere a Quarth trovano una città abbandonata dove possono concedersi un po’ di riposo e tempo per cercare di rimarginare ferite lasciate aperte per troppo tempo nel fisico e nella mente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Jorah Mormont
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Ferite

[Dany/Jorah]


Seguendo la cometa, Daenerys conduce la sua gente nella Desolazione Rossa. Prima di giungere a Quarth trovano una città abbandonata dove possono concedersi un po’ di riposo e tempo per cercare di rimarginare ferite lasciate aperte per troppo tempo nel fisico e nella mente.

NdA: Momento tratto dai libri, assente nella serie TV. Daenerys e la sua gente trovano una città abbandonata nella Desolazione Rossa e si fermano lì qualche tempo mentre Dany manda i tre cavalieri ad esplorare i dintorni. Una sera, Dany chiede a Jorah di raccontarle di sua moglie Lynesse e viene poi detto che è lei in persona a curare la ferita che lui si era procurato difendendola dai Ko di Drogo “Dany tended Ser Jorah’s wound herself, and it began to heal".


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Daenerys sospirò, e si concesse un momento per fermarsi e guardarsi attorno. Guardare quella che avevano ribattezzato Vaes Tolorro, la Città delle Ossa, ma che per lei era la città della Speranza. La Speranza di non fallire, di non avere condotto la sua gente e i suoi draghi all’oblio e alla morte.

La sua gente era al lavoro ora, si era insediata tra quelle bianche mura diroccate e qualcuno raccoglieva frutti e acqua, qualcuno si prendeva cura degli animali e di coloro che erano arrivati più stremati alla fine di quella tappa del viaggio. Era giunto anche per lei il momento di prendersi cura di qualcuno, qualcuno che da tempo si prendeva cura di lei.

Si mise in moto a passo deciso, ma la distanza non era molta, Jorah si era sistemato dal lato opposto della piazza rispetto a dove lei aveva montato la sua tenda, e le servirono meno di due minuti per raggiungere le falde del suo riparo. “Ser Jorah?” chiamò piano, sbirciando all’interno.

“Sono qui Khaleesi.” Rispose subito la voce bassa e premurosa di lui e, seguendone il suono, la ragazza riuscì a distinguere la figura del cavaliere alzarsi dal suo giaciglio, trattenendo a fatica un’espressione di dolore “Qualcosa non va?”

“Sì – rispose Dany con un sorriso – Non va affatto che continuiate a trascurare la vostra gamba e a comportarvi come nulla fosse! Qualcuno ha fatto qualcosa per quella ferita?”

“E’ solo un graffio Khaleesi.” Provò a minimizzare Jorah con un vago cenno della mano, ma Daenerys insistette “E basta un graffio per far storcere la bocca e zoppicare un cavaliere come voi?”

A questo, lui non trovò nulla da rispondere, aprì e richiuse la bocca per poi, infine, sospirare: “Ci sono cose più importanti e urgenti della mia gamba.”

“No in realtà, non ora. Finché non tornano Aggo, Jhogo e Rakharo siamo bloccati qui in attesa di notizie, tutti sono impegnati con qualcosa che non richiede la mia attenzione e i miei draghi dormono per cui non avete scuse Jorah, mettetevi giù e fatemi dare un’occhiata!”

“Come volete Khaleesi, ma non è necessario. Davvero.”

“Questo fatelo giudicare a me!”

Jorah smise di protestare e Daenerys lo aiutò a stendersi sul suo giaciglio, facendogli reclinare la schiena su una pila di coperte e fagotti. Le dita sottili della ragazza afferrarono un lembo della camicia un tempo bianca che il cavaliere indossava e lo sollevarono sul fianco sinistro a mostrare la pelle arrossata, nera dove l’ematoma era peggiore, e una rozza benda resa rigida e scura dal sangue.

“Da quando non cambiate quella fasciatura?” chiese preoccupata, aggrottando le sopracciglia sottili.

“Ho tamponato il sangue quando sono stato ferito e lì è rimasta” fu la laconica risposta.

“Ma siete impazzito? Lo sapete quanto è rischioso?”

“Sì Khaleesi, ma c’erano cose più importanti ed urgenti di cui occuparsi.”

Daenerys avrebbe preferito non capire quello a cui Jorah si riferiva ed era troppo gentile per dire. Cose più importanti ed urgenti. Lei.  Era stato ferito per difenderla, aveva trascurato la sua ferita per poter essere con lei, pronto a combattere e uccidere per lei ancora se fosse stato necessario. Da quando Drogo se n’era andato non c’era stato un solo istante, tranne i momenti più intimi della sua giornata, in cui Jorah non fosse stato lì, taciturno e cupo a volte, ma sempre fedele e costante al suo fianco.

Le parole che si erano scambiati la sera prima ritornarono alla sua mente, suo malgrado. Gli aveva chiesto di sua moglie, della sua seconda moglie, Lynesse, quella per cui aveva perso tutto, quella che lo aveva lasciato per un altro uomo, più giovane e ricco, quella che, nonostante tutto, lui amava ancora.

“Che aspetto aveva, la tua lady Lynesse?” poteva quasi risentire la sua voce chiedere, e quella triste di Jorah rispondere: “Assomigliava un po’ a te Daeneys.”

Si accorse improvvisamente di essere rimasta immobile, in silenzio, con il lembo della camicia di Jorah in mano e gli occhi puntati sul suo fianco, un po’ troppo a lungo. Si affrettò ad alzarsi, affacciandosi subito dopo verso l’esterno. Fermò una donna di passaggio e scambiò con lei qualche parola in Dothraki per poi rivolgersi al cavaliere da sopra una spalla, senza guardarlo.

“Ho mandato a prendere ciò che può servire, levatevi un po’ di vestiti e vediamo com’è la situazione.”

Rimase voltata di spalle mentre lui ubbidiva, tornando al suo capezzale solo quando la donna fu di ritorno con dell’acqua, un balsamo e delle bende pulite.

Si era tolto la camicia e la cintura, e aveva abbassato i calzoni sul lato sinistro il poco necessario a mostrare l’anca. Dany si inginocchiò al suo fianco e con gesti delicati prese a staccare il rozzo bendaggio dalla pelle tumefatta e lacerata ma quando, con un ultimo strattone, la stoffa si staccò del tutto, Jorah soffocò un grugnito di dolore e Daenerys si ritrovò le mani sporche di sangue fresco.

“Solo un graffio..” commentò piano, tamponando il profondo taglio slabbrato che incideva il fianco dell’uomo e alzando in fine gli occhi sul suo viso.

Inspiegabilmente, Jorah sorrideva: “Era un gatto molto arrabbiato Khaleesi…” scherzò stringendosi goffamente nelle spalle.

La ragazza prese un panno bagnato e prese a lavare con cura la pelle del cavaliere, che provò a protestare ancora qualche istante prima che lei lo zittisse e lui si decidesse a sdraiarsi e chiudere gli occhi con un piccolo sospiro.

Mentre le mani di Dany vagavano sulla pelle nuda di Jorah, i suoi pensieri vagavano in terreni ben più pericolosi. Solo la sera prima, quando la consapevolezza che Jorah potesse volerla, forse addirittura amarla, l’aveva colpita, si era immaginata tra le sue braccia, a baciarlo e farsi baciare, a fare l’amore con lui.

Non aveva funzionato, il viso e il corpo di Drogo continuavano ad affiorare nei suoi pensieri, sovrapponendosi a quelli del cavaliere, e si era detta che no, non sarebbe mai successo.

Aveva capito, e accettato ormai, che Jorah fosse importante per lei, ma non aveva mai pensato che lo fosse in quel modo.

Ora però le sue mani scorrevano sulla sua pelle nuda, su quella pelle ruvida e solcata da peli e cicatrici dove il suo sole e stelle era stato quasi glabro, con la pelle sempre oliata e morbida. Jorah aveva quasi il doppio degli anni di Drogo, non era altrettanto alto né largo di spalle, portava i capelli corti ed era quasi stempiato, i suoi occhi avevano un colore diverso, la sua voce aveva un timbro diverso. Dany si ritrovò a chiedersi  ome avesse fatto a confonderli nei suoi pensieri.

Spostò lo sguardo sul viso di Jorah e lo trovò rilassato, sembra assopito, sereno. Si immaginò a chinarsi su quel viso, baciare quelle labbra, stendersi su quel corpo …
Jorah aprì gli occhi di scatto e Dany sobbalzò.

“La ferita è peggio di quanto sembrasse?” chiese il cavaliere preoccupato.

Daenerys si affrettò a tornare con gli occhi sul taglio e scosse la testa “No, è profonda ma non infetta e credo guarirà senza problemi. Perché?”

“Le vostre mani hanno iniziato a tremare Khaleesi.”

“Non è nulla!” si affrettò a ribattere Dany combattendo l’imbarazzo. Con rapidi gesti spalmò la ferita con l’unguento che le era stato portato e la fasciò con cura, per poi alzarsi.

“Ecco fatto, ricontrollerò domani e nel frattempo voi non sforzatevi.”

“Non lo farò. Grazie Khaleesi.”

“No. Grazie a te Jorah, e scusa.”

Si affrettò ad uscire, ignorando lo sguardo stupito sul volto del cavaliere.

Scusa se ho così maledettamente bisogno di te. Scusa se non ci sono stata per te quando ne avevi bisogno. Scusa per non essermi accorta di quello che provi per me. Scusa se non posso lasciarmi andare al bisogno di farmi amare. Non ora. Scusa.
 

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