Come Sebastian venne bandito dalla cucina

“Blaine, ho fame.”

Sebastian sbuffò mentre ripeteva quelle parole per l'ennesima volta con tono lamentoso e capriccioso. Era appoggiato con il sedere contro il tavolo apparecchiato per due, intento a guardare Blaine ai fornelli che continuava a rimescolare pentole e padelle. Era un po' imbarazzante il fatto che per consumare un pasto sano e cotto in casa avesse sempre bisogno di lui, ma non era una novità che non era in grado di avvicinarsi ai fornelli senza fare qualche danno. Blaine lo prendeva sempre in giro per il suo inesistente senso culinario, e poco importava quanto si impegnasse: riusciva a bruciare anche un semplice uovo al tegamino.

Per fortuna, il suo ragazzo era invece un cuoco eccellente e che adorava addirittura cucinare ogni tanto, quindi gustose leccornie non mancavano mai nel piccolo appartamento che condividevano, che fosse una semplice fettina di pollo ai ferri o la torta alla nutella e nocciole per la quale Sebastian andava semplicemente pazzo.

Si portò una mano sullo stomaco, sentendolo grugnire in disappunto. Non aveva neanche pranzato, visto che aveva passato la giornata su odiose pratiche e aveva trascorso l'ora di pausa per arrabbiarsi con la sua assistente che era assolutamente un'incapace. Ma, per quanto avesse fame, non voleva neanche rovinarsi l'appetito con uno dei giganteschi sacchi di patatine che teneva per le emergenze quando le pizzerie e il suo cinese preferito erano chiusi e Blaine non riusciva a venire a casa a preparargli la cena.

Quindi, doveva per forza aspettare che fosse tutto cotto a puntino, così Blaine voleva.

Si avvicinò a lui ai fornelli per alzare il coperchio di una pentola, rivelando un arrosto con i fiocchi di una invitante colore marrone, circondato da carote tagliate a rondelle che dovevano essere deliziose. Allungò le dita per assaggiarne una, ma il mestolo che teneva Blaine gli colpì il dorso della mano, facendolo allontanare contrariato.

“Ahia!”

“Conosci le regole. Via le mani dalle pentole.”

“Ma Blaine!” si lamentò lui, appoggiando il coperchio al mobile. “Io ho fame!”

“Te la tieni, dai. Su, dieci minuti ed è pronto.”

Sebastian sospirò contrariato e guardò ancora una volta l'arrosto con l'acquolina in bocca, prima di provare a distrarsi e non pensare alla fame che aveva.

Abbracciò Blaine da dietro, appoggiandogli la testa su una spalle e lasciandogli un piccolo bacio sul collo. Lo sentì ridacchiare contento e non potè lasciargli un altro bacio sotto il mento, questa volta indugiando un po' di più sulla sua pelle un po' ruvida per via della barba.

“Cosa avresti intenzione di fare?” domandò subito Blaine, ruotando un poco la testa, prima di aprire un pentolino e cominciare a girare una salsina color beige.

“Mi distraggo dai tuoi manicaretti con la cosa più buona che abbia mai mangiato. Te,” mormorò, mordicchiandogli piano il mento e non riuscendo a trattenere un sorriso. Blaine ridacchiò, ma non si scostò dalla presa di Sebastian; anzi, inclinò la testa e gli lasciò maggiore spazio per baciarlo, gesto di cui Sebastian approfittò immediatamente.

Iniziò a lasciargli piccoli baci per tutto il collo, arrivando poi a mordicchiarlo piano e a leccare certi punti che sapeva avrebbero fatto sospirare Blaine.

Facendo un movimento che era ormai diventato abituale, gli infilò la mano sotto la maglietta per accarezzargli gli addominali, tracciandoli piano con le dita e stuzzicando l'elastico dei pantaloni della tuta.

Strinse più forte a sé il suo ragazzo nel momento in cui si ricordò che erano giorni che non avevano un po' di tempo per loro e che quella era la prima sera dopo tanto tempo in cui avevano l'occasione di rimanere a casa, coccolarsi e divertirsi tra le lenzuola.

Aveva una fame tremenda ma, in quel momento, mentre sentiva Blaine sospirare sotto le sue attenzioni, non sapeva se fosse fame di cibo o fame del suo fidanzato.

Il rumore di Blaine che appoggiava il mestolo di legno sul mobile accanto ai fornelli quasi lo distrasse da quello che stava facendo. Sorrise contro il succhiotto che aveva realizzato sulla sua pelle abbronzata e lo fece voltare per baciarlo passionale, prendendogli la testa tra le mani ed esplorando la sua bocca con la lingua in un bacio languido ed eccitante.

Si staccarono un paio di minuti dopo, quando Blaine era ormai seduto sul tavolo della cucina e Sebastian in piedi tra le sue gambe.

“Sebastian... il mangiare... devo...”

Sebastian lo zittì con un bacio, infilandogli una mano nei pantaloni. “Ho fame di te io adesso.”

Blaine in qualche modo fu d'accordo con lui; tornò a baciarlo e presto si trovarono distesi sul divano della sala, dimenticandosi completamente delle pentole sul fuoco.

*

“Signor Anderson, mi può spiegare esattamente cosa è successo?”

Blaine pensò di non essere mai stato in imbarazzo in vita sua come in quel momento. Guardò mortificato il vigile del fuoco di fronte a lui, per poi spostare gli occhi sui fornelli inceneriti, vicino ai quali erano in piedi altri due pompieri.

Sebastian, in piedi dietro di lui, non disse nulla, anche se i succhiotti violacei che entrambi sfoggiavano sul collo o i loro capelli arruffati non lasciavano tanto spazio all'immaginazione.

“Io... io stavo cucinando e... e mi sono dimenticato le pentole sul fuoco,” balbettò imbarazzato, guardando il pavimento.

“Dimenticato le pentole sul fuoco? Ancora un paio di minuti e avreste detto addio a questo appartamento. Glielo posso assicurare.”

“Io... mi dispiace. E la ringrazio per essere accorsi così tempestivi.”

“Già, per fortuna che la vicina ha notato il fumo, sennò erano cazzi,” commentò Sebastian con un mezzo sorriso, cercando di far ridere il vigile del fuoco che però lo guardò serio.

“Si può sapere dove eravate mentre quasi vi stava bruciando mezza casa? Questo è davvero un comportamento da irresponsabili, avreste potuto fare seri danni.”

Blaine non si era mai sentito più avvilito. “Ha ragione, non... non succederà più.”

Il vigile del fuoco lo guardò con disdegno, prima di fargli un cenno con la testa e richiamare i suoi compagni all'ordine per andarsene, borbottando qualcosa che somigliava molto a un “I giovani d'oggi.”

Dopo aver firmato vari documenti, Blaine riuscì finalmente a liberarsi dello sguardo inquisitore del pompiere e chiuse la porta di casa, tornando in cucina con un senso di colpa gigantesco, per poi trovare Sebastian seduto a uno sgabello intento a ingozzarsi di patatine, di fianco una bottiglia di birra.

Gli gli lanciò un'occhiataccia, ma lui alzò le spalle indifferente.

“Cosa c'è? Ho fame e per colpa tua la cena buonissima che avevi preparato è saltata.”

Blaine spalancò gli occhi. “Colpa mia? Ma se sei tu quello che mi ha distratto!”

“Sì, ma tu avresti dovuto pensare di chiudere i fornelli, ergo è colpa tua e non può giudicarmi perchè voglio morire in queste patatine. Almeno muoio con la pancia piena.”

Blaine aprì la bocca per replicare, ma non ne trovò la forza, quindi si limitò a borbottare qualcosa sottovoce, fregare il sacchetto di patatine dalle mani di Sebastian e dirigersi sul divano per mangiarle davanti alla TV.

Blaine decise che, da quel giorno, Sebastian sarebbe stato permanentemente bandito dalla cucina.

Ultima shot della giornata e spero che vi sia piaciuta e vi abbia lasciato un sorriso :3 Ho litigato tutto il pomeriggio con EFP per metterla, quindi spero tanto che sia valsa la pena!

(In realtà io ho altre due shottine così leggere e soft da postare, ma credo che lascerò un paio di sorpresine questa settimana frufru)

Se non vi siete ancora stufati let me hug you, e grazie di essere arrivati fino a in fondo :3

Un grazie gigantesco alla Ila per aver betato questa marea di cose e a tutti coloro che hanno letto :3

A presto!

Marti

Trovate il resto della roba che ho pubblicato oggi qui → Shot #1, Shot #2